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Un premio per i diritti umani a Kaneko Ikeda - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 14:48

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Un premio per i diritti umani a Kaneko Ikeda

In una giornata dedicata alla sensibilizzazione ai temi di interesse globale, assegnato a Kaneko un riconoscimento italiano che premia le azioni umanitarie

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In una giornata dedicata alla sensibilizzazione ai temi di interesse globale, assegnato a Kaneko un riconoscimento italiano che premia le azioni umanitarie

«Alla signora Kaneko Ikeda, moglie di Daisaku Ikeda – presidente della Soka Gakkai Internazionale – per aver contribuito alla diffusione del Buddismo di Nichiren Daishonin in 192 paesi del mondo con il sostegno dato a suo marito e alle attività dell’Istituzione da lui presieduta, tese alla valorizzazione della dignità umana e alla diffusione della pace del mondo. Dietro un grande uomo c’è sempre una grande donna». Con questa motivazione il 16 ottobre presso la Fondazione Costantino Dragan, in un palazzo affacciato sul Foro Traiano – uno dei siti archeologici più belli e famosi di Roma – è stato conferito da parte della agenzia di stampa Free Lance International Press il “Premio Italia Diritti Umani 2009” a Kaneko Ikeda. La cerimonia di conferimento del premio, tradizionalmente assegnato a persone che si sono distinte in azioni umanitarie, è stata l’occasione per dedicare una giornata alla sensibilizzazione ai temi di interesse globale e contro l’indifferenza. Vari gli argomenti affrontati, dal conflitto in Darfur ai respingimenti degli immigrati a Lampedusa all’aumento esponenziale di arrivi di bambini e di ragazze destinate alla prostituzione.
Ci sono stati interventi da parte di esponenti di Medici senza frontiere, e contributi artistici dedicati all’opera svolta da Anna Politkovskaja, la giornalista russa uccisa nel 2007. Oltre a Kaneko Ikeda, che insieme all’attestato ha ricevuto in premio un quadro dell’artista Enrica De Rossi, sono stai premiati Nino Savarino, sindaco di Rosolini (paese della Sicilia) per aver contribuito a eventi e studi umanitari, e Giorgio Fornoni, tra gli autori di Report (trasmissione di Rai3), giornalista impegnato in prima linea nei paesi dove ci sono forti conflitti ed emergenze umanitarie.

Nina Tamaro

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Riceviamo e volentieri pubblichiamo
Sabrina Lama ci ha fatto gentilmente notare che la didascalia della foto a pag. 9 del NR 430 contiene un’imprecisione. Non è “il linguaggio dei segni che contagia la platea”, ma “la lingua dei segni”. Differenza sostanziale dato che in molti paesi europei quella dei segni è ufficialmente riconosciuta come lingua. Ci scusiamo con i diretti interessati e con i lettori.

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Primo incontro post terremoto dei membri de L’Aquila
A sei mesi dal terribile evento gli aquilani si ritrovano a San Demetrio Ne’ Vestini per fare il punto della situazione e progettare insieme i prossimi passi

Il 25 ottobre, in una delle località più colpite dal terremoto del 6 aprile, si è tenuta la prima riunione de L’Aquila. Erano presenti circa 70 persone riunite nella sala cinematografica donata alla tendopoli locale dal Summit dei Premi Nobel per la Pace. Dopo un’ora di Daimoku e il racconto di due esperienze intense e incoraggianti, offerte da Daniela e Luisa, è stata la volta del video della riunione con il presidente Ikeda e l’intervento di Francesco Geracitano e Marta Bonomo, responsabili dell’Istituto.
Attualmente l’attività a L’Aquila è organizzata in piccoli gruppi ospitati nelle case dichiarate agibili. Il potersi incontrare in un luogo in grado di ospitare tutti, ha consentito alle persone di rivedersi dopo tanto tempo; è stata una risposta all’esigenza di stare insieme, una reazione concreta alla funzione disgregante e disorientante di eventi catastrofici come il terremoto.
Di unità parlava anche il video di Ikeda come uno dei tre punti essenziali, insieme al dialogo e al seguire coraggiosamente la via di maestro e discepolo, per la vittoria. Il pomeriggio si è concluso con l’incoraggiamento di Francesco e Marta circa l’importanza di rafforzare la nostra unità e sul potere che ciascun individuo possiede. Essere uniti significa poter realizzare qualunque cosa, è la condizione essenziale per vincere; per questo dovremmo essere pronti a considerare che su tale versante potremo ricevere dei grandi attacchi. Le ultime battute del meeting sono state incentrate sul potenziale che tutti noi, persone comuni, abbiamo per determinare il corso degli eventi. Se ci riconosciamo tale potere allora sarà facile sviluppare la fiducia che realizzeremo delle vite meravigliose, a partire da qualunque situazione.

Stefano Ferrante

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Lo scrittore Canfor-Dumas a Roma

Nel mese di ottobre Edward Canfor-Dumas, autore del best-seller da centomila copie Il Budda, Geoff e io, era a Roma, e con la sua umanità ha incoraggiato molte persone. «Quando si comprende che il karma è il luogo della propria missione» anche affrontare i problemi può diventare motivo di gioia, è stato il suo leitmotiv. Fin dall’inizio del romanzo, in cui il protagonista affonda le mani nella fogna che scoppia, è chiara la filosofia dell’autore: «la Buddità non esita a sporcarsi le mani». Scrittore, sceneggiatore e promotore di pace presso il Parlamento britannico, Edward ci ha ricordato quanto l’equilibrio tra Daimoku e azioni mirate sia stato il suo esercizio per cambiare radicalmente la vita e colmarla di benefici durante ventisette anni di pratica e attività. Ha ribadito quanto sia importante trasformare il veleno in medicina ovunque ci si trovi, incoraggiando gli altri attraverso la trasformazione della propria sofferenza. Ha sottolineato anche l’importanza dell’ichinen (determinazione): porsi un obiettivo chiaro, decidere di conquistarlo e recitare sentendo di avere già vinto. Questo è l’atteggiamento che fa scaturire le azioni giuste, i “come” della vittoria unica di ognuno di noi.

Roberta Calandra

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L’educazione Soka nelle scuole livornesi
La mostra di marzo ha dato il via a un proficuo scambio sui temi pedagogici sfociato in un incontro sull’educazione alla creazione di valore

La mostra “I semi del cambiamento” svoltasi nel marzo scorso a Livorno presso il Palazzo dei Bottini dell’Olio nel Quartiere Venezia è stata l’occasione per avviare una stretta collaborazione fra l’Istituto Buddista e le scuole della città. L’interesse dimostrato in occasione dell’esposizione aperta alle scolaresche è sfociato in un contributo alla manifestazione cittadina che si tiene ogni anno per inaugurare l’anno scolastico, Settembre pedagogico. “Educare al valore: l’educazione Soka come contributo al pieno sviluppo del potenziale umano individuale e alla costruzione di una società pacifica” era lo slogan dell’incontro organizzato per presentare il pensiero pedagogico buddista.
Marita Bombardieri, responsabile nazionale degli educatori, ha presentato la figura del primo presidente Tsunesaburo Makiguchi e l’attualità del suo pensiero nella nostra epoca. «Quando ho intrapreso questa carriera – ha raccontato invece la docente Katia Alicante – non avevo capito che cosa volesse dire insegnare… poi, approfondendo i princìpi buddisti, ho compreso che insegnare non voleva dire soltanto passare dei contenuti, ma saper vedere in ogni ragazzo le sue potenzialità». Infine Enza Pellecchia, docente presso il corso di laurea in Scienze per la pace dell’università di Pisa, ha commentato alcuni brani dell’ultima proposta di pace di Daisaku Ikeda per evidenziare in quale modo l’ideale di un nuovo umanesimo possa concretamente contribuire alla realizzazione di una società pacifica.
L’obiettivo degli educatori livornesi è proseguire questo percorso e aprire le porte al programma educativo Soka nelle scuole comunali attraverso laboratori o altro.

Annalisa Marangio

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Il tema del 2010
Anno della vittoria completa Soka e del progresso dinamico dei giovani

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