Che cos’è la strategia del Sutra del Loto? Avere fede nella Legge mistica e recitare Daimoku. Gli effetti sono potenti: scaturiscono coraggio, saggezza, compassione e forza vitale, tutti elementi che permettono di realizzare i propri obiettivi. Ecco perché Ikeda spiega che il Buddismo è una filosofia per vincere
«Usa la strategia del Sutra del Loto prima di ogni altra. Allora “riuscirai […] a sconfiggere tutti gli altri nemici” [cfr. SDL, 385]. Queste auree parole non saranno mai contraddette»
(La strategia del Sutra del Loto, RSND, 1, 889).
Il secondo presidente della Soka Gakkai Josei Toda diceva spesso con fermezza: «Per il bene di kosen-rufu dovete vincere in tutte le vostre battaglie. Dovete vincere in qualsiasi circostanza!».
Il Buddismo di Nichiren Daishonin è una filosofia per la vittoria che permette di sconfiggere le nostre debolezze, di vincere nella vita personale e trionfare sul male e sulle ingiustizie, percorrendo così il sentiero della felicità e della verità. Quando diamo inizio a una lotta, dovremmo essere fermamente decisi a vincerla. Soka significa non essere mai sconfitti.
Il 30 marzo 1954 fui nominato coordinatore della Divisione giovani. Avevo ventisei anni, l’età che hanno oggi molti dei suoi appartenenti. Dedicavo le mie energie a dare impulso allo sviluppo della Gakkai ed escogitavo ogni genere di progetto per promuovere kosen-rufu. Ho guidato attività appassionate per aiutare quante più persone possibili a diventare felici parlando loro del Buddismo del Daishonin. Mi sono impegnato per guadagnare fiducia e comprensione nella società grazie alla sincerità e all’integrità di carattere, e ho profuso sforzi per confutare false informazioni sul nostro movimento e chiarire i nostri intenti. Ero profondamente orgoglioso di far parte della Divisione giovani, che Toda diceva essere il suo gruppo più fidato.
Sono passati cinquantacinque anni da allora. Conservando la stessa passione e lo stesso entusiasmo della mia gioventù ho continuato a impegnarmi con tutto il cuore per lo sviluppo della Soka Gakkai e per la felicità dei miei compagni di fede, scrivendo una storia brillante.
La strategia del Sutra del Loto è la strategia per la vittoria assoluta basata sulla fede nella Legge mistica. Permettere a tutti, senza eccezione, di condurre vite felici e vittoriose è lo scopo fondamentale del Sutra del Loto e l’ardente desiderio di Nichiren Daishonin.
Indirizzata a Shijo Kingo, La strategia del Sutra del Loto è uno scritto breve ma importante che contiene profondi insegnamenti sull’essenza della fede per realizzare la vittoria definitiva. Nello spiegare la suprema strategia per vincere, il Daishonin cita esempi adatti a incoraggiare il suo discepolo, che era un samurai. Gli fa così notare che il famoso generale giapponese Taira no Masakado, benché esperto nell’arte della guerra, fu sconfitto in battaglia, e che le strategie dei famosi antichi guerrieri cinesi Fan K’uai e Chang Liang a volte si rivelarono inutili. «È il cuore che è importante» (RSND, 1, 889), sottolinea il Daishonin, e infine esorta così Shijo Kingo: «Usa la strategia del Sutra del Loto prima di ogni altra» (Ibidem).
Nessuna strategia supera quella del Sutra del Loto. Il potere di recitare anche un solo Daimoku è incredibile. La fede è l’ineguagliabile strategia per realizzare una vittoria assoluta in tutte le nostre battaglie per kosen-rufu. Essere fermamente convinti di ciò è il primo passo.
Il Daishonin ci assicura che, se nelle nostre lotte utilizziamo la strategia del Sutra del Loto, si dimostrerà veritiera l’affermazione di Shakyamuni secondo cui le forze ostili saranno distrutte (cfr. SDL, 385). Questa affermazione appare nel ventitreesimo capitolo del Sutra del Loto “Precedenti vicende del Bodhisattva Re della Medicina”, dove si descrive l’annientamento di tutte le forze malevole che ci assalgono – cioè tutte le funzioni demoniache o negative – come uno dei benefici derivanti dal sostenere il Sutra del Loto.
Dal punto di vista della nostra vita personale queste forze possono essere intese come quei meccanismi che ci causano infelicità e sofferenza, e includono le funzioni demoniache della malattia e della morte. Contemporaneamente, dal punto di vista della società, si riferiscono ai tre potenti nemici (vedi DB, 894), le forze che odiano e perseguitano i praticanti del Sutra del Loto.
La strategia del Sutra del Loto, cioè la fede nella Legge mistica, ci permette di distruggere completamente le cause che creano sofferenza e di far sgorgare uno stato di sublime gioia e vittoria dalla più intima profondità della nostra vita.
Il potere della fede
In tutto il mondo i membri della Soka Gakkai hanno sperimentato e dimostrato il grande potere insito nell’uso della strategia del Sutra del Loto. Sia che affrontassero seri problemi di salute, o disastri naturali, problemi finanziari, lavorativi o di relazione, sono stati in grado di uscirne vittoriosi accogliendo queste difficili sfide con la decisione: «Adesso è il momento di pregare e aprire la strada!», continuando a impegnarsi in modo costante e costruttivo. Le loro vittorie sono dimostrazioni luminose del potere della fede nel Buddismo del Daishonin.
Una volta Toda osservò scherzosamente: «Dall’esterno potremmo apparire come il “bodhisattva povertà” o il “bodhisattva malattia”, ma questa è solamente la parte che abbiamo deciso di recitare nella rappresentazione scenica della vita. In realtà siamo autentici Bodhisattva della Terra! Poiché la vita è un magnifico palcoscenico, dovremmo rallegrarci di rappresentare il ruolo che ci siamo assunti e dimostrare la grandezza della Legge mistica».
La Soka Gakkai fu creata grazie alle intense lotte dei suoi primi due presidenti, Tsunesaburo Makiguchi e Josei Toda. Avanzando insieme alla Gakkai per tutta la vita riusciremo a far sgorgare il potere della Legge mistica per superare ciascuna delle sofferenze di nascita, vecchiaia, malattia e morte e trasformare il nostro karma in missione. La nostra esistenza sarà un magnifico viaggio permeato dalle quattro virtù di eternità, felicità, vero io e purezza.
Toda disse ancora: «Coloro che combattono per kosen-rufu sono veri campioni di umanità. Per favore conservate sempre questo spirito con orgoglio». Il valore di una persona non si misura con la sua posizione nell’organizzazione o con lo status sociale; chi si è impegnato al massimo per kosen-rufu è realmente degno di lode. Quando ero ventenne mi assunsi la piena responsabilità della Soka Gakkai lottando strenuamente, e ho risposto al mio maestro conseguendo risultati strepitosi.
I prossimi cinquant’anni
La Soka Gakkai è un gruppo di Budda infinitamente nobile. Toda diceva spesso ai membri della Divisione giovani: «La Soka Gakkai fu creata dal Daishonin. È un’organizzazione che porta avanti lo scopo e il mandato del Budda, compito molto più grande di quanto voi possiate immaginare».
Non bisognerebbe sottovalutare l’importanza della nostra armoniosa comunità di praticanti impegnati a realizzare kosen-rufu. Non tenere in considerazione la Soka Gakkai equivale a non tenere in considerazione il Gohonzon e il Daishonin. D’altro canto, proteggere la Soka Gakkai e averne cura equivale a proteggere il Buddismo del Daishonin. E coloro che lo fanno saranno a loro volta protetti dalle divinità celesti, le forze positive dell’universo.
In questo momento sono concentrato nell’allenare i giovani, con lo sguardo rivolto ai prossimi cinquant’anni. La nostra organizzazione continuerà a fiorire solo se saremo capaci di alimentare un interminabile flusso di giovani che siano in grado di portare avanti lo spirito di maestro e discepolo e di sostenere attivamente la causa del bene.
Il Daishonin conclude La strategia del Sutra del Loto con queste parole: «L’essenza della strategia e dell’arte della spada deriva dalla Legge mistica. Abbi profondamente fede in questo. Un codardo non potrà mai ottenere risposta a nessuna delle sue preghiere» (RSND, 1, 889). Nichiren sta dicendo al coraggioso Shijo Kingo che la Legge mistica è il fondamento per la vittoria in tutte le cose.
Il Buddismo è visibile nella società e la fede si rivela nella vita quotidiana. Tutti gli aspetti dell’esistenza umana si dispiegano in accordo con il funzionamento della Legge mistica, la Legge fondamentale dell’universo. I princìpi per mantenersi in salute, avere successo nel lavoro, condurre una vita felice, creare la pace, l’armonia e la prosperità sono tutti, in definitiva, governati dalla Legge mistica. Quando, attraverso la recitazione di Nam-myoho-renge-kyo, manifestiamo dal nostro interno la potente forza vitale della Buddità, siamo in grado di far scaturire il coraggio per progredire, la saggezza per vincere e la compassione per incoraggiare e sostenere gli altri.
Toda diceva che: «Recitare Daimoku e vivere giorno dopo giorno con forte fede infonde nella nostra vita la forza e la luminosità del diamante».
L’esempio di Shijo Kingo
La vita è piena di lotte. Gli individui, le famiglie e perfino le aziende affrontano tante battaglie. Ad esempio prendersi cura dei bambini e farli crescere è paragonabile a una grande impresa, come anche l’impegno a mantenersi in salute e godere di una lunga vita.
Lo splendere del sole, il formarsi delle nuvole, il soffiare dei venti e lo scorrere dei ruscelli sono tutte attività che esprimono il dinamismo del mondo naturale, collegato come un unico corpo all’intero universo. Ogni fenomeno nasce da una contrapposizione dinamica.
Per questo motivo il Daishonin sosteneva che il Buddismo è una lotta per la vittoria [Il Daishonin scrive: «La legge del Budda riguarda principalmente la vittoria o la sconfitta», L’eroe del mondo, RSND, 1, 741, n.d.r]. Noi dobbiamo vincere per raggiungere la felicità, manifestare la nostra Buddità, conseguire l’Illuminazione in questa esistenza e realizzare kosen-rufu.
Quando Shijo Kingo ricevette questa lettera dal Daishonin era sul punto di una svolta importante, dopo un lungo periodo di aspri conflitti. Inizialmente aveva perso la fiducia del signore di Ema a causa della sua fede negli insegnamenti del Daishonin. Colleghi invidiosi lo avevano calunniato presso il suo signore, e alla fine la situazione era arrivata a tal punto da fargli temere la confisca delle sue terre. Dietro questi avvenimenti c’erano le oscure macchinazioni di Ryokan del tempio Gokuraku, un prete della scuola Precetti della Vera Parola, e di altri personaggi ostili al Daishonin. Nonostante queste innumerevoli avversità, Shijo Kingo non si dette per vinto: continuò a chiedere consiglio al Daishonin e rimase saldo nella fede. Alla fine riconquistò il favore del proprio signore e gli furono persino assegnati dei possedimenti più grandi.
Perché Shijo Kingo riuscì a conseguire questa splendida vittoria? All’inizio di questa lettera il Daishonin fa notare che quando il suo discepolo era stato attaccato da potenti avversari, poté sfuggire alla morte grazie alla sua consueta prudenza e al suo coraggio, così come alla sua salda fede nel Sutra del Loto (cfr. RSND, 1, 888). In altre parole, gli ingredienti chiave per la vittoria non sono altro che una costante prudenza, il coraggio e una forte fede; quest’ultima, naturalmente, è la cosa più importante.
Attraverso la recitazione del Daimoku noi possiamo scacciare dal nostro cuore la codardia, la negligenza e l’arroganza e avanzare con indomabile coraggio, quel coraggio che non viene mai meno davanti a qualunque ostacolo ma che, anzi, brucia tanto più intensamente quanto più sono grandi le difficoltà che affrontiamo.
Sfide impossibili
«Alzati, e combatti con spirito risoluto […]. Combatti con tutta la [tua] forza». Sono parole di un personaggio di un romanzo di Romain Rolland (1866-1944), noto scrittore francese. La vita è una battaglia, e la vittoria finale si decide solo nell’ultimo capitolo. Ecco perché è importante non diventare arroganti quando si vince ma neanche demoralizzarsi quando si viene sconfitti. Coloro che continuano a insistere nel perseguire un nobile scopo con instancabile pazienza e perseveranza alla fine vincono.
Non dimenticherò mai queste parole del mio maestro: «Vincere è divertente e gioioso, sono meravigliosi i sorrisi dei vincitori; perdere invece è deprimente e doloroso. Ecco perché nella vita è così importante la vittoria. Il vero scopo della nostra fede e del Buddismo che pratichiamo è quello di vincere». «Che io possa lottare insieme al mio maestro per il bene di kosen-rufu! Che io possa fargli dono di grandi vittorie!». Questa è stata la preghiera con cui mi sono fatto strada nella vita, e grazie a questo spirito ho vinto.
Oggi continuo a pregare con tutto il cuore affinché i miei preziosi compagni di fede in tutto il mondo godano di buona salute e longevità e conducano splendide esistenze vittoriose, percorrendo anche loro il sentiero di maestro e discepolo.
Sotto la guida del mio maestro, il secondo presidente della Soka Gakkai Josei Toda, scolpii nella mia giovane esistenza l’importanza di utilizzare la strategia del Sutra del Loto. È con questa strategia imbattibile che ho affrontato ciascuna delle difficili sfide che ho incontrato nel corso della vita.
Per esempio, quando nel 1956 lanciammo la campagna di Osaka1 nel Kansai, nessuno pensava che fosse possibile vincere. Ma io ero assolutamente sicuro che ci saremmo riusciti, perché Toda mi aveva affidato quella missione. All’inizio di quell’anno, mentre recitavo Daimoku con forza per affrontare il percorso davanti a noi, all’improvviso mi venne in mente con grande chiarezza il fatto che il Sutra del Loto rappresenta la più alta filosofia della responsabilità. Pensavo tra me: «Tutto dipende dal Gohonzon e da una fede basata sulla non dualità di maestro e discepolo. In ogni epoca o situazione, il tratto distintivo di un responsabile nel regno della Legge mistica è quello di riuscire a fare della strategia del Sutra del Loto la propria “filosofia della responsabilità”».
Spiegavo ai miei compagni di fede del Kansai che la chiave per la vittoria era prima di tutto recitare sinceramente Daimoku al Gohonzon, seguita da un’eccellente pianificazione e da un’azione efficace. Citando il brano: «Usa la strategia del Sutra del Loto prima di ogni altra» (RSND, 1, 889), dicevo: «Ciò significa semplicemente fare progetti e azioni basati sulla fede, sulla nostra pratica buddista. Non esistono piani o azioni superiori. Quindi è inutile affliggersi o preoccuparsi».
Guidai da solo la campagna nel Kansai, mentre Toda era rimasto a Tokyo. Alla ricerca di un’ispirazione che potesse alimentare il nostro movimento nelle difficili circostanze che stavamo affrontando, decisi di tenere delle lezioni di Gosho ogni mattina nella vecchia sede centrale, insieme ai più alti responsabili del Kansai. Queste riunioni di studio erano fonte di fresca energia che rinvigoriva l’organizzazione locale, tanto che potenti ondate di gioia iniziarono a diffondersi in tutto il Kansai, portandoci alla fine alla straordinaria vittoria che sbalordì l’intero Giappone.
L’insegnamento più importante
Il Sutra del Loto è il massimo insegnamento del Budda, la dottrina dell’Illuminazione universale. Rivela che tutti noi, indipendentemente dalla condizione presente, abbiamo innato lo stesso nobile stato vitale del Budda, e spiega come possiamo manifestare tale natura illuminata.
Nell’assemblea riunita sul Picco dell’Aquila, dove fu predicato il Sutra del Loto, c’erano anche molte donne alle quali nei sutra precedenti era stata negata la possibilità di conseguire l’Illuminazione. Esseri di ogni possibile stato vitale, dall’Inferno alla Buddità, si erano radunati pieni di gioia per ascoltare le parole di Shakyamuni. E quando egli spiegò che tutti gli esseri viventi hanno il potenziale della Buddità – capovolgendo tutte le precedenti idee sull’Illuminazione – questo insegnamento mai udito prima fu accolto con incontenibile esultanza.
Il Sutra del Loto è un’avvincente epopea della rivoluzione umana, in cui persone di ogni tipo vengono in contatto con il carattere esemplare del Budda e ne ascoltano il profondo insegnamento facendo sgorgare potenzialità e forza illimitate dalla profondità della loro esistenza.
Adottare la strategia del Sutra del Loto come “filosofia della responsabilità” significa semplicemente che, mentre viviamo la nostra realtà quotidiana, cerchiamo di risvegliare profondamente la mente delle persone intorno a noi, e di far sgorgare la natura di Budda – la suprema e inesauribile fonte d’energia per la vittoria e la felicità – nella nostra vita e in quella degli altri.
Fare di tutto per infondere coraggio e forza alle persone che soffrono, alle persone oneste che lavorano duramente, ai discriminati e agli oppressi, e aiutarli a raggiungere il supremo stato della Buddità: questo è lo spirito del Sutra del Loto e del Buddismo di Nichiren Daishonin.
Lokesh Chandra, eminente studioso indiano esperto di Buddismo, ha osservato che Shakyamuni fu un pioniere spirituale che attribuiva la massima importanza agli esseri umani.
La “filosofia della responsabilità” nel Buddismo consiste nel mettere in grado tutte le persone di risplendere al massimo e acquisire forza interiore e saggezza. Utilizzare la strategia del Sutra del Loto significa andare verso gli altri incoraggiandoli con tutto il cuore, e accompagnarli sulla via della felicità e della vittoria nella vita. Significa aprire un varco nel muro dei pregiudizi e delle discriminazioni, preparando la strada per il trionfo della gente.
Uno straordinario maestro
Incontrai Toda per la prima volta sessantadue anni fa, nell’agosto del 1947. Il maggiore dei miei fratelli era rimasto ucciso durante la Seconda guerra mondiale, la nostra casa di famiglia era stata distrutta in un’incursione aerea durante la guerra e io stesso ero di salute cagionevole. Con la sconfitta del Giappone erano crollati i valori in cui le persone avevano creduto fino ad allora, e l’intero paese era caduto in uno stato di profondo malessere spirituale.
Durante quel primo incontro Toda rivolse lo sguardo su di me – un ragazzo di diciannove anni – e istantaneamente disperse le nubi dal mio cuore dicendo: «Quando penso alla nostra famiglia, al nostro paese e al nostro mondo turbolento, sento il desiderio di eliminare tutta l’infelicità e le sofferenze dalla faccia della terra. Ecco in cosa consiste il movimento per kosen-rufu. Vuoi unirti a me?». Le sue parole mi elettrizzarono. Era la prima volta che sentivo qualcuno parlare in modo così semplice e chiaro di un percorso corretto per la vita e per la società. Sentii istintivamente che potevo fidarmi di quell’uomo – anzi, ne fui profondamente ispirato.
Toda era un maestro raro e straordinario. Possedendo un intuito molto acuto, era una vera “autorità” per quanto concerne la natura umana. Chiunque avesse di fronte, egli era capace di percepire immediatamente l’essenza della sua vita, e quasi come un sensore di alta precisione poteva identificarne accuratamente la tendenza vitale di base. Una volta mi disse che poteva individuare il carattere di una persona dal modo in cui camminava, dalla posizione delle spalle o dal tono di voce. Riusciva addirittura a capire cosa l’angustiasse dal modo in cui apriva la porta per entrare nella stanza. Era particolarmente severo con i bugiardi o gli sleali, sentiva quando le persone erano false o disoneste o quando stavano intessendo una storia troppo bella per essere vera.
Da questo grande maestro ho imparato la “filosofia della responsabilità” che consiste nel contestare errori e falsità e sostenere con coraggio la verità e la giustizia. Toda mi ha scrupolosamente insegnato la regola di utilizzare sempre la strategia del Sutra del Loto.
Unire le forze
In un’intervista dell’anno scorso Vincent Harding – un caro amico di Martin Luther King (1929-68), leader americano per i diritti civili e primo direttore del King Center di Atlanta, in Georgia – ha commentato: «La speranza è davvero espressione di una fiducia profonda degli esseri umani nella possibilità di contribuire a creare un mondo migliore. Ma non possiamo raggiungere quell’obiettivo come individui isolati, dobbiamo unire le nostre creatività. Come diceva King, dobbiamo organizzare il bene».
Organizzare il bene, o le forze che operano per il bene, è una questione molto importante. Il nostro movimento per kosen-rufu consiste nell’attingere alla più grande forza che opera per il bene – la sconfinata forza vitale della Buddità inerente alla vita di ogni persona – e nell’unire e organizzare tale potere. Questa è la strategia del Sutra del Loto. Noi della Soka Gakkai, che facciamo il massimo per sostenere e incoraggiare gli altri con calore, siamo grandi esperti in questa strategia.
Durante la campagna di Osaka misi fedelmente in atto la “filosofia della responsabilità” del Sutra del Loto allo scopo di ampliare le schiere del bene in sintonia con la Legge mistica. Profondemmo tutta la nostra vita nella recitazione del Daimoku e nelle azioni, come se stessimo concentrando milioni di kalpa di sforzi in ogni singolo istante. E il risultato fu quello di toccare e trasformare profondamente il cuore delle persone. Riuscimmo addirittura a trasformare in alleati molti di coloro che inizialmente erano ostili e negativi verso il nostro movimento. Coraggio e speranza riempivano il cuore degli uomini e delle donne del Kansai man mano che acquisivano la crescente convinzione di poter trasformare in meglio la società e aprire la strada alla felicità. Molti di coloro che presero parte alla campagna di Osaka erano membri relativamente nuovi, membri sinceri che unirono saldamente le loro forze con me, un giovane responsabile su cui Toda faceva affidamento. Il fatto di basarsi sugli scritti del Daishonin generò con naturalezza un coraggio e un’unità straordinari, e creò lo slancio di cui avevamo bisogno per rendere possibile l’impossibile.
Riferendosi ad antichi generali cinesi come Chang Liang, il Daishonin cita le parole di Memorie di uno storico dicendo: «Nelle tende del comando furono in grado di concepire strategie che assicurarono la vittoria mille miglia lontano» (WND, 2, 391). Questa abilità è stata considerata la chiave per il successo in battaglia fin dall’antico passato.
Per quanto ci riguarda, nel regno di kosen-rufu la strategia è la fede, in altre parole la preghiera, la pianificazione, l’azione, l’unità e il coraggio basati sulla recitazione di Nam-myoho-renge-kyo al Gohonzon. La strategia del Sutra del Loto, che ci permette di usare ogni cosa in modo positivo, è la forza motrice che ci spinge alla vittoria.
Durante gli ultimi anni di Toda lavorai a stretto contatto con lui per sviluppare piani per le numerose battaglie che stavamo affrontando e nelle quali alla fine raggiungemmo clamorose vittorie. Queste includevano il dibattito di Otaru, la campagna di Yamaguchi e l’episodio delle miniere di carbone di Yubari. I grandi progressi che poi ci portarono alla vittoria nel lungo termine iniziarono sempre dallo scambio di idee tra di noi.
Dal punto di vista delle nostre attività buddiste, «concepire le strategie nelle tende del comando» (cfr. WND, 2, 391) può essere inteso come la comunicazione e lo stretto coordinamento tra i membri, che uniscono saldamente i loro sforzi basandosi sulle fondamenta di una preghiera sincera.
Durante la campagna di Osaka recitavo Daimoku quotidianamente, molto dopo la mezzanotte, un solitario ushitora Gongyo2 dinanzi al Gohonzon della vecchia sede centrale del Kansai che recava l’iscrizione “successo della grande Legge e realizzazione di tutte le preghiere”, e che ci era stato concesso su richiesta di Toda.
Anche se nessuno è al corrente dei nostri sforzi, la cosa importante è pregare con tutto il cuore per sostenere il nostro maestro e per realizzare kosen-rufu. Anche se nessuno vede le nostre lotte, saremo sicuramente lodati dal Daishonin. La nostra vita, la nostra natura di Budda, conoscono il profondo significato di ciò che stiamo facendo. Le divinità celesti – le forze positive dell’universo – entreranno certamente in azione per darci sostegno e protezione. Essere persone che «assicurano una vittoria nel lungo termine» (cfr. WND, 2, 391) richiede sforzi congiunti e coraggiosi. Non c’è principio più potente o più sicuro di questo.
Gli scritti di Nichiren Daishonin costituiscono un manuale di istruzioni per utilizzare la strategia del Sutra del Loto allo scopo di realizzare la felicità per tutta l’umanità. Sono insegnamenti per la vittoria, che permettono di aprirci un varco attraverso ogni ostacolo che incontriamo nel viaggio della vita e nelle nostre attività per kosen-rufu. Se teniamo a cuore le parole del Daishonin e le mettiamo in pratica fedelmente, potremo certamente condurre vite vittoriose e prive di rimpianto, realizzando in prima persona la trionfante impresa di rendere possibile l’impossibile.
Shijo Kingo riuscì a sconfiggere le proprie difficoltà e diede una prova concreta del potere della fede seguendo la guida del Daishonin: «Considera allo stesso modo sofferenza e gioia, e continua a recitare Nam-myoho-renge-kyo» (Felicità in questo mondo, RSND, 1, 607). Accettò inoltre il consiglio del Daishonin di esercitare prudenza e autocontrollo, e progredì imperterrito di fronte alle avversità.
Quando facciamo nostra la profonda determinazione del maestro e ci dedichiamo totalmente alla sua realizzazione, non c’è battaglia che non si possa vincere. Toda ci prometteva fiduciosamente: «Dedicate semplicemente la vostra vita al sentiero Soka di maestro e discepolo. Non lo rimpiangerete mai e la vostra vita sarà adornata della gioia della vittoria».
L’eredità di kosen-rufu
Ho utilizzato in ogni lotta la strategia del Sutra del Loto proprio come ci aveva insegnato Toda. È una strategia infinitamente superiore a qualunque altra.
Non possiamo diventare eredi della strategia del Sutra del Loto se non lottiamo con tutte le nostre forze. Si tratta dell’eredità di kosen-rufu, che possiamo ricevere solo combattendo con lo stesso impegno solenne dei nostri maestri nella fede. Sin dai giorni della mia gioventù ho vinto ogni battaglia facendomi strada convinto che prendere risolutamente l’iniziativa assicura la vittoria, e che la velocità con cui lo facciamo è essenziale.
«Se prendi l’iniziativa, il cielo ti dà una mano», dice un noto proverbio giapponese. Apparentemente sono parole semplici, ma si tratta di un punto estremamente importante, che può fare la differenza tra la vittoria e la sconfitta.
Ai festeggiamenti per la nostra vittoria nel dibattito di Otaru nel 1957 Toda disse: «I nostri oppositori si sono scagliati contro di noi, ma noi abbiamo vinto perché, invece di adottare un atteggiamento difensivo, ci siamo mossi e abbiamo lanciato un contrattacco dopo l’altro. Prendere coraggiosamente l’iniziativa è fondamentale».
Una reazione lenta può significare dover lavorare il doppio ed essere meno efficaci. Un’azione repentina, al contrario, può avere effetti positivi su tutto, ed essere doppiamente efficace. Questa leggera differenza può portare a risultati totalmente diversi. La rapidità a volte è cruciale.
Il Sutra del Loto è l’insegnamento per vincere coraggiosamente in tutte le imprese e in tutte le sfide. Questa è la promessa solenne espressa nel brano «riuscirai […] a sconfiggere tutti gli altri nemici» (cfr. SDL, 385).
Siamo i rivoluzionari della Legge mistica. La Soka Gakkai deve restare per sempre fedele allo spirito originario e continuare ad avanzare con forte e duttile vitalità. Vinciamo con il cuore di un re leone!
Faccio appello con illimitata speranza e ambizione ai membri della Divisione giovani, che determineranno il successo di questo secondo atto di kosen-rufu: «Miei giovani amici, è arrivato il momento di alzarsi e adottare la strategia del Sutra del Loto! Lottate con lo spirito di non risparmiare la vostra vita! Possiate voi tutti seguire le mie orme come giovani leader dell’intera Soka Gakkai e conquistare brillantemente una vittoria dopo l’altra!».
Certi che non esiste
strategia più grande
di quella del Sutra del Loto,
possiate voi trionfare
in ogni vostra sfida.
- Campagna di Osaka: nel maggio del 1956 i membri del Kansai, raccolti intorno al giovane Daisaku Ikeda, che era stato inviato a sostenerli dal secondo presidente Josei Toda, convertirono 11.111 famiglie alla pratica del Buddismo di Nichiren Daishonin. Nelle elezioni che si tennero due mesi dopo, il candidato del Kansai sostenuto dalla Soka Gakkai ottenne un seggio alla Camera alta, un successo che a quel tempo era considerato impossibile.
- Una cerimonia di Gongyo condotta tradizionalmente tra l’ora del bue (ushi) e l’ora della tigre (tora) – cioè circa tra le 2 e le 4 del mattino – come preghiera per la realizzazione di kosen-rufu e della pace nel mondo.