Deprecated: Function strftime() is deprecated in /var/www/vhosts/ilnuovorinascimento.org/wp-dev.ilnuovorinascimento.org/site/wp-content/themes/nuovo-rinascimento/functions.php on line 220
Il vento impetuoso di Nam-myoho-renge-kyo - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 12:36

460

Stampa

Il vento impetuoso di Nam-myoho-renge-kyo

«Il Daimoku che noi recitiamo è gioia di vivere, causa originale che consente di diventare felici, forza motrice che porta alla vittoria. Il suono del Daimoku ha la funzione fondamentale di trasformare radicalmente la nostra vita e quella degli altri. Questo vento impetuoso – scrive Daisaku Ikeda in questa quattordicesima puntata – sorge dall’essere a ritmo con l’universo infinito»

Dimensione del testo AA

«Il Daimoku che noi recitiamo è gioia di vivere, causa originale che consente di diventare felici, forza motrice che porta alla vittoria. Il suono del Daimoku ha la funzione fondamentale di trasformare radicalmente la nostra vita e quella degli altri. Questo vento impetuoso – scrive Daisaku Ikeda in questa quattordicesima puntata – sorge dall’essere a ritmo con l’universo infinito»

«Ora, quando Nichiren e i suoi seguaci recitano Nam-myoho-renge-kyo sono come il soffiare di un vento impetuoso»
(Raccolta degli insegnamenti orali, BS, 114, 49).

«Anch’io voglio vivere, ma non sto chiedendo al Gohonzon di rimanere in vita più a lungo. Recito con il desiderio di rendermi utile a kosen-rufu finché vivo, anche solo cinque o dieci minuti in più». Negli ultimi anni della sua vita il mio maestro Josei Toda mi ripeteva spesso queste parole. La sua preghiera era sorretta dalla forte e profonda determinazione di dedicare tutta la vita a kosen-rufu.
Tutte le volte che recitavo Daimoku insieme a lui, sentivo scorrere in tutto il corpo quella forza vitale che porta alla risoluzione. Facendo risuonare nella mia vita il “ruggito del re leone” della Legge mistica, il suono del Daimoku «del maestro e dei discepoli che recitano all’unisono» (BS, 116, 55), ho potuto vincere battaglie di ogni genere. Una preghiera basata sullo spirito di non dualità di maestro e discepolo è un’arma invincibile. Una preghiera forte che nasce da questo senso di unità spingerà anche i Budda e i bodhisattva delle dieci direzioni, gli dèi celesti e le divinità benevolenti, insomma l’intero universo, a intervenire per esaudirla, proteggendo con tutte le forze chi difende kosen-rufu.
Negli Insegnamenti orali il Daishonin afferma: «Ora quando Nichiren e i suoi seguaci recitano Nam-myoho-renge-kyo sono come il soffiare di un vento impetuoso».
Questa è una dichiarazione possente sul potere che il Daimoku possiede di rendere infinitamente forte la nostra vita suscitando “un vento impetuoso” capace di trasformarla completamente. Queste parole spiegano il brano dell’undicesimo capitolo del Sutra del Loto “L’apparizione della torre preziosa”, che recita: «Come un vento impetuoso che agita i rami di piccoli alberi» (SDL, 230).
In questo capitolo viene descritta la famosa Cerimonia nell’aria, dove si narra che il Budda emise un raggio di luce e un meraviglioso profumo, che si diffusero dappertutto, raggiungendo i paesi delle dieci direzioni. Tutti gli esseri senzienti, immersi nella luce e nel profumo, si commossero intensamente e vennero avvolti da una gioia incontenibile. Le persone risvegliate grazie a quel vento profumato nato dalla grande compassione del Budda, sono paragonate ai “rami di piccoli alberi agitati da un vento impetuoso”.
Questo “vento impetuoso” non simboleggia altro che il potere della Legge corretta, che suscita un sentimento di gioia nel cuore delle persone. Il Daishonin dedusse quindi che la recitazione di Nam-myoho-renge-kyo è un “vento impetuoso” che avvolge tutti gli esseri umani con la gioia e la felicità. Negli Insegnamenti orali viene inoltre spiegato che quel vento impetuoso citato nel sutra rappresenta i cinque caratteri del Daimoku e che l’espressione «agita i rami di piccoli alberi» si riferisce all’azione di shakubuku.
Recitando Daimoku con voce chiara e risonante, e sostenendo con coraggio la correttezza dell’insegnamento buddista, sarà possibile confutare fermamente ogni visione errata e avvolgere con un vento di gioia la vita di coloro che incontriamo. Il vento impetuoso del Daimoku e della propagazione è nato e si è diffuso in Giappone e nel resto del mondo grazie ai nostri compagni di fede della Soka Gakkai. Il Daimoku che noi recitiamo è gioia di vivere, causa originale che consente di diventare felici, forza motrice che ci porta alla vittoria. Il suono del Daimoku ha la funzione fondamentale di trasformare radicalmente la nostra vita e quella degli altri, mettendoci “a ritmo” con l’universo infinito.
Nel Sutra del Loto la Cerimonia nell’aria, in cui appare la torre adorna di sette tesori che riempie di gioia tutti gli esseri senzienti dei dieci mondi, simboleggia il meraviglioso fenomeno della trasformazione della vita che porta al conseguimento della Buddità. Secondo il sutra, durante questa cerimonia tutti gli esseri senzienti di ognuno dei dieci mondi, nessuno escluso, vengono sollevati nell’aria, fino a raggiungere l’immensità dell’universo.

La trasformazione simultanea dei dieci mondi

In qualsiasi stato vitale si trovino, gli esseri umani possono venire avvolti dal raggio di luce della Legge mistica: non esiste essere vivente che non sia in grado di percepire il vento profumato della Legge. Nel Sutra del Loto vengono quindi delineati i concetti di uguaglianza e dignità della vita, in base ai quali chiunque può conseguire la Buddità.
Negli Insegnamenti orali si trova un passo che rispecchia questi presupposti filosofici: «In realtà, allora, il Budda Shakyamuni, Manjushri, Devadatta e la figlia del re drago sono tutti frutti del singolo seme di Myoho-renge-kyo, e perciò tutti originalmente hanno conseguito la Buddità. Perciò, quando si recita Nam-myoho-renge-kyo, tutti gli esseri viventi nei dieci mondi simultaneamente conseguono la Buddità» (BS, 47, 125).
Il Budda Shakyamuni e bodhisattva come Manjushri, Devadatta e la figlia del re drago, i quali rappresentano varie funzioni del singolo seme della Legge mistica, hanno conseguito originalmente la Buddità: perciò, nel momento in cui recitano Nam-myoho-renge-kyo, tutti gli esseri viventi dei dieci mondi conseguono la Buddità. Gli esseri viventi dei dieci mondi hanno tutti, in egual misura e in qualsiasi momento, la possibilità di conseguire la Buddità: questo è il significato profondo che solo il Sutra del Loto possiede.
Nam-myoho-renge-kyo è la legge fondamentale dell’universo. Recitando e propagando il Daimoku della Legge mistica, la nostra vita diventerà un tutt’uno con quella del Daishonin. Perciò, non avremo nulla da temere. Sempre negli Insegnamenti orali Nichiren afferma: «Da ciò è chiaro che gli esseri nei dieci mondi possono tutti egualmente conseguire la Buddità» (BS, 109, 47). «Questa gioia è condivisa allo stesso modo dai regni del bene e del male e simultaneamente dai dieci mondi» (BS, 113, 46; in corsivo il testo giapponese che non appare in Buddismo e Società). «Ora quando Nichiren e i suoi seguaci recitano Nam-myoho-renge-kyo fanno risplendere questa luce su tutti i dieci mondi simultaneamente» (BS, 114, 46).
Il Daishonin sottolinea ripetutamente l’espressione “i dieci mondi simultaneamente”, propria di un insegnamento estremamente profondo che corrisponde al principio dinamico della trasformazione della vita.
Nam-myoho-renge-kyo esprime la legge e il potere inerenti sia alle nostre attività quotidiane sia al moto dell’universo. È la grande Legge fondamentale che consente il progresso dell’individuo e della società verso una direzione migliore.
Il punto d’origine per la comprensione della Legge è il risveglio alla realtà che «tutti gli esseri dei dieci mondi sono intrinsecamente Budda» (L’inferno è la terra della luce tranquilla, RSND, 1, 405). La recitazione di Nam-myoho-renge-kyo fa sì che la nostra vita e quella di tutti gli esseri viventi dei dieci mondi venga illuminata dalla grande luce della Legge mistica, manifestando l’immenso stato vitale del Budda di cui chiunque è originariamente dotato. In sintesi, ci permette di fare la nostra rivoluzione umana.

La felicità si trasmette da persona a persona

«La felicità si trasmette tramite le persone» hanno osservato i ricercatori di alcune facoltà dell’Università di Harvard, tra cui quella di medicina. Secondo tale ipotesi, presentata nel 2008 su una rivista medica inglese, i cambiamenti che avvengono nella sensazione di felicità di un individuo si trasmettono al suo ambiente, contribuendo alla formazione di un gruppo sociale di persone felici.
In altre parole, le sensazioni di felicità o di soddisfazione non sono percepite unicamente a livello individuale, ma tendono a essere trasmesse da persona a persona e condivise da numerosi individui. I risultati delle ricerche mostrano anche come questa sensazione di felicità sia facilmente trasmissibile dagli amici e dalle persone più vicine a noi. I ricercatori osservano che la propagazione di questo senso di felicità può giovare indirettamente alla salute di altre persone e influenzare in modo significativo misurazioni e orientamenti in ambito medico-sanitario. Le persone non vivono isolate: si sostengono e si influenzano a vicenda all’interno di una grande rete, composta da vite umane.
Raccontando a un amico, a un altro, e poi a un altro ancora la gioia e la convinzione che si sviluppano in noi grazie ai benefici ottenuti con la pratica buddista, e recitando assiduamente Daimoku per coinvolgere un numero sempre maggiore di persone, trasmetteremo questa gioia e questa convinzione, proprio come un’onda che si propaga; è questa l’energia che ci consente di realizzare kosen-rufu.
L’attuale diffusione in 192 luoghi, tra aree e nazioni, del potente vento di gioia scaturito dalla recitazione del Daimoku è oggi comprensibile e analizzabile alla luce delle ricerche scientifiche più avanzate. Toda l’aveva spiegato con parole molto semplici: «Se parliamo cento volte della gioia che percepiamo quando otteniamo benefici, riceveremo in cambio altri cento benefici. Questo è il potere meraviglioso della fede». Noi, che oggi recitiamo con voce chiara e risonante il Daimoku della Legge mistica in mezzo al “vasto oceano” degli esseri viventi dei dieci mondi, stiamo generando le “ondate d’oro e d’argento” della rivoluzione umana. Voi tutti, miei compagni di fede, siete i protagonisti dello spettacolo della triplice trasformazione della terra, dal mondo di saha al luminoso mondo del Budda.

Il Gohonzon è la nostra vita

Il mio maestro Toda affermava: «Se recitiamo Daimoku credendo nel Gohonzon e ci dedichiamo all’attività di shakubuku, tutte le volte che ci rivolgeremo a esso la nostra vita potrà entrare in contatto diretto con quella del Daishonin». E diceva anche: «La vita del Daishonin è Nam-myoho-renge-kyo e pertanto anche la vita di noi discepoli corrisponde a Nam-myoho-renge-kyo».
Il Gohonzon che noi abbracciamo è il grande mandala del mutuo possesso dei dieci mondi. I rappresentanti degli esseri viventi dei dieci mondi che sono iscritti nel Gohonzon sono illuminati dalla luce di Nam-myoho-renge-kyo. Come nel Gohonzon, anche nella nostra vita esistono i dieci mondi, e ugualmente nella società appaiono tutti i dieci stati vitali. Nel momento in cui recitiamo di fronte al Gohonzon, tutti i Budda e i bodhisattva delle tre esistenze e delle dieci direzioni si uniranno al nostro Daimoku, e gli innumerevoli dèi celesti e le divinità benevolenti dell’intero universo attiveranno sicuramente le loro funzioni protettrici. Dal momento che influenziamo con il nostro Daimoku gli stati vitali dei dieci mondi, senza alcun dubbio anche i demoni malvagi, cioè le persone che possono incarnare funzioni demoniache, diventeranno nostri forti alleati, svolgendo il compito di proteggere e diffondere la Legge mistica.
Sia la società sia la vita, così come la nostra esistenza quotidiana, sono in continuo cambiamento. Non esiste fenomeno nell’universo che sia immobile e non subisca trasformazioni, anche la nostra mente e le nostre percezioni cambiano in ogni istante, a una velocità incontrollabile. Nel Gosho il Daishonin ci insegna che «lo stato vitale di una persona muta ottocentoquaranta milioni di volte in un giorno» (GZ, 471). Una persona arrabbiata potrà sorridere l’istante successivo; chi dice di non avere nessuna preoccupazione o sofferenza potrà trovarsi il giorno dopo in preda alla più profonda angoscia. La vita umana è teatro di vicissitudini mutevoli causate dal karma. Recitare Daimoku ci permette di realizzare profondamente un perfetto accordo tra le nostre menti mutevoli e la Legge fondamentale dell’universo, cioè la Legge mistica.
Il Gohonzon può essere considerato un’immagine in miniatura dell’immenso universo, e allo stesso modo può esserlo la nostra vita. Stabilizzandoci nello stato vitale di Buddità potremo conquistare una felicità indistruttibile nelle tre esistenze, ovvero per l’eternità. Questo processo non è altro che “la fede per la vittoria assoluta”. Voi che recitate con tutto l’impegno per la felicità dei vostri amici e la prosperità della società, dimostrate il più nobile atteggiamento di compassione in perfetto accordo con l’insegnamento del Daishonin. Con una preghiera basata su una forte convinzione potrete vincere in tutte le battaglie.
Nel Gosho il Daishonin spiega: «Nei mondi delle dieci direzioni non c’è luogo in cui il suono della recitazione del Daimoku non giunga. Sebbene il nostro suono sia piccolo, se con esso diffondiamo il grande suono del Daimoku, questo giungerà ovunque nel grande mondo dei tremila regni» (GZ, 808). In questo prezioso insegnamento Nichiren afferma che il suono del Daimoku raggiunge i mondi delle dieci direzioni, ovvero l’intero universo. Nella recitazione di Daimoku, la nostra vita si armonizza con la Legge mistica, la legge fondamentale dell’universo. Le porte del microcosmo della nostra vita si aprono interamente al macrocosmo rendendoci capaci di dominarlo in tutta la sua grandezza, come se lo osservassimo dalla sommità. La nostra preghiera permette al nostro microcosmo, racchiuso nell’universo, di abbracciarlo e comprenderlo a sua volta.
Viaggiando serenamente dall’alto dell’immenso universo, la nostra vita si purificherà e, comprendendo profondamente lo stato vitale di tutti gli esseri viventi dei dieci mondi, potremo continuamente far nascere la compassione e il coraggio che ci guideranno alla felicità. Il potere grandioso di questa preghiera è l’essenza di kosen-rufu.
Il Daishonin scrisse: «La natura di Budda che tutti questi esseri posseggono viene chiamata con il nome di Myoho-renge-kyo. Quindi, quando recitiamo una volta queste parole del Daimoku, richiamiamo intorno a noi la natura di Budda di tutti gli esseri viventi» (Conversazione fra un santo e un uomo non illuminato, RSND, 1, 117). La Legge non è visibile agli occhi, ma la si può percepire sotto forma di suono. Ecco perché la voce è importante. Noi che recitiamo diffondendo la Legge mistica diventiamo dei “campioni”, dei modelli di riferimento per la nostra fede e il nostro stato vitale. Se la nostra preghiera è stimolata da un forte spirito basato sulla relazione tra maestro e discepolo, e se la nostra mente è all’unisono con quella di chi guida kosen-rufu, il potere del Budda irradierà sicuramente la sua luce dal profondo della nostra vita.
Il 3 luglio 1957, durante l’”incidente di Osaka”, venni ingiustamente arrestato dalle autorità dell’epoca. La collera di Toda era indescrivibile. Un giorno disse: «Non esiste azione più ignobile di perseguitare e opprimere la Soka Gakkai, che si schiera sempre dalla parte della gente». Pregò con tutto se stesso per la liberazione del suo discepolo, imprigionato con accuse infondate. Mi disse: «La battaglia contro le funzioni demoniache del potere autoritario si può vincere solo con il Daimoku». Durante la mia detenzione Toda, che era subito giunto a Osaka, non faceva che andare e venire nella sede della Soka Gakkai dalla sua stanza di presidente alla sala in cui si trovava il Gohonzon.
Il grande suono del Daimoku di Toda, recitato per sconfiggere le forze demoniache della vita, infiammò il cuore dei membri facendo nascere in loro un forte desiderio di giustizia. Tutta la mia vita è stata guidata dalla volontà di ripagare i debiti di gratitudine nei confronti del mio maestro. Il desiderio sincero del discepolo è propagare la Legge senza lesinare la propria vita, rispondendo così alle preghiere del maestro.

Il veleno si trasforma sicuramente in medicina

Da giovane nel mio diario scrissi la conclusione che trassi dalle lotte condotte in quell’epoca: «In primo luogo, non c’è che il Daimoku. Anche in secondo e terzo luogo, per superare le difficoltà dovute al karma c’è solamente il Daimoku. Poi bisognerà passare all’azione, con coraggio, inflessibilmente. L’idealismo non porta al minimo cambiamento».
Ho continuato a recitare cento, duecento, trecento, cinquecentomila Daimoku, con tutto me stesso, con la determinazione di recitare fino in fondo per risolvere un problema o conseguire un obiettivo, e compiendo delle azioni per vedere quale risultato sarebbe apparso. Mi ponevo di fronte al Gohonzon così com’ero, non curandomi di quello che potevano dire gli altri. Mentre camminavo, prendevo il treno, sempre, continuavo a sforzarmi di recitare Daimoku dentro di me per la salute del mio maestro, della sua famiglia, della sua attività, per la Soka Gakkai che aveva creato e per tutti i membri che egli stesso aveva fatto crescere. Ho continuato ad avanzare con coraggio, vigore e impegno, pensando sempre di non aver recitato abbastanza, o di aver recitato un Daimoku ancora debole, limitato. Ero determinato unicamente a recitare di fronte al Gohonzon, a lavorare e vincere per i compagni di fede, con tutte le mie forze, in qualità di discepolo di Toda. E così, sono chiaramente apparse le soluzioni a tutti i problemi. Fin da giovane ho impresso nella mia vita una grande convinzione nell’immenso potere del Gohonzon.
Oggi, in un periodo di crisi economica profonda e senza precedenti, i membri del Giappone e nel resto del mondo devono confrontarsi con situazioni difficili, recitando con impegno e serietà per trasformare profondamente le loro comunità. È impossibile che la nobile e forte voce del Budda non influenzi la nostra vita. Abbiate quindi la convinzione assoluta che tale voce porterà sicuramente al cambiamento del veleno in medicina, alla trasformazione della vostra comunità e del vostro paese nella terra preziosa del Budda.
Il Daishonin affermò in un suo scritto: «Sto pregando con tanta convinzione come se dovessi accendere il fuoco con legna bagnata o estrarre l’acqua dal terreno riarso, affinché, nonostante questa sia un’epoca di disordini, il Sutra del Loto e le dieci fanciulle demoni proteggano ciascuno di voi» (Rimproverare l’offesa alla Legge e cancellare le colpe, RSND, 1, 395). Dall’isola di Sado, terra in cui era stato condannato all’esilio, Nichiren si preoccupava quindi della sicurezza dei suoi lontani discepoli a Kamakura. La preghiera del maestro si rivolge al Sutra del Loto e alle divinità buddiste affinché proteggano a ogni costo i suoi discepoli. Può esistere qualcosa di più prezioso di un tale maestro, a cui essere riconoscenti? Tutte le volte che leggo questo passo del Gosho, nasce in me un grande senso di riconoscenza e il forte desiderio di non risparmiare la vita per il mio maestro. Anch’io prego costantemente affinché voi tutti, miei preziosi compagni di fede, insieme a tutte le persone del mondo, possiate superare ogni tipo di sofferenza e difficoltà e trionfare raggianti, conquistando successo e felicità.
Toda affermò: «Vinci con il Daimoku. In qualsiasi circostanza, la fortuna accumulata grazie a un Daimoku recitato col massimo impegno rimarrà sicuramente, non si esaurirà mai». La vittoria o la sconfitta dipendono dalla nostra determinazione. Avanziamo quindi con dignità, senza lasciarci sconfiggere da nulla e quando incontriamo un ostacolo apparentemente insormontabile, consideriamolo con fierezza la prova che comunque stiamo progredendo.
Facciamo risuonare la grande voce di maestro e discepolo della Soka Gakkai, facciamo soffiare il vento impetuoso del Daimoku e del dialogo in ogni luogo della nostra società.

Tu che fiero con fermezza
sai guidare il nostro movimento,
se decidi di agire,
raggiungerai un mondo di vittoria.

©ilnuovorinascimento.org – diritti riservati, riproduzione riservata