Il presidente della SGI premiato per il suo impegno più che trentennale nella creazione di un ponte fra la cultura russa e giapponese.
L’ambasciatore russo a Tokyo, Mikhail M. Bely, il 18 febbraio ha consegnato a Daisaku Ikeda, presidente della SGI, l’Ordine dell’Amicizia della Federazione Russa, un premio che viene assegnato per l’amicizia e la cooperazione tra la Federazione Russa e gli altri paesi nel campo delle scienze, della cultura, dell’economia e della pace.
Ikeda è stato insignito il 9 gennaio di questo riconoscimento, che porta la firma del presidente Vladimir Putin, per il suo contributo ad ampio raggio per lo sviluppo delle relazioni russo-nipponiche e gli scambi bilaterali avvenuti negli ultimi trent’anni. Il presidente della SGI ha costruito un ponte fra esseri umani di differenti nazionalità attraverso gli scambi culturali: l’ambasciatore russo lo ha ringraziato infatti per il continuo impegno nella promozione degli interscambi culturali tra i due paesi. Nell’esprimere l’apprezzamento per questo riconoscimento, Ikeda ha usato le parole del grande poeta russo Aleksandr Pushkin secondo il quale l’amicizia duratura esprime il trionfo della dignità umana; il suo legame d’amicizia col popolo russo, egli ha affermato, trascende i confini ideologici e nazionalistici e perdurerà anche col cambiamento delle circostanze. Al tempo della prima visita in Unione Sovietica nel 1974, Ikeda fu criticato perché visitava un paese comunista; in quell’occasione si incontrò con il premier Aleksej Kosygin per discutere di prospettive di pace in un periodo di alta tensione globale. Ikeda si è recato sei volte in Unione Sovietica per intrattenere dialoghi con personalità di spicco della politica e della cultura e ha promosso massicci scambi educativi e culturali attraverso le istituzioni da lui fondate, come la Soka University, l’Istituto di Filosofia Orientale, l’Associazione concertistica Min-On e il Tokyo Fuji Art Museum.
Nel 1987 ha promosso l’allestimento a Mosca della mostra della SGI per la pace “Armi nucleari: una minaccia per il mondo”. Inoltre, dal 1966 in poi, più di un milione di giapponesi sono entrati in contatto con la cultura russa attraverso gli oltre quaranta spettacoli di danza e i concerti organizzati dall’Associazione Min-On e circa cinquecento studenti hanno partecipato agli scambi fra le università di Mosca e la Soka University. Attualmente presso il Fuji Art Museum di Tokyo è in corso una mostra di cento opere del Museo Statale Russo.
Al Centro Sgi di Copenaghen un seminario dell’Università Askov
Tema principale dell’incontro con quattro educatori danesi del gruppo di studio Askov-Ikeda, i valori del Buddismo che ispirano il pensiero del presidente della SGI.
Il 20 gennaio 2008 il gruppo di studio Askov-Ikeda presso l’Università dell’Età Libera Askov ha organizzato il seminario “Ikeda 2008” al Centro culturale di Copenhagen (nella foto a lato). Quattro educatori hanno discusso della filosofia di Nichiren Daishonin e della pedagogia di Makiguchi, oggi conosciute nel mondo grazie all’impegno di Daisaku Ikeda. Nel presentarne la figura, il professore John Scales Avery ha fatto notare come, pur avendo attraversato numerose difficoltà, Daisaku Ikeda abbia costantemente proposto il concetto di “rivoluzione umana” abbinato ai valori dell’educazione quali fondamenti della pace e felicità umane.
Il professore Iben Valentin Jensen ha parlato della propria visita alle scuole Soka in Giappone e di come sia stato toccato dallo spirito di contribuire positivamente agli altri riscontrato negli studenti di queste scuole.
Il professor Mikael Aktor dell’Istituto di filosofia, istruzione e studio delle religioni ha notato come il movimento della SGI si basi su due pilastri: l’empowerment (il processo tramite il quale si diventa coscienti delle proprie potenzialità) delle persone comuni, dal punto di vista “laico”; e la fede nella possibilità di cambiare facendo forza sul potenziale illimitato innato alla vita di ciascuno, dal punto di vista “religioso”. Secondo Aktor, Ikeda ha contribuito, basandosi su questi due pilastri, a costituire un movimento globale di pace fondato su compassione, rispetto degli altri, e origine dipendente di ogni forma di vita.
È stato poi tracciato lo sviluppo del pensiero danese ricollegandolo all’opera di Grundtvig, una delle figure di spicco della cultura e della politica danese, il quale dava importanza al dialogo e alla diversità in quanto forze dinamiche e positive in seno a una società. Hans Henningsen, precedente direttore dell’Università dell’Età Libera Askov, ha parlato dei dialoghi che sta tenendo con Ikeda, sottolineando che entrambi sono d’accordo sull’idea che la religione rivestirà un ruolo importante nella società globalizzata del futuro. Egli ha anche sollecitato le giovani generazioni a seguire il percorso di Ikeda per il suo raro esempio di coraggio e saggezza nel comunicare alla società i valori del dialogo.
Il Grammy a Hancock, leggenda del jazz
La cinquantesima edizione dei Grammy Awards, svoltasi il 10 febbraio a Los Angeles, ha visto un vincitore inatteso. Per la prima volta dopo quarantatré anni, infatti, il prestigioso premio come migliore Album dell’anno, è andato a un jazzista: Herbie Hancock, per il recente River: the Joni Letters. Hancock, sessantasettenne, che aveva già vinto ben dieci Grammys in categorie specifiche, è responsabile di settore della SGI statunitense e il 16 dicembre scorso, a Los Angeles, ha dedicato a Daisaku Ikeda un concerto per i suoi ottant’anni: «Il calore e la gioia con cui esprime la sua umanità sono gli elementi che più hanno influito sulla mia vita» ha dichiarato il musicista. Sono stati premiati altri membri della SGI, come il duo composto da Duncan Sheik e Steven Sater - che ha vinto un Grammy per il musical Spring Awakening – e il sassofonista e compositore Michael Brecker che con l’album Pilgrimage ha vinto due premi nella categoria jazz.
Gisella Piras
Scambi e riconoscimenti per gli studenti del club italia
Per gli studenti giapponesi della Soka University di Tokyo, incontri con i coetanei italiani e l’assegnazione della medaglia dell’Ateneo palermitano.
Firenze, 3 febbraio. Giungono sorridenti gli studenti giapponesi della Soka University. Arrivati da Bologna, hanno trascorso la giornata a Firenze e ora qui al Centro culturale incontreranno i ragazzi italiani.
Ferve l’attività: accoglienza, fotografie di gruppo, riunione per gli ultimi dettagli dell’incontro e visita guidata del centro; in questa occasione vengo avvicinato da Daisuke e Tomohisa per un piccolo scambio nella nostra lingua: ogni parola è una occasione per migliorare il proprio italiano.
Ha inizio l’incontro. Il filo conduttore è la possibilità che una persona ha di trasformare qualsiasi cosa grazie alla pratica e al sostegno degli altri per essere a sua volta motore per la realizzazione di altre persone.
Gloria racconta di come sia riuscita a vincere la sua lotta nei confronti della scuola e dello studio “accettando” l’aiuto dei suoi compagni di fede: presto diventerà una dirigente di comunità. Anche per Tomohisa il sostegno degli altri è stata la chiave per superare gli esami di ammissione alla Soka University: «Ho pensato che sono stato veramente salvato dagli incoraggiamenti dei membri e ho sentito una forte gratitudine per tutti… È grazie agli amici, alla famiglia e al Gohonzon che ora posso studiare con gioia vicino a sensei». Gratitudine anche da parte di Riccardo che, grazie alla pratica continua, è uscito da una situazione autodistruttiva e ha preso in mano la propria vita. Koichi ricorda l’importanza di avere Ikeda come riferimento costante nei momenti di crescita: «Allora, veramente ho sentito un forte sentimento di gratitudine…».
Vola il tempo tra esperienze e cori gioiosi: fuori piove ma nella sala c’è un bel sole.
Al termine di un allegro buffet sotto il porticato, i ragazzi della Soka University preparano il rientro a Bologna.
Luca Trinchero
Palermo, 18 febbraio. Otto studenti giapponesi della Soka University di Tokyo sono stati ricevuti dal rettore dell’Università di Palermo, Giuseppe Silvestri, che ha assegnato loro la medaglia dell’Ateneo, e dal presidente del corso di laurea in Scienze della comunicazione, Antonio La Spina.
I giovani, iscritti ai corsi di laurea di Economia politica, Economia aziendale, Giurisprudenza, Lingua e letteratura giapponese, Antropologia, sono tutti studenti di lingua italiana.
L’incontro con gli studenti, dopo la laurea honoris causa in Scienze della Comunicazione dello scorso anno a Daisaku Ikeda “per la sua attività di comunicatore per la pace, per la sua opera spirituale e morale”, rientra nell’ambito della politica di internazionalizzazione dell’Ateneo palermitano, che guarda con grande attenzione agli scambi e alle collaborazioni culturali, didattiche e scientifiche con i paesi europei ed extraeuropei.
Pina Consoli
Roma, città eterna
Il romanzo La città eterna di Hall Caine, amato da Daisaku Ikeda, esce prossimamente per i tipi di Esperia in libreria. Su richiesta dei giovani si è arrivati alla pubblicazione di questo romanzo per la prima volta in Italia.
Thomas Henry Hall Caine, La città eterna, esperia, pagg. 796, € 18,00
Ci si imbatte spesso, leggendo la Rivoluzione umana o i discorsi del presidente Ikeda, nelle citazioni dalla Città eterna. Chi si è chiesto come mai un libro ambientato in Italia e tanto amato dal giovane Ikeda non fosse stato pubblicato nel nostro paese, sarà felice di sapere che viene pubblicato da Esperia Edizioni.
Alessandro Di Giovanni, vice responsabile nazionale della Divisioni giovani, è stato uno dei principali promotori di questa operazione: «L’idea di tradurre La città eterna venne sei anni fa a noi giovani del gruppo Leonardo. Ci eravamo accorti che il presidente Ikeda parlava spesso di questo libro, concentrandosi sull’amicizia, basata sugli ideali della solidarietà sociale, tra Rossi e Rocco. Desiderando approfondire il messaggio del maestro, iniziammo una ricerca infruttuosa in tutte le biblioteche italiane. Ci facemmo spedire il libro da Londra, ma ci accorgemmo che si trattava della seconda edizione, da cui erano state tagliate le parti critiche nei confronti della politica del tempo e in cui veniva dato risalto solo alla storia d’amore tra Rossi e Donna Roma.
«Infine scoprimmo che Yuji Matsunaga, traduttore della SGI a Milano, possedeva un’edizione del 1901. Sembrava che il libro stesse solo aspettando di essere trovato da noi giovani.
«L’anno scorso inviammo a Ikeda la copia originale e nel discorso successivo parlò a lungo della Città eterna, riempiendoci di gioia. Ci sembrò di aver allacciato in modo ancora più stretto il legame col maestro». In quel discorso (NR, 375, 5), Ikeda parlò con emozione del periodo di studi intrapreso sotto la guida di Toda: «L’8 febbraio 1951 si riunì un piccolo gruppo di giovani brillanti, selezionati personalmente da me. […] Così cominciò la formazione con Toda. Il primo romanzo che affrontammo fu La città eterna dell’inglese Hall Caine, che racconta della vita e delle lotte di un gruppo di giovani rivoluzionari. Una scelta di questo tipo rifletteva l’idea di Toda che dovessimo far nostro l’obiettivo di creare una città eterna, una fortezza. […] Toda usò questo romanzo per infondere in noi lo spirito che sta alla base della Soka Gakkai. Era davvero un grande maestro».
La città eterna si apre con il Giubileo del 1900 a Roma, nel pieno della diatriba tra Vaticano e Stato italiano sul potere temporale. In questo contesto si inseriscono le rivendicazioni sociali dell’epoca, animate da un socialismo cristiano di cui era imbevuto lo stesso Caine. Davide Rossi è un deputato che lotta per il popolo e si oppone a un primo ministro corrotto, il quale cercherà di impedire il coronamento della storia d’amore tra Rossi e Donna Roma Volonna.
Caine si intrattenne a lungo a Roma visitando ogni luogo rappresentato nel romanzo; le descrizioni di Regina Coeli, del Vaticano e delle sue cerimonie, dei luoghi alla moda della città e delle sue piazze brulicanti di popolani, restituiscono il clima dell’epoca. Il libro è impregnato di un senso religioso della vita e i personaggi, anche quelli più abietti, sono descritti in modo compassionevole, da vero indagatore dell’animo umano. Leggendo questo testo a più di un secolo dalla sua uscita non può che colpire la capacità visionaria dell’autore: previde per l’Italia, seppure in termini di “fantapolitica”, la dittatura, l’abdicazione della monarchia e la nascita della Repubblica, con quarant’anni di anticipo.
Monica Rossi
L’autore
Hall Caine (1853-1931), dopo essere stato segretario dell’artista Dante G. Rossetti, scrisse una quindicina di romanzi, veri e propri best-seller, che gli valsero la nomina a “Sir” nel 1917. L’isola del peccato del 1894 è il più noto dei suoi lavori, grazie alla trasposizione cinematografica di A. Hitchcock nel 1929. Il Cristiano (1897) fu il primo libro a vendere in Inghilterra un milione di copie. Pietro Mascagni scrisse le musiche di scena per la versione teatrale della Città eterna nel 1902.