Con la nascita in Giappone delle nuove riviste rivolte ai bambini dai 6 agli 11 anni e ai ragazzi dai 12 ai 18, prendono l’avvio due nuove serie. In queste pagine pubblichiamo la prima uscita apparsa sul mensile Kibou, per i bambini e le bambine delle scuole elementari
Congratulazioni per l’inizio delle pubblicazioni di Kibou! Voi, bambini e bambine, siete la mia speranza più grande. Ecco perché considero questo mensile un tesoro preziosissimo.
Da giovane lavoravo nella casa editrice per bambini di proprietà del mio maestro, Josei Toda. Mi impegnavo moltissimo per rendere i contenuti divertenti ed educativi. Molti dei bambini che hanno letto quei giornali sono oggi figure di rilievo nella società, e a volte ricevo ancora notizie da parte loro.
Spero di poter collaborare alla creazione di questo periodico insieme a tutti voi, che siete così importanti per me. Vedo ognuno di voi, miei giovani lettori, volare in alto nel cielo della speranza verso il futuro.
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Sapete l’origine della parola giapponese sensei, che significa “maestro”? Gli ideogrammi usati per scrivere sensei possono significare letteralmente “una persona nata prima di noi”. Chiamiamo così anche gli insegnanti, a scuola o nella vita.
Io ho avuto molti insegnanti dai quali ho imparato molto, a cominciare dal mio maestro preferito della scuola elementare. Ma a parte tutti loro, la persona che considero il mio più grande maestro nella vita è Josei Toda, che nel 1951 è diventato il secondo presidente della Soka Gakkai. Mi ha insegnato moltissime cose e io gli sono veramente grato.
Toda amava le parole dell’antico pensatore cinese Confucio: «Rispettate i giovani». È impossibile prevedere che cosa ne sarà di una persona in futuro, dal momento che tutto dipende dagli sforzi che ciascuno decide di fare da ora in poi. I bambini devono essere trattati con il massimo rispetto. Toda amava e rispettava i giovani. Spesso ci diceva: «Come miei successori, spero che mi superiate». Ora, vorrei dire la stessa cosa a voi.
Sono qui per aiutarvi a diventare persone eccellenti e ammirevoli. Farei di tutto per contribuire alla vostra crescita e al vostro sviluppo, voi siete incredibilmente importanti e preziosi.
Iniziamo la nostra conversazione come se stessimo facendo insieme una passeggiata sotto il cielo blu, in questo splendido giorno di sole di maggio, lungo un sentiero in cui sbocciano i fiori, gli uccellini cinguettano e le farfalle danzano nell’aria.
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Sto recitando Daimoku affinché tutti voi andiate a scuola ogni giorno volentieri e di buon umore.
Ho frequentato la scuola elementare durante il periodo buio della Seconda guerra mondiale. I miei quattro fratelli maggiori, che erano adolescenti, furono reclutati nell’esercito, tutti tranne uno. Quando la guerra finalmente terminò scoprimmo che il mio fratello più grande, che io amavo e ammiravo così tanto, era morto durante il conflitto. Non dimenticherò mai il dolore di mia madre.
Io sono assolutamente contrario alla guerra. Ho deciso di dedicare la mia vita alla pace affinché nessuno di voi, miei adorati bambini e bambine, debba mai affrontare la terribile esperienza della guerra.
Durante gran parte della mia infanzia mio padre è stato malato e la mia famiglia non ebbe mai molto denaro a disposizione. Ciò nonostante, mia madre scherzava sempre e diceva che, quando si trattava di povertà, noi eravamo dei “veri campioni”, rallegrandoci con il suo buonumore.
Anche se non godevo di buona salute quand’ero giovane, mi alzavo piuttosto presto la mattina e facevo la mia parte per aiutare la famiglia, lavorando le alghe o distribuendo i giornali. Quel periodo mi rese fisicamente più forte, e così in seguito ho potuto viaggiare in tutto il mondo. Ci sono molti momenti difficili e tristi durante l’infanzia. Ma se guardo indietro a quei momenti, proprio quelli in cui pensavo che peggio di così non poteva andare, capisco che sono stati momenti cruciali nella storia della mia vita. Così dico a me stesso: «Sono contento di essermi sfidato, allora».
Vi prego, ricordate che qualsiasi problema che vi troverete ad affrontare nella vita, potrete superarlo.
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Non dimenticherò mai i miei compagni di scuola delle elementari, anche se è passato tanto tempo. Nel corso degli anni ho incontrato alcuni di quegli amici casualmente, per strada. Alcuni di loro sono entrati a far parte della Soka Gakkai insieme alle loro famiglie. I compagni di scuola con i quali potete essere liberamente voi stessi e condividere un’amicizia solida sono un tesoro prezioso per tutta la vita.
Io ho molti bei ricordi legati ai miei amici d’infanzia. Un giorno che faceva molto freddo io e un altro ragazzo accendemmo la stufa della scuola per riscaldare un nostro compagno che aveva il raffreddore. Tuttavia c’era una regola che vietava di accendere la stufa da soli, senza chiedere il permesso. Così, all’improvviso, il nostro insegnante entrò nella stanza e vide solo me che l’accendevo. «Fila fuori in corridoio!», mi urlò. «Sì, signore», risposi io. Non avevo nessuna intenzione di fare la spia sugli altri bambini, ma quando loro mi videro uscire dall’aula, entrambi si alzarono e dissero che anche loro erano coinvolti. Uscimmo tutti insieme e, anche se eravamo stati puniti restando in piedi fuori in corridoio, non potevamo evitare di ridacchiare.
Poco dopo quell’episodio, lo stesso insegnante ci invitò a casa sua. Ci diede il benvenuto con un caloroso sorriso. Ci sedemmo intorno al suo kotatsu (un tavolo basso con al centro una fonte di calore) e lo ascoltammo parlare di moltissime cose. A quel tempo non riuscivamo a capire quanto lui tenesse a noi. Ci riferì alcune parole di Yoshida Shoin, un educatore e riformatore che lui ammirava molto, in modo che potessimo comprenderle. Il punto fondamentale del suo messaggio era che per diventare delle belle persone avremmo dovuto seguire i nostri insegnanti, provare riconoscenza e avere buoni amici. È esattamente il modo in cui ho vissuto la mia vita e in cui continuo a farlo, anche dopo settanta anni. Io credo nel potere dell’amicizia. Ho passato tutta la vita a stringere amicizie con persone di tutto il mondo, per amore della pace e per aprire una fase nuova e meravigliosa, dove voi possiate avere un ruolo attivo nel futuro.
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In questo momento non esiste una persona con cui parlerei più volentieri che con voi, bambini e bambine, che state leggendo la rivista Kibou.
Non importa cosa dicono gli altri, il futuro appartiene a voi. Dentro di voi esistono già i semi della pace, della cultura e dell’educazione. La vostra stessa esistenza è una sorgente di speranza per tutti.
Capiterà che a volte i vostri genitori vi sgridino, che dimentichiate a casa i compiti o il libro di testo, che non vi piaccia studiare o non siate troppo bravi in uno sport, ma nonostante tutto per il mondo futuro voi siete un brillante sole di speranza.
Niente mi potrebbe rendere più felice che iniziare una conversazione con voi su questo giornale. Incontriamoci ancora il mese prossimo, qui su queste pagine, in buona salute e di ottimo umore!
(1 maggio 2012)
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Le riviste per chi cresce
Lo scorso aprile in Giappone sono stati rivoluzionati i giornali dedicati ai bambini e ai ragazzi. Fino a quel momento esistevano tre testate: una per i bambini delle elementari, una per le medie e un’altra per i ragazzi delle scuole superiori. Da aprile sono diventate due: Kibou (Speranza), per i bambini e le bambine delle elementari (6-11 anni) e Mirai (Futuro) Journal per i ragazzi delle scuole medie inferiori e superiori (12-18 anni).
Nel primo mensile si trovano articoli sul significato delle date storiche della Soka Gakkai, una spiegazione di un passo del Gosho, mini esperienze dei bambini, interviste a lavoratori in vari ambiti professionali, la presentazione dei piatti tipici delle nazioni e infine un manga.
Il Mirai Journal ospita il dialogo a puntate tra il presidente Ikeda e i ragazzi delle scuole medie e superiori (di prossima pubblicazione), il commento di un brano del Gosho, brevi esperienze dei ragazzi, un angolo dedicato alla sessione di domande e risposte e articoli di interesse generale (i giochi olimpici di Londra, i rifiuti tossici, abbandonare le dipendenze come per esempio quella dal gioco) e una serie di manga ambientata in una scuola. Entrambe i giornali pubblicano anche lettere e disegni che ricevono dai giovani lettori.
Tamiko Kaneda