Siamo tutti
un’unica famiglia
dal tempo senza inizio,
compagni di fede
che condividono legami eterni.
Giuseppe Mazzini (1805-72), il pensatore italiano che guidò il movimento per l’indipendenza e l’unità d’Italia, sottolineava l’importanza dell’unità definendola “una nuova filosofia di vita”. L’unità, che potrebbe sembrare un argomento vecchio e ormai noto, è in realtà un tema che genera ogni volta rinnovata vitalità.
Fidel Ramos, ex presidente delle Filippine, che svolse un ruolo cruciale nella rivoluzione popolare avvenuta nel suo paese nel 1986, stimolava i giovani ad apprendere “una nuova matematica” nella quale uno più uno non fa solo due, ma può fare anche tre, quattro o cinque. Spiegava cioè che quando le persone lavorano insieme, possono realizzare molto di più della somma dei loro sforzi individuali.
Il mio maestro, il secondo presidente della Soka Gakkai Josei Toda, affermò: «La Soka Gakkai, che si dedica a kosen-rufu con lo spirito di “diversi corpi, stessa mente” è la suprema espressione dell’armonia umana». E disse ancora: «Persino una moltitudine di individui corrotti e malvagi non è in grado di tener testa alla nostra indomita unità».
Trascorrere le nostre vite
sempre insieme nello spirito.
Questo è il cuore di Soka.
Oggi l’unità, ovvero avere “diversi corpi” ma una “stessa mente”, è diventato il motto dei nostri membri che in tutto il mondo si impegnano instancabilmente per kosen-rufu. Nichiren Daishonin scrive in un passo che non manca mai di infondere grande incoraggiamento: «Sebbene Nichiren e i suoi discepoli siano pochi di numero, poiché hanno lo spirito di “diversi corpi, stessa mente”, realizzeranno sicuramente la loro grande missione di propagare ampiamente il Sutra del Loto. Un solo scroscio di pioggia spegne molti fuochi ruggenti, e una singola verità dissolve molte forze malvagie» (RSND, 1, 550) [Letteralmente: «I mali sono tanti, ma non riusciranno mai a vincere un bene, così come basta un getto d’acqua a spegnere un gruppo di numerosi fuochi», Ibidem, nota 5, n.d.r.]. Il Daishonin ci insegna che l’unità è il segreto per la vittoria assoluta. E sottolinea più volte questo punto per accertarsi che le persone che abbracciano l’insegnamento corretto del Buddismo avanzino trionfanti nell’epoca tempestosa e piena di conflitti dell’Ultimo giorno della Legge.
La SGI è un sodalizio eterogeneo di persone che si impegnano insieme per una causa comune con lo spirito di “diversi corpi, stessa mente” basato sulla Legge mistica. È una manifestazione vivente del reale aspetto del Gohonzon, una raffigurazione di tutti gli esseri dei dieci mondi che coesistono armonicamente e risplendono dei propri intrinseci nobili attributi, illuminati al centro dalla luce di Nam-myoho-renge-kyo [vedi Il reale aspetto del Gohonzon, RSND, 1, 738]. Recitando Daimoku di fronte al Gohonzon realizziamo la fusione di realtà e saggezza e possiamo far emergere l’illimitato potere del Budda e della Legge. In tal senso la SGI, che porta avanti l’eredità della fede di Nichiren Daishonin, è il simbolo della solidarietà per la causa della verità e dell’unità armoniosa per la causa del bene supremo. Kosen-rufu rappresenta lo sforzo di espandere questo mondo di persone che condividono la stessa aspirazione.
Nichiren Daishonin ci garantisce che, anche se «i mali sono tanti, non riusciranno mai a vincere un bene». Gli individui corrotti, subdoli e falsi possono anche allearsi, ma ciò che li unisce è solo un legame basato su espedienti per i loro meschini e malvagi interessi personali. Alla fine cadranno preda dei loro stessi conflitti interni, la loro unità si disintegrerà e spariranno del tutto.
Un’invincibile fortezza
edificata una vittoria dopo l’altra,
una battaglia dopo l’altra.
Continuate a vincere e a vincere ancora,
avanzando a grandi passi
coraggiosi e per sempre vittoriosi!
Nel 216 a.C. le forze capeggiate da Annibale, il grande generale cartaginese, sconfissero il potente esercito romano nella famosa battaglia di Canne. Quando Gisco, il compatriota di Annibale espresse il suo stupore alla vista dell’enorme esercito romano che dovevano affrontare, il generale gli disse allegramente: «C’è solo una cosa Gisco, ancor più stupefacente, di cui non ti sei accorto». E, quando Gisco chiese di che cosa si trattasse, Annibale rispose: «In quella grande moltitudine non c’è nemmeno un uomo che si chiami Gisco». La sua frase fu un potente incoraggiamento per le sue truppe, che sminuì ai loro occhi la forza del nemico che avevano davanti.
La nostra rete Soka è formata da campioni dal cuore di leone, compagni di fede che, nella loro dedizione senza riserve a kosen-rufu, condividono legami di fiducia incrollabile. È questo ciò che rende così forte la nostra organizzazione.
Nell’agosto 1957, mentre lottavano per contrastare i venti avversi dell’”incidente di Osaka” [nel quale il presidente Ikeda, allora responsabile della Divisione giovani fu arrestato sulla base della falsa accusa di aver violato le leggi elettorali e poi pienamente scagionato dopo un processo durato quasi cinque anni, n.d.r.], i sei capitoli del Kansai si unirono e riuscirono a conseguire lo splendido risultato di circa diecimila nuove famiglie convertite in un solo mese. Mi tornano alla mente le parole di Ihachi Fukuo che, insieme alla moglie Yoshiko, si prendeva cura della vecchia sede della Soka Gakkai del Kansai, a Osaka: «I legami di maestro e discepolo sono ciò che ci ha permesso di lavorare insieme in armoniosa unità e con una forte fede. Finché questo rimarrà il nostro punto fondamentale, il “Kansai sempre vittorioso” non sarà mai sconfitto, qualsiasi uragano o mare tempestoso possiamo incontrare».
Nel quindicesimo capitolo del Sutra del Loto, “Emergere dalla terra” si legge: «Nello stesso istante emersero [dalla terra] innumerevoli migliaia, decine di migliaia, milioni di bodhisattva e mahasattva» (SDL, 15, 280). Il tratto distintivo dei Bodhisattva della Terra è di essere un esercito poderoso che si alza insieme e che avanza in massa. E infatti i nostri ammirevoli membri in Giappone e in tutto il mondo stanno avanzando insieme con un’energia sempre crescente, uniti nello spirito e nella preghiera.
Ovunque vi sono leader e pensatori che stanno dimostrando grande sostegno e comprensione nei confronti del nostro movimento, come il Budda Molti Tesori e il Bodhisattva Virtù Universale nel Sutra del Loto. [Il primo testimoniò la validità della predicazione di Shakyamuni e il secondo fece voto di proteggere i praticanti del sutra nella malvagia epoca successiva alla morte di Shakyamuni, n.d.r.].
N. Rhadakrishnan, uno dei principali studiosi indiani del pensiero di Gandhi, ha detto che noi della SGI «abbiamo dimostrato le infinite potenzialità dell’azione collettiva per la pace nel mondo e abbiamo realizzato ciò che gli storici potrebbero definire impossibile». Il potere dell’unità può rendere possibile l’impossibile. Avanziamo insieme con vigore ed entusiasmo verso il glorioso ottantesimo anniversario della Soka Gakkai nel 2010, tenendo alto il vessillo dell’unità nella diversità!
Rafforzando ulteriormente l’unità
della nostra grande rete Soka,
dimostriamo
la vittoria della nostra nobile causa
affinché tutti possano vederla.