I giovani della Soka Gakkai di Cagliari si sono confrontati su tematiche significative con un gruppo di minori che scontano una pena alternativa al carcere. Un’esperienza di crescita e di arricchimento per tutti
Nel mese di febbraio, insieme agli adulti, abbiamo partecipato a un incontro di scambio con la comunità La Collina. Quest’associazione, situata nelle campagne del cagliaritano, nasce da un’idea di don Ettore Cannavera, cappellano del carcere minorile di Quartucciu: offrire la possibilità di lavorare e vivere in comunità, sia come strumento di riscatto personale che come concreta alternativa al carcere. L’incontro ha rappresentato un importante passo anche per noi che abbiamo l’obiettivo di aprirci maggiormente alla società e condividere obiettivi e percorsi anche di chi vive una dura realtà. Il meeting si è tenuto presso i locali dell’associazione su invito di don Ettore per far conoscere il Buddismo di Nichiren Daishonin e per presentare le attività della Soka Gakkai ai giovani ospiti della comunità, ai loro educatori e ad alcuni professori e studenti dell’Istituto per gli Studi Sociali di Cagliari.
Di fronte al Gohonzon, portato per l’occasione, abbiamo recitato Gongyo; la cerimonia è stata seguita da una breve presentazione dei princìpi fondamentali del Buddismo e della nostra organizzazione. Come a un grande zadankai – eravamo circa centodieci persone, fra le quali una quarantina di giovani - sono state raccontate alcune esperienze per trasmettere nel concreto la forza e il funzionamento della nostra pratica.
«Questa riunione – racconta Sebastian, un giovane praticante cagliaritano – è stata per me nuova ed emozionante, una situazione intrisa di potenzialità enormi. Dopo avervi partecipato ho riletto la prefazione alla nuova edizione del Gosho scritta dal presidente Ikeda, dove dice: “Continuando a percorrere questo cammino di dialogo e reciproco miglioramento, ogni fede potrà manifestare il proprio valore intrinseco, contribuendo alla creazione di un sodalizio di “religioni per l’essere umano” in grado di trasformarsi nella forza più grande per la realizzazione della pace nel mondo (RSND, 1, xi). Questo è il mio desiderio”. Sento che i membri della Soka Gakkai, in questa occasione, hanno realizzato appieno queste parole, cioè un dialogo basato sulla reciproca valorizzazione».
Non sono mancate infine domande e riflessioni da parte dei partecipanti, alle quali è stato dedicato ampio spazio. Il cappellano, al termine dell’incontro, ha invitato i ragazzi a sviluppare un atteggiamento buddista. L’evento si è concluso con l’omaggio di alcuni libri sul Buddismo per la biblioteca della comunità e un delizioso rinfresco, durante il quale si è continuato a scambiare considerazioni e impressioni. Alcuni ragazzi della comunità hanno inoltre manifestato il desiderio di proseguire il dialogo con noi.