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A Trets, l'incontro annuale dei responsabili europei - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 17:32

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A Trets, l’incontro annuale dei responsabili europei

Al summit i responsabili delle ventisei nazioni europee si sono confrontati e incoraggiati a vicenda: tutti concordi nel ripartire dalla preghiera, la base di ogni azione

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Al summit i responsabili delle ventisei nazioni europee si sono confrontati e incoraggiati a vicenda: tutti concordi nel ripartire dalla preghiera, la base di ogni azione

Dal 15 al 18 gennaio 2009 si è svolto presso il Centro culturale di Trets il “Summit europeo per kosen-rufu“. I direttori generali e i responsabili nazionali di 26 paesi si sono riuniti per approfondire la fede, incoraggiarsi, scambiarsi esperienze, consigli sullo sviluppo di kosen-rufu e per chiarire i propri obiettivi studiando insieme le guide del presidente Ikeda. I responsabili europei hanno riportato i consigli sulla fede e sull’attività per il 2010 ricevuti in Giappone durante il corso speciale che si è svolto all’inizio dell’anno.
Unità (itai-doshin) – Harada, presidente della Soka Gakkai in Giappone, alla domanda su come creare unità per proteggere la SGI e kosen-rufu in Europa ha risposto che il punto focale è la fede basata sulla relazione fra maestro e discepolo. In questa grande organizzazione è normale trovare persone e opinioni diverse. La cosa importante è superare le differenze mirando a kosen-rufu e incoraggiare i membri a realizzarlo.
Qual è la strategia migliore per realizzare uno scopo? Chiarire l’obiettivo, recitare e agire – ha detto Hasegawa, vice direttore generale – aggiungendo un quarto punto: non lasciarsi sconfiggere mai. Se ci lamentiamo vuol dire che non abbiamo pregato fino in fondo.
Un’ulteriore crescita in Europa – Il presidente Ikeda sul Daibyakurenge, citando il passo: «Quando un governante malvagio si allea con preti che sostengono insegnamenti errati, per distruggere l’insegnamento corretto e liberarsi di un uomo sapiente, chi ha un cuore di leone conseguirà sicuramente la Buddità» (Lettera da Sado, RSND, 1, 267) spiega che avere il cuore del re leone significa riconoscere e illuminare la radice dell’animalità. Le persone arroganti sono egoiste e indietreggiano di fronte ai nemici. Chi ha il cuore del re leone, invece, vive basandosi sulla Legge. Poiché non lesina la propria vita, in lui emerge sempre di più il coraggio per affrontare gli ostacoli. Il concetto di “non lesinare la propria vita” sta a indicare lo spirito di chi non si risparmia per kosen-rufu. Citando Makiguchi, Ikeda ha sottolineato che il modo migliore di vivere è superare la codardia e l’egocentrismo per dedicarsi alla felicità propria e degli altri. Il valore di “non lesinare la propria vita” si può quindi sperimentare ogni giorno, sforzandosi per kosen-rufu, incoraggiando e aiutando gli altri a prendere fede in questo Buddismo. Finché ci sarà questo spirito, non c’è dubbio che la SGI vincerà sempre.
Se ci fosse un’ipotetica scala di valori le riunioni sarebbero pari a uno, mentre recarsi a incontrare le persone sarebbe un impegno pari a nove. Durante la campagna del capitolo Bunkyo il presidente Ikeda ci ha dimostrato l’importanza di questa attività, curandola al massimo. E all’epoca di quella del Kansai ha fatto circa tremila visite a casa. Le persone che hanno ricevuto i suoi incoraggiamenti non li hanno mai dimenticati.
La relazione tra maestro e discepolo – L’8 gennaio 1945 Toda seppe della morte di Makiguchi. Ricordando l’anniversario di questo giorno, il presidente Ikeda ha voluto soffermarsi sullo stato d’animo dei suoi maestri. Durante le persecuzioni da parte del governo militarista, il presidente Toda ha sempre fatto di tutto per proteggere il suo maestro. Quando uscì di prigione, trovò Tokyo rasa al suolo e fu lì che decise di realizzare una società pacifica. Questo per lui era l’unico modo di rendere giustizia al suo maestro.
Un famoso intellettuale ha affermato: «Il mondo può cambiare con la passione dei giovani della SGI». Lo slogan che il presidente Ikeda ha scelto per il 2009, Anno dei giovani e della vittoria, racchiude proprio questa determinazione: che il mondo cambi grazie alla passione dei giovani della SGI, affermando: «Non posso fare altro che affidare il futuro ai giovani».
Sensei ha ricordato una guida di Toda sui giovani, dove, citando il Gosho, diceva che quando compare un ostacolo lo stupido indietreggia ma il saggio si rallegra, incoraggiando i giovani a non essere stupidi e a non indietreggiare, perché è grazie agli ostacoli che ognuno può fare la sua rivoluzione umana e ricevere tanti benefici. Viviamo in un periodo di crisi economica globale, ma un grande ostacolo è anche un’importante occasione che ci permette di dare prova dei benefici che conseguiamo nonostante le difficoltà: è la nostra grande opportunità.
Tra i leader attuali, solo sensei continua a realizzare i sogni del suo maestro, dialogando ogni giorno con lui come se fosse ancora vivo. Nella prefazione a un suo libro scrive che ogni mattina inizia la giornata salutandolo e ogni sera si rivolge a lui facendogli un resoconto della giornata: con questo esempio ci sta mostrando come si crea il legame col maestro.
Dovremmo prendere ogni parola di sensei come se fosse rivolta a noi, anche se parla di aspetti che non ci riguardano. Solo così facciamo la nostra rivoluzione umana e possiamo migliorarci come suoi discepoli. Un proverbio citato nel Gosho dice: «non possiamo vedere le nostre ciglia che sono vicine né i cieli che sono lontani». È proprio difficile osservare se stessi! Vediamo bene gli errori altrui, ma chi non riesce a vedere anche i propri non ha una grande fede. Non dobbiamo prendere superficialmente le guide severe che Ikeda dà ai responsabili, ma occorre comprendere il suo cuore. Stiamo vivendo nella sua stessa epoca, e riceviamo da lui tanti incoraggiamenti. Perché non approfittarne per fare al meglio la nostra rivoluzione umana?
Francesco Mecorio

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La crisi? Un’occasione per crescere
Sakae Takahashi, responsabile europea, incoraggia a mettere la preghiera al primo posto per affrontare le difficoltà, ancora maggiori in questo difficile momento, con la saggezza che deriva dalla fede.

Sakae Takahashi, responsabile della Divisione donne d’Europa, citando recenti incoraggiamenti del presidente Ikeda, ha affrontato due punti: lo scottante tema della crisi mondiale e come mettere in pratica lo spirito di non dualità tra maestro e discepolo.
La situazione mondiale è dura e proprio per questo dobbiamo perseverare nella nostra pratica buddista. Anche Daisaku Ikeda ha definito questa un’epoca veramente confusa; in una società così turbolenta è importante mantenere una forte fede. Se perseveriamo nella fede, possiamo superare qualunque situazione e alla fine vincere. Bisogna pregare fino a che non vediamo un cambiamento, qualunque cosa accada. Il Buddismo di Nichiren Daishonin e la nostra fede hanno il potere di trasformare il “grande male” in “grande bene”. Le avversità sono occasioni per accrescere il potere della fede e sperimentare e dimostrare il potere del Gohonzon; in questo modo, le divinità protettrici faranno di tutto per proteggerci. È arrivato il momento di dimostrare alle persone il potere della Legge mistica, perché la fede dei membri della SGI è cresciuta ancora di più. È il momento di fare la nostra rivoluzione umana, quindi alziamoci coraggiosamente con una forte convinzione: proprio in questo momento di crisi, sensei ci chiede di diventare pilastri della società. Incoraggiamo quante più persone possibile, viviamo con forza e approfondiamo la relazione di non dualità di maestro e discepolo. Incidiamo nel nostro cuore la determinazione del maestro e recitiamo Daimoku accanto a lui!
Per mettere in pratica questo spirito di non dualità tra maestro e discepolo, la base è la recitazione del Daimoku e del Gongyo. In una vita intensa è importante imparare a decidere bene e velocemente con la preghiera. Con la forza vitale e la saggezza che ne scaturiscono troveremo il modo migliore per condurre la giornata; se invece siamo scoraggiati, il cuore si chiude. La mattina, quindi, dovremmo sempre dare la precedenza al Daimoku e al Gongyo per mettere il nostro corpo e il nostro cuore a disposizione di kosen-rufu, praticando il principio di “non lesinare la propria vita” e offrire la prova concreta. Il modo migliore per far scaturire forza dalla nostra vita è chiedersi come rispondere alle aspettative del proprio maestro.

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Nuove nomine in Europa

SGI EUROPEA – Vice presidenti: Yoshiharu Matsuno (D), Leonardo Duricic (D), Enrique Caputo (E), Shozo Kotera (N). Vice segretario: Vittorio Sakaki (I). Vice responsabili DD e DGD: Anna Conti (I), Michiko Samuels (GB).

COMITATO EUROPEO GIOVANI – Consiglieri: Yasunori Hirayama (GB), Juan Ito (E), Tamiko Kaneda (I). Responsabile: Daiki Nakamoto (D). Vice responsabili: Novouo Chiba (F), Christian Pavlovsky (A), Mattia Duni (I), Etsuko Motoki (P), Tae Takahashi (S), Akiko Kotera (N), Moni Shrestha (GB). Membri del comitato: Manuel Fernandez (GB), Stéphane Phuong (B), Veronika Potocnik (SLO), Karin Sarnacchiaro (I), Izumi Chinen (F), Alexandra Fischer Raabe (D), Pablo Juarez (E), Eyrun Jonsdottir (IS).

COMITATO EUROPEO RELAZIONI ESTERNE – Consigliere: Kimiko Brummer (D). Responsabile: Suzanne Pritchard (GB). Membri del comitato: Carola De Decker (D), Robert Harrap (GB), Joelle Leblond (B), Enrique Caputo (E), Roberto Minganti (I), Gilbert Maestlé (F), Anne-Marie Tschabold (SW), Christian Pavlovsky (A).

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Corso nazionale dello staff Sanità
Dal 18 al 21 dicembre scorso si è svolto presso il Centro culturale europeo di Trets il corso nazionale dello staff Sanità che ha visto la partecipazione di centocinquanta membri che lavorano nell’ambito della sanità italiana.

Il corso è stato molto intenso: sono state raccontate tante esperienze ed è stato approfondito lo studio del Gosho Lettera ai fratelli. Inoltre sono state descritte le varie attività che ogni zona d’Italia sta portando avanti, come i vari seminari di studio su “Buddismo e medicina”, i turni di protezione nei vari Centri culturali ecc.
Fra i progetti per il 2009 c’è l’intenzione di replicare il corso – magari nel nostro paese – e nel Centro Italia di proseguire i seminari su “Buddismo e medicina”.
Il direttore generale Tamotsu Nakajima ha risposto a tutte le domande emerse nei tre giorni di corso.
Nei partecipanti è nata spontaneamente la voglia di lottare determinati nel proprio posto di lavoro per realizzare una sanità italiana che manifesti gli ideali di umanità che il presidente Ikeda ci insegna.

Letizia Livi e Donella Posarelli

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Lettere di incoraggiamento ai discepoli
Attraverso gli scritti ai fedeli Shijo Kingo e Nanjo Tokimitsu si ripercorre la relazione di Nichiren con i discepoli. Un legame stretto dalla condivisione di uno scopo comune.

La porta del drago, l’ultimo libro edito da Esperia a cura di Laura Barbieri, ripercorre le vicende di due discepoli di Nichiren Daishonin, Shijo Kingo e Nanjo Tokimitsu, attraverso le lettere che Nichiren scrisse a loro e ai membri delle loro famiglie.
Il tema principale del volume è la relazione fra Nichiren e i suoi discepoli, che si sviluppò e si consolidò nel tempo attraverso le difficoltà, le sofferenze, ma anche le vittorie di entrambi. Nichiren, misurandosi con persecuzioni di intensità crescente, trasmise ai suoi discepoli un insegnamento che era già stato sottoposto alla verifica più importante, quella dei fatti. Quando le persecuzioni furono dirette alla comunità buddista, Nichiren comprese che solo chi avesse fatto proprio il suo stesso voto avrebbe potuto vincere.
Egli si prodigò allora per trasmettere questa consapevolezza ai suoi discepoli. Esemplare da questo punto di vista è la lettera che scrisse a Nanjo Tokimitsu, intitolata appunto La porta del drago, in seguito alla persecuzione di Atsuhara, che costò la vita a tre suoi seguaci. In questa lettera Nichiren paragonò la condizione che stavano sperimentando i suoi discepoli in quel momento a quella delle carpe protagoniste di una famosa leggenda cinese, nella quale tentano di risalire una cascata alta cento piedi per trasformarsi in draghi. In questa impresa così difficile, Nichiren fu sempre vicino ai suoi discepoli, li guidò, li incoraggiò e li sostenne costantemente. Dalle lettere emergono anche l’impegno e la tenacia con cui Shijo Kingo e Nanjo Tokimitsu affrontarono il percorso che li portò a sviluppare una crescente consapevolezza della propria identità e missione.
Per meglio inquadrare le lettere nel loro contesto storico è stato introdotto un quadro sintetico della situazione giapponese e un breve profilo della vita di Nichiren Daishonin.

L. Barbieri, La porta del drago – maestro e discepoli sulla via dell’Illuminazione, Esperia edizioni, 204 pagine, € 10,00

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A proposito degli esami

Il Dipartimento di studio ricorda a tutti gli interessati che per gli esami di quarto livello in programma durante quest’anno, tutte le informazioni necessarie possono essere trovate nel sito web dell’Istituto all’indirizzo:

http://www.sgi-italia.org/servizi/esami.html

Allo stesso indirizzo possono essere scaricate le istruzioni complete e la scheda di adesione da far pervenire alla segreteria della zona di appartenenza (nord, centro, sud) a mezzo fax o e-mail.

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