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La filosofia della speranza della Sgi - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 10:18

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La filosofia della speranza della Sgi

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Le mie congratulazioni e i miei migliori auguri per questo festoso inizio dell’Anno dei giovani e della vittoria. Il sole di Soka, continuando a illuminare il mondo con la luce viva e senza tempo di una nuova alba, rischiara un sentiero luminoso di speranza e di buona fortuna per tutto il genere umano. Sono sicuro che esso splenderà sempre più brillante nelle epoche future della storia dell’umanità. Inauguriamo con orgoglio un altro anno di vittorie importanti, avvicinandoci al 2010, ottantesimo anniversario della Soka Gakkai e trentacinquesimo anniversario della Sgi!
Nel 1974, trentacinque anni fa, visitai la Cina e l’Unione Sovietica, due nazioni che a quel tempo si trovavano in una situazione di forte tensione. Una volta rientrato in Giappone fui investito da una valanga di critiche. Non riuscendo a comprendere le mie motivazioni, molti criticarono la mia visita in quei paesi che rifiutavano la religione. Nonostante ciò, ho continuato a incontrare e a conversare con innumerevoli persone comuni in Cina e in Unione Sovietica, stringendo legami di amicizia. Era mia ferma convinzione che uno scambio amichevole tra le persone nel mondo, con l’intento di superare tutte le differenze, fosse la strada per costruire una base indistruttibile per la pace. Mi sono anche impegnato a colloquiare con franchezza con i leader dei due paesi. L’anno successivo, nel gennaio del 1975, mi sono recato negli Stati Uniti e ho intrapreso significativi dialoghi con leader costruttori di pace. La Sgi venne fondata in quello stesso mese a Guam, la tappa conclusiva del mio viaggio negli Usa. In altre parole, ho concentrato i miei sforzi sul conseguimento dell’obiettivo di avvicinare Stati Uniti, Cina e Unione Sovietica attraverso il dialogo, proprio in un momento in cui il mondo era avvolto dalle oscure nuvole della Guerra Fredda. La storia ci insegna l’amara lezione secondo la quale gli equilibri imposti dal potere e i tentativi di risolvere i conflitti attraverso le armi determinano solo uno scontro maggiore. Scegliere il dialogo è la chiave per costruire la pace e per realizzare la nostra profonda umanità. Dalla fondazione della Sgi, questa verità ha continuato a risuonare con vigore nel mondo con le voci dei suoi cittadini.
René Dubos (1901-82), l’illustre microbiologo francoamericano che incontrai su consiglio dello storico inglese Arnold J. Toynbee (1889-1975), ammoniva: «Nonostante i nostri trionfi scientifici e tecnologici, soffriamo di perdita di coraggio e siamo diventati una società conservatrice che si accontenta di procedere seguendo l’andamento presente».
L’umanità di oggi ha bisogno di coraggio e di speranza per scegliere un nuovo sentiero di cambiamento in nome di uno sviluppo sostenibile e di una pace durevole. La nobile missione della Sgi è quella di rivelare alla società l’energia del coraggio e la filosofia della speranza. Il nostro movimento non è qualcosa di astratto, né si colloca al di fuori della vita quotidiana. Esso si manifesta nelle relazioni con le persone che ci circondano, nel vicinato, nelle comunità e nella società in cui viviamo. È un movimento che si diffonde da individuo a individuo, attraverso un dialogo onesto e sincero.
Il dottor N. Radhakrishnan, eminente studioso gandhiano ed esperto di diritti umani con cui mi sono spesso confrontato, ha osservato che il vero dialogo trasforma le fratture causate da pareri contrastanti in ponti che uniscono le persone più differenti. Ho parlato con migliaia di leader e pensatori di nazionalità, etnie, religioni e ideologie diverse. Durante questi incontri, maggiori erano le differenze, più profondamente cercavo di comprendere i pensieri e i sentimenti dell’altra persona; cercavo inoltre di manifestare sempre un sentimento di amicizia genuina e sincera. Nonostante le nostre infinite diversità, siamo tutti esseri umani. Ciascuno di noi affronta le sofferenze di nascita, invecchiamento, malattia e morte. Non è azzardato affermare che il dialogo tra le diverse civiltà è in realtà uno scambio tra individui, dove un’esistenza sfiora l’altra ed entra in comunicazione con essa.
«La filosofia ci insegna – afferma Seneca (4 a.C.-65 d.C.) – prima di tutto a esprimere un sentimento di solidarietà con tutti [gli esseri umani]; in altre parole, partecipazione e socievolezza». Queste qualità sono altrettanto importanti per noi nel mondo di oggi, nel quale stabiliamo relazioni umane sempre più superficiali e temporanee. In altre parole, abbiamo la necessità di creare una nuova comunità, che sia “un’oasi” per il cuore umano. È necessario costruire e ampliare una rete di amicizia intrisa di considerazione e di sostegno reciproci. Invece di ritirarsi nel proprio guscio, ognuno di noi deve uscire e contribuire attivamente alla prosperità e al miglioramento della società.
La Legge mistica è una potente fonte di vitalità e di creatività per la nascita di una nuova era e di una nuova società di questo tipo. Noi della Sgi, condividendo i legami di maestro e discepolo e una missione infinitamente profonda, abbiamo dimostrato con vigore il potere essenziale della Legge mistica nelle comunità di tutto il mondo.
Nichiren Daishonin dichiara: «Un grande male preannuncia l’arrivo di un grande bene. Se tutto Jambudvipa dovesse cadere nel caos, non c’è dubbio che [questo sutra] “sarà propagato in tutto Jambudvipa”» (Il kalpa della diminuzione, RSND, 1, 995). Il nostro mondo oggi sta affrontando molte sfide minacciose, tra cui pressanti problemi ambientali globali e una crisi finanziaria “di portata secolare”. In mezzo a tutto questo, e con l’arrivo di leader giovani pronti a guidare il cambiamento, stiamo entrando in un periodo di mutamento storico e di armonia. Il mondo sta cercando una forza unitaria di cittadini comuni che rappresentino i cardini per la creazione di una società migliore.
Voi, membri della Sgi, siete un’inestimabile presenza nel nostro mondo. State sollevando un’onda di dialogo grazie ai vostri sforzi pazienti e perseveranti e al vostro contributo alla comunità in qualità di pilastri di fiducia, occhi della coscienza e grandi navi di speranza (cfr. L’apertura degli occhi, RSND, 1, 254). Dalla prospettiva del Buddismo, ognuno di voi è un genuino tesoro del proprio paese e un prezioso tesoro dell’umanità.
Il Daishonin afferma: «La grande gioia si sperimenta quando si comprende per la prima volta che la propria mente fin dal principio è stata il Budda. Nam-myoho-renge-kyo è la più grande di tutte le gioie» (BS, 124, 54). Ovunque vi avventuriate con coraggio e vi rivolgiate ad altri dialogando, portate con voi una sempre maggiore consapevolezza della sacralità della vita e create vibrazioni di gioia di vivere che sfiorano un numero infinito di altre persone.
Il grande umanista olandese Erasmo (1469-1536), sottolineando l’importanza della pace, scrisse: «Si potrebbe immaginare che la definizione comune di essere umano potrebbe bastare ad assicurare l’armonia tra quelli che se ne fregiano». Egli dichiarò anche: «[Sarebbe meglio] riflettere sul fatto che, se l’appartenenza a un paese è ragione sufficiente di unità tra i connazionali, il mondo, il pianeta chiamato terra nella sua interezza, è la nazione comune a tutti coloro che vi vivono e vi respirano». Le sue parole riecheggiano in profondità gli ideali della Sgi.
Il nostro movimento per la pace, la cultura e l’educazione, sviluppato in accordo con i princìpi universali dell’umanesimo e basato sulla Legge mistica, che insegna la suprema dignità e sacralità della vita, si è diffuso in centonovantadue paesi e territori. Le basi per un kosen-rufu a livello mondiale adesso sono state assicurate saldamente. Lavorando insieme a voi, miei nobili amici, ho creato il tempo e preparato il palcoscenico per la diffusione globale del Buddismo del Daishonin.
Mi rende davvero molto felice vedere i membri della Divisione giovani, che amo moltissimo, portare avanti il testimone della pace che ho consegnato loro. Sempre più numerosi ragazzi e ragazze si stanno unendo a loro sul grande sentiero Soka diretto verso l’infinito futuro.
Il mio maestro Josei Toda, secondo presidente della Soka Gakkai, ci esortava: «Incoraggiate le persone capaci! Questa è la strada più sicura per la futura vittoria!». Era la sua regola d’oro per il successo. Sforzatevi di incoraggiare i giovani a diventare anche più capaci di quanto non siate voi stessi. Risplendete del nobile spirito di maestro e discepolo e costruite con coraggio una fortezza senza uguali di persone dedicate a kosen-rufu e un baluardo incredibilmente forte della gioventù Soka.
L’autore tedesco Johann Wolfgang von Goethe (1749-1832) scrisse: «”Come posso vivere bene e a lungo?”/ Devi tendere sempre al meglio: / immensa è l’efficacia del meglio incognito, / tempo ed eternità non gli pongono termini».
Le vostre quotidiane attività Sgi, grazie alle quali vi impegnate a lucidare ed elevare la vostra esistenza, aiutando gli altri a fare lo stesso, sono una fonte di infinito valore che continuerà a risplendere in eterno. Esse rappresentano sforzi per la pace elevati e degni di ammirazione che arricchiranno le vostre vite di nobile soddisfazione, realizzazione e gioia.
Mia moglie e io continuiamo a recitare Daimoku con impegno affinché tutti voi, nostri preziosi e amati membri di ogni luogo, godiate della salute migliore, di una lunga vita, di armonia e di felicità, affinché le vostre comunità e nazioni siano al sicuro dalla sofferenza, fioriscano e prosperino.
Entriamo insieme nel nuovo anno lavorando verso nuove e grandi vittorie con il cuore colmo di un meraviglioso canto di gioia!

Daisaku Ikeda
presidente della Soka Gakkai Internazionale

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