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Le cose belle rimangono - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 13:46

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Le cose belle rimangono

Chiara, Lorenzo e Niccolò, tre giovani voci tra le tante presenti al corso di Pesaro. Per loro essere buddisti fa la differenza: speranza, coraggio e imparare ad affrontare i problemi. Il loro entusiasmo dirompente si esprime così: «Non c’è niente che ci può fermare!»

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Chiara, Lorenzo e Niccolò, tre giovani voci tra le tante presenti al corso di Pesaro. Per loro essere buddisti fa la differenza: speranza, coraggio e imparare ad affrontare i problemi. Il loro entusiasmo dirompente si esprime così: «Non c’è niente che ci può fermare!»

Come vivete il vostro essere buddisti con gli amici?
Chiara, diciannove anni e cinque di pratica, racconta la sua esperienza con i compagni di classe: «Con loro ho sempre avuto una relazione difficile e poiché ero spesso a casa malata, non ho mai stretto legami con la classe. Ma quest’anno avevo deciso di trasformare questo rapporto, e tornata a scuola, abbiamo parlato tanto. Per l’esame di maturità ho inserito il Buddismo come argomento di discussione e sono riuscita a parlarne davanti alla commissione esterna».

E durante l’ora di religione?
«Uscivo dalla classe – afferma sempre Chiara -. Di Buddismo e religioni si parlava invece durante l’ora di italiano. Io avevo le idee chiare e non mi sono fatta influenzare da ciò che pensavano gli altri.
Sulla relazione con i compagni interviene Lorenzo, venti anni e praticante da otto mesi: «Mi chiedono cose curiose; uno mi ha detto: “Allora non puoi più ascoltare la musica?” oppure un altro: “Sei vegetariano?”».
«Mi domandano se non posso più guardare le ragazze o ammazzare le zanzare – aggiunge Niccolò, ventun’anni e praticante da tre, che continua a raccontare la sua storia -. Una volta ho accompagnato il mio professore di biologia al Centro culturale e abbiamo recitato assieme. Tutto è nato in modo naturale da un rapporto di amicizia».

La pratica buddista vi fa sentire più supereroi o comuni mortali?
«Supereroi!», esclamano tutti e tre.

E come supereroi cosa vorreste cambiare della società?
Niccolò risponde deciso: «Fare in modo che tutti i giovani possano condividere le loro emozioni con uno sguardo, sentire che ti puoi fidare, come succede qui tra di noi».
«Sarebbe bello – aggiunge Lorenzo – abbattere l’ignoranza e l’arroganza. A volte i giovani, oggi, sembrano orgogliosi di non avere ideali».
«Quando parlo con i miei amici
– esclama Niccolò – loro mi dicono che quello che affermo è solo teoria buddista! E io allora rispondo: “No, è la vita!”».
Chiara continuando a riflettere sulla condizione dei suoi coetanei, afferma: «Le persone a volte sono attaccate all’infelicità, c’è tanta sfiducia e si ha paura di sperimentare la gioia».

In che cosa fa la differenza essere buddisti?
Lorenzo: «Tutto: cambia il modo di affrontare un problema, cresce la speranza e ti viene la voglia di vincere!».
Chiara: «Cresce il coraggio, senti di avere una forza immensa e che non c’è niente che ti possa fermare».

Diteci la cosa più bella di questo corso secondo voi.
Chiara: «Le relazioni che si costruiscono con gli altri facendo attività: rapporti di qualità profondi». «Conoscere tante personalità e non solo persone differenti, ovvero caratteri diversi.
A parlare con persone diverse impari a dire le cose in modi diversi», aggiunge Niccolò.
Lorenzo: «Sono le emozioni che ti trasmettono le persone attraverso lo sforzo che hanno fatto e la determinazione sviluppata per costruire una cosa così bella».
«Facendo attività a un corso – sottolinea Chiara – senti che anche un semplice sorriso fa scattare il sorriso nella gente. Senti che le persone trovano in te un sostegno. E tu sei lì per quello».
Niccolò: «E poi le cose brutte passano, quelle belle rimangono».

Ma insomma, buddisti si nasce o si diventa?
«Si è!» rispondono in coro.

Con occhi sinceri e voci cariche di fiducia Sara, Samantha, Massimiliano e Marco in chiusura del corso hanno affidato i loro sogni alla platea: «Voglio diventare forte e coraggioso, migliorare la relazione con la mia compagna, diventare la colonna portante della famiglia; studiare anche per chi non ha la possibilità di farlo, vincere su me stessa, senza compromessi; ispirarmi al presidente Ikeda, amare il mio ragazzo così com’è, diventare un medico per
kosen-rufu; determino di non smettere mai di praticare, voglio diventare un insegnante di matematica»

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I nuovi responsabili nazionali della Divisione giovani
Quando i giovani fanno squadra

Tamiko Kaneda, resp. gen. Div. giovani
Mattia Duni, resp. Div. giovani
Valentina Nannini, vice resp. Div. giovani

Karin Sarnacchiaro, resp. DGD
Marta Arkerdar, vice resp. DGD
Alessia Viale, vice resp. DGD

Francesco Santangelo, resp. DGU
Daniele Santi, vice resp. DGU
Hajime Kusayanagi, vice resp. DGU
Mauro Ciullo, vice resp. DGU

Michele Giuseppone, resp. Div. studenti DGU
Matteo Giusti, vice resp. Div. studenti DGU
Francesco Vitali, vice resp. Div. studenti DGU

Valentina Dughera, resp. Div. studenti DGD
Giulia Savarese, vice resp. Div. studenti DGD
Marta Arduini, vice resp. Div. studenti DGD

Fabrizio Giancaterini, resp. gruppo Leonardo DGU
Alberto Strada, vice resp. gruppo Leonardo DGU
Dario Bondi, vice resp. gruppo Leonardo DGU

Aurora Capellano, resp. gruppo Leonardo DGD
Flavia Minoia, vice resp. gruppo Leonardo DGD
Jasmina Cipriani, vice resp. gruppo Leonardo DGD

Daniele Santi, resp. soka-han
Hajime Kusayanagi, vice resp. soka-han
Gianluca Traversa, vice resp. soka-han
Sergio Di Giovanni, vice resp. soka-han

Sara Borgio, resp. byakuren
Pamela Alocci, vice resp. byakuren

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