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Verso una cultura di pace - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 16:40

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Verso una cultura di pace

Durante la riunione dei responsabili italiani tenutasi a Firenze il 3 e il 4 luglio, tre sono stati gli argomenti principali: il ruolo dei moderni seguaci nell’intervento di Hideaki Takahashi, la presentazione della mostra sul disarmo nucleare che verrà presentata in Italia e le informazioni per preparare l’esame del primo livello

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Durante la riunione dei responsabili italiani tenutasi a Firenze il 3 e il 4 luglio, tre sono stati gli argomenti principali: il ruolo dei moderni seguaci nell’intervento di Hideaki Takahashi, la presentazione della mostra sul disarmo nucleare che verrà presentata in Italia e le informazioni per preparare l’esame del primo livello

L’epoca dei discepoli

intervento di Hideaki Takahashi, responsabile della SGI europea

Il mese di luglio per la Soka Gakkai è molto importante. È il mese dei giovani, perché l’11 luglio del 1951 è stata fondata la Divisione giovani uomini e il 19 la Divisione giovani donne. Il 3 luglio, inoltre, rappresenta la non dualità di maestro e discepolo, è il giorno in cui Toda uscì dal carcere e Ikeda venne arrestato ingiustamente; inoltre il 16 luglio è il giorno del Rissho ankoku ron (Adottare l’insegnamento corretto per la pace nel paese, che fu inviato da Nichiren Daishonin a Hojo Tokiyori il 16 luglio 1260).
Di recente il presidente Ikeda ha scritto un saggio sul significato del 3 luglio in cui afferma: «Cinquantatré anni fa venni arrestato ingiustamente per un reato non commesso. Dodici anni prima Toda era stato rilasciato dal carcere. Il primo presidente aveva concluso la sua vita in carcere il 18 novembre dell’anno prima. Toda decise di diventare il “Montecristo” di kosen-rufu. Era il 3 luglio, il giorno in cui decise di fare suo il voto di realizzare kosen-rufu». Anche tra venti o trenta anni, il 3 luglio potremo rinnovare la promessa di maestro e discepolo. Oggi, 3 luglio, possiamo rinnovare tutti insieme la nostra decisione.
Nel Gosho La Porta del Drago Nichiren Daishonin scrive: «È mio desiderio che tutti i miei discepoli formulino un grande voto» (RSND, 1, 891). Si tratta del grande voto di realizzare kosen-rufu, di edificare e difendere la fortezza della felicità della gente.
Quando studiamo le guide in cui il presidente Ikeda parla dell’importanza del voto, ci può capitare di pensare che già ne conosciamo il significato, ma in realtà in quel momento dovremmo rinnovare la nostra decisione. La forza scaturisce dalla fede basata sulla non dualità di maestro e discepolo. Quando ci ritroviamo di fronte a un muro invalicabile, in quel momento è importante tornare a questo punto di origine, al momento in cui abbiamo incontrato il maestro. Questo ci permetterà di superare qualsiasi difficoltà.
Agli inizi di giugno il presidente Ikeda ha deciso di non partecipare alla riunione mensile dei responsabili di Centro. Il presidente Harada ha spiegato che il giorno prima è arrivato un messaggio di sensei che diceva: «Affido a voi discepoli la buona riuscita della riunione dei responsabili di Centro che si svolgerà domani, e vi esorto a essere uniti nel realizzare questo obiettivo. È giunto il momento in cui tutti i compagni di fede facciano il massimo per assumersi la completa responsabilità» (vedi pag. 9). Harada ha proseguito dicendo che: «È giunta l’epoca per i diretti discepoli di assumersi la piena responsabilità di realizzare kosen-rufu: questo è il motivo per cui vi ho parlato del punto di origine. Questo significa sforzarsi di creare itai doshin, e prendere questa decisione profonda per sensei. Ora è importante che ciascuno dica: “Sensei, non ti preoccupare, ci pensiamo noi a sviluppare il movimento di kosen-rufu. Finché ci siamo noi non devi preoccuparti di nulla!”».
Da studente facevo parte del gruppo scuole superiori, e il 16 luglio 1966 ebbi l’occasione di partecipare al corso estivo insieme a sensei. In questi giorni, nella Nuova rivoluzione umana, il presidente Ikeda sta parlando proprio di questo gruppo, dei rappresentanti delle scuole superiori. Mi sono tornate in mente le parole che ci rivolse allora: «In futuro, se la Soka Gakkai dovesse giungere a un punto morto o dovesse essere distrutta, sarà vostra responsabilità». Eravamo giovani studenti, eppure sensei in quell’occasione ci rivolse una guida molto severa e diretta, tanto che qualcuno tra i responsabili presenti pensò che avesse esagerato. Ma il presidente Ikeda spiega che la relazione tra maestro e discepolo non dipende dal ruolo o dal livello di responsabilità. Cosa significa? Significa che ognuno di noi, a prescindere dal ruolo che riveste nell’organizzazione, è responsabile dello sviluppo di kosen-rufu.
A quel tempo sensei ci esortò a vivere i prossimi venti, trent’anni assumendoci la piena responsabilità della Soka Gakkai. Oggi, rileggendo le ultime puntate della Nuova rivoluzione umana, cerco di comprendere più profondamente quale guida Ikeda sta rivolgendo a me in questo momento.
Esorto ognuno di noi a prendere questa decisione profonda nel proprio cuore: «Sensei non ti preoccupare, finché ci sarò io, in Italia il movimento di kosen-rufu si svilupperà sempre di più». Credo sia questo il desiderio del presidente Ikeda, perciò facciamo tutto il possibile per costruire una Soka Gakkai di questo tipo.

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La scheda / L’Istituto Buddista presenta l’esposizione contro le armi nucleari

Una mostra può cambiare le coscienze

“SENZATOMICA, trasformare lo spirito umano per un mondo libero da armi nucleari”, è la versione aggiornata e ampliata dall’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai della precedente mostra “Da una cultura di violenza a una cultura di pace: trasformare lo spirito umano” inaugurata dalla SGI nel 2007 a New York. In quell’anno, infatti, la SGI ha avviato un programma internazionale di educazione al disarmo nucleare attraverso mostre, campagne di sensibilizzazione e forum per arrivare a una Convenzione sulle armi nucleari, un trattato internazionale che dovrebbe proibire lo sviluppo, i test, la produzione, lo stoccaggio, il trasferimento, l’uso e la minaccia d’uso di armi nucleari, e dovrebbe prevedere la loro eliminazione. Oltre agli Stati Uniti, la mostra è stata presentata in Canada, Nuova Zelanda, Malesia, Singapore, Taiwan, Nepal, Repubblica Dominicana, Argentina, Costa Rica, Serbia, Macedonia, Svizzera, Norvegia e Danimarca.
Attraverso immagini evocative, installazioni allegoriche e testi esplicativi su pannelli, il percorso dell’edizione italiana si prefigge di stimolare una riflessione individuale volta a sfidare la logica delle armi nucleari basata sulla diffidenza fra i paesi e si propone di cancellare l’opzione dell’”annientamento dell’altro” nella risoluzione dei conflitti. Divisa in quattro sezioni, la mostra pone l’accento sui seguenti punti: garantire il diritto alla vita di tutti i popoli; passare dalla sicurezza basata sulle armi alla sicurezza basata sul soddisfacimento dei bisogni fondamentali degli esseri umani; passare da una cultura della paura a una cultura della fiducia reciproca; evidenziare le azioni che costruiscono la pace.
Il percorso proposto vuole informare sulle ragioni e sulle conseguenze che hanno portato allo sviluppo di una cultura della proliferazione delle armi nucleari e vuole diffondere la consapevolezza della loro assoluta pericolosità. La mostra si prefigge anche di ispirare iniziative concrete “dal basso”, promuovendo reti con altre organizzazioni della società civile, al fine di costruire una solidarietà popolare volta all’eliminazione definitiva delle armi nucleari dalla faccia della terra.
Rivolta soprattutto ai giovani, prevede anche un “percorso bambini” che consente di accogliere in maniera adeguata alla loro età il pubblico dei più piccini. Sarà inoltre disponibile materiale didattico, anche scaricabile on-line.
La mostra completa è composta da circa cinquanta pannelli, oltre agli undici che costituiscono il percorso per i bambini delle elementari. A corredo di ogni sezione sono previsti anche degli effetti multimediali volti a coinvolgere il visitatore. L’anteprima dell’esposizione è stata presentata a Certaldo il 10 luglio.

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