Mi sentivo a capo di un esercito piccolo piccolo schierato di fronte a uno molto più numeroso e armato fino ai denti. Forse la scelta di un comandante prudente sarebbe stata quella di battere in ritirata o di arrendersi. Era questo ciò che la testa continuava a ripetermi
S’inizia a vincere davvero quando indirizziamo il cuore verso una direzione precisa. Senza ma e senza se.
La mia vittoria è iniziata quando, davanti a gravi e assillanti problemi, ho smesso di seguire complicate strategie mentali e ho deciso di puntare tutto sulla mia determinazione profonda. Affidandomi completamente al Gohonzon, al Gosho, alle parole del presidente Ikeda e dedicandomi alla pratica di shakubuku ho creato le condizioni necessarie per seminare una fortuna che aspettava solo di essere colta. È iniziato così un viaggio dai risvolti assolutamente straordinari.
Alla fine dello scorso settembre, all’età di trentadue anni, stavo vivendo una situazione economica molto difficile. Mi sentivo tremendamente inadeguato ad affrontarla, come se fossi stato a capo di un esercito piccolo piccolo schierato di fronte a uno molto più numeroso e armato fino ai denti. Forse la scelta di un comandante prudente sarebbe stata quella di battere in ritirata o di arrendersi. Era questo ciò che la testa continuava a ripetermi. Solo una forte fede poteva salvarmi.
Mi trovavo pieno di debiti a causa di un progetto imprenditoriale che non riusciva a decollare. E mi restavano solo tre mesi prima di finire i risparmi che mi consentivano di vivere degnamente.
Pur nel pieno della crisi, il 27 settembre ho raccolto tutte le mie forze e ho svolto l’attività di protezione al Centro culturale di Milano regalando sorrisi sinceri a decine di persone che prendevano in mano la propria vita ricevendo il Gohonzon. È stata una mattinata ricca di emozioni dalla quale ho ricevuto in regalo una nuova determinazione; la stessa che ho ritrovato quella sera quando mi sono seduto davanti al Gohonzon recitando Daimoku con una potenza e con un vigore mai espressi in precedenza. Alla fine di quella preghiera, ho preso una ferma decisione: avrei cambiato completamente la mia condizione entro la fine del 2010, attraverso un lavoro stabile e come volevo io, con il desiderio di regalare a tutti una vittoria completa, come sensei ci chiede spesso di fare. La mattina seguente, superando il mio orgoglio, ho fatto qualcosa di veramente difficile per me: ho stampato molte copie del mio curriculum e mi sono recato in tutte le agenzie di lavoro del centro di Milano. Sentivo di aver abbattuto un muro.
Da quel momento ogni mia azione sarebbe stata preceduta dal Daimoku per far scaturire gioia, gratitudine e fede al di là di ogni ostacolo.
Fu così che percepii il momento giusto per inviare un messaggio a due amici che abitavano lontano, chiedendo loro informazioni riguardo a eventuali possibilità di lavoro dove vivevano: uno all’estero e l’altro in Italia. La seconda opportunità era la preferita.
Uno dei due era stato il mio capo in un’azienda nel 2008. A quel tempo non praticavo ancora il Buddismo e, a causa del suo comportamento molto severo nei miei confronti, gli avevo attribuito la colpa di tutti i guai nei quali mi ero cacciato. Tra noi si era creata una vera e propria spaccatura e la conseguenza fu la mia fuga. Nel mese di giugno avevo sentito che qualcosa era cambiato, provai a chiedere la sua amicizia su un social network, l’accettò subito e mi scrisse un messaggio pubblico, assolutamente inatteso, dove mi chiedeva scusa per il suo comportamento, definendomi un ottimo marketing e sales manager, uno dei migliori che avesse mai conosciuto.
A settembre, i miei amici avevano entrambi risposto, promettendomi un loro diretto interessamento. Tuttavia, per i due mesi successivi, nulla sembrava muoversi. Continuavo a inviare il curriculum a decine di aziende italiane, rinnovando la mia determinazione. Le risposte ottenute erano poche e negative o lontane dalle mie aspettative. Stava arrivando dicembre e io ero certo di realizzare quanto deciso, pur non avendo ancora in mano nulla di concreto. Nel Gosho Lettera a Niiike si legge: «Sviluppa sempre più la tua fede fino all’ultimo momento della tua vita, altrimenti avrai dei rimpianti. Per esempio, il viaggio da Kamakura a Kyoto dura dodici giorni: se viaggi per undici giorni e ti fermi quando ne manca uno solo, come puoi ammirare la luna sopra la capitale?» (RSND, 1, 911).
Il primo dicembre, appena finito un turno di protezione al Centro culturale, ricevetti una telefonata da un’azienda romana interessata alla mia figura professionale che mi fissò un colloquio di selezione in sede la settimana seguente. Sulle prime accettai l’offerta ma, dopo avere recitato Daimoku, percepii nel profondo del cuore che questo lavoro non rispondeva a ciò che desideravo. Anche in questo caso decisi di affidarmi completamente al Gohonzon e richiamai per annullare l’appuntamento.
Appena terminata la telefonata, ricevetti un messaggio dalla collega di un amico straniero, che mi offriva un lavoro come io desideravo. Dopo poche ore, anche il mio ex capo si mise in contatto con me, proponendomi una posizione professionale ancora più interessante in una straordinaria isola dell’Oceano Pacifico dove dirige l’azienda. Pur avendo già ottenuto benefici insperati, la mia vittoria però non poteva ancora dirsi completa perché entrambe le opportunità, si sarebbero concretizzate solo nel corso del 2011. Un nuovo evento incredibile avvenne sabato 11 dicembre. Appena dimesso da un piccolo intervento chirurgico, andai al Centro culturale per recitare Daimoku: mi sentivo comunque pieno di gratitudine. Il mio cellulare squillò: era un caro amico che da giorni stava pensando a me per ricoprire un’importante carica nella sua azienda. Non riusciva neanche lui a spiegarsi il motivo per cui, mentre era in viaggio per Amsterdam, avesse pensato a me per quel ruolo. Percepii subito che il lavoro giusto aveva finalmente bussato alla mia porta: superai tutte le selezioni e solo dopo due settimane, proprio alla fine del mese di dicembre, ho firmato il contratto e a tutt’oggi il lavoro procede benissimo. Il mio obiettivo è stato così raggiunto. Solo questa opportunità, tra quelle ricevute, è andata a buon fine nei tempi previsti, e solo questa è riuscita a dare felicità a me e a tutti coloro che mi amano. Più racconto la mia esperienza, più incoraggio tutti e c’é chi, spronato dalla mia esperienza, ha trovato lavoro: questo è il risultato più bello!
E nel mio cielo, alla fine di uno straordinario viaggio, è apparsa finalmente la luna sopra la capitale.