Deprecated: Function strftime() is deprecated in /var/www/vhosts/ilnuovorinascimento.org/wp-dev.ilnuovorinascimento.org/site/wp-content/themes/nuovo-rinascimento/functions.php on line 220
Il mestiere di migliorarsi - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 16:40

479

Stampa

Il mestiere di migliorarsi

Attraverso il racconto della giovane Yuko emerge quanto sia fondamentale l’atteggiamento sul posto di lavoro. Un impegno serio l’ha portata a migliorare le sue competenze fino a poter assumere responsabilità di rilievo. «Nelle nostre comunità è necessario costruire vaste reti di amicizia, creando armonia e felicità intorno a noi e diventando letteralmente dei soli di speranza nel nostro ambito sociale»

Dimensione del testo AA

Attraverso il racconto della giovane Yuko emerge quanto sia fondamentale l’atteggiamento sul posto di lavoro. Un impegno serio l’ha portata a migliorare le sue competenze fino a poter assumere responsabilità di rilievo. «Nelle nostre comunità è necessario costruire vaste reti di amicizia, creando armonia e felicità intorno a noi e diventando letteralmente dei soli di speranza nel nostro ambito sociale»

Il Nuovo Rinascimento presenta alcuni estratti dal volume 24, che viene pubblicato quotidianamente sulle pagine del Seikyo Shimbun. Il testo integrale è disponibile su www.ilvolocontinuo.it

Il Buddismo si esprime nella società, facendo conoscere i princìpi buddisti e partecipando attivamente alle vicende delle rispettive comunità. Questo è un impegno al miglioramento continuo del proprio carattere e a guadagnare fiducia e rispetto altrui. La rivoluzione umana – in altre parole, quella trasformazione positiva del carattere individuale – è la forza motrice per il cambiamento sociale.
Dobbiamo fare del nostro meglio per conquistare la fiducia degli altri nel posto di lavoro, offrendo la prova concreta della fede e della pratica buddista. Nelle nostre comunità è necessario costruire vaste reti di amicizia, creando armonia e felicità intorno a noi e diventando letteralmente dei soli di speranza nel nostro ambito sociale. Il Buddismo può risplendere nella collettività attraverso il carattere e la vita di ogni individuo.
Il meeting della Divisione professionisti di Tokyo a cui partecipò Shin’ichi Yamamoto [pseudonimo di Daisaku Ikeda, n.d.r.] diventò un’occasione per i membri per aumentare enormemente la propria determinazione a trionfare nei propri luoghi di lavoro.

• • •

Yuko Shirota, che lavorava nella galleria d’arte di un importante grande magazzino, si era ripromessa in cuor suo di vincere e dare così la prova concreta sul posto di lavoro in modo da poter raccontare al presidente Yamamoto della vittoria conseguita.
Fin da quando aveva iniziato a lavorare presso la sua azienda, Yuko si era ispirata alle parole di Shin’ichi, traendone un grande incoraggiamento, superando ogni difficoltà sia nella fede che sul lavoro.
Appena assunta le fu assegnato il compito di accogliere gli ospiti della galleria d’arte del grande magazzino. Stava in piedi tutto il giorno per accogliere i visitatori.
All’inizio era felice di essersi assicurata un impiego in quella società. Ma ben presto il dover stare in piedi per ore e ore le diventò piuttosto pesante.
La ragazza si chiedeva, come avrebbe fatto a mettere in pratica le parole di sensei e diventare la migliore sul posto di lavoro se il suo compito consisteva solamente nello stare in piedi tutto il giorno.
Recitando Daimoku rifletté: «Il mio lavoro consiste nello stare in piedi? E allora vuol dire che diventerò una professionista in questo. Ci deve essere una maniera in cui possa farlo con grazia ed eleganza e dare ai clienti una bella impressione, accogliendoli al meglio».
Yuko pensava al modo migliore per farlo, cercando di migliorare la sua tecnica. Iniziò così a rendersi conto che stare in piedi sulle proprie gambe, senza appoggiarsi a qualcosa, è una parte fondamentale della vita. Questa esperienza la portò a riflettere sul modo in cui lei si impegnava in ogni aspetto della sua vita.
In seguito le fu affidata la cura dei settori che riguardavano l’arte e l’artigianato. Il suo compito, in particolare, era quello di lucidare gli oggetti preziosi, di tenerli puliti facendo attenzione a non rovinarli. «Sono sicura che posso imparare qualcosa di importante anche da questa nuova mansione», diceva tra sé e sé la ragazza.
Con questo tipo di convinzione, la giovane continuò ad approfondire la sua fede con grande serietà.
Lo scopo essenziale del Buddismo è mostrare agli altri e alla società il sentiero per il benessere. Mentre recitava Daimoku, Yuko Shirota continuava a pensare alle parole di Shin’ichi che dicevano che la pratica buddista stimola a migliorarsi anche attraverso il lavoro.
Un giorno uno dei suoi superiori le disse: «Alcuni membri di famiglie reali europee si prendono cura personalmente e con piacere dei propri oggetti d’arte, senza farlo fare ad altri. Tu stai facendo la stessa cosa». Da quel momento, quando lei guardava le cose in quel modo, provava soddisfazione e gioia nel lavoro.
Il nostro atteggiamento sul lavoro può cambiare completamente il nostro approccio e la nostra motivazione. Se riusciamo a trovare qualcosa di significativo anche nella mansione apparentemente più ripetitiva e noiosa, possiamo creare valore comunque. Man mano che Yuko si dedicava con allegria al suo lavoro, prese una decisione profonda: «Io non mi sto impegnando in questa galleria d’arte solo per prendere lo stipendio. Il mio posto di lavoro è in realtà il luogo dove posso formarmi e migliorarmi come essere umano. Anche se il mio incarico dovesse consistere solo nel fare il tè ed essere d’aiuto agli altri, non crescerò mai professionalmente se continuo a considerarlo come qualcosa che faccio in attesa del matrimonio. Di fatto qualunque lavoro è indispensabile e importante. E per essere in grado di eseguire qualunque compito ho bisogno di impegno, creatività e ingegno. Se la preparazione del tè è il mio lavoro, allora diventerò competente in questo ambito. Se invece il mio lavoro sarà fare le fotocopie, diventerò un’esperta in questo. Anche solo fare un’unica fotocopia è indice dell’atteggiamento che ha una persona e riflette il suo livello di sincerità. La gente mi guarda come un membro della Soka Gakkai. E fare del mio meglio quando faccio una fotocopia è un modo di realizzare kosen-rufu. Indipendentemente da quale possa essere la mia posizione, mi sforzerò di eccellere sul posto di lavoro. Questo è il modo in cui un membro della Soka Gakkai dovrebbe rispondere alla guida del presidente Yamamoto!».
Yuko puliva e lucidava gli oggetti d’arte e d’artigianato con grande cura. Passarono così diversi anni e nel frattempo, senza rendersene conto, aveva acquisito la capacità di valutare le differenti opere d’arte. I suoi superiori e i colleghi al lavoro osservavano il suo comportamento. Normalmente, la maggior parte delle persone non è consapevole di quello che pensano coloro che le circondano. Alcuni sono convinti di potersela cavare, anche se non si impegnano a fare del loro meglio, e fanno il minimo indispensabile per arrivare in fondo al mese. In realtà, questo è un modo di pensare estremamente superficiale, perché non prende in considerazione l’importanza della fiducia che gli altri ripongono in noi, il tesoro in realtà più importante.
Nel 1979, due anni dopo il meeting della Divisione professionisti di Tokyo, Yuko fu promossa direttore. Diventò responsabile di un dipartimento con sette dipendenti che trattava mobili classici europei e relativi accessori. Quel settore era incaricato delle vendite, dell’approvvigionamento della merce, della programmazione e la pubblicità. Yuko fu molto brava a svolgere quel lavoro e fu promossa rapidamente a un’altra posizione di responsabilità.

Apprendere sempre

Le attività realizzate dai membri della Divisione professionisti furono veramente notevoli, e la Divisione fece crescere moltissimi individui capaci: tanti quante sono le stelle che brillano su in cielo.
Isamu Nakayama, che lavorava a Tokyo in uno stabilimento che produceva microcircuiti per computer, ricopriva una posizione di responsabilità nel dipartimento amministrativo della società. Si era laureato dopo avere frequentato regolarmente il liceo. In precedenza non aveva mai avuto esperienza di contabilità né tantomeno aveva mai fatto corsi di specializzazione. Fu assegnato subito alla catena di montaggio. In quel periodo erano richiesti livelli di istruzione molto elevati sia ai lavoratori che agli impiegati e Isamu era molto preoccupato: non sapeva se sarebbe stato in grado di assumersi maggiori responsabilità portandole fino in fondo con successo.
Impegnandosi in prima persona nelle attività della Divisione giovani uomini, era venuto a sapere un giorno da un responsabile della Soka Gakkai che Shin’ichi continuava a leggere e studiare con assiduità, anche nel periodo in cui aveva lavorato per le imprese di Toda che versavano in gravi difficoltà finanziarie e anche in seguito, quando era oberato da tantissimi impegni come responsabile degli staff della Divisione giovani della Soka Gakkai. Isamu pensò tra sé e sé: «Sono ancora giovane. Il futuro è davanti a me. Anch’io voglio mettermi a studiare con serietà, proprio come ha fatto il presidente Yamamoto». Quindi decise, per la futura crescita della sua azienda, che avrebbe dovuto acquisire una buona conoscenza dell’andamento economico globale ma anche diventare un esperto di amministrazione. Iniziò così a studiare contabilità frequentando una scuola serale di ragioneria. Per assumersi la responsabilità del futuro è fondamentale guardare sempre avanti e sforzarsi senza tregua.
Sebbene Isamu si fosse iscritto a una scuola commerciale, non aveva la benché minima conoscenza della materia e l’impatto fu sconcertante. La maggior parte dei suoi compagni avevano fra i trenta e i quarant’anni e studiavano per diventare fiscalisti e commercialisti. Inizialmente Isamu non riusciva a tenere il passo con loro. Si rimproverava pensando: «Non posso rinunciare prima ancora di iniziare! Dopo tutto sono un membro della Divisione giovani uomini della Soka Gakkai e un discepolo del presidente Yamamoto». Come affermò lo scrittore Thomas Mann (1875-1955): «Il carattere riveste un ruolo fondamentale. Migliora te stesso! E tutto cambierà in meglio».
Isamu era deciso a non diminuire assolutamente l’attività nella Soka Gakkai. Nei giorni feriali, dopo essere uscito dal lavoro alle cinque del pomeriggio, si precipitava alla scuola serale. Per tre ore di fila studiava economia, diritto, ragioneria e tecnica bancaria; poi andava a incoraggiare i giovani uomini. La chiave per la crescita personale è uno sforzo assiduo e rigoroso.
Uno dei superiori di Isamu venne a sapere che il ragazzo stava studiando contabilità, e questo portò Isamu a essere trasferito dalla catena di montaggio all’amministrazione. La società stava cercando ragionieri esperti. Isamu diventava sempre più determinato a sviluppare le sue capacità. Oltre alla ragioneria studiò anche come migliorare la solidità della sua azienda, la redditività e la crescita economica rispetto ad altre società dello stesso settore. La Soka Gakkai non ha mai mancato di spronare i giovani ad assumersi la piena responsabilità di qualunque cosa e Isamu era stato ben allenato al riguardo nella Divisione giovani. Questo tipo di formazione fu preziosa per Isamu sul posto di lavoro.
Alla giovane età di ventisei anni, il giovane fu promosso vice direttore dell’ufficio controllo di gestione. Sapeva perfettamente che l’allenamento ricevuto grazie a tutte le attività svolte nella Soka Gakkai era stato fondamentale per vincere sul lavoro. Durante il meeting della Divisione professionisti, Isamu aveva deciso di diventare il miglior dipendente della sua azienda; poco dopo quella riunione, Isamu Nakayama fu promosso direttore del dipartimento amministrativo. Isamu Nakayama non considerava l’ambito amministrativo solo come un’attività lavorativa fatta di grafici e aritmetica, ma piuttosto come la direzione della gestione economica. Quando guardava i numeri da questa prospettiva, poteva scorgere le sfide che avrebbe dovuto affrontare la sua compagnia e prevederne anche il futuro. Questa era l’applicazione della saggezza di cui parla il Buddismo. Lavorava con l’atteggiamento di chi è personalmente responsabile dell’azienda. Isamu iniziò a studiare informatica per conto suo. In questo modo si stava dando da fare per migliorare le sue competenze, dal momento che aveva intuito che era alle porte l’era del computer.
Dopo un po’ di tempo, la società di Isamu decise di iniziare a usare i computer. Di conseguenza, l’impegno costante, che aveva riposto, studiando ed esercitandosi si rivelò molto utile. Negli anni successivi, ottenne altre promozioni e infine fu nominato membro del consiglio di amministrazione della sua società.
Osservando Yoshikazu Haru adoperarsi così strenuamente sia sul lavoro che nelle attività della Soka Gakkai, i più giovani che praticavano insieme a lui furono ispirati ad alzarsi sulle proprie gambe e avanzare in unità nei loro ambiti di responsabilità. Al lavoro, anche le imprese edili e i colleghi più diversi, con i quali collaborava, facevano tutto il possibile per sostenerlo e aiutarlo. Non solo. Vedendo che Yoshikazu si stava assumendo un gran numero di responsabilità, molti dei suoi colleghi, in ufficio, facevano quello che potevano per dargli una mano, che si traduceva in un impegno maggiore alla mansione che ricoprivano nell’azienda.
Yoshikazu provava molta gratitudine per tutto questo. Sentiva che le funzioni protettrici della vita e dell’ambiente si erano attivate in pieno e lo stavano sostenendo. Diventò anche membro di un gruppo operativo che si occupava degli eventi della Divisione giovani uomini, il cui desiderio era quello di rendersi utili il più possibile alla Soka Gakkai e a kosen-rufu. Grazie alla sua esperienza accumulata in una ditta di progettazione, aggiunta al fatto che aveva lavorato anche come arredatore di interni nei grandi magazzini, poteva dare un contributo notevole. Così partecipò alla realizzazione degli striscioni utilizzati durante i diversi incontri di responsabili nonché agli allestimenti e ai preparativi dei festival della cultura.
Dopo aver terminato il lavoro e le attività della Gakkai, i membri del gruppo operativo, che si occupavano degli eventi, si affrettavano poi per riuscire a dare il massimo anche in questa altra attività. Yoshikazu imparò lo spirito Soka da questi suoi compagni di fede che lavoravano dietro le quinte, rendendo possibile la realizzazione delle manifestazioni più importanti della Soka Gakkai. Iniziò anche a dimostrare lo stesso atteggiamento sul posto di lavoro, dove si adoperò a sostenere gli altri invece di cercare di mettersi in mostra. A poco a poco aumentò di posizione fino a ricoprire quella di vice capo ufficio e infine, nel 1993, quella di direttore esecutivo.

©ilnuovorinascimento.org – diritti riservati, riproduzione riservata