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I significati di "aprire" - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 12:53

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I significati di “aprire”

Il carattere cinese “otto” significa aprire. Nell’anno in cui cade l’ottantesimo anniversario della fondazione della Soka Gakkai, il presidente Ikeda parte proprio da tre obiettivi legati a questo concetto: espandere lo stato vitale; allargare la cerchia di amicizie e vincere in ogni aspetto della vita

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Il carattere cinese “otto” significa aprire. Nell’anno in cui cade l’ottantesimo anniversario della fondazione della Soka Gakkai, il presidente Ikeda parte proprio da tre obiettivi legati a questo concetto: espandere lo stato vitale; allargare la cerchia di amicizie e vincere in ogni aspetto della vita

Congratulazioni per questa riunione responsabili del Comitato direttivo nel mese dell’anniversario della fondazione della Soka Gakkai! Grazie a tutti per essere qui.
Congratulazioni anche per questa significativa riunione generale SGI! Ringrazio i nostri rappresentanti SGI per essersi uniti a noi. Permettetemi di darvi personalmente il benvenuto, straordinari leader di kosen-rufu provenienti da sessanta paesi. Avete affrontato un lungo viaggio, spinti dal desiderio di approfondire la vostra comprensione del Buddismo. Siate certi che state accumulando per questo grandi benefici. Nell’Ultimo giorno della Legge i benefici che otteniamo grazie alla pratica buddista, generalmente, assumono la forma di “benefici invisibili”. In altre parole, anche se i risultati non sono subito evidenti, essi si manifesteranno senza dubbio in un momento successivo. La verità è che arriverete a godere di benefici e fortuna al di là di ogni vostra immaginazione. Così funziona la Legge buddista.
Il fondatore e primo presidente della Soka Gakkai, Tsunesaburo Makiguchi, molti decenni or sono dichiarò che il Buddismo di Nichiren Daishonin era destinato a diffondersi in tutto il mondo. E il mio maestro, il secondo presidente della Soka Gakkai Josei Toda, disse: «Il principio della sacralità della vita e lo spirito di compassione insegnati dal Buddismo del Daishonin rappresentano l’essenza di una profonda filosofia che può condurre tutte le persone alla felicità. Questi sono gli ideali coltivati dalla Soka Gakkai, e noi dobbiamo diffonderli nel mondo!». In effetti, Toda dichiarò più volte che il Buddismo del Daishonin è una vera filosofia di affermazione della vita, e che portare questo messaggio alle persone di tutto il mondo è un’impresa incomparabilmente nobile.
Realizzando fedelmente i desideri di Makiguchi e Toda, abbiamo diffuso la Legge mistica in centonovantadue paesi. Grazie! È una conquista senza precedenti nella storia del Buddismo. Siete voi che l’avete realizzata – voi, e tutti gli altri membri nel mondo. Tutti voi sostenete la Legge mistica e lavorate instancabili per condividerla con gli altri. Nessuno vi applaude più di Nichiren Daishonin e le infinite moltitudini di Budda e divinità celesti in tutto l’universo. Spero che non lo dimenticherete mai.
In una delle sue lettere il Daishonin scrive al suo fedele discepolo Shijo Kingo che, anche se le parole di lode di Nichiren possono non contare molto, il Sutra del Loto afferma che una persona che sostiene questo sutra, anche solo per breve tempo, si guadagna la stima di tutti i Budda: un pensiero davvero incoraggiante (cfr. RSND, 1, 167-8).
Noi siamo riusciti a propagare la Legge mistica in tutto il mondo, realizzando il mandato di Nichiren Daishonin e il sogno del mio maestro. Vi prego di condurre esistenze vigorose, vibranti e vittoriose fino alla fine. Non dobbiamo lasciarci mai sconfiggere.

Impegnarsi al massimo

Ogni giorno mia moglie e io preghiamo con tutto il cuore perché ognuno di voi abbia salute, lunga vita e felicità. E stiamo pregando con intensità anche maggiore affinché tutti voi possiate emergere vittoriosi dall’attuale congiuntura economica, che è stata descritta come una “recessione epocale”. Vi prego di non demordere!
Spero che vi uniate a me nella preghiera per la sicurezza, la protezione, la felicità assoluta e lo sviluppo vittorioso di ogni membro nel mondo. Lottiamo per assicurarci che nessuno dei nostri membri sia sconfitto, che non uno di loro soccomba alla viltà o all’ingratitudine, finendo per abbandonare la pratica buddista.
Qualunque cosa accada nel corso della nostra vita, possiamo essere certi della vittoria finale grazie al meraviglioso potere della Legge mistica di “trasformare il veleno in medicina”. Quindi, per quanto dolorosa sia la vostra situazione attuale, per quanto siate malati o vessati dagli altri, alla fine sarete in grado di vincere. Sarete certamente vittoriosi. Questo è il cuore del Buddismo del Daishonin. È lo scopo della nostra pratica buddista. Al contrario, gli individui malintenzionati che forse vi stanno rendendo la vita difficile, raccoglieranno le conseguenze negative delle loro azioni secondo la severa Legge di causa ed effetto. Buddismo significa mostrare la prova concreta della vittoria. Per questo dobbiamo continuare a lottare con tutto il cuore. Conduciamo vite meravigliose!
So che molti di voi, miei cari amici della Divisione giovani, hanno genitori che stanno affrontando difficoltà economiche, e forse al momento il denaro a casa scarseggia. Spero che sappiate incoraggiare con gioia i vostri genitori promettendo loro di lavorare sodo per poterli un giorno sostenere.
Alcuni di voi forse vivono per conto proprio e non hanno un partner o una famiglia. Ma non lasciate che questo vi preoccupi. In fin dei conti, arriviamo soli in questo mondo e da soli ce ne andiamo. Vivete la vostra vita con pienezza nel modo che più vi si addice, continuando a praticare risoluti il Buddismo del Daishonin. In questo modo godrete certamente della solida protezione delle divinità celesti. Vi prego di proseguire nella vostra pratica buddista con totale sicurezza e fiducia.
In questo mondo difficile e spesso pericoloso, è importante sostenersi e incoraggiarsi, vegliando uno sull’altro. Non lo ripeterò mai abbastanza: vi prego di non essere mai sconfitti e di non abbandonare mai il sentiero della fede. Se lo fate, finirete in una condizione misera e infelice, proprio come avvertono gli scritti del Daishonin. Dopo aver guidato il movimento di kosen-rufu per cinquant’anni, e avendo osservato la vita di molte persone, posso affermarlo con certezza. Spero che tutti i nostri membri saranno vincitori nella fede confidando nella Legge mistica, che ci permette di “trasformare il veleno in medicina”.

Le parole del Mahatma Gandhi

È fondamentale sostenere i membri che si stanno impegnando con serietà in prima linea. Come responsabili buddisti dovremmo valorizzarli adeguatamente, ascoltare sinceramente le loro opinioni e rispondere prontamente alle loro esigenze.
Makiguchi sosteneva che i responsabili non sono importanti di per sé: essi esistono soltanto per aiutare i membri a sviluppare pienamente il proprio potenziale. Aveva assolutamente ragione. Recentemente ho ricevuto una relazione da parte di alcuni membri del gruppo internazionale Divisione giovani donne di Tokyo. Le riflessioni di una sola giovane donna possono offrire spunti davvero preziosi. Se prestate attenzione alle persone solo in base al ruolo e ai titoli, vi sfuggiranno cose importanti.
La relazione delle giovani donne riporta diverse affermazioni del Mahatma Gandhi (1869-1948). Esse le hanno selezionate nel corso delle loro letture pensando che potessero essere di incoraggiamento per i membri della Divisione uomini che lavorano con impegno nelle rispettive attività locali. Eccone alcune. Gandhi scrive: «L’essenza dell’uomo consiste nella lotta, la lotta ci forgia. Quindi, siate coraggiosi e continuate a lottare. Non perdetevi mai d’animo e, qualora foste [sconfitti] anche impegnandovi con tutte le forze, non lasciatevi assolutamente abbattere. Rialzatevi e riprendete a lottare».
Sono stato profondamente colpito dallo spirito sincero delle giovani donne che hanno selezionato queste citazioni per me, e sono rimasto impressionato dal loro impegno nello studio degli scritti di Gandhi, un grande campione della nonviolenza.
Gandhi scrive inoltre: «Ognuno di noi […] può coltivare virtù quali il coraggio, la sincerità, la forza d’animo, la giustizia, la schiettezza, la risolutezza e metterle al servizio della nazione. Questa è la strada della religione». I nostri membri che stanno contribuendo alle proprie comunità e paesi, in qualità di onesti cittadini, incarnano la via religiosa indicata da Gandhi.
Gandhi afferma inoltre: «Se soltanto facessimo tesoro della lezione che si può apprendere dalle avversità […] riemergeremmo dalla sofferenza come una comunità più ricca di valori sociali, più forti nella giustezza della nostra causa». Se incontrassimo sempre situazioni facili, divertenti e spensierate, senza mai sperimentare sofferenze o difficoltà, non potremmo conquistare nulla di davvero profondo e significativo. Sono le avversità e le sfide che sviluppano il nostro carattere. Invito in particolare i membri della Divisione uomini a utilizzare le difficoltà come trampolino per entrare in azione ancora una volta con rinnovato vigore.

Tre determinazioni per il 2010

L’inizio del 2010, anno dell’ottantesimo anniversario della Soka Gakkai, si avvicina rapidamente [il discorso è del 14 novembre 2009, n.d.r.]. Nessun’altra organizzazione buddista continua a crescere e a svilupparsi nel mondo con il ritmo della SGI. Il nostro è un movimento davvero straordinario.
Nel Buddismo il carattere cinese che rappresenta “otto” porta in sé il significato di “aprire”. Nell’attesa del nostro ottantesimo anniversario, l’anno prossimo, condividiamo dunque tre determinazioni.
Primo: “apriamo”, ovvero espandiamo il nostro stato vitale. Come responsabili, quanto più sviluppiamo le nostre capacità interiori, tante più persone potremo sostenere sul sentiero della felicità, tanti più successori capaci riusciremo a far crescere, e tanto più potremo contribuire al progresso della nostra organizzazione. La forza motrice per espandere il nostro stato vitale è la recitazione del Daimoku sulla base dello spirito di unicità di maestro e discepolo.
Secondo: “apriamo” ovvero allarghiamo le nostre amicizie. Ampliare la nostra cerchia di amici è la vera essenza di kosen-rufu. Sforziamoci di incrementare il numero di amici con cui poter parlare liberamente e apertamente, amici di cui poterci fidare con tutto il cuore. Io stesso ho utilizzato questo tipo di “personale diplomazia” per portare avanti kosen-rufu guadagnando sostenitori proprio in coloro che non comprendevano i nostri obiettivi o che nutrivano pregiudizi verso il nostro movimento. «La voce compie il lavoro del Budda». Mettiamo in grado il maggior numero possibile di persone di creare un legame con il Buddismo, parlando con fiducia e convinzione.
Terzo: “apriamo” la strada verso la vittoria. Lo scopo del Buddismo è renderci capaci di vincere in ogni aspetto della vita. La pratica buddista comporta un impegno coraggioso ed energico. Avanziamo dunque con indomabile coraggio.
Recentemente è stato inaugurato un nuovo Centro nella città di Dayton, Ohio, negli Stati Uniti. Dayton è la città dei famosi fratelli Wright, gli inventori dell’aeroplano. Wilbur Wright (1867-1912) una volta disse: «Ciò che un uomo può fare direttamente da solo è solo una piccola cosa. Se invece riesce a spingere altri dieci ad assumersi un compito, ha rea­lizzato molto» Con questo spirito, continuiamo con gioia a impegnarci nel dialogo, creando ognuno una cerchia di dieci nuovi amici che sostengano e comprendano il nostro movimento. Noi della SGI abbiamo sempre promosso il nostro movimento attraverso lo sviluppo dell’amicizia e della fiducia su base individuale. Ed è anche il modo in cui siamo diventati un’organizzazione globale.

In sostegno delle Divisioni artisti e sportivi

Vorrei ringraziare i membri della Divisione artisti presenti qui oggi, sia dal Giappone che dall’estero.
Il poeta tedesco Heine scrive: Come splendono le loro preziose spade / come sventolano i nobili vessilli! Voi, membri della Divisione artisti, siete campioni di cultura che impugnano le “spade del coraggio”, portatori di speranza che tengono alti i “vessilli della vittoria”. Siete fonte di gioia e fiducia per i nostri membri. Voi della Divisione artisti siete l’avanguardia del nostro movimento di kosen-rufu, con la meravigliosa espressione dei vostri preziosi talenti. Talvolta vi troverete sotto i riflettori e talaltra no, ma comunque vada, continuate sempre a progredire sulla base della fede. Vorrei incoraggiarvi a partecipare alle attività locali della Gakkai e a perseverare intanto nella professione che avete scelto.
Esprimiamo il nostro più caloroso sostegno ai membri della Divisione artisti e preghiamo per il loro successo!
Anche i membri della Divisione sportiva hanno ottenuto straordinari risultati. Alcuni rappresentanti sono qui oggi: grazie di esservi uniti a noi. Alcuni membri della Divisione sportiva hanno superato gravi problemi fisici o gravi malattie attraverso la fede nel Gohonzon, continuando a vincere grazie a una pratica intensa. Vorrei offrire l’elogio più sentito a chi ha dimostrato questo spirito invincibile. Sono così felice di potervi vedere oggi. Vi prego di prendervi cura della vostra salute e di continuare a fare del vostro meglio.
Il noto saggista francese Michel de Montaigne (1533-92) scrisse: «Il coraggio è la forza non delle braccia e delle gambe, ma del cuore e dell’anima». Voi membri della Divisione sportivi siete sostenitori della Legge mistica secondo la quale corpo e mente sono una cosa sola. Vincete con incomparabile forza e coraggio interiori! Se sperimentate una battuta d’arresto, rial­zatevi e vincete la volta successiva.

Responsabilità significa sostenere tutti dal basso

Recentemente ho ricevuto una relazione da un membro della SGI-USA che riporta alcune interessanti osservazioni sull’argomento della leadership sviluppate dal dottor Lou Marinoff, il presidente fondatore dell’Associazione americana di pratica filosofica, con il quale a suo tempo ho condotto un dialogo. Marinoff afferma che la leadership si può concepire in due modi. Il primo è rappresentato dal modello a piramide, con il leader in cima, in posizione sopraelevata rispetto a tutti gli altri. Il secondo è rappresentato da una piramide invertita, con il leader alla base. In questo modello, dichiara Marinoff, il leader sostiene tutti dal basso; invece di dettar legge dall’alto, il leader è al servizio degli altri e sostiene tutti i componenti dell’organizzazione. Questa è un’intuizione importante.
I responsabili della SGI esistono per sostenere e servire i membri e, quando si prendono profondamente cura di ogni singolo membro, lo slancio verso kosen-rufu mondiale è destinato a intensificarsi. Spero che tutti voi inciderete questo punto nel cuore.
Nel suo trattato La scelta del tempo Nichiren Daishonin si rivolge ai suoi discepoli: «Cercate di praticare come insegna il Sutra del Loto, sforzandovi senza risparmiare la vostra vita! Mettete alla prova la verità del Buddismo adesso!» (RSND, 1, 524). Molti dei discepoli del Daishonin hanno praticato costantemente per lungo tempo, ma quando sono giunte le persecuzioni, alcuni hanno iniziato a dubitare fino al punto di abbandonare la fede. L’essenza del Buddismo è insondabilmente profonda e il beneficio che deriva dall’azione di sostenere la Legge mistica è immenso. Quindi il Daishonin invita i suoi discepoli a non abbandonare mai la pratica e li assicura che dedicando la vita alla propagazione della Legge riu­sciranno a raggiungere una condizione di suprema felicità. La profonda convinzione del Daishonin, il Budda dell’Ultimo giorno della Legge, pulsa in ogni pagina dei suoi scritti.
È fondamentale che i responsabili del nostro movimento si liberino in prima persona di ogni apatia o compiacimento e agiscano con totale sincerità e dedizione per la realizzazione di kosen-rufu e la felicità dei membri. Se diventate arroganti, negligenti e pigri, alla fine sarete voi a perdere, lasciandovi scivolare tra le dita un’incredibile fortuna. In particolare, dovete guardarvi dal cedere all’illusione che un’alta posizione di responsabilità in qualche modo vi renda “importanti”, arrivando così a guardare con disprezzo i membri “comuni” e a trattarli con condiscendenza e scarsa considerazione. Tutti voi conoscete fin troppo bene esempi di persone che nel passato sono cadute in questa trappola abbandonando la fede. Ora è il momento per tutti i responsabili di tornare al loro impegno originario e lottare con la massima energia, con instancabili sforzi e totale devozione. Recitate con incrollabile determinazione e impegnatevi seriamente per kosen-rufu, in modo da non avere rimpianti. Se vi applicate in questo modo, siate certi di conquistare la ricompensa definitiva della Buddità eterna.

Tutto ha un significato

In una lettera al suo giovane discepolo Nanjo Tokimitsu che stava lottando contro una grave malattia, il Daishonin scrive: «Poiché non hai voluto abbandonarla [la fede] nonostante gli ammonimenti o le minacce di tanta gente di alto e basso rango, e poiché sembra ormai sicuro che conseguirai la Buddità, il demone celeste e gli spiriti maligni stanno cercando di intimidirti per mezzo della malattia. Ma la vita in questo mondo è limitata, non farti minimamente spaventare!» (La conferma del Sutra del Loto, RSND, 1, 984).
La malattia ha un profondo significato. È una prova per la vostra fede. Come tale, dovreste essere certi che gli dèi celesti vi proteggeranno. Risvegliate in voi una fede coraggiosa, recitate con la ferma determinazione di vincere e trionfate con risolutezza sui demoni della malattia. Qualunque cosa accada, il Daishonin veglia su di voi. Vi prego di esserne certi.
Ho annotato le guide di Toda per il bene delle generazioni future. Vorrei condividere con voi alcune sue affermazioni. Egli dichiarò: «Qualunque cosa dicano gli altri, il movimento della Soka Gakkai è cresciuto fino a diventare la principale “corrente” del Giappone. Facciamola diventare la “corrente” del mondo intero e creiamo una società ideale sulla terra». Proprio come Toda immaginava, il movimento della Soka Gakkai per la pace, la cultura e l’educazione si è diffuso in centonovantadue paesi e territori. Questo renderebbe sicuramente felici Makiguchi e Toda.
Nei primi giorni della Gakkai Toda disse: «Al momento contiamo solo un numero limitato di membri, ma aspettate venti o trenta anni e avrete una sorpresa! Un giorno incontrerete membri della Gakkai ovunque in Giappone. I Bodhisattva della Terra emergeranno letteralmente “dalla terra” in tutto il globo!». Questo è esattamente ciò che è avvenuto. Oggi ci sono membri attivi in tutto il Giappone e nel mondo, che offrono il loro contributo alla società in qualità di buoni cittadini nei rispettivi paesi. Abbiamo gettato solide e durature fondamenta per kosen-rufu in tutto il pianeta.

Aprire la strada

Toda era profondamente consapevole dei miei instancabili sforzi come suo discepolo. È una cosa che mi riempie di profonda gratitudine. Una volta disse: «La “campagna di Osaka” era la più impegnativa di tutte, ma Daisaku dichiarò che se ne sarebbe occupato di persona, che avrebbe vinto per il mio bene, per questo gliela affidai. E lui ha vinto, proprio come aveva promesso». Sia per la Soka Gakkai che per me, giovane leader del nostro movimento, quell’impresa del 1956 fu un’iniziativa pionieristica che si rivolgeva all’esterno, alla società. Mi lanciai in questa nuova sfida e aprii la strada verso la vittoria. Insieme ai membri del Kansai ottenni uno straordinario trionfo. Durante quella battaglia percorrevo in lungo e in largo la città di Osaka in bicicletta e se mi ritrovavo con una gomma a terra, proseguivo a piedi spingendola.
Il giorno delle elezioni, nel luglio 1956, Toda si trovava a Tokyo e io a Osaka. Alle cinque del mattino squillò il telefono. «Dev’essere Toda», pensai. Sollevai immediatamente il ricevitore: «Daisaku, sei sveglio?», «Sì» risposi. «Come vanno le cose nel Kansai?». «Vinceremo!», dichiarai. «Questo è meraviglioso!», commentò Toda. Non dimenticherò mai il tono felice della sua voce. Dato che la situazione nella “campagna di Tokyo” sembrava difficile, era veramente felice all’idea di un successo nel Kansai.
Se i responsabili sono fiacchi o compiaciuti, non riusciranno a ottenere la vittoria in un’impresa difficile. Io ho sempre lottato intensamente per rispondere alle aspettative di Toda. Ho lottato instancabilmente, con tutto il cuore.
Da giovane mi sono impegnato con tutto me stesso sotto la guida del mio maestro, promettendo di vincere nel Kansai, e ho scritto una pagina immortale della storia del nostro movimento. Se i miei successori si alzano e lottano con lo stesso tipo di determinazione, la Soka Gakkai non sarà mai sconfitta, la nostra cittadella “sempre vittoriosa” non crollerà mai. Ora è tempo per noi di compiere nuovi passi avanti. Promuoviamo la crescita e lo sviluppo di persone capaci. Facciamo del nostro meglio per sostenere e incoraggiare i nostri membri più giovani affinché possano brillare nella loro unicità e una nuova generazione di persone di talento possa dimostrare liberamente le proprie capacità e il proprio potenziale.
In questo periodo tanto turbolento per la società, i nostri membri si stanno impegnando con serietà e sincerità per aprire un sentiero di speranza per tutta l’umanità. È fondamentale che coloro che svolgono la funzione di alti responsabili nel nostro movimento rispondano agli sforzi sinceri di questi membri impegnati e lavorino ancora più duramente di loro. Vi prego di ricordarlo. Spero che come leader agirete sempre nel modo più rapido e adeguato per sostenerli.
Le parole di Toda risuonano ancora nel mio cuore: «I giovani della Soka Gakkai non devono essere mai deboli o codardi. Lottate confidando nella vostra stessa forza, con la ferma determinazione di non farvi sconfiggere. Possa ognuno di voi ereditare lo spirito della Gakkai e diventare una persona che si impegna sinceramente per kosen-rufu». Giovani, conto su di voi! Talvolta incontrerete situazioni in cui le cose non vanno come vorreste. Quando ciò accade, date voce a opinioni costruttive. Esprimetevi con fiducia ed esponete il vostro punto di vista. Rispettate le persone di carattere e integrità, e opponetevi con coraggio ai prepotenti e agli arroganti. Questo è ciò che i giovani devono fare.
Alcune persone, con l’avanzare dell’età, si concentrano sempre di più su se stesse. Spesso i responsabili, una volta raggiunte posizioni elevate, quando non c’è più nessuno che li guida e li corregge, diventano fiacchi e corrotti. I responsabili nella nostra organizzazione per kosen-rufu devono esercitare un’eccezionale autodisciplina.

Fede, coraggio e saggezza

Toda una volta disse, rivolgendosi alla Divisione giovani con deliberata severità: «Se vi lasciate sconfiggere in una battaglia, allora voi non siete la Divisione giovani della Soka Gakkai. Kosen-rufu è un’impresa cruciale che non potrà essere realizzata senza una grande dose di fede, coraggio e saggezza».
Io stesso ho ricevuto da Toda la preparazione più rigorosa. La mia costante preoccupazione era come metterlo nelle condizioni migliori per assumere la guida di kosen-rufu e, con questo obiettivo in mente, ho sempre preparato le cose in anticipo, dietro le quinte. Toda era consapevole di tutto ciò che facevo, anche se di solito fingeva di non notarlo e si limitava a osservare in silenzio. La sua preparazione severa, ma ricca di compassione, ha fatto di me l’uomo che sono.
Allo stesso tempo, Toda era profondamente preoccupato che lavorassi troppo duramente, mettendo a repentaglio la mia stessa vita, e più volte mi disse che avrebbe voluto poter dare la propria vita in cambio della mia. Sono convinto che siano state le sue preghiere per il mio benessere a permettermi di vivere così a lungo. Sono molto grato di averlo avuto come maestro.
Come suo discepolo ho vissuto ogni giorno fino in fondo. Posso onestamente dire di non avere il minimo rimpianto e dichiarare con totale sicurezza davanti al Gohonzon che il mio impegno per proteggere Toda non ha paragoni.
Ogni giorno recito Daimoku per la protezione e la felicità dei nostri membri e perché siano in grado di impegnarsi con gioia nel nostro movimento per kosen-rufu. Il nostro futuro dipende dal fatto che i responsabili si preoccupino sempre di prendersi cura dei membri e lavorare per il loro benessere. Assumersi la responsabilità in modo da poter resistere alle tempeste di avversità, conquistando una vittoria dopo l’altra, è molto diverso dall’elaborare mere strategie. Perché vi parlo di cose del genere? Io sono entrato negli ottanta, il periodo culminante della mia vita. Un meraviglioso palcoscenico per kosen-rufu è stato predisposto e solide fondamenta per il futuro del nostro movimento sono state costruite in tutto il globo. Nondimeno, la nostra perpetua vittoria per le generazioni a venire dipende da voi, miei successori.
Nel mondo ci sono persone di inconcepibile arroganza e mancanza di scrupoli. Sarebbe una tragedia se i nostri membri dovessero essere sviati o tiranneggiati da simili individui. Vi sto parlando francamente nell’intento di assicurarci che ciò non accada.
Sto pensando con grande intensità al futuro del nostro movimento. L’impegno per realizzare kosen-rufu è lungo e inevitabilmente ci saranno ostacoli lungo la via. Le persone che riusciranno a superarli e a trionfare sono i veri campioni della nostra impresa.
Tutto il merito per il successo e le conquiste del nostro movimento spetta ai membri. Questo è il messaggio che voglio trasmettervi oggi.
L’impegno condiviso di maestro e discepolo è l’essenza del Buddismo di Nichiren Daishonin. Durante la Seconda guerra mondiale Toda si unì al suo mae­stro Makiguchi nel resistere alle imposizioni delle autorità militari giapponesi, a costo di seguirlo persino in prigione. In seguito, con profonda gratitudine Toda si rivolse così al suo defunto maestro: «Nella sua vasta e illimitata compassione, lei mi ha concesso di accompagnarla persino in prigione». Questo è il cuore di un genuino discepolo.
Io so come si sentiva Toda. Anch’io l’ho servito con tutto il mio cuore. Non ho nessun rimpianto. Alla fine, egli mi ringraziò ripetutamente. Questo è il vero spirito di unicità di maestro e discepolo.

Massima priorità alle riunioni di discussione

Toda dichiarò: «Condividete il Buddismo del Daishonin con la potente convinzione: “Kosen-rufu dipende da me!”. Date tutti voi stessi nel luogo della vostra missione». Con questo spirito, sfidiamoci nel 2010.
I leader che perdono lo spirito di assumersi personalmente la responsabilità di kosen-rufu non sono più qualificati per guidare gli altri. Coloro che rivestono posizioni di leadership, ma evitano il lavoro duro e pensano solo ai propri interessi, non potranno assaporare la vera gioia della pratica buddista.
Il grande sentiero di kosen-rufu è stato aperto da quelli tra noi che si sono risvegliati alla propria missione e si sono alzati per rispondere al maestro. Tutti voi oggi riuniti qui siete leader che apriranno la strada verso nuove vittorie per il nostro movimento.
Possiamo trovare un’altra importante lezione in queste parole di Toda: «Potrà essere esaltante partecipare a grandi riunioni, ma questo non è sufficiente. Il luogo principale per offrire guida e incoraggiamento ai membri sono i piccoli gruppi delle riunioni di discussione». Nel corso delle nostre attività dobbiamo sempre dare la massima priorità a queste riunioni.
Nella copia del Gosho appartenuta a Toda, confiscata dalle autorità militari in tempo di guerra, sono sottolineate le seguenti parole del Daishonin: «Da un punto di vista sociale sono la persona più povera del Giappone, ma alla luce del Buddismo sono la persona più ricca di tutto Jambudvipa [il mondo intero]” (Istituire i quattro bodhisattva come oggetto di culto, RSND, 1, 868). Questa stessa nobile condizione vitale è condivisa dai membri del nostro movimento Soka, incomparabilmente ricchi in fatto di eterna fortuna e benefici.
Toda apprezzava i romanzi dell’autore francese Alexandre Dumas (1802-70), autore di opere famose come Il Conte di Montecristo e I tre moschettieri. Un personaggio di uno dei suoi romanzi che considera la viltà come un grande disonore, dice: «Osserva quale dignità il suo abituale coraggio gli dipinge sul volto». La dignità è il riflesso dell’integrità e della forza interiore, è il baluardo della vittoria. Sono sicuro che tutti i membri della Divisione giovani uomini presenti oggi sapranno dimostrare questo tipo di dignità. Dumas scrive ancora: «Lasciate che la vergogna eterna del loro tradimento ricada su di loro». Questo è il destino inevitabile che attende chi tradisce. La legge di causa ed effetto del Buddismo è molto severa. In particolare, coloro che tradiscono le proprie idee e calpestano la fiducia dei propri compagni nel regno della fede soffriranno un destino miserabile, così come avete già visto.
Toda diceva: «Riconosco sempre una persona che sta solo fingendo di sforzarsi. Raccogliete la forza di dieci nel vostro impegno per il Buddismo!». Questo è un invito che i responsabili dovrebbero seguire in quanto persone che hanno una grande responsabilità rispetto al nostro movimento.

Studiare e leggere

L’autore tedesco Johann Wolfgang von Goethe (1749-1832) scrisse: Quando ci troviamo sotto assedio / dobbiamo rimanere incrollabili. Questo deve essere il nostro spirito.
Ho incontrato per la prima volta il mio maestro Toda poco dopo la fine del conflitto. La guerra aveva inflitto terribili perdite e sofferenze alla mia famiglia. Conobbi Toda quando sia la mia famiglia che il Giappone intero si trovavano in una condizione di miseria. Toda si offrì di insegnarmi tutto ciò che avevo bisogno di sapere, istruendomi su una vasta gamma di argomenti e infondendomi profondamente l’essenza della fede per superare ogni ostacolo. Sono stato davvero fortunato ad averlo come mio maestro.
Toda si informava sempre delle mie letture – di Goethe e di altri autori. Mi chiedeva: «A che punto sei del libro?», «Che cosa significa questa parte?». Mi faceva studiare trecentosessantacinque giorni l’anno, tempestandomi di domande. So che tutti voi siete molto impegnati, ma cercate di trovare il tempo di leggere gli scritti del Daishonin e le grandi opere della letteratura e degli altri campi del sapere.

Passare il testimone

Oggi sono presenti anche i membri della SGI provenienti dalla Namibia e da altri tre paesi africani. Sono così felice di vedervi! Vi lodo con tutto il cuore per aver affrontato questo lungo viaggio per unirvi a noi. Mostriamo ai nostri amici tutto il nostro sostegno. Grazie e benvenuti!
Un proverbio namibiano dice: «I vecchi tramontano e i giovani sorgono», intendendo dire che il tempo e il mondo vanno avanti. È fondamentale passare il testimone di epoca in epoca, di generazione in generazione. Continuiamo a far crescere successori capaci. Ho colto ogni possibile opportunità per far sviluppare i giovani. La vera vittoria non può essere realizzata senza sostenere individui di talento e nutrire il loro potenziale. Chi non fa crescere successori capaci non è un vero responsabile.
Ho un ricordo ancora molto vivo del mio incontro con l’ex presidente del Sudafrica Nelson Mandela, durante la sua prima visita in Giappone, nell’ottobre 1990. Mandela venne personalmente a visitarmi nella sede del Seikyo Shimbun a Shinanomachi, Tokyo. Rimasi profondamente colpito dalla sua sincerità. Vorrei condividere con voi alcune parole che egli, in altre occasioni, rivolse ai giovani: «È nelle vostre mani la capacità di rendere il nostro mondo migliore per tutti, soprattutto per i poveri, i vulnerabili e gli emarginati […] dipende ora dalle vostre generazioni aiutare a liberare il mondo da simili sofferenze» e inoltre: «Siate gli sceneggiatori del vostro destino. Siate come le stelle che mostrano la strada verso un futuro più luminoso». Miei cari amici della Divisione giovani, conto su di voi per ottenere brillanti vittorie per il movimento della SGI.
Alain Poher (1909-96), ex presidente del senato francese e combattente nella Resistenza durante la Seconda guerra mondiale, fu un mio caro amico. Una volta mi disse: «Abbiamo bisogno di una guida fondamentale sul sentiero della vita. Nella vita non si tratta solo di agire come più ci piace. Questa è la ragione per cui ci occorre la religione, che trasmette la saggezza immutabile della vita. Una persona con solidi valori spirituali vive un’esistenza ricca e piena, possiede una forza che altri non hanno». La mia amicizia con Poher si è rafforzata con ogni mia visita in Francia. Era un grande uomo. Ricordo con affetto di essere stato invitato nella sua residenza ufficiale e di aver dialogato con lui a proposito di Victor Hugo e di molti altri argomenti, sulla base delle nostre speranze comuni per la pace.
Toda esortava: «Rallegratevi quando incontrate avversità. È esattamente ciò che vi occorre per diventare saldi nella fede e per sfidarvi. È un’opportunità per crescere. Proprio superando simili tormenti potrete ottenere un’infinita e durevole fortuna». Le persone sincere che si impegnano costantemente alla fine risplendono luminose. Gli arroganti opportunisti, invece, non durano mai a lungo – questa è una lezione eterna della storia.
In un componimento sulla vita, il poeta tedesco Friedrich Hölderlin (1770-1843) scrisse: «Oh, non esitate! Prendete la parola, confutate, trionfate!». Verità e falsità alla fine vengono alla luce, afferma. Non riuscire a vivere con integrità conduce soltanto all’autodistruzione e alla sofferenza.
Il grande poeta cinese Su Dongpo (pseudonimo Su Shi; 1036-1101) afferma: «Il merito di aver lasciato un ottimo esempio ai posteri non svanisce mai». È importante che i responsabili del nostro movimento in ogni paese e regione lottino con tutte le loro forze nell’epoca in cui vivono e lascino dietro di sé un ottimo esempio, facendo crescere molti successori. Questo sforzo porterà loro eterno merito e beneficio.
Grazie per aver ascoltato con tanta pazienza oggi! Facciamo del nostro meglio per concludere quest’anno con successo e fare del 2010 un altro anno di vittoria! Viviamo con gioia!

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