Nel prossimo mese, il 22 ottobre, si terrà a Roma una riunione generale europea, per commemorare il cinquantesimo anniversario della prima visita del presidente Ikeda in Europa, nel 1961. Parteciperanno 4500 persone, di cui cinquecento dai paesi europei. Non si tratta di una mera celebrazione, ma di un’occasione per esprimere profonda gratitudine al nostro maestro che per mezzo secolo ha dedicato la sua vita a gettare le basi di kosen-rufu nel nostro continente: è il momento per ognuno di rinnovare la propria promessa come discepolo.
In questo periodo, in tutto il mondo stanno emergendo sempre più problemi: crisi economica e finanziaria, disastri naturali, attentati, questione nucleare… le persone si ritrovano ad affrontare tante difficoltà, perciò è naturale che emergano paura, insicurezza, senso di impotenza. L’Ultimo giorno della Legge (mappo) si sta manifestando molto chiaramente e la società mostra il suo lato oscuro. Sensei continua a offrirci un forte incoraggiamento e afferma che l’umanità ha bisogno di una grande luce di speranza. È necessario apprezzare la vita di ognuno, creare un movimento di persone che si dedicano a sostenere e aiutare gli altri, creando una vasta rete di solidarietà.
Il Daishonin afferma che siamo tutti Bodhisattva della Terra: «Se Nichiren è un Bodhisattva della Terra, non lo sono anche i suoi discepoli e sostenitori laici? […] Se hai la stessa mente di Nichiren devi essere un Bodhisattva della Terra, e se sei un Bodhisattva della Terra, non c’è il minimo dubbio che tu sia stato un discepolo del Budda dal remoto passato» (Il vero aspetto di tutti i fenomeni, RSND, 1, 341).
Cosa significa avere la stessa mente di Nichiren? Il punto importante è riuscire a recitare Daimoku con il suo stesso cuore, con lo stesso desiderio di propagare Nam-myoho-renge-kyo. Come ha spiegato Katsuji Saito, responsabile del Dipartimento di studio della SGI, al corso europeo, non basta semplicemente pregare, è necessario fare shakubuku: coloro che ardono di entusiasmo nell’introdurre gli altri al Buddismo di Nichiren Daishonin hanno la stessa mente di Nichiren. Quando ci dedichiamo alla propagazione della Legge per la felicità dell’umanità, la nostra vita brucia di passione e stiamo realizzando la nostra vera missione.
Makiguchi, Toda e Ikeda hanno lottato con lo stesso spirito del Daishonin. Nella nostra epoca, solo la Soka Gakkai sta procedendo nella stessa direzione, per questo chi protegge la Soka Gakkai sarà lodato e apprezzato dal Daishonin.
Ora è importante risvegliare in noi una nuova consapevolezza, decidendo ancora una volta di realizzare tutti i nostri obiettivi, da qui alla fine dell’anno. Ciò non significa semplicemente aumentare il numero dei praticanti, ma fare in modo che sempre più persone diventino felici. Perseverando in questa azione daremo vita a una “catena” di umanesimo. Dal momento che la società è tanto complessa, è importante curare ogni aspetto della vita quotidiana e utilizzare bene ogni cosa, sia positiva che negativa. Bisogna manifestare una profonda saggezza recitando Daimoku, per agire nel modo migliore.
Soprattutto i giovani non devono in alcun modo perdere la speranza, ma essere consapevoli che proprio questa situazione così negativa è l’occasione per propagare la Legge, per diventare più forti, per trasformare il veleno in medicina! Vivendo dentro la società, dimostriamo il valore della pratica buddista, così la Legge di Nam-myoho-renge-kyo si trasmetterà a ogni persona.
Da ora fino alla fine dell’anno, impegniamoci per creare un’unità ancora più salda tra noi, ricordando che ogni persona è un Bodhisattva della Terra che ha lo stesso cuore di Nichiren Daishonin.
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