Il presidente Ikeda sottolinea in questo discorso l’importanza di attivare il coraggio di fronte ai soprusi dell’autorità, e la necessità di prove concrete per dimostrare il potere del Buddismo. I giovani e gli studenti dovrebbero essere sempre all’avanguardia in questa battaglia per la giustizia
In Giappone febbraio è il mese più freddo. Per la Soka Gakkai è anche il mese tradizionale della propagazione. Mentre incalza il freddo invernale, vi prego di continuare a recitare Gongyo e Daimoku con energia per la vostra salute, determinati a non prendere il raffreddore, e a trascorrere ogni giorno con gioia e creatività. Vi prego anche di recitare per la salute dei vostri genitori e della vostra famiglia. Anch’io reciterò per tutti voi. Abbiate tutti i giorni riscontri significativi, lavorando con gioia e armonia insieme ai compagni di fede. Fate del vostro meglio!
Febbraio è il mese in cui è nato Nichiren Daishonin (16 febbraio 1222). E oggi, 11 febbraio, è l’anniversario della nascita di Josei Toda (1900-1958), secondo presidente della Soka Gakkai. Sono veramente felice di festeggiare oggi questa ricorrenza con voi. Se avessimo tempo, potrei tranquillamente parlare tre o quattro ore del mio maestro. Oggi, vorrei condividere con voi delle osservazioni che lui fece in diverse occasioni.
Toda fu un grande insegnante di matematica. Inoltre, aiutò e sostenne il primo presidente della Soka Gakkai, Tsunesaburo Makiguchi, e in seguito assunse la guida della propagazione di kosen-rufu.
Era una persona di straordinaria levatura e di grande intelletto, armato di un immenso coraggio nell’affrontare e superare ogni genere di ostacoli e persecuzioni. È stato un leader dotato di profonda compassione che ha sempre incoraggiato gli altri, in particolare i poveri e i sofferenti, deciso a vederli diventare felici.
Egli non temeva il potere autoritario, anzi, l’affrontava. Non si lasciava scoraggiare dagli arroganti e non si piegava davanti a loro. Non lo abbagliavano il successo e la fama delle persone ma rimaneva sempre obiettivo ed equilibrato.
Toda osservò: «Nel futuro, vedremo sicuramente molti dei nostri membri diventare leader in diversi ambiti della società. Spero che tali persone non finiscano mai preda dell’arroganza». Nel corso della storia abbiamo visto leader arroganti infliggere indicibili sofferenze a persone buone e innocenti. È una vera tragedia per la gente avere leader sciocchi, avidi e autoritari. Incarcerato per essersi opposto alle autorità militari giapponesi durante la Seconda guerra mondiale, Toda visse di persona questa verità. Insisteva sul fatto che i leader devono servire e proteggere le persone. Questa era la sua visione della leadership, che corrisponde a quella buddista.
La sfida della Divisione giovani è di realizzare questo ideale e in particolare questa è la missione della Divisione studenti, l’ultima Divisione fondata da Toda. Egli era molto severo nell’istruire i membri della Divisione giovani: «Non piegatevi mai di fronte agli arroganti, a coloro che guardano gli altri con sufficienza, e che operano guidati dall’illusione di essere grandi e potenti». Anche ai suoi tempi c’erano preti corrotti che usavano l’autorità religiosa per opprimere e tormentare i credenti e c’erano responsabili anziani della Soka Gakkai che, godendo di una buona posizione sociale, guardavano Toda dall’alto in basso cercando di distruggere il nobile legame tra maestro e discepolo. Per il bene di ciò che era giusto e per la Soka Gakkai, ho affrontato quelle persone a testa alta confidando nel potere del dialogo. Vi invito, membri della Divisione giovani, a portare avanti questo spirito di giustizia, vera essenza della relazione tra maestro e discepolo.
Sono i membri della Divisione giovani che si alzano con coraggio nei momenti di difficoltà.
Fare affidamento sui giovani
Ai giovani Toda diceva: «Diventate persone eccellenti, dotate di uno spirito straordinario e di un fisico forte, e impegnatevi nell’ambito che avete scelto. Nutro speranze infinite per voi, membri della Divisione giovani». La fede nel Buddismo del Daishonin è la base per coltivare lo «spirito straordinario» di cui parlava Toda. Notate che non diceva «voti straordinari a scuola» ma «spirito straordinario»: il vero valore di una persona non si può valutare solo in base al profitto scolastico. Inoltre ci spingeva ad avere un «fisico forte». Anche questo è importante. Spero che diventiate uomini e donne degni di ammirazione, capaci di essere umili e intelligenti, gentili e affabili, e di stimolare gli altri a dire: «Guarda le persone della Soka Gakkai. Mi fanno venir voglia di unirmi a loro». Una gioventù energica e vivace è una caratteristica della nostra organizzazione. Toda affidò ai membri della Divisione giovani il compito di portare avanti la sua eredità. Egli sentiva di potersi veramente fidare di noi, dei giovani; sapeva che alla fine poteva contare solo su di noi. Da giovane gli dissi: «Sensei, non preoccuparti. Prometto di realizzare kosen-rufu. Costruirò una Soka Gakkai meravigliosa». E mi sono lanciato con tutto me stesso in questo grande obiettivo.
Ora comprendo i sentimenti di Toda di quel periodo. Dobbiamo fare affidamento sui giovani. Mi rivolgo ai giovani con tutto il cuore: vi prego di conseguire una vittoria dopo l’altra!
Toda diceva: «La Soka Gakkai trasformerà questo mondo travagliato in cui viviamo. Tirate fuori il coraggio, siate uniti e avanzate lungo il grande sentiero di kosen-rufu!». Quanto più buia è l’epoca in cui viviamo, tanto più numerose saranno le persone alla ricerca di una filosofia che dia loro speranza e forza per continuare a vivere. La Soka Gakkai è cresciuta rispondendo a questi bisogni spirituali apprezzando e incoraggiando con tutto il cuore ogni singola persona. Abbiamo realizzato un cambiamento positivo nella società, indirizzandola verso il bene e la pace. Ora dobbiamo nuovamente unirci e continuare ad avanzare lungo il grande sentiero di kosen-rufu.
Il coraggio è cruciale. Fede significa essere coraggiosi, significa perseverare nonostante tutto. Non dobbiamo diventare pigri e compiaciuti della nostra pratica; andare avanti nella fede richiede un impegno costante.
Buon compleanno, sensei
Ho molti ricordi dei compleanni di Toda. Un anno ricordo di essere arrivato a casa sua la mattina presto e avergli detto: «Buon compleanno, sensei!». Lui rimase sorpreso, ma fu felice di vedermi e osservò che si sarebbe aspettato di vedermi passare più tardi quel giorno. Un’altra volta, ci dividemmo le pietanze tradizionali della festa, il riso al vapore con fagioli azuki e la zuppa dolce di fagioli azuki.
Non importa quanto siano ardue le circostanze che affronta la Soka Gakkai, o quanto le persone malvagie e corrotte abbiano cercato di complottare per indebolire la nostra organizzazione. Toda e io abbiamo sempre avuto un profondo legame e una grande affinità, come padre e figlio, come una famiglia. Ogni lotta veniva condivisa tra maestro e discepolo. Il nostro legame risplendeva luminoso.
Toda diceva spesso: «Progredire secondo gli insegnamenti del Daishonin: questo è lo spirito della Soka Gakkai». Era un grand’uomo. Sono rimasto suo fedele e leale discepolo fino all’ultimo e lui riponeva in me una fiducia illimitata.
Quando i suoi affari fallirono e il suo avvenire diventò incerto, rimasi sempre al suo fianco, sostenendolo. L’ho protetto in mille modi, alcuni dei quali neanche seppe mai. In quel periodo di crisi, talvolta mi chiamava nel cuore della notte per consultarsi con me. Fu un’epoca piena di avversità. Quando svenne nella sede centrale della Soka Gakkai perché i suoi doveri come presidente erano diventati eccessivi per la sua salute, chiese: «Dov’è Daisaku? C’è Daisaku?».
Come suo discepolo, ho concretizzato tutti i suoi sogni su kosen-rufu. Lui era contento e soddisfatto di tutto ciò che avevo realizzato. Negli ultimi anni della sua vita, esclamava con gioia: «Sono fortunato ad avere un discepolo così in gamba». Aggiungendo poi: «Daisaku, prenditi cura della tua salute!».
Anno dopo anno
Il grande impegno per kosen-rufu che Toda si era assunto era estremamente gravoso. D’altra parte io ero debole fisicamente: ero malato di tubercolosi e lui era molto preoccupato per la mia salute.
Mi sono dedicato totalmente, anno dopo anno, aspettandomi di morire prima di aver raggiunto i trent’anni. Ogni anno è stato equivalente a cinquanta o cento anni. Una volta Toda, con le lacrime agli occhi, disse ai genitori di mia moglie e ad altri discepoli lì presenti: «Daisaku mi ha dedicato tutto se stesso. Potrebbe anche non raggiungere i trent’anni». E aggiunse: «Se dovessimo perdere Daisaku ci troveremmo nei guai. Vi prego di sostenerlo per quanto vi è possibile». Ecco quanto teneva a me, il suo discepolo. Era un maestro grande e meraviglioso.
È stato anche un leader portentoso: possedeva una percezione incredibilmente acuta e una fermezza senza pari. Nessun altro leader al mondo può paragonarsi a lui. Ho inciso nel cuore tutto ciò che diceva, anche le cose di secondaria importanza. Non mi sono mai lamentato di niente. Non dimenticherò mai come mi parlò prima di morire: «Daisaku, hai svolto un grande lavoro. Ora la Soka Gakkai è al sicuro. Continuiamo il nostro percorso insieme per l’eternità».
Durante la Seconda guerra mondiale, quando Makiguchi fu perseguitato dalle autorità militari e imprigionato per non aver abiurato il suo credo, anche Toda fu rinchiuso in prigione. Toda successivamente dichiarò di aver seguito Makiguchi in carcere grazie alla grande compassione di questi. Questo spirito è la vera essenza della relazione tra maestro e discepolo e del Buddismo del Daishonin.
L’importanza della prova concreta
Toda era molto felice quando vedeva che i suoi discepoli facevano di tutto per rispondere ai suoi desideri. Ho condiviso questo in passato con i membri della Divisione giovani donne della regione del Kansai. Il Kansai è sempre vivace e pieno di energia.
Toda dette la seguente guida: «Percorrete infallibili il sentiero giusto e vero nella vita. Se visti dalla prospettiva dell’eternità della vita, quanto sono piccoli e insignificanti i problemi di questo mondo!». Avanziamo con questo spirito e determiniamo di superare con calma gli ostacoli che incontriamo lungo la via. Percorriamo infallibili il sentiero di maestro e discepolo fino alla fine. Non esiste una vita più nobile di questa.
Grazie a sforzi incessanti sono riuscito a ripagare il mio debito di gratitudine verso Toda: il movimento umanistico della SGI oggi si sta guadagnando riconoscimenti in tutto il mondo. Toda una volta disse: «Il Buddismo è una questione di prova concreta. Senza dimostrazione [dell’efficacia o validità dei suoi insegnamenti], è solo una teoria astratta e, come tale, completamente inutile». Questa è un’affermazione molto profonda. C’è una prova inequivocabile o no? Ci sono risultati inconfutabili o no? Se condividiamo gli insegnamenti del Daishonin con altre persone, ci impegniamo nelle attività della Soka Gakkai e pratichiamo con forza, alla fine arriverà una prova indiscutibile.
Il Buddismo del Daishonin ci mette in grado di ottenere la vittoria definitiva.
Il miglioramento quotidiano
Ora vorrei leggere alcuni passi del diario di Toda, quando era giovane. L’11 aprile 1920, quando aveva solo vent’anni, Toda scrisse: «Migliorarmi giorno per giorno è fonte di grande gioia interiore e di soddisfazione […]. Se non libero il mio destino, esso non cambierà da solo» [Toda ancora non praticava gli insegnamenti del Daishonin, iniziò nel 1928, n.d.r.].
Ora, permettetemi di riassumere un passo di una lettera che Toda scrisse a un amico: «Il Buddismo che ho abbracciato insegna la verità più sublime. Grazie al mio maestro Makiguchi, ho imboccato il sentiero di fede, pratica e studio di questo insegnamento. Ecco perché avrò sempre la passione di un ragazzo». Questa lettera fu scritta il 24 agosto 1942, quando Toda aveva quarantadue anni; sono parole molto profonde. Quando dedichiamo la vita allo spirito di maestro e discepolo, possiamo rimanere per sempre giovani nel cuore. Spero che tutti voi vivrete con uno spirito giovane.
Niente di quello che accadeva lungo la strada per realizzare kosen-rufu poteva sorprendere o turbare Toda. Rimaneva sempre calmo e imperturbato. In ogni impresa sono sempre rimasto al suo fianco, unito a lui nello spirito e nella determinazione.
Una volta disse a un personaggio in vista: «Qualunque cosa voglia sapere [del nostro movimento], chieda a Daisaku». Vorrei che tutti i miei amici della Divisione giovani fossero persone che ispirano lealtà e fiducia in coloro che li circondano.
Grazie a Toda, quando avevo vent’anni ebbi la grande fortuna di incontrare in Giappone molti pensatori famosi e personaggi della cultura: gli sono profondamente grato per questo.
Toda era un maestro nell’arte del dialogare in maniera schietta e aperta. Una volta, parlando del mese di dicembre, in giapponese chiamato anche shiwasu, disse in tono scherzoso: «Shiwasu letteralmente significa “i maestri corrono”. So che siete tutti impegnati, ma io stesso corro a tutta velocità! Vi prego di fare del vostro meglio per kosen-rufu» [Il termine deriva dall’abitudine dei maestri buddisti (shi) di viaggiare velocemente (wasu) tra le case dei laici per recitare i sutra per loro nell’ultimo mese dell’anno, n.d.r.]. Per kosen-rufu, Toda correva a tutta velocità trecentosessantacinque giorni l’anno, con la determinazione di non perdere mai un solo istante. Io mi sono impegnato con lo stesso spirito.
Toda una volta incoraggiò una donna con queste parole: «Vinci con un Daimoku determinato. Vinci grazie alla fede! Quando arriva il momento, tutti i tuoi sforzi diverranno parte del tuo trionfo personale e un grande tesoro per la tua vita». Coloro che continuano a sfidarsi sulla base della fede attivano le divinità celesti – le funzioni protettive dell’universo – e alla fine alzano lo sguardo verso il cielo della vittoria. La Soka Gakkai ha trionfato grazie alle forti preghiere in particolare della Divisione donne. La Divisione donne è la speranza e il sole della Soka Gakkai. Se rispettiamo e apprezziamo la Divisione donne ancora di più di quanto abbiamo fatto finora, la Soka Gakkai realizzerà sicuramente una crescita e uno sviluppo ancora maggiori.
Negli ultimi anni, Toda diceva a chi gli era vicino: «Ho insegnato tutto quello che avevo da insegnare a Daisaku. Anche se molti dei miei discepoli potrebbero dimenticare [i miei insegnamenti], Daisaku non lo farà». Aggiungeva: «Chiedete a Daisaku e fate quello che dice». Vorrei lasciare una trascrizione dei fatti così come sono, per il bene dei posteri. Ho inciso nel cuore persino alcune osservazioni di Toda che altri avevano preso come battute. Ho seguito i suoi insegnamenti alla lettera. Questo è il sentiero di un discepolo nella fede. Il valore di un vero discepolo si vede da come agisce nel concreto per kosen-rufu.
Riunioni di discussione vivaci
Clark Strand, giornalista e scrittore americano esperto di religioni, ha parlato positivamente delle nostre riunioni di discussione. Le persone colte sono molto perspicaci.
State frequentando tutti regolarmente le riunioni di discussione? Invito tutti i nostri responsabili a darsi da fare per rendere le riunioni di discussione ancora più interessanti e stimolanti. Le riunioni vivaci e allegre sono una tradizione della Soka Gakkai. Esse sono la nostra attività fondamentale, e offrono lo spazio per uno scambio libero e informale, creando onde di felicità e di gioia.
Commentando le esperienze raccontate dai membri durante le riunioni di discussione, Strand ha osservato: «Condividere simili esperienze alimenta la fede, la fede alimenta la vita delle persone, e tutte queste persone insieme possono cambiare la società». Egli ha anche notato che durante le riunioni di discussione della Soka Gakkai non vengono fatti discorsi a senso unico: sono riunioni paritarie in cui si può sentire la voce di tutti. «Tali riunioni sono un inno alla vita e, mostrando come la pratica buddista può contribuire alla felicità dell’individuo, forniscono la base per una società felice» ha affermato, aggiungendo che questa nostra tradizione delle riunioni di discussione offre «non solo un nuovo modello di culto per il Buddismo, ma per la religione in generale».
Febbraio è il mese tradizionale della propagazione della Soka Gakkai: coroniamolo con riunioni di discussione ben riuscite dedicate “ai Giovani e alla vittoria” che ci apriranno la strada a una meravigliosa primavera di speranza.
Fu il cosmonauta sovietico Yuri Gagarin (1934-68), il primo uomo a viaggiare nello spazio, a pronunciare le famose parole: «La Terra è blu» aggiungendo: «La cosa più meravigliosa della terra sono [le persone] impegnate a lavorare». Le persone che lavorano con impegno con tutte le loro energie sono meravigliose. Noi della SGI non solo portiamo avanti la nostra vita, ma ci dedichiamo anche a lavorare per kosen-rufu. Questa è la cosa più meravigliosa in assoluto.
Il mondo sta affrontando un periodo di grave crisi economica, turbolento e travagliato. Vi prego di continuare a impegnarvi fino in fondo, con orgoglio e fiducia. In questa fase non sentitevi soli nei momenti difficili. Io prego per il grande successo dei membri della Divisione esperti aziendali. Spero che tutti voi saprete affrontare con coraggio le sfide che avete davanti impegnandovi insieme per realizzare la vostra missione nella vita.
Il poeta italiano Dante Alighieri (1265-1321), che ho letto con grande piacere da giovane, scrisse: «Per che non onore ma disonore dee ricevere quelli che a li buoni mala testimonianza porta». Dante biasimava coloro che con il loro comportamento macchiavano il nome dei propri nobili antenati o predecessori.
Niente è più deplorevole che infamare coloro che hanno fatto del bene. Una società piomberà nel caos e nel disordine se si diffondono simili comportamenti. Le buone azioni meritano lode e onore, come lo meritano le persone oneste. Questo è il modo corretto per costruire una società migliore. Ma nel mondo troppo spesso le brave persone vengono diffamate e perseguitate dai corrotti e dai disonesti. Questo indignava Dante, che giudicava un simile comportamento odioso e imperdonabile. Mise in guardia contro l’inerzia, l’ipocrisia, la calunnia, il dissenso, l’ingratitudine e il tradimento che minavano il tessuto della società. Coloro che arrecavano disonore agli onesti non meritavano altro che essere a loro volta disonorati – questa era l’appassionata invocazione di Dante.
Anch’io mi sono opposto con fermezza a coloro che calunniavano e insultavano Toda. Avendolo scelto come mio maestro, avevo deciso nel profondo del cuore di servirlo e sostenerlo con devozione. Non si può definire un vero discepolo o un membro della Soka Gakkai chi chiude un occhio sull’ingiustizia e chi si rifiuta di lottare per ciò che è giusto.
Come Dante, vorrei che tutti voi, responsabili di questa nuova era, con spirito appassionato, arriviate a distinguere chiaramente la differenza tra vero e falso, giusto e sbagliato.
Non c’è niente da temere
Ora vorrei condividere con voi queste parole che Nichiren Daishonin scrisse alla suora laica Sennichi: «Una donna che abbraccia il re leone del Sutra del Loto [cioè Nam-myoho-renge-kyo] non deve temere le belve dell’inferno o del regno degli spiriti affamati e degli animali» (Il tamburo alla Porta del Tuono, RSND, 1, 843). Voi, donne Soka che difendete la Legge mistica, non avete assolutamente niente da temere, né dovreste lasciarvi impaurire da nessuna cosa. Di tanto in tanto potrete anche avere uno scontro con un uomo testardo e rigido o con qualcuno che non comprende la vostra pratica buddista. In momenti simili, usate la saggezza e il vostro ingegno per affermare un poco per volta le vostre idee in maniera convincente. Siete tutte donne che «abbracciano il re leone del Sutra del Loto».
Molti lodano le donne della Soka Gakkai perché riescono a parlare con maggiore schiettezza in nome della verità rispetto a molti uomini. Ed è altrettanto vero, come qualcuno ha notato con acume, che ci sono stati nel passato responsabili uomini, subdoli e vigliacchi, sui quali non si poteva contare in caso di difficoltà.
Vi prego anche di ricordare che frasi diffamatorie e calunniose non sono esempio di libertà di parola, ma di violenza verbale. Non dobbiamo aprire bocca senza prima aver riflettuto. Abbiamo ogni diritto di denunciare le menzogne con la verità. Quando questo diritto scompare, insieme scompare anche la democrazia. Confutate sempre con fermezza l’errore e la falsità. Andiamo avanti con questo spirito.
Il bene ricerca il bene
Dante scrisse che il bene ricerca sempre il bene ed esortava a non aver niente a che spartire con i malvagi perché non è mai stato saggio trattare con loro. Il bene ricerca il bene. Non si dovrebbero frequentare persone malvagie o parteggiare per loro. L’avvertimento del grande poeta trascende i confini temporali e conserva tutt’oggi la stessa importanza. Continuiamo insieme ad andare verso il bene!
Il filosofo francese Cartesio (1596-1650) considerava l’orgoglio sconsiderato o cieco come «estremamente privo di virtù». Confessò di trovare un tale atteggiamento «veramente inconcepibile e assurdo».
Gli arroganti tendono ad assumere un’aria di superiorità, anche se in realtà sono degli incompetenti o mancano di capacità. Non hanno rispetto né tanto meno apprezzamento per le grandi persone. Al contrario, sono gelosi e pieni di risentimento verso chiunque sia migliore di loro. Gelosia e rancore sono ciò che mina e distrugge l’armoniosa comunità dei praticanti buddisti.
Vi prego di non farvi manipolare da simili individui. Non fidatevi di loro. Sviluppate la saggezza per riconoscere i loro inganni.
Sono sicuro che tutti voi conoscete il grande poeta e drammaturgo inglese William Shakespeare (1564-1616). In uno dei suoi drammi scrisse: «Consentimi di parlare con orgoglio, noi siamo soltanto guerrieri dei giorni di lavoro, insozzati dalle marce sotto la pioggia. Ma il nostro cuore è pronto a salpare». Avanziamo con questo orgoglio!
Tutti i nostri membri che si impegnano con energia per kosen-rufu sono dei veri campioni. Come responsabili, dobbiamo lodarli con sincera gratitudine per i loro sforzi. I responsabili esistono per servire i membri.
Io stesso mi sono impegnato a fondo, spesso senza che altri ne fossero a conoscenza, prendendo l’iniziativa e i debiti accorgimenti per vincere costantemente. Ora è il momento che i responsabili giovani mostrino uno spirito rinnovato e costruiscano una società in cui le persone possano davvero ergersi sovrane.
Il romanziere inglese Thomas Hardy (1840-1928), forse non molto noto in Giappone, è conosciuto in tutto il mondo. Una delle sue opera più famose è Tess D’Urbervilles. L’eroina del romanzo, la bella Tess, proviene da una famiglia povera e ha una storia davvero tragica, segnata da tante vicissitudini. Toda fece leggere questo romanzo al gruppo delle giovani donne, il Kayo-kai.
Cos’è la vera felicità? Toda insegnava che essa non si trova nell’inseguire cose futili, ma nell’essere sinceri con se stessi.
In Tess D’Urbervilles, uno dei personaggi di Hardy dice: «La donna perfetta, vedete, non era né una persona pigra né una signora raffinata, ma una donna che usava le mani, la testa e il cuore per il bene degli altri». I membri delle Divisioni donne e giovani donne della Soka Gakkai si stanno adoperando per la felicità degli altri. Capiscono gli altri, li incoraggiano e recitano Daimoku per loro. Questo atteggiamento è di una bellezza senza pari.
Possiamo abbellire il nostro aspetto esteriore come più ci aggrada, ma il bagliore della vera bellezza risiede in un cuore puro.
Quest’anno è il duecentesimo anniversario della nascita del sedicesimo presidente degli Stati Uniti, Abramo Lincoln (1809-65). Egli disse: «Rimanere in silenzio quando si dovrebbe protestare rende gli uomini vigliacchi». Questo è un messaggio eterno. Miei giovani amici, non siate vigliacchi. Da giovane, ogni volta che Toda veniva denigrato o infamato, intraprendevo immediatamente un’azione legale contro gli autori del gesto; con fiducia e sicurezza ho difeso il mio maestro e ho ristabilito la verità contro le falsità e i pregiudizi. Questo è ciò che fa un vero discepolo. Lincoln dichiarò: «Di solito, la verità è la miglior vendetta contro la calunnia». Dobbiamo prendere la parola e affermare con coraggio la verità.
Permettetemi di condividere con voi un’altra affermazione di Lincoln: «Ricordate di rimanere vicini al popolo, che ha sempre ragione e non inganna mai nessuno». Il popolo desidera la felicità e cerca la pace. La sua voce è vera e giusta. Il sentiero percorso dalla Soka Gakkai è stato costellato da persone comuni che hanno sofferto a lungo e che si sono ribellate, lottando contro gli abusi dell’autorità e creando una vasta rete di umanesimo. Abbiamo dato vita a un movimento meraviglioso dedicato alla causa del bene che risplende nella storia del Buddismo. Proteggete sempre questa organizzazione bella e armoniosa! Non permettete che individui privi di scrupoli la distruggano! Questo è il mio fervido appello per voi, miei successori.
Ormai ho superato gli ottanta anni e desidero condividere con voi, come testimonianza per i posteri, l’essenza della vita e degli insegnamenti di Makiguchi e Toda, e l’essenza del Buddismo del Daishonin. Vi prego di portare avanti la nobile tradizione Soka di maestro e discepolo.
Membri delle Divisioni donne e giovani donne, per la vostra sicurezza vi prego di rincasare la sera a un’ora ragionevole. Progrediamo insieme in buona salute e in allegria!