La storia della Soka Gakkai dal 1955 al 1956. Un periodo ricco di tappe significative, tra le quali la ben nota campagna del Kansai
Esperia edizioni pubblica altri due volumi della nuova edizione della Rivoluzione umana, il nono e il decimo, che coprono la storia della Soka Gakkai tra il 1955 e il 1956, un periodo di espansione dell’organizzazione.
Nel 1955, una banale disputa tra appartenenti alla Soka Gakkai e alcuni preti della scuola Minobu nella periferica e settentrionale Hokkaido, dà avvio al dibattito di Otaru, una “sfida” religiosa e dottrinale, che porterà alla ribalta nazionale la Soka Gakkai come nuovo movimento religioso.
La visione di kosen-rufu di Josei Toda abbraccia la società in toto e, a questo scopo, crea il Dipartimento culturale della Soka Gakkai: «Kosen-rufu non è soltanto una campagna per far crescere i membri della Soka Gakkai. Essi abbracciano il Gohonzon e si dedicano alla fede. È naturale che, prima di tutto come esseri umani, cambino la loro vita. Un individuo che ha trasformato la propria vita si dedicherà anche a realizzare cambiamenti nella sua vita familiare. Un gruppo di individui di questo genere, naturalmente, dà origine a una trasformazione ancora più profonda in una comunità, non solo a livello locale; i loro progressi si propagheranno a tutti gli ambiti della società, alla sfera politica, economica e sociale, così come al campo educativo, culturale, scientifico e filosofico».
Il 1956 è l’anno della campagna del Kansai, durante la quale i membri di Osaka e del resto della regione, guidati da Shin’ichi Yamamoto, pseudonimo di Daisaku Ikeda, avviano un’imponente campagna di diffusione, tanto che più di undicimila famiglie decideranno di seguire il Buddismo del Daishonin. Partiti da condizioni sfavorevoli rispetto ad altre zone del Giappone, i membri del Kansai riescono a far eleggere i loro rappresentanti alla Dieta e alle circoscrizioni locali, mentre, nel resto del paese l’atteggiamento formale e passivo è causa di sconfitta. Un segreto: alla base della vittoria del Kansai sta la gioia che pervade le riunioni di discussione.