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Noi, spazzini del mondo - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 14:35

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Noi, spazzini del mondo

Massimo Bocelli, Firenze

Lo stridore fra l’ideale e il reale si è trasformato in rabbia, e poi in una maggiore determinazione per colmare questo apparente abisso fra due aspetti così lontani ai nostri occhi. Ancora però non sapevamo cosa fare

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Lo stridore fra l’ideale e il reale si è trasformato in rabbia, e poi in una maggiore determinazione per colmare questo apparente abisso fra due aspetti così lontani ai nostri occhi. Ancora però non sapevamo cosa fare

Ho conosciuto Simona nel 2007 e ci siamo innamorati. La partecipazione a un corso estivo di lì a poco ci ha portati a fare un passo avanti importante nella fede individuale e ad avere una serie di riscontri concreti fra i quali il cambiamento dei rispettivi lavori e nuove prospettive: la prima, fra tutte, quella di viaggiare.
E così, con serenità e leggerezza, nel 2009 decidiamo di realizzare un viaggio in India: non solo come vacanza ma con tanta voglia di “dare” . Non sapevamo come, ma avevamo deciso che dovunque avremmo offerto il nostro contributo agli altri. Arrivati a Nuova Delhi ci siamo recati al Centro culturale della SGI, dove abbiamo potuto recitare Daimoku insieme ai membri indiani.
Seguendo la valle del Gange abbiamo attraversato l’India e incontrato tante religioni diverse; nonostante i viaggi pesanti e le situazioni di miseria e sporcizia inenarrabili che abbiamo incontrato, la pratica quotidiana ci ha dato la forza e la capacità di vedere le cose sotto una chiara luce. È stato emozionante anche partecipare a una preghiera per la pace nel mondo insieme ai buddisti che arrivavano da tutta l’Asia e non solo. Nonostante la forte spiritualità avvertivamo un contrasto con la concreta realtà circostante; abbiamo percepito come ci sia bisogno, in quei luoghi più che mai, di un insegnamento che aiuti davvero le persone a trovare una stabilità; abbiamo toccato con mano quanto possa essere dannoso seguire dei cattivi maestri e quanti impostori ci siano. Un brano di un commento di Daisaku Ikeda al Gosho L’apertura degli occhi, ci ha fatto riflettere in modo particolare: «Coloro che combattono la negatività e le illusioni possono pulire e lucidare la propria vita con una corrente purificatrice che lava via la decadenza spirituale; possono sviluppare lo stato di vita infinitamente vasto di chi desidera la felicità di tutta l’umanità» (BS, 123, 41).
Lo stridore fra l’ideale e il reale si è trasformato in rabbia, e poi in una maggiore determinazione per colmare questo apparente abisso fra due aspetti così lontani ai nostri occhi. Ancora però non sapevamo cosa fare.
Arrivati nel Golfo del Bengala, a Puri, una delle città sante più importanti dell’India, ci aspettavamo una realtà diversa, invece, anche sulle spiagge dell’Oceano Indiano su cui Puri si affaccia, abbiamo trovato sporcizia e fetore.
Il primo dell’anno è stato determinante. Abbiamo recitato Gongyo di Capodanno, letto il messaggio di e una frase ha cominciato a lavorarmi dentro: «Ci sono ancora molte sfide che attendono l’umanità, ma la chiave per risolvere tutti i nostri problemi, […] è liberarsi dall’apatia e dalle idee preconcette che ci portano a considerare irrisolvibili o inevitabili alcune situazioni. È mia ferma convinzione che i problemi causati dagli esseri umani possono essere risolti dagli esseri umani. Dobbiamo attingere al potenziale infinito che esiste nelle nostre vite, svilupparlo e metterlo al servizio della felicità dell’umanità» (NR, 434, 6).
Il giorno seguente mentre eravamo sulla spiaggia di Puri a osservare la sporcizia e i molti altri problemi causati dalle terribili condizioni di vita dei pescatori, decidemmo che l’indomani avremmo pulito la spiaggia.
Un medico con cui precedentemente avevamo stretto amicizia ci ha fornito di guanti monouso e attrezzati siamo andati a pulire la spiaggia, popolata da centinaia di turisti indiani. Abbiamo iniziato a raccogliere lo sporco, sotto lo sguardo stupito e attonito dei presenti. Poco dopo si sono uniti a noi un ragazzo russo e uno lettone – che non sapevamo fosse una figura di rilievo nella politica del suo paese – e così, mentre i “turisti occidentali” pulivano la spiaggia, sono arrivati i giornalisti. Per loro un vero scoop.
Per una settimana siamo apparsi sui quotidiani locali e nazionali, sulle reti televisive, di cui alcune internazionali, e tramite le interviste che ci hanno fatto abbiamo cercato di trasmettere i concetti di “alzarsi da soli” e di interdipendenza fra persona e ambiente (sotto, l’articolo apparso in un quotidiano, la donna che si vede in primo piano è Simona). Il più importante quotidiano indiano, due giorni dopo usciva con una prima pagina dal titolo “Il governo in grave imbarazzo – I turisti spazzini cavalcano l’onda”.
Sì, abbiamo cavalcato l’onda. Durante quella settimana scoprimmo decine di tartarughe uccise dai motori dei pescherecci, e la stessa fine era toccata a numerosi delfini, così denunciammo tutto ai media. Finalmente il nostro desiderio di “dare” si stava realizzando e diventava un esempio attraverso una semplice azione coraggiosa sostenuta dalla fede nel Gohonzon.
Prima di partire da Puri, un ragazzo indiano ha iniziato a praticare il Buddismo e abbiamo dato l’occasione a tanti turisti di riflettere. Ma la cosa più importante è giunta di lì a poco: il governo dello stato federato dell’Orissa, di cui Puri fa parte, ha deliberato lo stanziamento di diecimila rupie mensili per la pulizia della spiaggia, dando l’appalto a una ditta privata, la delimitazione delle aree di pesca per la protezione di tartarughe e delfini, la costruzione di bagni nel villaggio dei pescatori, il coinvolgimento delle scuole nella pulizia delle spiagge, a fini educativi. Che vittoria!
Rientriamo in Italia con un bagaglio importante: la consapevolezza che è la nostra missione, missione da vivere con il giusto orgoglio di avere un mae­stro come Daisaku Ikeda. Vogliamo continuare a fare gli “spazzini nel mondo”, magari realizzando un blog su cui raccogliere segnalazioni ed esperienze di azioni in questa direzione, da parte di persone comuni che vorranno dare il loro contributo.

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