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Siate straordinari leader di kosen-rufu - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 12:49

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Siate straordinari leader di kosen-rufu

Durante il corso primaverile SGI il presidente Ikeda ha raccolto un gruppo ristretto di rappresentanti dei vari paesi per un incontro informale. Cura dei membri, fiducia di fronte agli ostacoli e realizzazione delle singole esistenze, sono alcuni dei temi trattati, con uno sguardo particolare allo sviluppo di kosen-rufu in Europa

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Durante il corso primaverile SGI il presidente Ikeda ha raccolto un gruppo ristretto di rappresentanti dei vari paesi per un incontro informale. Cura dei membri, fiducia di fronte agli ostacoli e realizzazione delle singole esistenze, sono alcuni dei temi trattati, con uno sguardo particolare allo sviluppo di kosen-rufu in Europa

Ho una richiesta che vorrei rivolgere a voi, che siete leader di kosen-rufu nei vostri rispettivi paesi e possedete una missione immensa. Siate un modello per il mondo intero! Non perdete mai di vista lo spirito di non dualità di maestro e discepolo! Siate straordinari leader che nutrono passione, coraggio, perseveranza, convinzione instancabile, larghezza di vedute e senso di responsabilità per il bene e la felicità di tutti i membri! Questo è ciò che desidero davvero dirvi oggi.
I membri della SGI sono tutti inviati di Nichiren Daishonin. Indipendentemente dalla loro posizione nell’organizzazione, si stanno dedicando totalmente al bene di kosen-rufu. Vi prego di apprezzarli e rispettarli al massimo. Sosteneteli e proteggeteli fino in fondo. Offrite loro incoraggiamento con caloroso affetto, premura e compassione, così che ogni singola persona senza eccezione possa praticare con energia e gioia. Prendersi cura dei nostri membri con la stessa premura che riserviamo alla nostra famiglia, anzi, mostrare loro una sincerità anche maggiore, è la caratteristica di un responsabile sincero nel regno del Buddismo di Nichiren Daishonin.
Sin da quando ero giovane, il mio spirito è sempre stato quello di dedicarmi totalmente al compito di assumere la guida per la realizzazione di kosen-rufu nel mondo, il mandato del Daishonin. Questo è lo spirito di maestro e discepolo che ho ereditato da Toda.
Nichiren Daishonin scrive: «Quando fra le persone prevale lo spirito di “diversi corpi, stessa mente”, esse realizzeranno tutti i loro scopi, mentre se hanno uno “stesso corpo e diverse menti” non possono ottenere niente di notevole» (Diversi corpi, stessa mente, RSND, 1, 550).
Il nostro movimento non può ottenere risultati se non siamo uniti nello scopo. “Diversi corpi, stessa mente” significa unire saldamente i nostri cuori nella fede, nel nostro impegno nella pratica del Buddismo del Daishonin. L’essenza di “diversi corpi, stessa mente” si trova nell’intraprendere un’azione senza mai dimenticare il magnifico spirito altruistico della fede, lo spirito di calorosa solidarietà e rispetto tra i compagni membri, e l’atteggiamento interiore di vittoria su tutti gli ostacoli. Come leader di kosen-rufu, non dobbiamo mai essere arroganti né condiscendenti, o sentirci superiori nei confronti dei nostri compagni membri. Dovremmo sempre rispettarli e imparare gli uni dagli altri con uno spirito di uguaglianza.
E anche se a volte nelle varie attività i risultati sperati si fanno attendere, dovremmo rimanere pazienti e sostenere e seguire sempre con calore i nostri membri e i più giovani.
Il regno della fede nel Buddismo di Nichiren Daishonin è rappresentato da un vivace incontro fra individui dalla “stessa mente” che vanno d’accordo e possono parlare di tutto in un ambiente che fornisce sostegno e attenzione.
Il cuore di questa armonia di “diversi corpi, stessa mente” è il legame tra maestro e discepolo. Nello scritto Fiori e frutti il Daishonin dichiara: «Se il mae­stro ha un buon discepolo, tutti e due otterranno il frutto della Buddità, ma se il maestro alleva un cattivo discepolo, entrambi cadranno nell’inferno. Se maestro e discepolo non hanno la stessa mente, non realizzeranno nulla» (RSND, 1, 808).
Se la nostra organizzazione perde lo spirito di non dualità di maestro e discepolo, non realizzerà i propri obiettivi, si formeranno fazioni e l’unità si disintegrerà. L’organizzazione si indebolirà, perdendo forza, vitalità e slancio. Prevarranno l’arroganza e personali visioni arbitrarie della fede e della pratica, che condurranno a conseguenze negative in base alla legge di causa ed effetto.
Il Daishonin scrive: «Non trascorrete questa vita invano o avrete dei rimpianti per i prossimi diecimila anni» (Il problema da meditare notte e giorno, RSND, 1, 554). Vi prego di condurre esistenze felici e positive basate sulla fede, uniti saldamente con i vostri compagni membri e legati nell’impegno condiviso di maestro e discepolo. Conducete esistenze di vittoria. Conducete esistenze di massima realizzazione, rivelando la vostra Buddità.
Iniziai a praticare il Buddismo del Daishonin il 24 agosto 1947, all’età di diciannove anni. La società giapponese era ancora in tumulto dopo la sconfitta subita dal paese nella Seconda guerra mondiale. Fu un periodo cupo, come le ore che precedono l’alba.
Noi propaghiamo questa grande filosofia buddista per la felicità e prosperità di tutti, per difendere la sacralità della vita e creare di un mondo pacifico e compassionevole.
Durante la Seconda guerra mondiale il presidente fondatore della Soka Gakkai, Tsunesaburo Makiguchi, fu imprigionato per aver rifiutato di piegarsi alle richieste delle autorità militari. Dopo aver trascorso in prigione un anno e quattro mesi, egli morì, sostenendo il proprio credo fino all’ultimo. Il giorno della sua morte, il 18 novembre 1944, era l’anniversario del giorno della fondazione della Soka Gakkai [avvenuta nel 1930, n.d.r.]. Il suo discepolo Josei Toda, che rimase fedele al suo fianco, fu ugualmente rinchiuso in prigione, dove rimase per due anni interi. Quando fu rilasciato, entrò in azione da indomabile campione della Legge mistica e ricostruì la Soka Gakkai. In seguito, durante un tributo commemorativo al maestro defunto, Toda affermò con profonda gratitudine: «Nella tua vasta e infinita compassione, mi hai permesso di accompagnarti persino in prigione». Questo era il suo spirito come discepolo. Anch’io ho servito e sostenuto fedelmente Toda, il mio maestro. Lo feci al punto che, sono sicuro, persino le divinità celesti dovettero rimanerne stupefatte!
Quando gli affari di Toda andarono male, per molti mesi continuai a lavorare per lui senza stipendio. Dovetti affrontare l’inverno senza cappotto e, dato che non potevo permettermi di comprare delle scarpe nuove, dovetti indossare i sandali di legno. In mezzo a queste difficoltà, lavorai senza posa e mi assicurai che i debiti delle aziende di Toda fossero ripagati. Trionfai su ogni avversità, aprendo la strada all’insediamento di Toda come secondo presidente della Soka Gakkai [avvenuta nel maggio del 1951, n.d.r.].
Se proteggiamo la Soka Gakkai e dedichiamo la nostra esistenza al sentiero di maestro e discepolo, infiniti ed eterni benefici adorneranno le nostre vite; spero che seguirete le mie orme. Da quanto ricordo, quando entrai nella Soka Gakkai, Toda era il direttore generale e noi eravamo solo cinque o seicento membri. Prima della nomina di Toda a presidente, il numero di membri aumentava di circa cento famiglie al mese. Toda si lamentò che a quel ritmo ci sarebbero voluti cinquantamila anni per realizzare kosen-rufu. Ancora una volta, affermai: «Me ne occuperò io!». Fui così nominato consigliere del capitolo Kamata di Tokyo, e dal momento in cui assunsi la guida di ciò che è stata poi definita la “campagna di febbraio”, la Gakkai iniziò a progredire a un ritmo straordinario, creando un’ondata di propagazione che vide decine di migliaia di nuovi membri unirsi a noi ogni mese.
Seguendo un destino simile a quello del mio maestro, nel 1957 fui arrestato nel Kansai con l’accusa di aver violato la legge elettorale durante la campagna per le elezioni amministrative straordinarie [l’episodio è conosciuto come “incidente di Osaka”, n.d.r.]. Il mio arresto avvenne il 3 luglio, la stessa data in cui Toda era stato rilasciato dalla prigione dodici anni prima. Alla fine, dopo una battaglia in tribunale che durò per quattro anni e mezzo, fui pienamente assolto. Il 3 maggio 1960, all’età di trentadue anni, fui eletto terzo presidente della Soka Gakkai. Mi impegnai con tutto me stesso, resistendo alle tempeste della persecuzione. In qualità di giovane presidente dell’organizzazione mi lanciai in un’impresa coraggiosa e diedi inizio al movimento di kosen-rufu nel mondo.
Ho fatto della Gakkai un’organizzazione ideale, in completo accordo con la visione di Toda, incarnando lo spirito di non dualità di maestro e discepolo che è il cuore del Buddismo del Daishonin. Mi sono impegnato assiduamente insieme a tutti voi, miei ammirevoli amici, per creare una rete umanistica che ora racchiude centonovantadue nazioni. Come sapete, nuovi membri stanno emergendo in tutto il pianeta, simili al sole del mattino che sorge luminoso all’orizzon­te.
Mi sono incontrato con leader di tutto il mondo, sviluppando dialoghi in nome della pace e della cultura. Ho stretto legami di amicizia con importanti pensatori in ogni campo, conquistando la loro fiducia e comprensione per il nostro movimento. Ognuno di questi incontri è un ricordo prezioso, una pagina dorata di storia.
Ho anche aperto la strada a kosen-rufu in Europa. All’inizio i nostri sforzi di propagazione sono progrediti con molta lentezza. Ho nominato Eiichi Yamazaki (1923-2000) – un ricercatore medico che in seguito divenne il primo presidente della SGI-Europa – figura centrale del nostro movimento nel vecchio continente. E ho promosso il suo futuro sviluppo, incoraggiando costantemente i nostri membri e visitando di persona molte nazioni. In questo modo ho gettato le basi per il nostro movimento in Europa. Sono molto felice di sentire che la moglie del dottor Yamazaki, Yoshiko, si mantiene in buona salute. Invito i nostri membri europei a continuare a fare del loro meglio per uno sviluppo di kosen-rufu nei loro rispettivi paesi basato sullo spirito di non dualità di maestro e discepolo.
La SGI è diventata uno straordinario movimento globale che unisce persone provenienti da ogni sentiero della vita. Come organizzazione modello impegnata a dare il suo contributo per la pace e per il benessere della società, la SGI continua a ricevere elogi e onorificenze dalle nazioni e territori di tutto il mondo. È diventata un faro di speranza per la gente di ogni luogo.
Nichiren Daishonin scrive: «Se desideri conseguire la Buddità, devi solo ammainare i vessilli dell’arroganza, mettere da parte il bastone della rabbia e dedicarti esclusivamente all’unico veicolo del Sutra del Loto [unico insegnamento del Budda che apre la via a tutte le persone per ottenere l’Illuminazione in questa esistenza]. Fama mondana e profitto sono orpelli della presente esistenza; arroganza e pregiudizio sono catene nella futura esistenza» (Domande e risposte riguardo all’abbracciare il Sutra del Loto, RSND, 1, 51). Come responsabili, dobbiamo sempre dedicarci con spirito puro e sincero a lavorare per la felicità dei membri e per lo sviluppo della SGI.
Spero che tutti voi svilupperete lo stato vitale nobile ed elevato della Buddità. La Buddità è la condizione vitale più alta possibile, ed è caratterizzata da felicità insuperabile, vittoria, compassione e gioia. Vi prego di condurre un’esistenza priva di rimpianti.
Coltivando un’indistruttibile gioia interiore e abbracciando lo spirito del Daishonin di “adottare l’insegnamento corretto per la pace nel paese”, pregate e agite per la pace e la prosperità delle vostre famiglie e delle vostre nazioni. E fate conoscere agli altri il Buddismo del Daishonin. Condividere il Buddismo del Daishonin con gli altri è parte della nostra nobile pratica come inviati del Budda. La fortuna e i benefici che otteniamo attraverso tale impegno sono immensi.
Questa vita presente, questo momento presente, esistono affinché possiamo stabilire nel nostro intimo una condizione dell’essere che sarà sempre permeata dall’onore e dalla nobile missione di trasmettere diffusamente la Legge mistica, e dalla gioia di ottenere la Buddità esistenza dopo esistenza.
Vorrei offrire un applauso sincero a tutti i nostri membri: in Nord America, in Oceania, in America centrale e meridionale, in Europa, Asia, Africa e in qualunque luogo del mondo. Vi prego di portare i miei saluti più affettuosi a tutti i preziosi membri della vostra nazione. Prendetevi cura di voi. Mia moglie e io stiamo pregando con impegno ogni giorno per la vostra salute e sicurezza e perché godiate di una lunga vita.

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