Non esiste karma che non possa essere trasformato

Desidero ringraziare innanzitutto le giovani donne e le donne che in questo periodo si sono impegnate in occasione del 4 giugno, giorno del gruppo Ikeda Kayo-kai, e del 9 giugno, giorno della Divisione donne italiana, per realizzare riunioni gioiose dialogando con tante persone. Certamente tutte le azioni volte alla realizzazione di kosen-rufu e alla diffusione della Legge porteranno benefici e fortuna nella nostra vita.
A livello mondiale stiamo vivendo una grave crisi economica e tante persone si ritrovano ad affrontare non solo problemi finanziari o di lavoro, ma spesso anche problemi esistenziali legati all’ansia, all’insicurezza e all’instabilità. In realtà è come se questa crisi mettesse a nudo le debolezze e gli aspetti più critici della nostra esistenza e la situazione è ancora più difficile per tanti giovani, che si sentono impotenti e privi di speranza per la mancanza di prospettive.
Parlando con tante persone mi rendo conto quanto siano difficili le sfide quotidiane da affrontare in una situazione così critica, ma l’importante è recitare Daimoku sinceramente, con tutto il cuore, senza farsi vincere dalla paura di non farcela, e continuare a lottare “agganciati” al cuore del nostro maestro, decidendo: «Qualunque cosa accada, non mi farò mai sconfiggere!». Facendo così, alla fine sicuramente ogni circostanza negativa si trasformerà in qualcosa di positivo per la nostra vita: questo è il significato del principio buddista “trasformare il veleno in medicina” (hendoku yaku in giapponese).
«Vogliamo lasciarci inghiottire dalle angosce e dalle avversità che incontriamo, oppure decidiamo di respingerle e vincerle? – scrive il presidente Ikeda -. Questa è la seria lotta che deve essere affrontata sia nella vita individuale che nella società. Il superamento di qualsiasi prova in cui ci imbattiamo e la trasformazione profonda di ogni avversità e del nostro stato vitale, che si eleva fino a dominare orizzonti ancora più estesi, sono manifestazioni del principio della trasformazione del veleno in medicina, quel “dramma” capace di infondere una gioia immensa nella vita di tutte le persone. […] Nam-myoho-renge-kyo è il potere supremo che consente di trasformare qualsiasi illusione, karma o sofferenza nello stato vitale e saggezza del Budda, ottenendo benefici. Non esiste karma che non possa essere trasformato. Grazie a questa luce di speranza non c’è motivo di lamentarsi e tanto meno di rassegnarsi» (NR, 442, 3).
Da diversi anni sensei ci sta incoraggiando ad affrontare questo periodo di crisi con saggezza e coraggio. Quando le circostanze diventano molto difficili bisogna diventare più forti e continuare a recitare Daimoku «con una determinazione così intensa, quasi da scuotere il Gohonzon» (NR, 444, 19) per far emergere la nostra forza e la nostra saggezza più profonda, con la convinzione che questi problemi sono un’ottima occasione per approfondire la fede e manifestare l’immenso potere della Legge mistica. Il Gohonzon va “inserito” nella nostra vita, in altre parole va utilizzato nella vita quotidiana, per trasformare qualsiasi circostanza negativa in un’opportunità di crescita, proprio come diceva il presidente Toda: «Quando metti la fede al primo posto, qualsiasi cosa accada non ci sarà alcun bisogno di allarmarsi. Qualunque sia il problema è importante pregare fino in fondo con una forte e profonda convinzione per risolverlo. Anche se ci ritroviamo in un vicolo cieco, questo è il momento per manifestare il vero potere del Budda» (Ibidem, 4).