Dal 12 al 16 novembre un gruppo di membri del Consiglio nazionale ha partecipato al corso della SGI in Giappone insieme ai rappresentanti di sessanta paesi, un corso nel quale è stato ricordato che responsabilità significa essere disposti a cambiare
Il residente della Soka Gakkai Minoru Harada, nel discorso di apertura del corso, ha sottolineato l’importanza delle riunioni di discussione, promosse dalla SGI in tutto il mondo. Sebbene in ogni paese esse siano strutturate differentemente hanno un’origine comune legata alla motivazione che spinse Tsunesaburo Makiguchi a compiere lunghi viaggi per recarsi a incontrare anche una sola persona. Andare verso gli altri: questo è ciò che hanno fatto anche Josei Toda e Daisaku Ikeda, i due presidenti successivi, e questo dovrebbe essere il comportamento dei responsabili della SGI.
Tra i punti emersi nella sessione di domanda e risposta che ne è seguita, è stata sottolineata la necessità di mantenere sempre un dialogo vita a vita, che non può essere sostituito in alcun modo, anche nell’era della comunicazione via email, specialmente nei consigli sulla fede. Altro punto, l’importanza di poter avere qualcuno di cui fidarsi, che ci possa consigliare e con il quale parlare direttamente, permettendoci quindi di riguardare noi stessi e di fornire un valido esempio agli altri. Oltre a ciò, è stata spiegata l’importanza di approfondire la lettura dei romanzi La rivoluzione umana e La nuova rivoluzione umana come un punto essenziale per comprendere l’unità fra maestro e discepolo e come incoraggiamento ai giovani a impugnare le redini di kosen-rufu.
La riunione dei responsabili dei sessanta paesi presenti è stata l’occasione per ascoltare il resoconto delle organizzazioni recentemente riconosciute dal governo del proprio paese, tra le quali il Portogallo, l’Ungheria e la Finlandia. La responsabile delle Divisioni giovani donne e donne della SGI, Kayoko Asano, ha parlato dell’importanza di non forzare mai i figli a praticare il Buddismo, ma di incoraggiarli credendo nel loro potenziale ed essendo per loro prima di tutto da esempio. In particolare ha incoraggiato le donne a sostenere le più giovani, considerandole come loro figlie.
Il direttore generale della SGI, Yoshitaka Oba, ha incoraggiato i presenti spiegando che il successo è di coloro che mantengono lo spirito di combattere fino in fondo e che poiché abbiamo la grande fortuna di condividere con il presidente Ikeda la missione di kosen-rufu, dovremmo sforzarci di diventare discepoli eccellenti. Inoltre ha spiegato che per un leader è importante occuparsi dello sviluppo di altri responsabili e tenere a mente di non essere autoritari, per non impedire la crescita dei giovani, seguendo l’esempio di sensei che ha creato gruppi specifici per il loro sviluppo.
Inoltre, in linea con il tema del 2010, “Anno della vittoria completa Soka e del progresso dinamico dei giovani”, preoccupiamoci di sviluppare riunioni di discussione che siano il punto di partenza della SGI, prendendo l’iniziativa di discutere insieme alle persone che vi partecipano, perché proprio le azioni di pregare e discutere insieme sono la pratica corretta del Buddismo di Nichiren Daishonin.
A conclusione della riunione, il vice presidente Shigeo Hasegawa ha ricordato che, se la SGI è oggi presente in 192 paesi, questo è il risultato dell’impegno di Ikeda e di tanti membri. Dovremmo anche fare attenzione a non diventare negligenti e arroganti, perché da certi atteggiamenti possono scaturire comportamenti negativi e creare problemi a chi ci sta intorno: la critica costruttiva è importante per crescere, ma di tutt’altro genere è ferire gli altri con le nostre parole. Ha spiegato inoltre che da ora in poi la rivoluzione umana di ogni responsabile è sempre più cruciale e ha incoraggiato tutti a essere persone che sanno offrire speranza agli altri e che sono in grado di rispondere alla fiducia dei membri e del maestro. Questo è il modo in cui possiamo proteggerlo così come lui ha fatto nei confronti di Josei Toda. Dovremmo anche metterci in condizione di ascoltare consigli severi, consapevoli che questo è importante per non diventare arroganti e per permettere, quindi, lo sviluppo della nostra organizzazione nel futuro.
Il giorno seguente è stato suddiviso in due parti. La prima è stata dedicata a un resoconto dello staff delle relazioni esterne della SGI che ha delineato le varie attività e i vari punti che sono stati affrontati fino a oggi nei vari paesi del mondo, concludendo con i dettagli della mostra per l’abolizione delle armi nucleari che si terrà in varie nazioni, fra cui l’Italia. Nella seconda parte Katsuji Saito, responsabile del Dipartimento di studio della SGI, ha tenuto una lezione sul concetto dei benefici nel Buddismo che ha avuto come punto chiave il significato, espresso per primo dal presidente Ikeda, della confutazione del male per far emergere i benefici.
Il 14 novembre si è tenuta la riunione generale dei responsabili al Makiguchi Memorial Hall, alla quale è intervenuto il presidente Ikeda che ha incoraggiato tutti in modo vigoroso sui punti che erano stati anticipati da Hasegawa, cioè sulla necessità che i responsabili in primo luogo pensino a sviluppare se stessi per poter essere di incoraggiamento agli altri. Il giorno successivo è stato dedicato alle riunioni di scambio, che hanno visto gli italiani assieme agli svizzeri partecipare a incontri densi di esperienze toccanti, proprio nella zona dove nacque il Daishonin.
Nella riunione conclusiva Hasegawa ha incoraggiato ognuno a realizzare gli obiettivi del 2010, nell’ottantesimo anniversario della Soka Gakkai, sottolineando l’importanza dell’unità fra tutti i responsabili di ogni paese. I resoconti delle attività svolte nei vari continenti hanno aumentato la consapevolezza in ognuno di noi di quante persone si stiano impegnando per lo sviluppo di kosen-rufu nel mondo e di come, quindi, sia importante l’impegno serio di ciascuno.