Novanta minuti sospesi nell’eternità di ogni esistenza: una riunione di discussione può dilatare il tempo delle riflessioni e decisioni sulla propria vita. Novanta minuti per rinfrancarsi, decidere nuovamente e unire energie differenti in un progetto comune
Lucca – Ogni meeting, come ogni bacio, ha un sapore diverso. Mercoledì 16 dicembre 2009 il settore Oriente del capitolo Rinascimento si è riunito a Lucca, ospitato nella sede locale della Croce Verde, per scambiarsi esperienze e recitare Daimoku insieme. Fuori nevicava: un dato straordinario per la nostra città. Non era il solo. In diversi, quella sera, quella settimana, hanno sperimentato grossi cambiamenti nella propria vita. Erano in molti quella sera alla riunione, parte integrante di quell’energia che stava cambiando dentro e fuori.
A Lucca, stiamo lavorando per portare nella nostra città la mostra “I semi del cambiamento”: una necessità sentita da tanto tempo, per cui stiamo intensamente recitando. Il meeting è stato sicuramente un altro passo di avvicinamento verso questo nostro obiettivo, grazie all’impegno di tutti i partecipanti, i membri, i principianti, i responsabili e gli ospiti che lo hanno reso possibile.
Dopo una breve introduzione di Carmela, è stata Claudia la prima a parlare di come ha abbracciato la pratica anche grazie ai compagni di fede incontrati prima a Napoli e poi a Lucca, e ci ha messo davanti al muro che spesso abbiamo dentro di noi verso tutti gli altri. Anche Marco, giovane uomo, ha sangue partenopeo, e ha condiviso con noi la sua esperienza di fede sul lavoro, l’incontro con il Gohonzon e con la persona con cui si sposerà a settembre e che da poco sta iniziando a praticare. Patrizia, giovane donna, ci ha commosso e incoraggiato con la sua incredibile storia di passione e amore per la vita e per la danza, e sulla malattia che, ancora senza un nome preciso, la sta spronando alla trasformazione della sua vita e del suo karma.
Ha chiuso il meeting Alessandro, responsabile del nostro territorio Leonardo Da Vinci, che con la sua eccentrica vitalità ha incantato tutti portando la sua esperienza di come i sogni, anche i più lontani e incredibili, possono avverarsi. Dalla malattia e dal disagio personali, attraverso la scrittura e il mondo delle favole, Alessandro è arrivato a inventare ogni anno, da ben ventidue, un mondo “altro”, nella piccolissima città toscana, Certaldo: una grande festa dove bambini e adulti partecipano per ritrovarsi attraverso la dimensione del gioco, della fantasia, e far emergere di nuovo la speranza chiusa dentro tutti i cuori.
«Il buddista fa sempre un’azione in più – racconta Alessandro – non solo perché prega, ma perché non perde mai la speranza. Se abbiamo il coraggio di reagire, le cose si aggiustano. Magari non nel modo che crediamo di desiderare, ma senz’altro nel migliore dei modi possibili». E poi, parlando del legame tra maestro e discepolo: «All’inizio non capivo – racconta – poi ho scoperto che il legame con il maestro è una storia d’amore, che tutti abbiamo, ma che va cercata in fondo al nostro cuore».
Ciascuno ha il suo modo di farlo, ciascuno la sua sfida e la sua strada. E, cosa che questo meeting ci ha fatto vedere, ogni momento ha il suo senso, la sua forza e il suo modo di essere meravigliosamente “perfetto” per la nostra vita.