L’Istituto Gramsci-Keynes ha ospitato un incontro con la cittadinanza sul tema “Daisaku Ikeda, dialoghi di pace”
Prato, 27 maggio. Lo scopo dell’appuntamento è stato quello di far conoscere alla cittadinanza la figura del presidente Ikeda come costruttore di pace, presentata da differenti angolature. Prisca Giaiero ha presentato il volume Daisaku Ikeda, maestro di dialogo illustrando in modo sintetico e chiaro i risultati di un’analisi attenta dei dialoghi condotti da Ikeda nel tempo, spiegando che il dialogo stesso è un valore imprescindibile per la costruzione di un rapporto umano, anche nei momenti in cui i due interlocutori hanno posizioni palesemente divergenti. L’importanza di scambiarsi opinioni è prevalente sull’idea di poter “avere ragione/torto” e quindi il dialogo stesso deve poter essere preservato come occasione imperdibile di contatto umano.
Durante la serata è intervenuta Enza Pellecchia, docente dell’Università di Pisa, la quale ha evidenziato come la figura di Daisaku Ikeda spicchi, nel panorama internazionale e storico, in quanto costruttore di pace, grazie alla coerenza costante fra le parole e le azioni conseguenti.
Per l’Istituto Buddista Italiano è intervenuto il vice direttore Andrea Bottai, per l’amministrazione locale, l’assessore provinciale Loredana Ferrara (Affari generali, Politiche sociali e giovanili, Politiche della pace e legalità), la quale ha ringraziato per la possibilità avuta di conoscere Ikeda come figura il cui operato è «effettivamente incentrato sulla fiducia che la pace nasce dal cambiamento dell’individuo».
Una suggestiva lettura a due voci di brani di Ikeda e Marisa Nardini, membro del comitato che ha reso possibile la realizzazione della mostra I semi del cambiamento a Prato nel novembre 2009, hanno concluso la serata.
Alessandro Giorni
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Curare il mondo
A “Maggio di Libri”, iniziativa di Sesto Fiorentino dedicata alla letteratura, è stato presentato l’ultimo libro di Daisaku Ikeda
Pace e solidarietà globale: l’azione dei cittadini per un mondo libero dalla violenza. Questo il titolo dell’ultimo volume del presidente Ikeda. Un libro diverso dagli altri finora pubblicati perché raccoglie gli editoriali di sensei pubblicati da Japan Times, uno dei principali quotidiani giapponesi in lingua inglese; editoriali in cui egli non argomenta la visione buddista della vita, ma si esprime sulle vicende di attualità del Giappone. Nel libro, uscito in Italia in occasione della mostra Senzatomica, Daisaku Ikeda parla con linguaggio semplice ed efficace e sottolinea l’importanza di una profonda consapevolezza di ciascuno rispetto ai gravissimi problemi del mondo contemporaneo: «Il compito più urgente oggigiorno è rinnovare la fiducia nelle capacità degli individui di creare il futuro, tanto a livello della singola persona, quanto della collettività». A presentare il libro, nella cornice della nuova biblioteca pubblica di Sesto, sono stati chiamati Enza Pellecchia, docente dell’Università di Pisa e vice direttore del Centro interdisciplinare di scienze per la pace e Andrea Bottai, vice presidente dell’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai. Si è così parlato di empowerment, un termine inglese che indica il processo tramite il quale gli individui acquistano il potere di controllare la propria vita, e che si contrappone al cinismo disilluso, alla mancanza di speranza che si prova quando si ha la sensazione di non poter cambiare lo status quo. Si è discussa l’empatia, cioè la capacità degli esseri umani di mettersi nei panni dell’altro, ma ancor di più di esplorare il mondo emotivo dell’altro, e che secondo Ikeda è una conseguenza che deriva dal decidere di rispettare la dignità della vita. Si è cercato di capire come sia importante che sempre più persone si risveglino allo sdegno, perché la capacità di indignazione non nasce dalla rabbia, ma dalla consapevolezza del valore della vita umana. Risvegliandoci alla nostra comune umanità saremo infatti in grado di prenderci cura del mondo.
Cristina Mannini
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A Piano di Sorrento, il Buddismo raccontato alla città
Nel comune campano il 22 maggio l’associazione culturale Ciro Ferrigno ha organizzato nella biblioteca comunale un incontro con l’Istituto Buddista
«Tutto è partito – racconta Domenico Casa – durante un precedente incontro dell’associazione, in cui ho letto un testo di Daisaku Ikeda pubblicato nel libro di Roberto Baggio Una porta nel cielo (Limina edizioni, 2001). La curiosità è stata tale da far organizzare questa serata». Si è ripartiti proprio da questo testo e dal libro di Baggio, dall’esempio concreto di un discepolo, per poi allargare a un excursus sull’evoluzione del Buddismo tenuto da Maria Laura Chiacchio, a nome dell’Istituto Buddista. Poi la parola ai testi del Sutra del Loto, Nichiren e Ikeda letti da alcuni membri dell’associazione Ferrigno che hanno partecipato attivamente anche scegliendo i passaggi più significativi. «È stato particolarmente bello sentire – racconta Maria Laura – quanta cura ed emozione hanno messo nella lettura dei testi; la sensazione è stata che ogni lettore facesse vibrare le parole spinto dal desiderio di voler entrare nel testo». L’effetto è stato di una riunione incoraggiante e piena di serenità. «Per noi membri di Piano – racconta Costantino – è stata un’azione diversa dal solito, un’occasione per far conoscere un altro punto di vista sulla vita». Un inizio. L’associazione vuole realizzare nuovi incontri, mentre è emerso in alcuni il desiderio di partecipare a una riunione di discussione.
Ilaria Varriano
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Parlano i segni del cuore
Al Centro culturale di Roma, il 22 maggio, si è tenuta la riunione nazionale dei Segni del Cuore, il gruppo di sordi e di interpreti della lingua dei segni
L’argomento della riunione era “Obiettivo: essere felici”.
Lucilla ha evidenziato come attraverso il Daimoku, si possa concretizzare la missione che ognuno di noi ha nella società. Imparare a dialogare e sapere ascoltare sono abilità che ciascuno di noi coltiva solo stando insieme agli altri. Micaela ha sottolineato che la purezza e la sincerità nel cuore, il desiderio di aiutare gli altri e lo spirito di ricerca ci permettono di far emergere la nostra umanità e una grande gioia di vivere.
«Recitare Daimoku è un’azione apparentemente semplice ma che ha il potere di trasformare le sofferenze in gioia e gli ostacoli in occasioni» ha ricordato invece Angela, che ha concluso infine rimarcando l’importanza di recitare e studiare insieme, per attivare il potere della Legge mistica e mantenere la fede, in modo da non ritrovarsi mai in una situazione di stallo.
Francesco Geracitano, vice direttore dell’Istituto ha ricordato che ogni persona è in grado di ottenere la Buddità.
Alcune esperienze hanno arricchito la riunione; in particolare quella di Naoko, una donna sorda giapponese, che ha raccontato del recente terremoto e di come lei lo ha vissuto mentre si trovava a Tokyo, al lavoro. Nonostante la paura si sentiva protetta dal Daimoku del suo maestro e ringraziava i presenti per avere pregato per tutti loro.
La riunione si è conclusa con tre spettacoli organizzati dai membri di Roma e Firenze.
Angela Mascaro