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Il dialogo unisce le persone - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 16:23

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Il dialogo unisce le persone

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La vostra voce,
insieme alla mia,
risuona potente
fino ai confini dell’universo,
le nostre vite risplendono.

Il Budda Shakyamuni era una persona che invitava alla conversazione. Non aspettava con atteggiamento arrogante di essere salutato, al contrario era sempre il primo a farsi incontro agli altri con vivace cordialità, portandoli così ad aprire il proprio cuore. Non era mai altezzoso o presuntuoso. Il suo comportamento pieno di calore e umanità è il fondamento del Buddismo in quanto filosofia viva.
Shakyamuni è stato descritto come «un amante della pace, un appassionato della pace, un oratore le cui parole portano alla pace». La sua voce fu paragonata al fiume luminoso della Via Lattea che scorre dal cielo regalando a tutti la pace. Era una voce che rivitalizzava e univa i suoi ascoltatori.
Questa nobile voce del Budda non è scomparsa dal nostro mondo. È stata ereditata dai nostri membri che con coraggio e instancabile dedizione per kosen-rufu continuano a invitare gli altri al dialogo. Il mio maestro, il secondo presidente della Soka Gakkai Josei Toda, era solito dire: «Esprimetevi sempre con convinzione profonda! Le voci permea­te dal potere del Budda sono quelle che aprono la strada». Diceva anche: «Se parlate agli altri cento volte, ne avrete un beneficio cento volte più grande. Questo è il significato delle parole “La voce compie il lavoro del Budda”» (Raccolta degli insegnamenti orali, BS, 109, 41).

Superate
con coraggio
ogni sfida che questo mondo offre.
Sorridendo con orgoglio,
lanciate un grido di vittoria!

Luglio è il mese in cui Nichiren Daishonin dette inizio a una grande battaglia per la pace e la giustizia sociale, sottoponendo il suo trattato Adottare l’insegnamento corretto per la pace nel paese alle autorità allora al potere [era il 16 luglio 1260, n.d.r.]. Sempre in questo mese significativo Tsunesaburo Makiguchi e Josei Toda, e in seguito io stesso – i tre presidenti della Soka Gakkai eredi dello spirito del Daishonin – abbiamo avuto l’onore di sperimentare la persecuzione a causa delle nostre idee, incarcerati da autorità ingiuste.
Adottare l’insegnamento corretto per la pace nel pae­se si presenta sotto forma di dialogo tra un padrone di casa e il suo ospite. I due condividono la comune preoccupazione per le penose condizioni della società e, dietro suggerimento del padrone di casa, intraprendono una lunga e approfondita discussione sull’argomento. Per quanto l’ospite si arrabbi quando le sue opinioni vengono contrastate, il padrone di casa rimane sorridente e affabile, pur continuando a presentare le proprie ragionevoli argomentazioni. Il trattato si conclude con l’ospite che si impegna a fare la propria parte nell’aiutare a stabilire il corretto insegnamento per portare la pace nel paese.
I Budda non sono mai esitanti o timidi nell’invitare gli altri al dialogo. Sanno che tutti sono dotati della natura di Budda e che, come tali, hanno il potenziale per cambiare in meglio. Per quanto le persone possano avere opinioni diverse o sentimenti ambivalenti nei nostri confronti, risvegliando la loro natura di Budda è possibile trasformarli in amici e alleati che comprendono e condividono il nostro movimento per la pace. Questa è l’essenza di shakubuku, o la condivisione degli insegnamenti del Buddismo di Nichiren Daishonin con gli altri.

Come sono belle
le esclamazioni di giubilo
dei coraggiosi cuori di leone
che hanno realizzato una vittoria dopo l’altra!
Possiate essere come loro.

Concepción Arenal (1820-93), scrittrice spagnola e attivista per i diritti umani, ha dichiarato: «La nostra voce, che ci è stata data per esprimere la verità e consolare gli afflitti, non deve tacere di fronte alle ingiustizie, le falsità e le avversità».
Quando scorriamo le pagine della storia, vediamo che fin troppe persone di sani princìpi sono state diffamate e portate alla rovina, e fin troppe madri coraggiose sono state costrette al silenzio. L’episodio di Osaka[ref]Incidente di Osaka: l’evento in cui il presidente della SGI Ikeda, allora responsabile di staff della Divisione giovani della Soka Gakkai, fu arrestato e ingiustamente accusato di violazioni della legge elettorale, durante le elezioni amministrative straordinarie del 1957 a Osaka. Alla fine del processo, che si protrasse per quasi cinque anni, fu totalmente scagionato da tutte le accuse.[/ref] del luglio 1957 ha segnato un punto di svolta determinante per trasformare questo deprecabile sistema. Come il re leone, i maestri e discepoli di kosen-rufu sono rimasti del tutto impassibili di fronte alle persecuzioni e alle minacce delle autorità, che avevano sferrato un attacco feroce, senza esclusione di colpi, alla nostra organizzazione. In occasione dell’assemblea generale di Tokyo del 12 luglio e di quella di Osaka del 17 luglio, i nostri membri si sono uniti a Toda nell’invocare, con coraggio, verità e giustizia.
Nichiren Daishonin esortò i fratelli Ikegami, suoi discepoli e nostri predecessori nella fede in quella che è oggi Tokyo, con queste parole: «Siate coraggiosi come Nichiren quando affrontò Hei no Saemon-no-jo e parlò davanti a lui [la persona più potente del paese]» (Lettera ai fratelli, RSND, 1, 442). I membri della Soka Gakkai si ribellarono esattamente in quel modo. Le donne del Kansai, in particolare, giurarono l’una all’altra: «Non dobbiamo farci sconfiggere. La Gakkai deve ottenere la vittoria. Questo è il vero spirito Soka!».
Senza dubbio non esiste sinfonia più alta che sia maggior fonte di ispirazione e di stimolo delle voci dei nostri membri che senza paura esprimono a tutti la verità e offrono un incoraggiamento partecipe a coloro che stanno soffrendo.
Nei sutra, i sermoni del Budda e la sua voce sono paragonati al ruggito di un leone. Il ruggito del leone caratteristico del Budda ha molte funzioni: per esempio risveglia chi è addormentato nell’oscurità dell’ignoranza, dissipa il timore, rafforza l’energia e le capacità dei seguaci del Budda, stigmatizza la pigrizia, dà indicazioni ai giovani e denuncia gli ipocriti.
L’”effetto domino” del nostro impegno costante nel parlare con molte persone nelle nostre comunità ha raggiunto tutto il mondo.
L’ex direttore del Museo di Arte di San Paolo Fábio Magalhães ha osservato a tale proposito: «Poiché ci sono forze che diffondono nel mondo paura e terrore, è necessario dispensare al mondo anche la speranza. I membri della SGI stanno facendo proprio questo, perché il dialogo crea speranza».
Luglio è il mese dei giovani e della vittoria. Avanziamo con voce piena di convinzione, speranza e determinazione!

Sul palcoscenico della vostra vita,
formate una rete Soka
di persone ancora più unite
e trionfate
su ogni sfida.

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