«Il settore è il vero fondamento del movimento di kosen-rufu», scrive il presidente Ikeda. Guardando gli altri con gli “occhi della fede” scopriremo individui preziosi con i quali interagire e collaborare, persone capaci con cui creare legami profondi
Questo luogo
è la cittadella di kosen-rufu
dove realizziamo la nostra missione.
Il 6 giugno è l’anniversario della nascita del presidente fondatore della Soka Gakkai Tsunesaburo Makiguchi (1871-1944). Il 2010 segna anche l’ottantesimo anniversario della pubblicazione del libro di Makiguchi Soka Kyoikugaku Taikei (Il sistema pedagogico della creazione di valore).
Makiguchi una volta affermò: «Coltivare nobili ideali, un obiettivo ben definito, e metterli in pratica nella vita quotidiana: questo significa vivere sulla base di una visione veramente chiara».
La filosofia della creazione di valore soka consiste nell’abbracciare nobili ideali e un obiettivo chiaro, e viverli quotidianamente. Questa è la filosofia enunciata dal grande fondatore del nostro movimento che diede la vita per le sue convinzioni.
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Il 6 giugno si celebra inoltre il Giorno della SGI-Europa. In tutta Europa i membri della SGI stanno portando avanti l’eredità di Makiguchi, espandendo con vivacità la loro rete volta a contribuire al miglioramento della società.
Il Centro culturale di Villa Sachsen si trova nella cittadina di Bingen, in Germania, lungo il tratto mediano del fiume Reno, una delle più ampie vie fluviali d’Europa. È una cittadella di cultura e di amicizia che viene custodita dagli abitanti del luogo e sorge in un sito che vanta, come scrisse Goethe, il “panorama più bello del Reno”. Goethe, che si impegnò senza posa per il benessere della propria comunità, seguiva il motto: «Ciò che cerchiamo si trova qui, o in nessun luogo». Ovunque fosse, egli considerava quello dove si trovava come il luogo esatto della propria missione e dava tutto se stesso per vincere in ciò che intraprendeva. Una volta incoraggiò un amico sottolineando l’importanza di tenere sempre i piedi ben piantati per terra.
La grande impresa di kosen-rufu, far sbocciare “fiori umani” (SDL, 5, 135) dediti alla pace e alla felicità in tutto il mondo, inizia col mettere salde radici nella comunità in cui viviamo. I nostri membri di animo sincero, grandi lavoratori che si impegnano con coraggio e costanza a livello di settore, stanno mettendo profonde radici di fiducia nelle loro comunità. È questo che rende così forte la SGI.
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Il 3 maggio 1951, quando fu nominato secondo presidente della Soka Gakkai, il mio maestro Josei Toda annunciò il suo obiettivo di portare la nostra organizzazione a 750.000 famiglie. Era uno scopo talmente ambizioso che alcuni responsabili si limitarono ad accantonarlo, incapaci di prenderlo sul serio. Altri restarono totalmente sconcertati, non potendo immaginare come raggiungere un simile numero. Ma io feci il voto di intraprendere passi concreti, da quel preciso momento, verso la realizzazione dell’obiettivo del mio maestro, e mi focalizzai sul settore come il luogo per condurre questa battaglia. Ardevo di giovanile spirito combattivo, determinato ad aprire la strada a partire dal mio settore lavorando con energia, gioia ed entusiasmo.
Durante quel periodo scrissi nel mio diario: «Devo impegnarmi affinché il mio settore cresca e si sviluppi» (cfr. D. Ikeda, Diario giovanile, esperia, pag. 151). Allora ricoprivo un doppio ruolo, come responsabile del settore di Omori, nel capitolo Kamata, nella circoscrizione Ota di Tokyo, e della Divisione giovani uomini.
Avevo ventitré anni, quindi la maggior parte dei membri del mio settore erano più adulti di me. Naturalmente ho sempre cercato di essere cortese e sincero nelle mie relazioni con loro. Nonostante fossi più giovane di chiunque altro, nessuno poteva eguagliare la serietà del mio impegno nei confronti di Toda e della Soka Gakkai.
L’autore russo Lev Tolstoj (1828-1910) amava citare queste parole dell’opera classica cinese Tao Te Ching di Lao Tzu: «Una torre alta nove piani inizia da un mucchietto di terra. Un viaggio di mille miglia inizia sotto ai tuoi piedi». Il punto di partenza di ogni grande realizzazione è sempre a portata di mano, proprio davanti a noi.
A livello di settore siamo in grado di osservare direttamente ciò che succede. In effetti, proprio come uno specchio, l’atteggiamento dei membri riflette l’impegno del responsabile di settore. Recitai con fervore per la crescita del nostro settore e incoraggiai con tutto il cuore ogni individuo. Con la passione e l’energia della giovinezza, assunsi la guida e dedicai tutto me stesso a far crescere i membri.
Il Daishonin scrive: «Insegna agli altri come meglio puoi, anche una sola frase o un solo verso» (Il vero aspetto di tutti i fenomeni, RSND, 1, 342). Questa è una perfetta descrizione del significato essenziale delle attività della SGI.
Nell’autunno del 1951, essendo uno dei pochi membri del Dipartimento di studio della Soka Gakkai, fui incaricato di tenere delle lezioni sugli scritti del Daishonin nel settore di Kawagoe, nella prefettura di Saitama, un luogo che custodiva un meraviglioso potenziale ancora inespresso. La mia missione come rappresentante di Toda era quella di trasmettere lo spirito del Daishonin di “adottare l’insegnamento corretto per la pace nel paese” ai membri di quella zona.
Viaggiai regolarmente avanti e indietro tra Tokyo e Saitama con la preghiera forte e profonda di fare di Kawagoe il settore numero uno del Giappone e di ottenere la vittoria insieme ai membri di Saitama, con i quali condivisi profondi legami.
Mantenni questo impegno per quasi tre anni. Fu un’impresa lunga e difficile ma, grazie a ciò, ora a Saitama risplende una cittadella dorata di kosen-rufu che ho aiutato in prima persona a costruire.
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«Valorizzare i settori!», questa era la convinzione di Toda. Egli incoraggiò e lodò sempre i responsabili che si adoperavano nelle prime file del nostro movimento, soprattutto i responsabili di settore. Diceva spesso: «La vostra presenza proteggerà il Giappone. Siete preziosi pionieri, siete persone veramente importanti». Coloro che si assumono la responsabilità in prima linea conducono esistenze pervase dalla più elevata e nobile missione.
Anche mia moglie, all’epoca di Toda, assunse una responsabilità che oggi diremmo di settore nella Divisione giovani donne. In seguito, quando divenne un membro della Divisione donne, continuò a lavorare attivamente nell’organizzazione locale come responsabile di gruppo e vice responsabile di settore, portando sempre con sé i nostri figli nelle varie attività. Ancora oggi, di tanto in tanto, i membri che lavorarono al suo fianco in quei giorni le scrivono per raccontare della meravigliosa fortuna che hanno accumulato grazie alla loro pratica buddista.
Il ritratto vero, colmo di speranza, di kosen-rufu lo vediamo quando le nostre organizzazioni locali avanzano in prima linea con energia e ottimismo, saldamente unite nel loro obiettivo.
È fondamentale, quindi, che tutti i nostri responsabili si esercitino con entusiasmo in prima linea, ispirando gli altri all’azione e infondendo coraggio e gioia in tutti i membri a livello di settore. Solleviamo un’ondata potente di incoraggiamento e allarghiamo la nostra rete di singoli individui dediti alla causa del bene.
Toda era convinto che la chiave per la vittoria in tutte le nostre imprese, come organizzazione, fosse di vincere a livello di settore e di capitolo. Come suo fedele discepolo, ho dato tutto me stesso nel sostenere i settori e i capitoli a cui sono stato assegnato, facendo il massimo per assicurare loro la vittoria assoluta. Toda lo ha sempre saputo, ed era compiaciuto del mio impegno.
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Anche la campagna di Osaka del 1956 – i cui risultati avrebbero lasciato stupefatto l’intero Giappone – ebbe inizio a livello di settore. Il 5 gennaio, presso la vecchia sede del Kansai, tenni una riunione dei responsabili di settore per coordinare i nostri sforzi basati su un impegno condiviso verso la vittoria.
Un Daimoku ardente, un’eccellente pianificazione e l’azione dinamica sono le chiavi di una vittoria certa. È la fede nella Legge mistica che ci permette di armonizzare questi tre aspetti in maniera efficace.
Basandosi su una fede così coraggiosa, i nostri responsabili di settore in tutta la regione del Kansai, si unirono saldamente nello spirito.
Niente supera la strategia del Sutra del Loto. Quando determiniamo di vincere per mezzo della fede, imbocchiamo il sentiero per rendere possibile anche l’impossibile.
Insieme con i responsabili di quel settore, visitai i membri in tutta Osaka. Alcuni erano malati, altri stavano vivendo difficoltà economiche, o problemi di lavoro. Alcuni giovani avevano membri della famiglia che si opponevano con forza alla loro pratica buddista. Nessuno di loro era libero da problemi o sofferenze di qualche tipo. Mi sono dedicato a ogni singola persona che ho incontrato, incoraggiandola con tutto il mio cuore.
Il filosofo Francis Hutcheson (1694-1746) che insegnò all’Università di Glasgow, scrisse: «L’anima che tollera bene [le avversità], svilupperà una nuova forza amplificata».
Perseverando nei loro ardui e spesso invisibili sforzi, i membri del Kansai presero posto con slancio sul campo di battaglia della loro missione, trasformando problemi e sofferenze in un grande voto per kosen-rufu e in azioni coraggiose volte al compimento della propria rivoluzione umana.
Un responsabile di settore con orgoglio dichiarò di se stesso: «Il leone addormentato si è svegliato!». Un solo individuo appassionato può superare la forza di un milione di persone. Con un simile risoluto responsabile che apriva la strada, il settore superò i propri limiti e poté realizzare una crescita straordinaria.
Durante l’intensa battaglia della Campagna di Osaka, un responsabile si lamentò della mancanza di persone su cui contare nella sua zona. Io risposi: «Ci sono sempre persone capaci. Ti prego di decidere che ce ne sono, e di recitare con questa convinzione». Il responsabile seguì il mio suggerimento e quando incontrò i membri del suo settore e interagì con loro in questa nuova prospettiva scoprì che ogni membro, in effetti, era pieno di qualità. Aveva permesso a se stesso di credere che non ci fosse alcuna persona capace, e quindi semplicemente non le vedeva.
Se osserviamo attraverso gli occhi della fede, saremo colmi di gratitudine e di gioia nello scoprire tutti gli individui preziosi e dotati con i quali possiamo collaborare per la nostra nobile causa. La sfera della nostra lotta per kosen-rufu è ampia e l’obiettivo della nostra organizzazione Soka è davvero profondo. Ogni persona ha una missione unica da realizzare.
Come Nichiren Daishonin dichiara in riferimento a “emergere dalla terra”, quando una persona si alza è certa che due, tre, e poi una moltitudine di Bodhisattva della Terra la seguiranno in costante successione (cfr. Il vero aspetto di tutti i fenomeni, RSND, 1, 341).
Quando tutti i nostri settori del Kansai si alzarono insieme, fu scritta la storia. Nel solo mese di maggio del 1956, il capitolo di Osaka introdusse 11.111 membri nuovi al Buddismo del Daishonin: un risultato senza precedenti. Poi, nel luglio dello stesso anno, ottenemmo l’impossibile conquistando una vittoria che lasciò tutti stupefatti.
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«Concentrarsi sulle attività di settore» – è il titolo che apparve sulla prima pagina dell’edizione del 3 giugno 1960 del Seikyo Shimbun. Ciò accadeva cinquant’anni fa, appena un mese dopo la mia nomina a terzo presidente della Soka Gakkai.
Il settore è il vero fondamento del movimento di kosen-rufu.
Anche nell’intraprendere il mio grande viaggio per kosen-rufu nel mondo, nell’ottobre del 1960, iniziai concentrandomi sul settore come punto di partenza per un nuovo sviluppo. Appena giunto alle Hawaii, la mia prima destinazione oltreoceano, con sorpresa dei responsabili che viaggiavano con me annunciai la creazione del primo settore della Soka Gakkai fuori del Giappone.
Nominai responsabile di quel settore Harry Hirama, un nippo-americano di seconda generazione. Era una persona che si prendeva a cuore e rispettava con sincerità i membri, ed era amato da tutti. Gli dissi: «Nominarti responsabile di settore è una mia decisione. Se tu fallisci, avrò fallito anch’io. Mi prenderò tutta la responsabilità. Ti prego di utilizzare al meglio le tue capacità dando il massimo». Hirama rispose alla mia ardente determinazione dimostrando sempre uno spirito appassionato e combattivo per kosen-rufu. Ho ancora un chiaro ricordo della sincerità e della dedizione di quel membro pioniere.
I responsabili di settore che lavorano nelle prime fila del nostro movimento hanno la responsabilità della felicità dei membri e della vittoria di kosen-rufu. Niente può sconfiggere questi valorosi Bodhisattva della Terra, se sono uniti a me nello spirito e nell’impegno.
Desidero rivolgere loro un appello: tutto ha inizio da questo momento! Agite con lo spirito di alzarvi da soli; continuate ad avanzare anche quando le cose si fanno difficili; con coraggio sfidate ogni ostacolo che vi blocca la strada. Quando fate così, altre persone coraggiose come voi, avendo una missione per kosen-rufu, si uniranno una dopo l’altra.
Come responsabili di settore alcuni di voi forse sono di fresca nomina, altri invece avranno una lunga esperienza in questo ruolo. Comunque stiano le cose, spero che aprirete la via verso il raggiungimento di una grande vittoria, mantenendo sempre uno spirito entusiasta ed energia giovanile, impegnandovi nella nostra impresa con saggezza e perseveranza.
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L’ambientalista keniota Wangari Maathai, con la quale noi della SGI abbiamo coltivato una stretta amicizia, ha dato inizio a una campagna di rimboschimento chiamata “Salvate la terra harambee (harambee è swahili e significa “lavoriamo tutti insieme”), in seguito diventata il Movimento della Cintura Verde. Wangari Maathai descrive nel dettaglio le sfide di questa campagna nelle pagine della sua autobiografia Solo il vento mi piegherà, di cui mi ha inviato una copia.
Il 5 giugno 1977, in onore della Giornata mondiale per l’ambiente, in un parco fuori Nairobi, capitale del Kenya, furono piantati sette alberi. Agli alberi furono attribuiti i nomi di sette importanti figure che avevano contribuito alla comunità locale dalla fine del diciannovesimo secolo ai primi decenni del ventesimo. Questo fu il primo passo del Movimento della Cintura Verde. Quando la dottoressa Maathai cercò di allargare questo movimento in tutto il Kenya, però, incontrò degli ostacoli.
In una regione Wangari Maathai aveva donato due asini per il trasporto dell’acqua per gli alberi appena piantati, ma il progetto si arenò. Nella tradizione locale, infatti, gli asini venivano usati solo per trasportare i beni di famiglia: impiegare un asino per trasportare dell’acqua andava contro le usanze della popolazione. Maathai apprese da quell’esperienza una lezione preziosa che le permise di portare avanti il movimento: rispettare l’autonomia e il senso di responsabilità di ogni zona e dare importanza al coordinamento con la comunità locale.
In altre parole, il movimento poteva progredire solo se la popolazione di ogni area era profondamente e personalmente motivata a fare della propria comunità un luogo migliore, e a questo scopo doveva essere in grado di mettere a disposizione le proprie idee e la propria saggezza. In seguito, nei villaggi e nelle città di quella terra, la gente – soprattutto le donne – piantò degli “alberelli della speranza”, uno dopo l’altro, finché furono piantati più di trenta milioni di alberi. Superando difficoltà e battute d’arresto, il Movimento della Cintura Verde si estese presto ad altre nazioni africane, dando vita a un movimento globale per la tutela ambientale.
Fin dalla nascita del movimento, la vita di Wangari Maathai è stata costellata di alti e bassi. Bersaglio di critiche e attacchi senza fondamento, è stata persino arrestata e imprigionata dietro false accuse. Nonostante ciò, i suoi obiettivi e le sue idee sono sempre rimasti chiari.
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Ci sono persone che combattono per la giustizia, per il bene delle loro comunità e per la società e compiono di propria iniziativa ciò che deve essere fatto, qualunque cosa gli altri possano dire. Ogni persona è come una goccia d’acqua, ma nell’insieme queste gocce formeranno un fiume imponente e alla fine daranno vita a una grande corrente che cambierà la società.
Nel nostro movimento SGI per la pace, la cultura e l’educazione nessuno ama la propria comunità o si adopera per il benessere degli altri più delle madri Soka, le responsabili di settore della Divisione donne e tutti i membri della Divisione donne. Esse sono preziose gocce d’acqua nel nostro grande fiume di kosen-rufu. A loro desidero rivolgere la mia lode più alta e la mia più profonda gratitudine.
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È giunto il tempo
di fare appello a tutto il vostro coraggio
sul palcoscenico della vostra missione.
Incoraggiando con calore un praticante laico che era un pilastro della propria comunità, il Daishonin scrive: «Affido a te la propagazione del Buddismo nella tua provincia» (Le proprietà del riso, RSND, 1, 991). Con queste parole impresse nel cuore, i membri della SGI si stanno attivamente adoperando per creare pace e felicità nei propri paesi.
Herbie Hancock e Wayne Shorter, famosi musicisti jazz e membri della SGI-USA con i quali sto intrattenendo un dialogo per corrispondenza, hanno ricoperto posizioni di responsabilità a livello di settore per molti anni.
Nelle nostre discussioni abbiamo parlato di quanto sia importante concentrarsi su ogni singolo individuo aiutandolo a manifestare tutto il suo pieno potenziale. Il principio della rivoluzione umana afferma che tutto inizia da una profonda consapevolezza della nostra personale missione. Shorter ha condiviso con me un aneddoto sul grande musicista jazz Art Blakey (1919-90) che illustra l’importanza di apprezzare ogni momento e ogni singola persona che incontriamo. Egli racconta: «Art diceva: “Se c’è anche una sola persona nel night club, non scendere dal palco e non rilassarti troppo solo perché hai un solo spettatore. Esibisciti per quella persona come se fosse il tuo ultimo momento, tenendo a mente solo quella persona”».
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In qualità di membri della SGI adoperiamoci con coraggio per kosen-rufu nelle nostre comunità, assumendoci personalmente la responsabilità per la “propagazione del Buddismo nella [nostra] provincia” (cfr. Le proprietà del riso, RSND, 1, 991). Mettiamoci al servizio delle nostre rispettive comunità e impegniamoci per il benessere dei vicini.
Viviamo un’epoca in cui le relazioni umane diventano sempre più labili. In un simile ambiente, i settori della SGI nei quali i membri stringono forti legami di sostegno e comprensione reciproca, costituiscono la pietra angolare del successo del nostro movimento.
Menandro (342-291 a.C.), drammaturgo della Grecia antica, scrive: «A quanto pare, [la persona] buona rende buoni anche gli altri» e «Quando i buoni prosperano, ne trae giovamento tutta la società». Mostrare la prova concreta della vittoria allevando, sviluppando e aggregando brave persone nelle nostre comunità porta allo sviluppo dinamico di kosen-rufu.
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Nel gennaio del 1965, quarantacinque anni fa, durante un viaggio a Kyushu e Osaka, feci una visita estemporanea alla prefettura di Tottori dopo aver saputo che i membri di quella zona erano coinvolti in un’intensa lotta. Partecipai a una riunione di responsabili di settore presso il Centro ricreativo Yonago di Tottori, dove cercai di incoraggiare i membri con tutto il cuore. Subito dopo mi feci fotografare insieme ai partecipanti, che erano arrivati da Tottori e dalla vicina prefettura di Shimane. Strinsi la mano a ogni persona, dicendo: «Insieme facciamo del nostro meglio!», «Vi prego di portare i miei saluti a tutti quanti nel vostro settore!», «Impegniamoci fino in fondo con uno spirito giovane!». Ogni membro mi stringeva la mano con energia, guardandomi con ferma determinazione. Anche se la mia mano era rossa e gonfia dopo aver stretto le mani delle centosettanta persone presenti, il mio cuore risplendeva del calore di tutti quei nobili membri che stavano lavorando così duramente per kosen-rufu.
Se fosse stato possibile, avrei voluto stringere la mano e incoraggiare di persona tutti coloro che stavano sostenendo quei settori – i responsabili locali delle Divisioni uomini, donne, giovani uomini, giovani donne e studenti. Ma questo era fisicamente impossibile. Ecco perché mi venne l’idea di far scattare le foto ricordo di gruppo: era un modo per incoraggiare i membri di persona. Così, per molti anni a partire dal 1965, dovunque mi recassi in Giappone mi sedevo per le foto di gruppo con i nostri valorosi responsabili di settore.
Ancora oggi mia moglie e io continuiamo a recitare quotidianamente per il successo e la vittoria di tutti i nostri responsabili di settore che stanno aprendo il sentiero di kosen-rufu nelle loro comunità, immaginando di stringere la mano a ognuno di loro.
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I settori della Soka Gakkai riuniscono un insieme eterogeneo di membri di tutte le età e generazioni. Il settore è veramente un microcosmo della nostra famiglia Soka nel suo insieme. Ogni settore pullula di individui capaci, a cominciare dai membri che ogni mattina consegnano il Seikyo Shimbun, una pubblicazione che vuole trasmettere ai suoi lettori un messaggio di umanesimo e speranza. Gli sforzi di coloro che ricoprono le varie responsabilità a livello di settore e di vice responsabili di settore, come anche dei responsabili che sostengono il capitolo e i livelli superiori, sono tutti davvero lodevoli. Tante persone stanno lavorando in modo diverso per promuovere la crescita e lo sviluppo dei nostri settori.
Quando i membri sostengono il settore e i loro cuori sono uniti nello spirito di “diversi corpi stessa mente”, questo darà origine a una straordinaria fonte di energia per ottenere la vittoria. Nel settore – la prima linea della Soka Gakkai – ognuno è protagonista.
Toda aveva grandi aspirazioni per i responsabili di settore. «Siete i grandi leader della Gakkai – diceva – e il raggiungimento degli obiettivi della Gakkai dipende soprattutto da voi». E anche: «Prendetevi cura dei membri del vostro settore come se fossero i vostri figli, guidateli con compassione e incoraggiateli affinché riescano a fare personalmente esperienza del beneficio che deriva dalla fede». Vi prego di dimostrare una leadership esemplare abbracciando e sostenendo con calore ogni persona del settore affinché possa praticare con libertà e con gioia il Buddismo del Daishonin.
La Soka Gakkai e il settore sono un’unica cosa. Quando il settore trabocca di speranza e fiducia e pulsa dello spirito di maestro e discepolo, il nostro movimento è certo di crescere.
Nichiren Daishonin scrive a un discepolo che affronta una sfida cruciale: «Dovresti pregare intensamente che Shakyamuni, Molti Tesori e tutti i Budda delle dieci direzioni si riuniscano e prendano possesso del tuo corpo per assisterti» (Risposta a Yasaburo, RSND, 1, 735). Sproniamo tutte le forze positive dell’universo ad agire e vinciamo nella nostra nobile causa di kosen-rufu.
Che i membri dei nostri settori in ogni luogo possano avanzare con coraggio e speranza sulla base di un forte senso di missione, dimostrando vibranti il potere della fede per conseguire la vittoria assoluta e una vita lunga, in salute e realizzata. Possano essi unirsi in una meravigliosa intesa verso questo obiettivo comune, insieme con i responsabili di settore delle Divisioni uomini e donne.
Possano i nostri orgogliosi settori essere impavidi come magnifiche montagne! Possano fiorire di infiniti benefici come meravigliosi alberi di ciliegio!
Con coraggio
assumete la guida
e conquistate una vittoria dopo l’altra.