Con la posa della prima pietra si è dato l’avvio ai lavori di ristrutturazione del “Centro culturale Ikeda di Milano per la pace”. Un progetto di recupero che ospiterà alcune sale per le riunioni e gli uffici a disposizione dal 2013
Il 10 giugno sono ufficialmente partiti i lavori di restauro e costruzione del nuovo Centro culturale a Milano. All’incontro hanno partecipato, tra gli altri, il sindaco del comune di Corsico, Maria Ferrucci, la quale ha espresso il suo augurio che il Centro diventi anche un luogo di incontri e scambi interculturali e interreligiosi e l’architetto Peja che si occupa del progetto esecutivo, un progetto che ha richiesto oltre settanta incontri con la Sovrintendenza, dato che metà del lavoro riguarda il recupero e la ristrutturazione di un patrimonio artistico. Infatti la cascina “La Guardia di Sopra” già esisteva nel 1722, ed era proprietà dei Padri di San Simpliciano. Dopo essere passata ai Visconti di Modrone, nel 1964 diventò proprietà del comune. Si estende a cavallo del Naviglio Grande, è composta da due edifici lineari; l’ala di fronte al canale ha un’impronta cinquecentesca con ampi archi, oggi ciechi ma un tempo aperti, e un elemento centrale sul quale spicca lo stemma dei Visconti.
Il direttore generale dell’Istituto Buddista Tamotsu Nakajima ha annunciato il nome che è stato scelto dal presidente Ikeda per il nuovo castello di kosen-rufu in Italia: “Centro culturale Ikeda di Milano per la pace”.
Un brano di musica classica e un coro hanno accompagnato la cerimonia di posa delle prime venti pietre, tante quante le regioni italiane. Ciò segna anche l’inizio dei lavori di restauro della parte vecchia della cascina e quelli per la costruzione del nuovo edificio, che avrà una sala con una capienza di novecento posti a sedere.
Sensei in risposta al resoconto della giornata ha inviato un incoraggiamento preciso a tutti i compagni di fede italiani: «Congratulazioni di cuore! Per favore, avanzate insieme in armonia. Legami profondi. Legami indistruttibili. Legami vittoriosi. Legami costruttivi. Legami con tutti affinché ogni persona realizzi i propri desideri. Questo è il mondo della compassione fra compagni di fede del vero Buddismo. Questa è la vera Soka Gakkai».
La fine dei lavori è prevista per l’autunno 2013.
Tamiko Kaneda
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Tavola rotonda delle ONG per l’abolizione delle armi nucleari
Al primo incontro tra le organizzazioni coinvolte nel disarmo atomico emerge la necessità di sensibilizzare l’opinione pubblica e gli organi politici sul pericolo del nucleare
Lo scorso 23 giugno, sull’onda della Campagna Nazionale Senzatomica, si è svolta presso il Centro culturale di Roma la prima riunione nazionale delle principali ONG che promuovono il disarmo nucleare. L’incontro, creato in occasione del vertice intergovernativo di Parigi del 29 giugno e del Nuclear Abolition Day, la giornata mondiale per la sensibilizzazione sul disarmo nucleare, ha riunito intorno allo stesso tavolo rappresentanti di organizzazioni eterogenee ma tutte accomunate dalla convinzione che sia possibile un mondo libero dalle armi nucleari e che bisogna assolutamente lavorare per realizzarlo al più presto.
Hanno partecipato organizzazioni da tempo attive in ambito scientifico, istituzionale, politico, giuridico ma anche associazioni di carattere più spiccatamente “movimentista”, proiettate alla sensibilizzazione e al coinvolgimento delle istituzioni locali, della società civile e soprattutto dei singoli cittadini.
Come ha sottolineato Andrea Bottai, vice direttore dell’Istituto, il fatto stesso di mettere insieme organizzazioni tra loro tanto diverse, per fare il punto della situazione a livello mondiale sulle possibilità e le responsabilità di ognuno è stato di per sé un successo.
Dopo un primo giro di presentazione sulle rispettive attività, l’obiettivo dell’incontro è stato arrivare a stilare un appello unitario indirizzato al Presidente della Repubblica, al Parlamento e al Governo italiani perché si facciano promotori in sede internazionale dell’immediato avvio alle trattative per l’elaborazione del testo definitivo della Convenzione sull’Abolizione delle armi nucleari.
«Il pericolo maggiore per l’umanità – si legge nel documento – risiede nel sottovalutare il potere reale delle armi nucleari per porre fine definitivamente alla specie umana. Ancora oggi nel mondo esistono più di ventimila testate. Di queste, circa tremila sono pronte al lancio immediato e irreversibile. L’incubo dell’olocausto nucleare, purtroppo rimosso dalla consapevolezza dei più, può divenire pertanto realtà in ogni momento».
Finché esisteranno le armi nucleari vi sarà sempre il pericolo che, prima o poi, vengano usate: per volontà politica, per scopi terroristici o per errore. A fronte dell’urgenza della questione, è stata rilevata in generale la mancanza di consapevolezza e una diffusa disinformazione, la totale separazione tra esperti del settore e opinione pubblica, tra chi detiene il potere e la società civile. Per questo i firmatari della dichiarazione di Roma hanno espresso il loro impegno comune a intensificare l’azione capillare di informazione e sensibilizzazione con ogni mezzo a disposizione, internet, radio, televisione, conferenze, ma anche mozioni parlamentari e consiliari degli enti locali, per diffondere una nuova consapevolezza sulla minaccia delle armi nucleari e perché la volontà popolare raggiunga le istituzioni e possa tradursi in azioni efficaci.
Alessandra Fornasiero
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Senzatomica: la partita del cuore
Il 16 giugno allo stadio Bruno Buozzi di Firenze, la Nazionale Italiana Cantanti è scesa in campo contro la Firenze All Stars, capitanata dal Sindaco Matteo Renzi e difesa fra i pali da Giovanni Galli, indimenticata gloria della Fiorentina anni ’80.
Nel corso della serata di sport e solidarietà, è stata accolta e sostenuta con sincero interesse anche la campagna Senzatomica. I giocatori della Nazionale Cantanti, infatti, guidati da Enrico Ruggeri, hanno sfilato e giocato con il logo Senzatomica ben visibile sulla maglia, lieti di schierarsi attivamente nelle fila di questo nuovo e importante impegno sociale.
Durante l’intervallo, inoltre sono stati presentati al pubblico i dettagli della campagna e l’impegno dell’Istituto nel promuoverla, aumentando la cerchia di amici che desiderano un mondo libero da armi nucleari.
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Ikeda, due volte cittadino elbano
A Marciana è stata conferita la cittadinanza onoraria a Daisaku Ikeda. Il sindaco, Anna Bulgaresi, ha consegnato a giugno il riconoscimento a Giovanni Littera, vice direttore dell’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai. Il sindaco ha evidenziato il valore degli scritti e delle azioni di Daisaku Ikeda e del comportamento dei membri nella comunità. Come espressione di un atteggiamento solidale era stato precedentemente realizzata un’opera che rappresenta la terra ricoperta con le impronte delle mani dei bambini di Marciana. L’Istituto Buddista ha sostenuto il progetto realizzato nelle scuole “Io posso. Bambini costruttori di pace” basato sulla teoria del valore di Tsunesaburo Makiguchi, primo presidente della Soka Gakkai e sviluppato in seguito come continuazione ideale della mostra dedicata all’ambiente “I semi del cambiamento”, presentata a Marciana Marina nel 2009.
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Riaccendere la speranza in carcere
Un incontro al Centro culturale di Firenze dei rappresentanti dell’attività dedicata ai gruppi che si occupano dei detenuti degli istituti di pena italiani
Il Centro culturale di Firenze ha ospitato, il 12 giugno, centocinquanta persone impegnate nelle varie regioni italiane nel sostegno spirituale ai detenuti. Un’attività delicata che presuppone una particolare attenzione sia nella gestione delle relazioni umane che nell’osservanza della legislazione italiana.
Si sono succedute diverse esperienze di attività a sostegno dei carcerati, persone che hanno bisogno di ritrovare speranza nella vita perché prigioniere della loro condizione esistenziale. Le storie raccontate testimoniavano il desiderio di realizzare kosen-rufu nelle prigioni abbandonando il giudizio o il pregiudizio nei confronti dei detenuti.
Il vice direttore dell’Istituto Buddista Giovanni Littera ha sottolineato la funzione delle riunioni di discussione, punto di forza della Soka Gakkai in quanto luoghi dove tutti possono approfondire la fede e divenire persone di valore capaci di sostenere anche gli altri durante la loro rivoluzione umana. A maggior ragione, per chi organizza e partecipa alle riunioni di discussione all’interno degli istituti di pena, è utile ricordarsi di essere un rappresentante dell’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai e un discepolo del presidente Ikeda.
Stefano Maggi
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A scuola di Senzatomica
A Cecina, lo scorso 27 maggio presso la biblioteca comunale, giovani e adulti della costa tirrenica hanno portato il messaggio della mostra Senzatomica a centocinquanta studenti della scuola media G. Galilei. L’iniziativa è stata promossa dalla professoressa Katia Alicante, docente di arte presso la scuola, che, dopo aver accompagnato la propria classe a vedere la mostra, ha voluto rendere partecipi professori e ragazzi della sua scuola alla campagna di “Senzatomica: trasformare lo spirito umano per un mondo libero da armi nucleari”. Questo è l’appello del presidente Ikeda all’intera società.
La mattina, gli alunni sono stati coinvolti da un gruppo di animatori in una serie di giochi fatti a Firenze in occasione della mostra. In apertura sono stati letti alcuni passi toccanti tratti da Il quaderno di Hiroshima di Ikeda. Dopo la lettura gli alunni sono stati intrattenuti a riflettere sui temi proposti, con una serie di domande e la proiezione di due video. Al centro dell’intervento il disarmo interiore, creare noi per primi un grande cambiamento individuale che si rifletterà sicuramente nella società. Gli alunni prima di andarsene hanno lasciato scritto i loro pensieri su alcuni post-it, appesi come foglie simboliche a un albero della vita.
Anna Maria Nuvoli
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Sessanta candeline per il Seikyo Shimbun
Quando fu fondato il Seikyo Shimbun, il 20 aprile 1951, il giornale era di due pagine, andava in stampa due volte al mese e raggiungeva una tiratura di cinquemila copie. Arrivò poi a essere un quotidiano di otto pagine nel 1965. L’edificio della sede centrale fu completato nel 1970, quando il giornale passò a dodici pagine. Oggi, la tiratura del giornale è di cinque milioni e mezzo di copie. La storia del Seikyo Shimbun risale al 24 agosto 1950, quando Josei Toda parlò al ventiduenne Daisaku Ikeda della sua idea di creare un giornale che fosse l’organo ufficiale della Soka Gakkai. In quel momento, le società di Toda versavano in gravi difficoltà finanziarie ed era difficile intravedere come questo si sarebbe potuto realizzare. Ciononostante, il primo numero fu pubblicato il 20 aprile 1951, poco tempo prima della cerimonia di nomina di Toda a secondo presidente della Soka Gakkai, avvenuta il 3 maggio.
Dal gennaio 1965, il Seikyo Shimbun ha pubblicato il romanzo a puntate di Daisaku Ikeda La rivoluzione umana, di cui La nuova rivoluzione umana è la prosecuzione ancora presente nel giornale.
Il Seikyo Shimbun ha sempre dato ampio spazio alle attività della Soka Gakkai giapponese, della SGI e del presidente Ikeda, alla cronaca nazionale e ai servizi su temi legati alla cultura e alla salute.
L’esigenza sempre crescente dei membri della SGI residenti all’estero di poter conoscere il Buddismo nelle rispettive lingue ha portato alla nascita del primo giornale oltreoceano The World Tribune, nato negli Stati Uniti nel 1964. Oggi, le pubblicazioni della SGI sono oltre ottanta.