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Rinnovarsi per cambiare - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 11:54

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Rinnovarsi per cambiare

Una riunione di domanda e risposta col responsabile europeo della SGI, Hideaki Takahashi, sul significato dell’unità, sull’offerta e sulla crescita dell’organizzazione. Comune denominatore nelle sue risposte: il nostro costante miglioramento come esseri umani

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Una riunione di domanda e risposta col responsabile europeo della SGI, Hideaki Takahashi, sul significato dell’unità, sull’offerta e sulla crescita dell’organizzazione. Comune denominatore nelle sue risposte: il nostro costante miglioramento come esseri umani

Come si fa a realizzare l’unità tra responsabili che fanno attività insieme?

In generale penso che specialmente tra corresponsabili – di ogni livello, da nazionali a gruppo – non sia facile creare unità. Il presidente Ikeda ricorda spesso che uno dei princìpi fondamentali del Buddismo di Nichiren Daishonin è itai doshin (diversi corpi, stessa mente), ma non è facile da realizzare. Tuttavia se ci sforziamo di comprendere questo concetto leggendo il Gosho e le guide di sensei, allora il significato diventa molto chiaro. Cosa significa avere la “stessa mente”? “Stessa mente” non significa la nostra mente, si riferisce alla stessa mente del maestro, quindi bisogna sforzarsi di coltivare la sua stessa mente. Per realizzare questo tipo di unità, vi esorto a mettere in pratica i tre punti enunciati recentemente da Ikeda: la relazione tra maestro e discepolo, l’unità e solidarietà tra gli esseri umani e il dialogo (NR, 428, 14).

La percentuale di persone che partecipa allo zaimu è bassa. Come si può cambiare questa situazione?

L’offerta, è un punto fondamentale nel Buddismo di Nichiren Daishonin. Di solito nella nostra società, il fatto di contribuire a un’associazione ha sempre un obiettivo concreto. In questo caso la persona che partecipa con una donazione ha il diritto di sapere come viene speso questo denaro. Anche nella nostra organizzazione, in occasioni particolari, come ad esempio l’acquisto del Centro europeo di Trets, abbiamo chiesto ai membri un contributo straordinario per realizzare quell’obiettivo. Questo tipo di donazione speciale è diverso dallo zaimu, che nel Buddismo è parte integrante della pratica personale corretta. Il significato dell’offerta nel Buddismo è: “gettar via un tesoro con gioia”. Come risultato di questa azione, che racchiude il desiderio di kosen-rufu, la persona che “getta via con gioia”, sicuramente riceverà un incredibile beneficio che va al di là di ciò che può immaginare. La cosa importante è l’atteggiamento con cui si fa questa azione, non la cifra. Nichiren Daishonin, in quasi tutte le lettere, esprime profonda gratitudine per i doni ricevuti dai discepoli. Nel Gosho L’offerta del riso egli ringrazia in particolar modo per questo dono, specificando che il riso non è solo cibo, ma rappresenta la vita stessa.
Vorrei riassumere questi concetti in due punti: è necessario che prima di tutto ognuno di noi si sforzi di approfondire lo spirito dell’offerta nella propria vita; non dobbiamo mai e poi mai fare pressione sui membri affinché partecipino allo zaimu. È una questione di fede e riguarda il cuore di una persona. È un’opportunità che hanno tutti, ma è un’azione che deve nascere spontanea. Possiamo dire che la partecipazine allo zaimu è il barometro con cui misurare la fiducia che i compagni di fede nutrono verso la nostra organizzazione. Se i membri hanno fiducia nei loro responsabili, allora lo zaimu crescerà spontaneamente. Ciò che dobbiamo fare è semplicemente prenderci cura al massimo di ogni singolo compagno di fede.

Ci sono delle zone la cui crescita è ferma da anni, nonostante i responsabili promuovano molte attività. Mi chiedo cosa ci sia che non va.

Da questa domanda comprendo quanto ognuno di voi si stia sforzando per l’ulteriore crescita della Soka Gakkai italiana: in un certo senso questa è una di quelle domande che porteremo sempre nel cuore e fa parte delle sfide perenni. Come riuscire a migliorare se stessi, di questo tratta il Buddismo. A volte è necessario analizzare il motivo del ristagno ma l’analisi non è di per sé la soluzione del problema. Rinnovare costantemente se stessi, rinnovare la nostra saggezza e la speranza, questi sono gli elementi per cambiare la situazione. Nell’editoriale di sensei del mese di ottobre, trovate la risposta a questa domanda e vi invito a studiarlo in maniera approfondita (NR, 430, 3). La parola chiave è: “rinnovare la nostra determinazione”, come se fossimo rinati in questo momento. All’inizio dello scritto, cita una poesia di Goethe che ben rappresenta il suo pensiero: Se vuoi costruirti una vita deliziosa, / non devi dolerti del passato, / e anche se qualcosa andasse perduto / agisci sempre come fossi appena nato. Alla fine del 2005 sensei disse: facciamo di questi prossimi cinque anni una vera rinascita. Con questa determinazione, abbiamo ancora due anni davanti, fino al 2011, per ricostruire una nuova SGI. Ognuno di noi, lì dove si trova, nel proprio gruppo o settore, realizzi un incredibile rinascimento!

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