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A Firenze, tutti imMOBili per il disarmo - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 15:41

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A Firenze, tutti imMOBili per il disarmo

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26 febbraio. Alle 14.30 squilla una tromba, e moltissimi dei presenti in piazza della Signoria si bloccano, come in un fermo immagine. Tanti fissano il cielo, come se stesse cadendo giù qualcosa, qualcosa di pericoloso. Dopo circa due minuti suona di nuovo una tromba e tutti tornano a muoversi. Un caso di follia collettiva? Assolutamente no, si tratta di un flash mob: un’azione concordata a cui liberamente partecipa un gruppo di cittadini. L’occasione scatenante è stata la mostra “Senzatomica” che avrebbe aperto i battenti un mese dopo il flash mob, il 26 marzo. L’evento si è concluso con i partecipanti che, dopo lo sblocco, si sono voltati verso la Loggia dei Lanzi, dove avevano preso posizione dei giovani con indosso t-shirt nere recanti ciascuna una lettera, la cui lettura costruiva l’indirizzo del sito dedicato alla mostra: www.senzatomica.it (nella foto in basso). Molta l’attesa, grandemente positiva la sensazione di essere in molti per una causa anche civica, come testimonia una delle riflessioni giunte in redazione: «È stato come se la vita scorresse veloce… fino a quando non abbiamo desiderato fermarla per riflettere e fotografare, in silenzio, il rispetto, la dignità, la condivisione umana, così senza clamori, naturalmente; come una nuvola passa e copre il sole per un momento!».

Alessandro Giorni

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I conflitti che servono alla pace
All’interno di una serie di incontri di approfondimento per la campagna Senzatomica, la conferenza di milano ha approfondito il tema della pace e della sicurezza nella società moderna

Domenica 20 febbraio, al Centro culturale di Milano, si è tenuta la conferenza “Se vuoi la pace… impara a stare nei conflitti”, alla quale hanno partecipato Carlotta Marvaso e Daniele Novara, direttore della rivista Conflitti e fondatore del Centro psicopedagogico per la pace e la gestione dei conflitti di Piacenza al quale collabora anche la Marvaso. La conferenza, che fa parte di una serie di incontri di approfondimento per la campagna Senzatomica, ha approfondito il tema della pace e della sicurezza nella nostra società moderna. Società che oggi sembra limitarsi a proporre un modello di sicurezza “militarizzata”, dove i conflitti non vengono affrontati ma evitati con il ricorso a telecamere di sorveglianza, barriere, forze dell’ordine. Questo però non genera senso di sicurezza ma inquietudine. La parola conflitto ha un’accezione negativa, non a caso molto spesso viene usata come sinonimo di guerra o di manifestazione violenta. Invece bisognerebbe fare una netta distinzione tra conflitto e violenza. Educare al conflitto significa far capire che dove esiste una relazione esiste un conflitto, ma che da questo non deve necessariamente scaturire violenza, perché saperlo accettare significa saper accettare il confronto e quindi poter trasformare tutto questo in una opportunità di crescita. Per questo è necessario essere in grado di capire le ragioni altrui e i punti in comune.
Numerose sono state anche le domande poste a Novara, che hanno dato modo di chiarire il ruolo della figura del mediatore o dare qualche suggerimento pratico su come creare valore affrontando un conflitto: «Pensate a quali sono stati i conflitti che vi hanno permesso di fare uno scarto e quindi progredire nelle vostre vite. Non so, pensate ad esempio al fatto che molti di voi hanno deciso di diventare buddisti in famiglie cattoliche. Questo è nato dal vostro desiderio di approfondire una religione e cambiare modo di vivere, ma sicuramente vi ha costretto ad affrontare un conflitto familiare che lo riguardava. Questo è un esempio di creazione di conflitto al fine di creare un valore personale».
Giada Garavaglia e Alberto Forni

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Senzatomica: un libro per saperne di più

“La minaccia delle armi nucleari non appartiene al passato: è ancora una crisi dei nostri giorni”, recita la brochure di presentazione della mostra Senzatomica. Fedele al progetto del suo maestro Josei Toda, Daisaku Ikeda ha sempre denunciato la barbarie della guerra, promuovendo numerose iniziative volte ad allargare il dialogo sulla pace.
In concomitanza con l’inaugurazione della mostra, Esperia presenta il volume Pace e solidarietà globale – L’azione dei cittadini per un mondo libero dalla violenza. Il libro presenta undici editoriali pubblicati in anni recenti sul quotidiano giapponese in lingua inglese Japan Times dedicati ai temi della lotta alla povertà, della tutela dei diritti umani, dell’educazione alla pace e delle iniziative per il disarmo nucleare.
Il volume si apre con una introduzione di Enza Pellecchia, membro del Comitato scientifico della mostra Senzatomica, e presenta anche alcuni estratti di due volumi di dialoghi intrattenuti da Ikeda con il premio Nobel per la pace Joseph Rotblat e con David Krieger, fondatore e presidente della Nuclear Age Peace Foundation.

Pace e solidarietà globale – L’azione dei cittadini per un mondo libero dalla violenza
esperia, 144 pagine, euro 8,50

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Un’iniziativa editoriale per il cinquantenario
Risale al 1961 la prima visita di Daisaku Ikeda in Europa. Il Nuovo Rinascimento ha sfogliato per i suoi lettori “La nuova rivoluzione umana” e ha raccolto in un volume tutti i brani in cui sono narrati il primo viaggio in Europa e i successivi in Italia, fino al 1967

Si intitola Daisaku Ikeda in Europa – Estratti da La nuova rivoluzione umana il volume che Il Nuovo Rinascimento offre ai suoi lettori al costo di 5 euro, come supplemento a questo numero della rivista. L’iniziativa vuole celebrare i primi cinquant’anni della diffusione del Buddismo di Nichiren Daishonin in Europa, grazie all’impegno di Daisaku Ikeda che, a partire dal 1961, ha visitato più volte il Vecchio Continente per formare e incoraggiare i pionieri del movimento di kosen-rufu. Nelle sue pagine, i lettori più attenti potranno riconoscere dietro agli pseudonimi usati nella narrazione romanzesca, personaggi reali e fondamentali come per esempio il dottor Eiichi Yamazaki, storico responsabile europeo della prima fase, o l’attuale direttore generale italiano, Tamotsu Nakajima.

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