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L'Illuminazione delle donne - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 12:36

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L’Illuminazione delle donne

In questa dodicesima puntata Daisaku Ikeda prende a esempio una discepola di Nichiren Daishonin, la monaca laica Sennichi, come modello per la Divisione donne nel mondo. Compassione e saggezza sono alcune delle qualità che sprigionano le discepole del re leone

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In questa dodicesima puntata Daisaku Ikeda prende a esempio una discepola di Nichiren Daishonin, la monaca laica Sennichi, come modello per la Divisione donne nel mondo. Compassione e saggezza sono alcune delle qualità che sprigionano le discepole del re leone

«Una donna che abbraccia il re leone del Sutra del Loto non deve temere le belve dell’inferno o del regno degli spiriti affamati e degli animali»
(Il tamburo alla Porta del Tuono, RSND, 1, 843)

Nel giorno delle madri Soka,
i loro visi risplendono
di benefici e vittorie.

In questo giorno delle madri della Soka Gakkai, desidero cogliere l’occasione per ringraziare di cuore tutte le madri del mondo, che ammiro profondamente.
Mia moglie e io esprimiamo il nostro più grande rispetto per le nobili madri Soka, e mandiamo loro quotidianamente un Daimoku profondo e sincero affinché possano percorrere strade piene di salute e felicità. In questo senso riteniamo che ogni giorno sia il “Giorno delle madri della Soka Gakkai”.
Le madri sono calorose, sagge e forti. A loro dobbiamo la nostra esistenza. Il poeta francese Alfred de Musset disse che non possono esistere persone malvagie tra coloro che amano la propria madre. La gratitudine per la propria madre rappresenta un sentimento nobile ed elevato. Chi si sforza più di ogni altro con impegno e sincerità per la felicità altrui e per kosen-rufu, sono i nostri membri della Divisione donne. Nichiren Daishonin, Shakyamuni, Molti Tesori e tutti i Budda e bodhisattva delle tre esistenze e delle dieci direzioni le osservano e sono perfettamente a conoscenza dei loro sforzi: non potranno quindi che proteggerle risolutamente.

Incoraggiamenti a una donna di Sado

Il mio maestro, il secondo presidente della Soka Gakkai Josei Toda, diceva spesso ai membri delle Divisioni donne e giovani donne: «Nonostante tutti i vostri impegni, ogni giorno studiate il Gosho, approfondite l’insegnamento del re leone e mettetelo in pratica».
Approfondiamo quindi gli scritti del Daishonin nel modo in cui ci ha insegnato Toda. Ne Il tamburo alla Porta del Tuono, il Daishonin elogia una donna dallo spirito del re leone.
«Una donna che abbraccia il re leone del Sutra del Loto non deve temere le belve dell’inferno o del regno degli spiriti affamati e degli animali».
In questa frase il Daishonin dichiara che le donne che abbracciano la Legge mistica, avendo raggiunto lo stato vitale del re leone, non hanno nulla da temere.
Il Gosho, scritto il 19 ottobre 1278, è una lettera inviata da Nichiren Daishonin, allora cinquantasettenne, alla sua discepola e monaca laica Sennichi che abitava nell’isola di Sado, molto distante dal monte Minobu dove si trovava il Daishonin.
Sennichi insieme al marito Abu­tsu-bo, con le loro offerte, prova della loro fede sincera, avevano sostenuto il Daishonin durante l’esilio a Sado. E grazie alla volontà di proteggere il suo maestro in qualità di discepola, di sostenere il marito in qualità di moglie, di trasmettere la fede a suo figlio in qualità di madre, possiamo considerarla un modello per la Divisione donne di tutto il mondo.
Nel Gosho il Daishonin ringrazia Sennichi per le sue offerte e spiega che facendo offerte al Sutra del Loto si ottengono gli stessi benefici che si otterrebbero facendole ai Budda e bodhisattva delle dieci direzioni. Con “re leone del Sutra del Loto” si intende la Legge mistica che conduce tutte le persone alla Buddità. Ma perché il Sutra del Loto è considerato il sutra del re leone?
All’inizio di questa lettera il Daishonin scrive: «Il Sutra del Loto è il maestro di tutti i Budda delle dieci direzioni e delle tre esistenze» (Ibidem, 842). Nichiren afferma anche, in un altro passo, che tutti i Budda e i bodhisattva delle dieci direzioni, cioè dell’intero universo, e delle tre esistenze di passato, presente e futuro hanno conseguito la Buddità grazie al singolo carattere myo.
Una donna che abbraccia una legge suprema come la Legge mistica, otterrà sicuramente lo stesso stato vitale del Budda, lo stato vitale del “re leone”. Conseguentemente non dovrà in nessun modo temere le belve dell’inferno o del regno degli spiriti affamati e degli animali e potrà dominare ogni cosa, come se la osservasse serenamente dall’alto, e sarà così in grado di sconfiggerla con risolutezza. Questo è l’energico incoraggiamento del Daishonin nei confronti di Sennichi.

Il sutra dell’affermazione delle donne

In particolare, il Daishonin sottolinea il fatto che è stata una donna ad abbracciare il re leone del Sutra del Loto, quando invece secondo gli insegnamenti precedenti, le donne avevano retribuzioni karmiche talmente negative da impedire loro in modo categorico di conseguire la Buddità.
Nel Sutra del Loto viene invece indiscutibilmente spiegato il principio dell’Illuminazione delle donne. Nel dodicesimo capitolo del Sutra del Loto, “Devadatta”, viene dimostrato il conseguimento della Buddità nella forma presente della figlia del re drago, che sta a simboleggiare l’Illuminazione di tutte le donne. La possibilità per le donne di conseguire la Buddità nella loro forma presente fu un’importantissima dichiarazione che capovolse radicalmente una mentalità che le disprezzava profondamente. Il Sutra del Loto è il sutra del re leone che illustra in modo corretto lo spirito di Shakyamuni, cioè il desiderio di rendere felice tutta l’umanità. È veramente “il sutra della vittoria” che ha affermato in modo lampante i diritti umani, la dignità della vita e la felicità delle donne.
Nell’epoca in cui visse il Daishonin, il sistema politico controllato fino ad allora dall’aristocrazia del paese si sgretolò e passò in mano a una classe di guerrieri. Nichiren nacque l’anno successivo alla guerra di Jokyu (1222) quando la corte imperiale di Kyoto fu sconfitta dai samurai. Trascorse quindi la sua gioventù nel periodo del dopoguerra, periodo di disordini, di sconvolgimenti e di distruzione dei valori tadizionali. Come scrisse nel trattato Adottare l’insegnamento corretto per la pace nel paese (Rissho ankoku ron), l’epoca di allora fu devastata da continui disastri e calamità, tra cui carestie, epidemie e violenti terremoti. Quante persone persero allora i genitori, il coniuge o i propri figli!
In qualsiasi epoca e luogo, coloro che fanno maggiormente le spese in una società caotica sono le donne e i bambini, e questo accadde anche ai tempi del Daishonin. Nichiren infatti scrisse: «Questa è la ragione per cui i bambini giapponesi hanno perso la loro vitalità e le donne vomitano sangue» (Il comportamento filiale, RSND, 1, 918). Da queste parole possiamo capire come egli affrontasse di petto la realtà, offrendo parole di incoraggiamento a quelle madri in preda al più profondo dolore.
E ancora: «Io, Nichiren, ho fatto un voto e dico questo: “Nichiren non ha alcuna colpa. E, anche se dovessi essermi sbagliato, rimane il fatto che ho fatto voto di salvare tutte le donne del Giappone e la sincerità non può essere ignorata”» (Il sutra della vera riconoscenza, RSND, 1, 829).
Un grande desiderio di Nichiren fu quindi rendere felici tutte le donne e ripagare il debito di gratitudine verso le madri. È veramente commovente la grande compassione del Daishonin, che illuminava come un sole le donne che vivevano nell’epoca impura dell’Ultimo giorno della Legge (mappo), caratterizzata da un susseguirsi di agitazioni sociali e calamità naturali.

Proteggere il maestro sopra a ogni cosa

Sennichi e Abutsu-bo protessero il Daishonin a rischio della loro vita. Abutsu-bo, di notte, portò varie offerte preparate con premura dalla moglie, tra cui generi alimentari, fino a Tsukahara nel tempietto Sanmai-do dove si trovava allora Nichiren.
Avvicinarsi al Daishonin, un esiliato che confutava gli insegnamenti diffusi da scuole come il Nembutsu, significava mettere in pericolo la propria vita. La coppia fu realmente oggetto di persecuzioni e scacciata dalla loro casa. Ma essi decisero di proteggere il proprio maestro e di rimanergli fedeli fino in fondo.
Il coraggio di questa coppia, pronta a proteggere il maestro anche a rischio della propria vita, rappresenta l’essenza dello spirito del discepolo. Ci mostra anche che il coraggio di donne valorose non può essere vinto da nulla e da nessuno.
Tempo fa, in Sudamerica, dissi a una responsabile della Divisione donne che stava lottando contro gravi avversità: «È nei momenti più difficili che si lotta con più forza. Ed è in quei momenti che si può accumulare un’eterna, immensa fortuna. Questo è il mondo della Legge mistica». In questo modo si apriranno nuove strade per diffondere la giustizia.
Gli abitanti di Sado, vedendo l’atteggiamento fermo del Daishonin e risvegliati alla Legge corretta, abbandonarono uno dopo l’altro la pratica del Nembutsu. Sotto la sua guida, uomini e donne, giovani e anziani si incoraggiarono l’un l’altro, recitarono Daimoku – il nome della Legge mistica – con voce chiara e sonora, e la scuola di Nichiren Daishonin conobbe così un grande sviluppo. Di fronte a quella forza, risplendente come l’alba, preti di altre scuole buddiste furono presi dalla gelosia e dall’odio meravigliandosi che l’influenza del Daishonin non diminuisse neanche in esilio. «In seguito i preti Nembutsu si riunirono nuovamente in consiglio. “Se le cose vanno avanti così” dissero “presto moriremo di fame. Dobbiamo a ogni costo eliminare questo prete. Già più della metà della popolazione della provincia si è schierata dalla sua parte. Cosa dobbiamo fare?» (Le azioni del devoto del Sutra del Loto, RSND, 1, 688) e così, come viene descritto nel Gosho, complottarono la morte del Daishonin. La giustizia è tale quando trionfa. Qualunque sofferenza o difficoltà affrontiamo, bisogna “passare all’offensiva” per invertire la tendenza. Solamente continuando a vincere risolutamente e incessantemente, potremo superare gli ostacoli, vincere i demoni e compiere la nobile missione di kosen-rufu.

Una fede ferma

Sennichi percorse fino in fondo la via del maestro e del discepolo. Anche quando il Daishonin fu graziato e decise di ritirarsi sul monte Minobu, mandò almeno tre volte il marito, Abutsu-bo, a portargli delle offerte.
Nichiren scrisse infatti: «Per mano di suo marito Abutsu-bo» (Il sutra della vera riconoscenza, RSND, 1, 825), e ancora: «Hai inviato qui tuo marito a farmi visita in tua vece» (Il tamburo alla Porta del Tuono, RSND, 1, 843).
Sennichi facendo tesoro di ogni parola del Daishonin, incoraggiava i compagni di fede a Sado messi alla prova da circostanze avverse. È lo specchio di tutte voi della Divisione donne, cominciando dalle responsabili di capitolo, settore e gruppo, che nell’organizzazione della Soka Gakkai sostengono i membri della Divisione uomini, si occupano della formazione dei giovani e danno impulso a tutte le attività per kosen-rufu nelle loro zone.
Nichiren ammira ed elogia profondamente coloro che hanno una fede ferma e irremovibile come Sennichi. Il Daishonin scrisse: «Era come se la mia defunta madre fosse improvvisamente rinata nella provincia di Sado!» (Il sutra della vera riconoscenza, RSND, 1, 830).
«Sei degna di lode, esattamente come la figlia del re drago» (Gli argini della fede, RSND, 1, 558). «La tua sincerità è più solida della grande terra e più profonda del grande mare!» (Il sutra della vera riconoscenza, RSND, 1, 830).
Nei momenti critici sono le donne che dimostrano di essere realmente forti. Anche il presidente Toda ci disse: «Guardate la Divisione donne della Soka Gakkai! Loro sono coraggiose, non temono nulla. Dobbiamo sempre prendere esempio da queste donne di grande valore».
Le donne hanno la compassione di far nascere e crescere nuove vite, in loro brilla una saggezza radicata nella vita quotidiana, posseggono la forza della perseveranza per vivere seriamente, su basi solide e la determinazione di non indietreggiare mai, neanche di un passo. «Le madri sono sempre pervase da un animo nobile» afferma il grande scrittore francese Alexandre Dumas.
Le donne che abbracciano e diffondono la Legge mistica, che è alla base di tutte le leggi del mondo e dell’universo, sono le persone più nobili e preziose, degne del massimo rispetto in questa società. Tutte le donne che abbracciano “il re leone del Sutra del Loto” si trovano sempre in prima linea nella società.

Formare successori

Sennichi, grazie alla sua preghiera, fece di suo figlio Tokuro Mori­tsuna un successore dalla fede ammirevole. Tokuro, che fu cresciuto da genitori con una fede profonda, nutrì un profondo rispetto per loro e imparò fin da piccolo la corretta via come discepolo di Nichiren Daishonin. Aveva inoltre uno spiccato spirito di ricerca, che lo portò a far visita sul monte Minobu al Daishonin, che per lui scrisse le seguenti parole di lode: «L’Onorevole Abutsu, disgustato dalla vita in questo mondo impuro, è divenuto un Budda. Suo figlio, Tokuro Moritsuna, ne ha seguito le orme ed è diventato un sincero praticante del Sutra del Loto» (Il tesoro di un figlio devoto, RSND, 1, 929).
Sennichi fu veramente una madre che vinse.
Grazie all’insegnamento buddista sono proprio le persone che hanno sofferto di più che diventeranno le più felici e coloro che sono stati maggiormente oppressi si rialzeranno con maggiore vigore e realizzeranno con orgoglio una vita radiosa. Questa inversione di tendenza radicale conduce a un’immensa gioia.
Il presidente Toda affermò: «Recitate con tutti voi stessi, fino in fondo, di fronte al Gohonzon. Questo semplice principio sta in realtà all’origine della vittoria e anche se può sembrare la strada più lunga, è in realtà la scorciatoia più sicura». E aggiunse: «L’insegnamento di Nichiren Daishonin consente a tutte le persone di manifestare la forza vitale dell’intero universo, e grazie a esso, l’umanità può assaporare la vera felicità». Per le donne che continuano a sviluppare fino all’ultimo istante una forte fede non può esistere infelicità o sconfitta. Di fronte a qualunque difficoltà o sofferenza, non si arrenderanno mai.
“Non bisogna temere le belve”, ma perseverare a ogni costo e vincere, trasformare le lacrime di dolore nel sorriso vittorioso di chi ha soddisfatto tutti i propri desideri. Facciamo risuonare con forza il canto vittorioso della nostra vita! Questo è il grande spirito compassionevole del Daishonin.

Un immenso stato vitale

La nostra missione può compiersi su una varietà infinita di palcoscenici.
Ci sono madri che si prendono cura con amore dei loro figli malati.
Ci sono donne sole che vivono con fermezza la loro vita.
Ci sono famiglie senza figli, che incoraggiano i membri della Divisione futuro della propria zona come se fossero figli loro.
Ci sono anche membri della Divisione donne che hanno perso il marito o un figlio, ma che, nonostante ciò, scrivono pagine di vita meravigliose.
Le donne che hanno la forza di non arrendersi mai, qualsiasi cosa accada, di essere serene anche se rimangono da sole, saranno sempre felici.
Coloro che vivono fino in fondo basandosi sulla fede, anche in un ambiente ostile, sono regine di felicità che abbracciano il re leone della Legge mistica.
In fondo, la cosa più importante è che ognuno si alzi da solo e invochi Nam-myoho-renge-kyo con tutto se stesso. Recitare davanti al Gohonzon equivale a relazionarsi con l’intero universo. Consente di sviluppare un immenso stato vitale che ci mette in grado di elevarci tanto da osservare l’universo dall’alto e di intraprendere un viaggio sereno e gioioso, basandosi sulle quattro virtù di eternità, felicità, vero io e purezza.
I membri della Divisione donne della Soka Gakkai sono tutte delle madri solari che illuminano e riscaldano la comunità e la società in cui vivono. La salute, la vittoria e la prosperità di tutte voi corrispondono alla vittoria della Soka Gakkai. «La realizzazione di kosen-rufu dipenderà dalla forza delle donne», sosteneva il presidente Toda. Vi prego di percorrere con orgoglio e pieni di vitalità, il grande cammino verso kosen-rufu insieme a me, mia moglie e i tantissimi compagni di fede. Questo è il desiderio dei tre presidenti della Soka Gakkai.

Consolidare il tesoro prezioso della vita

Josei Toda, rivolto alla Divisione donne del Kansai, disse: «Tutte voi che lottate nel mondo della Soka Gakkai riceverete senza alcun dubbio dei benefici. Attraverso i vostri sforzi, allargate, consolidate e arricchite il tesoro prezioso della vostra vita e otterrete tutte immensi benefici».
Sottolineò inoltre: «Sebbene il periodo in cui vi troviate sia pesante e doloroso, alla luce delle tre esistenze di passato, presente e futuro, questi anni difficili sembrano durare un attimo. La fede ci apre la strada alla felicità fondamentale ed eterna, sia per noi che per i nostri familiari. Percorretela fino in fondo con coraggio».
L’insegnamento buddista è pieno di incoraggiamenti rivolti a donne coraggiose come Sennichi, oppure la madre di Oto-Gozen che raggiunse il Daishonin a Sado dopo un viaggio molto lungo, o la monaca laica di Ueno che crebbe il giovane discepolo Nanjo Tokimi­tsu.
Carissimi membri della Divisione donne, desidero che godiate tutte di un immenso stato vitale attraverso la realizzazione dei vostri desideri, in qualità di “campionesse di felicità nel secolo delle donne”.
Kenneth Boulding, sociologo ed esperto di movimenti di pace, ha descritto così le donne della Soka Gakkai: «L’esistenza di donne come quelle della Soka Gakkai, che operano nella società impegnandosi tenacemente nelle attività per la pace, è estremamente importante. Voi tutte che brillate per la vostra determinazione, siete la speranza del mondo!».
Desidero dal profondo del cuore che possiate tutte far sbocciare i vostri meravigliosi fiori di pace, giustizia e felicità.

Nulla potrà sconfiggere
le grandi donne Soka.
Elogiamole come dei Budda
che propagano la Legge mistica
.

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