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"One europe with sensei" - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 12:53

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“One europe with sensei”

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Per quattro fine settimana consecutivi il Vecchio Continente è stato teatro dei festeggiamenti fra membri di diverse nazionalità. Un grande happening europeo dove, a detta dei partecipanti, si è respirata un’atmosfera speciale. In queste pagine il racconto di quello che è accaduto in Gran Bretagna, Svizzera, Germania, Francia e Danimarca

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Come le radici di un grande albero

«Continuate a diffondere la pace, la felicità e l’amicizia nella società», questo è l’augurio che il presidente Ikeda ha rivolto nel messaggio inviato per l’occasione

messaggio di Daisaku Ikeda

Congratulazioni vivissime per questo gioioso cinquantesimo anniversario del movimento di kosen-rufu in Europa! Sono immensamente felice di poter celebrare questa pietra miliare insieme a tutti voi, miei amati compagni di fede della SGI europea.
Oggi la grande alleanza della Soka Gakkai Internazionale, fondata sui princìpi umanistici del Buddismo, risplende sempre di più, continuando a espandere il suo raggio di speranza e di amicizia in tutto il continente europeo. Ciò è accaduto grazie alla vostra sincera dedizione in questi lunghi anni. La SGI europea ha trionfato. Tutti voi avete trionfato. Dichiariamo oggi a gran voce le nostre grandiose vittorie.
Nichiren Daishonin afferma: «Più profonde sono le radici, più rigogliosi crescono i rami; più lontana è la sorgente, più lungo è il corso del fiume». Le radici di un grande albero e la sorgente di un fiume possente rimangono per lo più nascosti. Ma laddove crescono radici forti e profonde ed esistono ricche sorgenti di acqua pura, lì si trovano crescita duratura e sviluppo eterno. Questo basilare principio riguarda sia le vite individuali sia i gruppi e le organizzazioni.
La linfa vitale e la sorgente del Buddismo vivono nell’indomito spirito dei maestri e dei discepoli Soka, lo spirito di ereditare correttamente l’essenza del Buddismo di Nichiren Daishonin delle persone comuni e vivere in esatto accordo con i suoi princìpi. Finché questo spirito verrà fermamente riconfermato, non c’è dubbio che la vivace corrente di kosen-rufu in Europa continuerà ad accrescere la sua spinta come un fiume imponente, a scorrere vigorosa e senza sosta non solo per i prossimi cinquant’anni ma per tutti i secoli a venire.
Ognuno di voi, che ha vissuto con me durante gli anni pionieristici del movimento di kosen-rufu pregando sinceramente per la felicità degli amici e continuando ad avanzare per la prosperità del proprio pae­se in mezzo a infinite sfide e difficoltà, ha stabilito la preziosa “sorgente fondamentale” della corrente di kosen-rufu in Europa che vediamo oggi. Alla luce degli insegnamenti del Budda non c’è alcun dubbio che la fortuna da voi accumulata continuerà ad accrescersi anno dopo anno, proteggendo e avvolgendo voi, i vostri discendenti e le persone a cui siete legati da una profonda relazione karmica.
Sono deciso a vegliare su di voi e a proteggervi per l’eternità e continuerò a inviarvi le mie più fervide preghiere affinché tutti voi, che siete uniti da profondi legami mistici e condividete una così nobile missione, continuiate ad avanzare in armoniosa unità e possiate tutti, senza eccezioni, accedere a una suprema condizione vitale come vittoriosi campioni di umanità.
È mio profondo desiderio che ognuno di voi faccia di questa riunione generale europea una nuova partenza per avanzare ancora, e vi chiedo di lottare in allegria e con gioia per continuare a diffondere la pace, la felicità e l’amicizia nella società.
Invio a ognuno di voi, miei preziosi compagni di fede della Soka Gakkai europea, le mie sincere preghiere per la vostra salute, per il successo dei vostri sforzi e per la felicità e la prosperità dei vostri familiari. Vi prego di stare bene!

ottobre 2011
Daisaku Ikeda

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L’Europa dice grazie

Cinque inviati raccontano gli eventi organizzati in Europa per esprimere profonda gratitudine a chi ha creduto che un giorno tutto questo sarebbe stato realtà

Gran Bretagna: «Sembrava che tutta l’Europa ci sentisse»

Celebrare il cinquantesimo anniversario dell’avvio di kosen-rufu in Europa al Centro culturale di Taplow Court con i tutti i giovani rappresentanti europei è stata un’esperienza molto forte e incoraggiante. Ogni Daimoku che abbiamo recitato insieme risuonava così deciso che sembrava un ruggito, un grido. Mi ha emozionato, ho avuto quasi l’impressione che tutta l’Europa ci potesse sentire.
Ascoltare le esperienze delle realizzazioni dei giovani europei mi ha reso consapevole della forza e del potere che noi giovani abbiamo nel cambiare la situazione dell’Europa. Proprio in un periodo di grandi difficoltà come questo i giovani bodhisattva appaiono per accendere il sole e la speranza nel cuore delle persone. E infatti… brillava un sole incredibile nel cielo di Londra, come non accadeva da molto tempo.
Abbiamo partecipato alle riunioni di discussione con i membri inglesi e ci siamo scambiati le nostre storie di lotta. Lingue e culture diverse, indiani, giapponesi, neri e bianchi con un solo cuore, una sola frase e un solo maestro; per quanto fossimo diversi in realtà ho percepito una grande unità tra di noi. “One Europe with Sensei” è stato il motto del corso e la frase che è rimasta incisa in questa esperienza.
Durante la riunione generale è stato proiettato un video che ripercorreva le tappe della storia di kosen-rufu in Europa e delle visite del presidente Ikeda dal 1961 a oggi. Vedere fra quelle immagini anche l’evento del 16 marzo 2008 a Milano e ascoltare di nuovo il coro dei giovani italiani ci ha riempito di emozione e ha rafforzato la consapevolezza di quanto i giovani italiani con la loro voce siano protagonisti del futuro di kosen-rufu in Europa.

Irene Vavolo

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Svizzera: Le piccole attenzioni

L’1 e il 2 ottobre si sono tenute in tutta la Svizzera le attività di commemorazione della prima visita del presidente Ikeda in Europa e nel nostro paese. Per festeggiare insieme a noi questi cinquant’anni di kosen-rufu, sono venuti anche novantuno membri provenienti da Italia, Germania, Austria e Francia.
Il sabato si sono tenute le riunioni di discussione, durante le quali gli ospiti hanno raccontato le loro esperienze: una ventata di freschezza.
La domenica si sono svolte le riunioni commemorative sia nei vari Centri culturali di Zurigo, Ginevra e Lugano, che in alcune sale in altre città. I partecipanti, toccati dal messaggio inviato dal presidente Ikeda, dagli incoraggiamenti ascoltati e dalle esperienze dei pionieri, hanno deciso ancora una volta di dedicare la propria vita a kosen-rufu in Europa per i cinquant’anni a venire.
Ogni partecipante ha potuto percepire in prima persona il lavoro svolto da Daisaku Ikeda per contribuire alla pace in Europa. Un pioniere di Ginevra ha raccontato dell’incontro avuto con lui nell’89 e di come la determinazione di Ikeda di aiutare ogni persona a diventare felice, fosse ciò che gli permetteva di notare anche i più piccoli dettagli e di riuscire così a incoraggiare tante persone che lavoravano nell’ombra.
Anche la storia di kosen-rufu in Europa raccontata con le immagini mostra chiaramente l’impegno costante che il nostro maestro ha portato avanti per permettere a ogni persona di sbocciare. Quello che mi colpisce è sempre la grandissima umiltà e umanità di sensei. In un certo senso, è stato come avere sensei con noi. Ho sentito ancora una volta una profonda gratitudine nei confronti suoi e di sua moglie per il loro impegno e per la grande fortuna di poter avanzare insieme a loro ogni singolo giorno.

Tae Takahashi

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Francia: Profondi legami karmici

È stato meraviglioso vedere negli occhi dei giovani partecipanti la ­gioia di chi, forse per la prima volta, ha sentito che kosen-rufu è possibile e che tutto dipende proprio da noi, giovani successori. Nel week-end dell’8 e 9 ottobre in trentuno membri italiani abbiamo partecipato al festival francese per la commemorazione del cinquantesimo anniversario di sensei in Europa.
Prima della partenza aleggiava un po’ di preoccupazione poiché quasi nessuno parlava francese, ma appena giunti al Centro culturale di Trets l’accoglienza dei membri francesi è stata così calorosa che il pensiero si è dissolto, lasciando spazio alla certezza che il Daimoku recitato avrebbe consentito a ognuno di superare le differenze e dialogare a un livello profondo.
Ci siamo sentiti esattamente come sensei quando, raggiungendo un paese straniero, trovava tanti meravigliosi Budda ad accoglierlo e proprio come si legge nella Rivoluzione umana, anche noi abbiamo potuto visitare città di grande valore artistico prima di partecipare alle riunioni di scambio e al festival della domenica. Oltre al messaggio della riunione, alla quale erano presenti ottocento persone, i nostri cuori si sono emozionati e accesi durante lo spettacolo finale. Sono state rappresentate alcune nazioni con danze e costumi tipici interpretate per la maggior parte da ballerine della Divisione donne. Gli uomini, oltre ad aver offerto un sostanzioso incoraggiamento attraverso un’esperienza di un membro che pratica da oltre quarant’anni, hanno voluto ricordare il “parigino” Eiichi Yamazaki, il primo responsabile europeo, indossando il suo tipico papillon (foto a pag. 14, al centro).
La cerimonia si è conclusa con l’inaugurazione della stele che celebra la relazione tra maestro e discepolo, messa in posa al fianco dell’Ikeda Hall.
Di queste quarantott’ore intensissime sicuramente porteremo sempre nel cuore i sinceri legami di amicizia creatisi fra di noi e con le famiglie ospitanti, a cui ci siamo sentiti “legati da una profonda relazione karmica”, come scrive Ikeda nel messaggio per l’occasione.

Valentina Rossi

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Danimarca: Per mano incontro al futuro

Copenaghen, 5 ottobre 1961. Inizia da qui il primo viaggio in Europa di Daisaku Ikeda, ed è da qui che cinquant’anni dopo se ne celebra l’anniversario. I praticanti danesi sono circa mille e cento gli ospiti da Germania, Svezia, Norvegia, Finlandia, Islanda e dall’Italia. Da subito si è creata un’atmosfera ricca di ­gioia e affetto, senza divisioni o differenze, tutti eravamo lì con lo stesso desiderio di abbandonare i confini ristretti delle nostre vite e dei nostri paesi per abbracciare una visione di kosen-rufu più ampia. I primi a essere felici di questa attività sono stati proprio i membri danesi che hanno recitato Daimoku a lungo per la riuscita della riunione.
Centotrentacinque giovani sabato hanno prima partecipato a un ­meeting generale e in un secondo momento alle riunioni di scambio che si sono tenute nelle case dei membri, dove l’accoglienza è stata familiare e calorosa, senza alcuna traccia della presunta freddezza nordica. Si è recitato Daimoku, ci siamo raccontati le esperienze anche durante la cena; poca la voglia di tornare in albergo. Domenica mattina visita al Centro culturale e poi alla riunione generale, con video, canzoni, spettacoli, determinazioni ed esperienze di tutti i paesi scandinavi.
Due ospiti: il primo, Hans Henningen, direttore della scuola superiore Askov, che ha presentato con emozione la versione danese dei suoi dialoghi con Ikeda, edita il 9 ottobre, dicendo che con quel libro Ikeda era nuovamente a Copenaghen e John Avery, presidente della ­Pugwash Conferences, premio Nobel per la pace del 1995. Il meeting si è chiuso con il coro di tutti i giovani che hanno cantato una canzone scritta per l’occasione e l’Inno alla gioia di Beethoven con la promessa reciproca di “prendere in mano il futuro”.

Paola Barilari

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Germania: La pace vola sopra Berlino

«Pregherò con tutto il cuore non solo per la riunificazione della Germania, ma anche per la fine della Guerra Fredda. Voglio iniziare con questo spirito il mio viaggio, che è anche il viaggio della Soka Gakkai per la pace», affermò sensei a Berlino l’8 ottobre del 1961. Allora in Europa i praticanti erano otto in tutto, cinquanta anni dopo la SGI Europa ne conta oltre centomila. Il 9 ottobre membri provenienti da tutta Europa si sono riuniti di fronte alla Porta di Brandeburgo, dove il Muro è stato abbattuto, e Ifigenia, la dea della pace sulla quadriga in cima alla Porta, è di nuovo coerente con ciò che simboleggia, per celebrare insieme il coraggio delle persone comuni dedite alla ­realizzazione della pace. L’8 e il 9 ottobre insieme ai membri provenienti da Olanda, Francia, Polonia, Belgio, Gran Bretagna, Austria, sono arrivati anche quelli italiani dal Veneto, dal Friuli Venezia Giulia e dal Trentino Alto Adige-Südtirol. L’accoglienza dei membri tedeschi è stata meravigliosa e, come vuole lo stereotipo, perfetta in tutti i suoi aspetti. La mattina dell’8 si è aperta la cerimonia ufficiale nel Berliner Friedenszentrum di Berlino (Centro per la pace) alla presenza di Hiromasa, il figlio del presidente Ikeda, e del direttore della SGI Germania Yoshiharu Matsuno. «Cinquant’anni fa Ikeda sarebbe stato felicissimo di vedere quello che oggi è la realtà – ha esordito Hiromasa Ikeda – voi siete i protagonisti di kosen-rufu in Europa, congratulazioni! Sensei affida a voi il compito di costruire la pace mondiale per i prossimi cinquant’anni con il coraggio che deriva dal legame tra maestro e discepolo, recitate Daimoku come leoni per non farvi abbattere, sostenetevi uno con l’altro, perché possiate scrivere ancora un glorioso capitolo della storia d’Europa. Quando sensei vide per la prima volta il Muro capì chiaramente che cristallizzava una delle più grandi contraddizioni dell’umanità e decise, come buddista, che sarebbe dovuto cadere, poiché è naturale lottare contro le ingiustizie». Questi alcuni dei punti più significativi che Hiromasa ha riportato del messaggio di sensei indirizzato ai membri riuniti al Centro di Berlino.
Dopo le riunioni suddivisi nelle case dove gli ospiti sono stati accolti con buffet, musica e fiori, c’è stata la visita alla mostra contro le armi nucleari [la versione tedesca di Senzatomica, n.d.r.] allestita nel centro congressi “An der Urania”, seguita dalla conferenza di Ernst Ulrich von Weizsäcker, ambientalista e filosofo, che ha pubblicato un libro di dialoghi con Daisaku Ikeda. Nel suo intervento, von Weizsäcker ha sottolineato la necessità di una cooperazione tra Europa e Asia che sia di traino per gli Stati Uniti, per risollevare le sorti del pianeta.
Mentre scrivo questo breve report mi sembra quasi stucchevole ma non ho altre parole se non forse quelle scontate di gioia, armonia, entusiasmo per descrivere tutto quello che si è sprigionato nel cielo di Berlino.

Adele Gerardi

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Il premio Luce della pace a Ikeda
Bingen, 10 ottobre – L’Accademia europea delle Scienze e delle Arti ha conferito al presidente Ikeda il premio “Luce della pace”. La cerimonia si è svolta presso Villa Sachsen, nei pressi di Francoforte, alla presenza del presidente Felix Unger e di Hiromasa Ikeda in rappresentanza del padre. Il pensiero dell’Accademia e quello di Ikeda si sono incontrati nella fede comune che le persone impegnate nel costruire la pace siano la “luce”per rischiarare le tenebre della società.

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Un gruppo ai piedi del Monte Bianco

Io e mio marito avevamo un grande obiettivo: che ci fosse almeno un praticante a Chamonix. Era il nostro modo per esprimere gratitudine a Daisaku Ikeda. In questo siamo stati sostenuti da italiani e francesi

di Angela Mariani, Chamonix

Sono nata a Ravenna e dal 2007 vivo a Chamonix.
Quando io e mio marito ci siamo trasferiti qui non c’erano altri praticanti. All’inizio partecipavo alle attività insieme ai membri di Courmayeur. Dicevo a tutti che mi sentivo come a Sado: in mezzo alla neve e senza compagni di fede nei paraggi. Per andare a una riunione di discussione della Soka Gakkai francese occorreva scendere tra le montagne per una buona mezz’ora. Inoltre, il fatto di avere due figli piccoli, complicava ulteriormente la situazione. Da subito abbiamo avuto il desiderio di avere un luogo di riunione anche a Chamonix. Mi hanno incoraggiato molto le esperienze lette sul Nuovo Rinascimento che parlavano della collaborazione tra i membri italiani e quelli sloveni e quella dei membri del Trentino Alto Adige-Südtirol. In un primo tempo, abbiamo organizzato degli incontri sotto forma di aperitivo con amici, durante i quali si parlava della filosofia buddista. Poi abbiamo allargato il cerchio di amicizie coi vicini e coi genitori dei compagni dei nostri figli. Inoltre, essendo Chamonix una meta turistica internazionale, ho deciso di studiare meglio l’inglese. Mi sono ricordata del brano della Nuova rivoluzione umana nel quale il presidente Ikeda incoraggia le signore giapponesi, che da poco vivevano alle Hawaii, a padroneggiare la lingua per facilitare il loro inserimento nella società.
Quando mio marito, l’anno successivo, chiese un consiglio sulla fede legato alla situazione di Chamonix, gli fu chiesto quanti abitanti avesse. Alla risposta che sono all’incirca diecimila, il responsabile replicò: «Allora fai diecimila shakubuku!». Ogni volta che io e lui partecipavamo ai corsi a Trets, rilanciavamo sempre l’obiettivo che ci fosse almeno un praticante a Chamonix. Era il nostro scopo per esprimere gratitudine a Daisaku Ikeda in occasione del cinquantesimo anniversario del suo arrivo in Europa. Molti membri della regione hanno condiviso con noi questo obiettivo. A luglio 2010, dopo aver parlato di Buddismo con tante persone, abbiamo organizzato la prima riunione di discussione a Chamonix alla quale hanno partecipato molti ospiti e, anche se nessuno ha iniziato a praticare, le persone hanno conosciuto la Soka Gakkai. È stato un grande passo in avanti.
A distanza di un anno, ne abbiamo organizzata una seconda, alla quale hanno partecipato anche i membri valdostani, venuti apposta per sostenerci. Il meeting è stato molto incoraggiante e un uomo ha deciso di iniziare a praticare. Nella riunione successiva si sono unite altre due donne. Durante l’estate, quando noi eravamo in Italia, i membri francesi e valdostani hanno sostenuto questi principianti, facendo anche lunghi viaggi per andarli a incoraggiare. Si è avvicinata anche una bambina di undici anni; le piacciono molto le pagine del Nuovo Rinascimento con le esperienze del gruppo Futuro che le traduco in francese, così preziose anche per mia figlia di otto anni. A settembre ha iniziato a praticare anche una donna inglese. Adesso siamo davvero internazionali.

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