Deprecated: Function strftime() is deprecated in /var/www/vhosts/ilnuovorinascimento.org/wp-dev.ilnuovorinascimento.org/site/wp-content/themes/nuovo-rinascimento/functions.php on line 220
Rivitalizzare le basi della fede - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 15:52

464

Stampa

Rivitalizzare le basi della fede

Senso di responsabilità, esami del secondo livello e brani inediti della Nuova rivoluzione umana, sono i temi principali dell’appuntamento del 5 e 6 marzo organizzato al Centro culturale di Firenze

Dimensione del testo AA

Senso di responsabilità, esami del secondo livello e brani inediti della Nuova rivoluzione umana, sono i temi principali dell’appuntamento del 5 e 6 marzo organizzato al Centro culturale di Firenze

«La cosa più importante nella vita – ha detto Tamotsu Nakajima aprendo la Consulta – è la speranza, è vivere con gioia. La Legge mistica ha un valore eterno e assoluto, perciò non dobbiamo assolutamente perdere. Occorre sviluppare una convinzione assoluta nel potere della Legge. Se il nostro cuore non è debole, non dubita a ogni difficoltà, la nostra vita è gioiosa. Decidiamo di proseguire sempre con fiducia e speranza. Dubitare del valore eterno e assoluto della Legge mistica significa disprezzare questo enorme tesoro. Possiamo realizzare i nostri obiettivi solo decidendo con fermezza di realizzare gli obiettivi e recitando Daimoku con convinzione».
Ha poi ricordato che quest’anno ha inizio una nuova fase di kosen-rufu che si concluderà nel 2030, con il centesimo anniversario della fondazione della Soka Gakkai. Il nostro impegno, adesso, è quello di migliorare l’attività rivitalizzando le basi della fede. Perciò, dopo aver letto tre brani tratti dalla Nuova rivoluzione umana, Nakajima ci ha esortati a verificare quanto stiamo applicando le indicazioni di Ikeda nel nostro ambito di attività e nel nostro atteggiamento (vedi pagine 14-15).
Nella sessione di domanda e risposta sono state illustrate le modalità di partecipazione dei minori alle attività dell’Istituto Buddista [a questo argomento Il Nuovo Rinascimento dedicherà un approfondimento sul prossimo numero, n.d.r.]. Alla domanda se si possa affidare il Gohonzon a una persona che, abusando di sostanze alcoliche, assume comportamenti violenti con i familiari, Tamotsu Nakajima ha risposto che, se gli negassimo il Gohonzon, sarebbe come dire: «Lo riceverai solo quando sarai guarito», come se invitassimo un ammalato ad andare dal medico dopo la guarigione. Se una persona è in difficoltà e chiede di ricevere il Gohonzon, è proprio per affrontare e risolvere i suoi problemi. Una persona in difficoltà che desidera ricevere il Gohonzon, è come un ammalato che chiede una medicina. La medicina serve per guarire, quando uno è guarito, la medicina non serve più. La questione centrale è seguire le persone. Non siamo gli arbitri della vita altrui, non possiamo dire: «Tu non sei in grado di ricevere il Gohonzon adesso». Allora in quale momento può riceverlo e chi lo stabilisce?
Se una persona con problematiche particolari frequenta le riunioni, dobbiamo recitare Daimoku e fare emergere la saggezza necessaria per escogitare la soluzione più appropriata. Non si protegge un luogo di riunione escludendo le persone che ci mettono in difficoltà. Non esiste una soluzione preconfezionata, dobbiamo impegnarci a risolvere ogni situazione recitando Daimoku. L’unico problema è non credere nel potere del Daimoku.
Partendo da un discorso tenuto dal presidente Ikeda, Mitsuhiro Kaneda ha trattato alcuni temi legati alla responsabilità.
Nel Buddismo esistono i quattro princìpi mistici: si tratta di alcuni elementi che ci possono aiutare a comprendere meglio il significato della responsabilità (per approfondire, vedi NR, 301, 16). Kyo indica la missione o lo scopo; chi la saggezza necessaria per realizzare questa missione; gyo le azioni che si mettono in atto; i lo stato vitale che si raggiunge al termine di questo processo. Applicandoli alla responsabilità nella Soka Gakkai, questi princìpi affermano che se una persona si impegna per realizzare la sua missione, si sforza di sviluppare la saggezza necessaria e agisce con coerenza, consolida uno stato vitale elevato. Se qualcuno, invece, – ha proseguito Kaneda – non si impegna in tal senso mancherà di manifestare saggezza, forza vitale e fortuna e la responsabilità non sarà da stimolo per la propria rivoluzione umana. Inoltre, mentre all’epoca di Shakyamuni erano necessari tanti stadi per raggiungere l’Illuminazione, il Buddismo del Daishonin spiega che si può realizzare adesso la propria rivoluzione umana completa e manifestare senso di responsabilità, compassione, saggezza, fortuna, forza vitale e fascino personale, qualità tutte comprese nella fede. Questo dimostra che il solo fatto di avere una qualsiasi responsabilità non ha alcuna relazione con la fede individuale; ciò che davvero conta è la fede, e non la posizione nell’organizzazione.
Roberto Francini, responsabile del Dipartimento di studio, ha esposto il programma dell’anno. Il 20 novembre si terrà l’esame di secondo livello, per il quale sono previsti più di ventimila potenziali partecipanti. Sono esclusi i membri che hanno superato il primo livello nel 2010. L’obiettivo del Dipartimento di studio è quello di realizzare una grande partecipazione agli esami. Nella preparazione dei candidati si potrebbero coinvolgere tanti membri che praticano da molti anni e che non hanno una responsabilità istituzionale. È importante anche creare un ambiente tranquillo e sereno, che possa rasserenare chi si avvicina agli esami con apprensione. Lo scopo dell’esame è rafforzare lo studio individuale, l’esame è semplicemente l’effetto di questo impegno.
Daniele Santi ha illustrato l’attività legata alla mostra “Senzatomica”. Dal 5 ottobre 2010, ogni martedì i giovani recitano due ore di Daimoku al Centro culturale di Firenze per supportare questa attività. L’obiettivo è quello di connettere la mostra all’attività che ruota intorno alle riunioni di discussione e mettere ogni persona nella condizione di comprendere che la decisione di bandire le armi nucleari è individuale e non può essere delegata.
Sempre a proposito di “Senzatomica”, Dario Bondi ha raccontato di essere partito dal desiderio di realizzare il sogno del suo maestro. Così tutte le attività indirizzate al coinvolgimento dei giovanissimi, sono state basate sulla recitazione del Daimoku. Sono state svolte attività “anomale”, come concerti, sciate, escursioni in bicicletta, che si sono poi riversate in una partecipazione più numerosa e attiva dei giovani agli zadankai.
Infine, tutte le regioni hanno presentato le iniziative messe in campo per realizzare gli obiettivi dell’anno: due nuovi membri in ogni gruppo, uno dei quali giovane, che partecipano allo zaimu, sottoscrivono gli abbonamenti alle nostre riviste, frequentano le riunioni e fanno shakubuku.

• • •

A novembre gli Esami per il secondo livello
I prossimi esami di secondo livello si terranno il 20 novembre 2011, e vi potranno partecipare tutti coloro che hanno sostenuto il primo esame entro il 31 dicembre 2008. Il programma è il seguente:

La visione buddista della vita
Introduzione al principio dei tremila regni in un singolo istante di vita (ichinen sanzen)
Il principio dei dieci fattori
Il principio dei tre regni

Il principio di “adottare l’insegnamento corretto per la pace nel paese” (rissho ankoku)

Il comportamento del Bodhisattva Mai Sprezzante (Fukyo)

Lo spirito dell’offerta
(da: La nuova rivoluzione umana, Esperia, vol. 4, pagg. 81-89)

Lezione di Gosho
Daisaku Ikeda, Il raggiungimento della Buddità in questa esistenza, lezioni sugli scritti di Nichiren Daishonin (Esperia, pagg. 1-29 e 57-68; oppure BS, 119, 12-27 e 42-47).

Il materiale di studio sarà contenuto integralmente in una pubblicazione della casa editrice Esperia disponibile intorno alla fine di maggio e sarà inserito sul sito internet dell’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai all’indirizzo www.sgi-italia.org nella sezione dedicata al Dipartimento di studio all’interno dello spazio aderenti.

• • •

La nuova rivoluzione umana, volume 24, capitolo “Educazione umana”

Durante la Consulta, il direttore generale Nakajima ha letto alcuni brani da La nuova rivoluzione umana. Questa parte del romanzo, non ancora raccolta in volume, viene pubblicata a puntate sul Seikyo shimbun

Dove si trova la Soka Gakkai?
Il castello Soka non si trova lontano: è nel quartiere dove viviamo, nel settore e nel gruppo dove lottiamo ogni giorno regalando agli amici parole di incoraggiamento.
Perciò, dobbiamo realizzare una unità armoniosa di persone gioiose e piene di calore proprio nel luogo dove ci troviamo, tanto da poter affermare con orgoglio: «Guardate la nostra organizzazione. Questa è la Soka Gakkai!».
Lì stanno fiorendo esperienze e benefici? Le persone traboccano di gioia e convinzione nella fede? Si può percepire tra i membri il coraggio per affrontare risolutamente le avversità del loro destino? C’è l’impegno nella pratica buddista e lo stimolo per migliorarsi a vicenda? Esiste un dialogo che incoraggi le persone? C’è un legame di fiducia e unità? Sono tutti orgogliosi della relazione maestro e discepolo della Soka?
Negli Insegnamenti orali troviamo scritto: «Il luogo in cui la persona sostiene e onora il Sutra del Loto è il luogo della pratica dove la persona si trova. Non si lascia il luogo in cui ci si trova per andare da qualche altra parte».
Il luogo dove ci troviamo ora a svolgere le varie attività è il palcoscenico, il luogo per conseguire la Buddità in questa esistenza. Di conseguenza, è sbagliato pensare che la “Soka Gakkai vera” esista altrove, in un luogo separato.
«Per la realizzazione di kosen-rufu, è importante prima di tutto consolidare le fondamenta della nostra organizzazione. Per fare ciò, è indispensabile diventare una persona coraggiosa che si dedica alla costruzione. Non dipende da qualcun altro il fatto di alzarsi autonomamente, ma solo da noi. Alzarsi da soli. Tutto inizia da qui. È questo lo spirito eterno Soka. Che tutti siano emanazioni di Shin’ichi Yamamoto [pseudonimo di Daisaku Ikeda, n.d.r.]. Che tutti siano presidenti!». Questo è ciò che Shin’ichi provava.
Il 1977, “anno dello studio”, iniziò con lo scopo di rafforzare ogni settore, dato che tra le indicazioni per l’attività c’era la “costruzione del settore pieno di attrattiva attraverso il movimento dello zadankai”. Inoltre, venne stabilita ogni mese “la settimana del settore”, durante la quale tutti i responsabili si recarono nei settori per poter curare maggiormente la preparazione e incoraggiare al meglio le famiglie.
(prima puntata)

• • •

Infine, Shin’ichi Yamamoto parlò della lamentela.
«I referenti di settore sono persone essenziali per le attività della Gakkai. Immagino che incontriate non poche difficoltà. Tuttavia, pur impegnandovi tanto, se una persona continua solo a lamentarsi, finisce per cancellare la fortuna accumulata e non ricevere i benefici. Faccio un esempio banale: è come una persona che prende le medicine per guarire dal raffreddore, ma cammina vestita leggera mentre diluvia.
In realtà il termine “lamentela” indica il fatto di non capire per ottusità il motivo delle cose che ci accadono, quindi significa anche oscurità.
Ci sono persone che si lamentano anche senza volerlo, ma la cosa che dobbiamo davvero temere è che ogni volta che ci si lamenta espandiamo nubi scure dentro al nostro cuore. Quando il sole che illumina il cuore viene coperto dall’oscurità, si affievoliscono mano a mano la speranza, la gioia e il senso di gratitudine. Anche nel Gosho si legge: «La sfortuna viene dalla bocca e ci rovina» (Gosho di Capodanno, RSND, 1, 1008). Inoltre, le persone tendenti alla lamentela, senza rendersene conto, appesantiscono l’atmosfera collettiva e tolgono entusiasmo alle persone vicino a loro. In altre parole, atrofizzano lo slancio vitale di kosen-rufu perché ne bloccano la forza combattiva.
E se è così, altro che benefici! Queste persone rischiano di ricevere retribuzioni negative. Per questo motivo, è davvero importante correggersi a vicenda.
Le persone che agiscono coraggiosamente invece sono fresche ed energiche, rivitalizzano l’atmosfera in stallo ispirando gli altri e trasmettendo loro entusiasmo.
Come dice il Daishonin: «È il cuore che è importante», quello che conta è con quale ichinen ci impegniamo nella pratica. Se comunque vogliamo praticare, ci conviene farlo facendoci coraggio, anziché lamentandoci. Agiamo insieme con slancio e freschezza!».
La Divisione donne è il sole della Soka Gakkai. È la loro spontaneità, il loro sorriso accogliente che, come un raggio di felicità, rischiara il buio nel cuore degli amici.
(quinta puntata)

• • •

Mentre parlava, le parole di Shin’ichi acquisivano sempre maggiore vigore.
«Per quale motivo esiste la Gakkai? Per kosen-rufu, e kosen-rufu ha lo scopo di mettervi in grado di ricevere benefici e diventare felici. Le attività della Gakkai esistono per questo e non dobbiamo mai dimenticare che ciò sta alla base di ogni cosa. Quando riceviamo un beneficio, sentiamo profondamente la grandezza del Gohonzon e il meraviglioso potere del Daimoku, siamo pervasi dalla gioia e aumenta la convinzione nella nostra fede. La gioia e la convinzione vanno condivise reciprocamente, scambiando esperienze e benefici. Quando facciamo esperienze cresce la convinzione e la gioia nella pratica, ci viene spontaneo parlare del Buddismo alle persone. E quest’ultima azione fa aumentare ancora di più la gioia.
Di conseguenza, il rafforzamento dei settori dipende, in sintesi, da quante persone riescono a ricevere benefici, compiere la loro rivoluzione umana e provare gioia. Parlando concretamente, se durante uno zadankai chiedessi: “Qualcuno di voi può raccontarci un’esperienza?”, se sono tutti con le mani alzate dicendo: “Io!” facendo a gara per parlare per primo, allora questo è un settore con un’organizzazione alla base veramente forte. E non possiamo rendercene conto guardando soltanto i numeri della statistica».
Per i responsabili era un discorso inatteso. Dato che l’argomento era rafforzare il settore, pensavano che Shin’ichi proponesse di assegnare più responsabili per incoraggiare i membri o parlasse della pianificazione dei corsi periodici per responsabili di settore e gruppo.
Senza dubbio, anche questi aspetti erano importanti, tuttavia, prima ancora di pensare al lato organizzativo, Shin’ichi volle mettere in evidenza quale fosse il centro delle attività dell’organizzazione, tornare cioè al punto originale: l’essere umano.
È il cuore umano la forza motrice di tutto. Perciò, notare se il cuore delle persone arda o meno di passione è la visione di un leader dell’umanesimo.
(tredicesima puntata)

©ilnuovorinascimento.org – diritti riservati, riproduzione riservata