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Lettera a Niiike - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 12:19

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Lettera a Niiike

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«Il viaggio da Kamakura a Kyoto dura dodici giorni: se viaggi per undici giorni e ti fermi quando ne manca uno solo, come puoi ammirare la luna sopra la capitale?»

tratto dalla Raccolta degli scritti di Nichiren Daishonin, vol. 1, pag. 911

Il progetto più bello

Spesso veniamo colpiti dalle esperienze degli altri e altrettanto spesso crediamo che non riusciremo mai a sperimentare tali cambiamenti. Altre volte recitiamo Daimoku per raggiungere scopi o realizzare sogni, dimenticando che la pratica buddista nasce per far fronte alle quattro sofferenze di nascita, invecchiamento, malattia e morte. Il fulcro della pratica del Buddismo di Nichiren Daishonin sta nel compiere la propria rivoluzione umana e nel propagarne gli insegnamenti, in modo che ogni essere umano possa trasformare la propria vita. Per questo motivo è importante approfondire, studiare e vivere il Gosho. Una frase che porto sempre con me è: «Il viaggio da Kamakura a Kyoto dura dodici giorni: se viaggi per undici giorni e ti fermi quando ne manca uno solo, come puoi ammirare la luna sopra la capitale?». Questa frase per me non vuol dire soltanto non arrendersi mai; ci trovo infatti anche lo spirito di Nichiren e il voto dei tre presidenti.
Con queste parole ho affrontato in estate una prova universitaria. Mi sembrava di non avere il tempo materiale per preparare un esame, ciononostante avevo deciso di farlo per incoraggiare altri giovani. Mi alzavo all’alba per recitare un’ora di Daimoku, studiavo per mezz’ora gli scritti di Ikeda e poi disegnavo per il resto della giornata. Mi davo mezz’ora per mangiare, un’altra mezz’ora per recitare e continuavo poi a disegnare fino alle due di notte. Queste sono state le mie giornate tipo per tutto il mese di luglio. In ogni istante una voce mi diceva: «Dai smettila, molla l’università e riprendi a lavorare». Ma per fortuna nel mio cuore risuonava forte l’incoraggiamento di Nichiren.
L’ultima notte la passo in bianco a disegnare e la mattina dopo mi presento in aula per l’esame. Il professore – dato che non avevo partecipato a nessuna revisione del progetto -, con tono sprezzante, esclama: «Spero tu non sia venuto a fare l’esame!». In quel momento sento crollare tutte le mie certezze, tranne una… Nam-myoho-renge-kyo. Esco dall’aula e vado in bagno a recitare Daimoku sottovoce per dieci minuti e rientro con la decisione di vincere per il mio maestro. Quando viene il mio turno espongo il progetto. Dopo una lunga attesa la commissione annuncia tutti i voti tranne il mio. Penso subito al peggio, ma invece il professore mi valuta 30/30 e a distanza di qualche mese mi chiede anche di fare il tirocinio con lui, affidandomi un lavoro importante. Inoltre, tempo fa, entrando in libreria scorgo tra le novità un suo libro. Lo sfoglio e vedo con stupore che dentro c’è il mio progetto! È stata veramente una sorpresa dato che non erano stati trovati i fondi per la pubblicazione.
Risultato: non solo ho superato l’esame, ma ho potuto dedicare questa realizzazione al mio maestro. Poco dopo ha iniziato a recitare Daimoku una persona alla quale avevo parlato della pratica buddista; ho sentito quanto i nostri sogni possano contribuire in modo concreto alla realizzazione di kosen-rufu.

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