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Per la pace e la sicurezza nel paese - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 13:20

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    Per la pace e la sicurezza nel paese

    Il 16 luglio 1260 Nichiren Daishonin inviò il trattato “Adottare l’insegnamento corretto per la pace nel paese” a Hojo Tokiyori, la massima autorità politica dell’epoca, per promuovere l’idea di una società armoniosa che fosse il risultato dell’applicazione concreta della filosofia buddista. Fu l’occasione, quindi, per chiarire la relazione tra la vita interiore di una persona e i fenomeni, tra il sistema di credenze di un popolo e l’ordine sociale, tra l’individuo e il suo ambiente

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    Il 16 luglio 1260 Nichiren Daishonin inviò il trattato “Adottare l’insegnamento corretto per la pace nel paese” a Hojo Tokiyori, la massima autorità politica dell’epoca, per promuovere l’idea di una società armoniosa che fosse il risultato dell’applicazione concreta della filosofia buddista. Fu l’occasione, quindi, per chiarire la relazione tra la vita interiore di una persona e i fenomeni, tra il sistema di credenze di un popolo e l’ordine sociale, tra l’individuo e il suo ambiente

    Cosa accadeva nel Giappone del milleduecento, all’epoca del Daishonin? Forti epidemie avevano colpito il paese; terremoti, tifoni e inondazioni distruggevano i raccolti; la guerra civile era alle porte e c’era il rischio di invasione da parte dei mongoli. Il popolo viveva nella paura e nell’incertezza, senza più validi punti di riferimento in campo politico, filosofico e religioso. Tale scenario spinse Nichiren a studiare in modo approfondito tutte le scritture buddiste, per comprendere in che modo fosse possibile trasformare quella situazione, arrivando alla conclusione che il sistema di pensiero adatto alla sua – e alla nostra – epoca è l’insegnamento contenuto nel Sutra del Loto, che riconosce a ogni individuo la possibilità di far emergere la natura di Budda nella sua vita.
    Per questo dedicò la sua intera esistenza a ricercare la chiave per permettere a ogni persona di manifestare la propria natura di Budda, in modo da condurre un’esistenza felice e costruire un’epoca di pace per tutti gli esseri umani. Scrive alla fine del trattato Adottare l’insegnamento corretto per la pace nel paese (Rissho ankoku ron): «Perciò affrettatevi a cambiare i princìpi su cui si basa il vostro cuore e ad abbracciare l’unico vero veicolo, la sola buona dottrina [del Sutra del Loto]. Se lo farete, il triplice mondo diverrà la terra del Budda, e come potrà mai declinare una terra del Budda?» (RSND, 1, 26).
    Scrive in proposito Daisaku Ikeda: «”Adottare la dottrina corretta” significa credere nel bene fondamentale, che è il Sutra del Loto, e realizzare la pace nel cuore di ogni individuo. Solo quando l’operato della società si basa saldamente sul bene fondamentale essa sarà veramente pacifica. Questo non significa che tutti i suoi membri devono necessariamente aver fede nel Sutra del Loto. Ciò che conta è che lo spirito della grande filosofia di pace che il sutra espone quando spiega che tutte le persone sono Budda sia pienamente applicato alla società nel suo complesso. A livello sociale, “adottare la dottrina corretta” significa far sì che il fondamento e la forza propulsiva della società siano i concetti di dignità umana e di santità della vita» (Il mondo del Gosho, Esperia, vol. 1, pag. 78).
    Questo lungo trattato, scritto sotto forma di dialogo tra un viaggiatore, che si lamenta dello stato del mondo, e il padrone di casa, che sostiene gli insegnamenti buddisti, richiese tre anni di lavoro. Infine Nichiren lo inviò il 16 luglio 1260 a Hojo Tokiyori, nella speranza che una figura politica potesse contribuire a prendere decisioni che avrebbero avuto un impatto positivo nella società.
    Rissho, “adottare l’insegnamento corretto”, significa far penetrare ideali come la sacralità della vita e il rispetto della dignità umana nel cuore della gente, fino a farli diventare i princìpi guida. Tutto ciò al fine di “portare pace al paese” (ankoku), ovvero sicurezza e prosperità alla società. Per tutta la vita il Daishonin ha lottato per realizzare lo scopo di “adottare l’insegnamento corretto per la pace nel paese”. Questo principio e la sua attuazione pratica sono l’espressione concreta della filosofia del Daishonin per la trasformazione della realtà. Si dice che i suoi insegnamenti inizino e finiscano con il Rissho ankoku ron: infatti, subito dopo aver inviato il trattato a Hojo Tokiyori, le persecuzioni verso Nichiren si intensificarono, ma ciononostante non rinunciò a sostenere le sue posizioni, spinto da profonda compassione per la sofferenza della gente. Il sermone che tenne due settimane prima di morire fu proprio su questo trattato, col quale affidò ai discepoli la prosecuzione dei suoi ideali.
    La chiave per rendere stabili pace e prosperità nel mondo, insegna il Daishonin, risiede nel cuore degli esseri umani, nelle preghiere per la pace e la tranquillità formulate dalla gente, e in ogni persona che forgia una solida identità personale attraverso la propria rivoluzione umana. Una persona che prega per una società pacifica e sicura, e ha considerazione per gli altri, diverrà naturalmente consapevole della necessità di contribuire attivamente alla società e agirà sulla base di questa consapevolezza. Lo scopo della Soka Gakkai è realizzare quel tipo di società pacifica descritta nel Rissho ankoku ron che, come afferma Daisaku Ikeda, non è prerogativa del Buddismo ma «un ideale a cui tutte le religioni dovrebbero tendere» (Ibidem, pag. 75).

    Quale legame esiste fra l’essere umano e la sua terra?

    Durante un corso europeo, Katsuji Saito, responsabile del dipartimento di studio della SGI, ha parlato del Rissho ankoku ron in risposta a una domanda sul perché sia potuto accadere un terremoto così intenso, come quello avvenuto nel 2011 in Giappone, nonostante nel paese ci sia una comunità numerosa di praticanti buddisti. Ha spiegato che Nichiren Daishonin, proprio perché si erano verificati grandi disastri, decise di propagare Nam-myoho-renge-kyo per salvare le persone dell’Ultimo giorno della Legge da difficoltà e sofferenze. I fenomeni naturali che provocano innumerevoli danni e vittime, in parte derivano dall’essere umano e dai princìpi su cui si basa la società. Le cause non sono solo naturali; se lo fossero, non ci sarebbe un impatto così forte nella società nel suo complesso. Ci deve essere una causa nell’essere umano e nel modo in cui egli vive che porta al manifestarsi di tali disastri.
    Osservando il pianeta terra, le parti emerse sono inferiori alle parti ancora sommerse; le placche terrestri sono perennemente in movimento e ciò contribuisce a determinare i terremoti. Sebbene il Giappone sia il paese più avanzato al mondo nello studio e nella prevenzione dei sismi, il terremoto del 2011 ha avuto una portata inaspettata e non c’è stata la capacità di prevederne le conseguenze. Ma pensare che ciò che non può essere previsto dalla scienza non accadrà mai, è una manifestazione di arroganza da parte dell’essere umano. Il punto di vista del Buddismo è differente perché, pur partendo dalla conoscenza oggettiva delle cose, ritiene che la conoscenza, per essere utile, debba essere abbinata alla saggezza. Il Buddismo permette agli esseri umani, grazie alla preghiera, di far emergere la saggezza infinita dalla profondità della loro vita, anche di fronte a grandi difficoltà. Questa è la “strategia del Sutra del Loto”.
    Nella zona colpita dallo tsunami l’anno scorso, c’è un paese che non ha registrato neppure una vittima. Questo perché, quando precedentemente ci fu un forte tsunami in Cile, una persona che ricopriva un incarico politico in quel villaggio rimase colpita dal fatto che erano riusciti a evitare vittime, e da quel momento cominciò a predisporre vie di fuga nel territorio che amministrava, pensando soprattutto alle persone con difficoltà motorie. Quando è arrivato il maremoto, grazie a queste misure precauzionali, tutti gli abitanti del paese si sono salvati. Questo episodio dimostra che con la saggezza si possono prevenire tante cose. Conoscenza e saggezza sono due aspetti diversi; bisogna accettare il fatto di non poter conoscere tutto. Rimanere “attaccati” alle situazioni che si conoscono perché già sperimentate, basando i propri progetti unicamente sulle esperienze passate e su dati scientifici acquisiti, quindi, non è saggio. La psicologia umana tende a considerare le cose in modo statico, ma ogni cosa nell’universo è in costante mutamento. Anche la natura ha un ritmo dinamico e per questo non si può prevedere come muterà. Vedere le cose come se fossero immobili e permanenti non corrisponde alla vera realtà di tutti i fenomeni.
    La saggezza buddista, al contrario, ci mette in grado di cogliere la vita e l’universo nella sua interezza. Gli esseri umani di solito cercano la via più facile e comoda e non prendono le massime precauzioni illudendosi che le cose, in qualche modo, si riveleranno meno gravi del previsto. Ad esempio, le amministrazioni comunali giapponesi non avevano attivato tutte le misure di prevenzione richieste dal governo in casi del genere.
    Per prevenire i disastri che affliggono l’umanità bisogna creare una società che si muova in accordo con la saggezza del Buddismo: questo è il principio che il Daishonin ha spiegato nel trattato Adottare l’insegnamento corretto. Nichiren vi espose l’idea di una società che si basa sulla saggezza del Buddismo, una società dove le persone si sostengono reciprocamente e la forza di ogni individuo sboccia con le proprie caratteristiche. A quel tempo le persone non si aiutavano tra loro e prevalevano gli insegnamenti che tendevano a dividere le persone, senza preoccuparsi di assicurare la pace alla società. Nichiren parla di frequenti disastri e calamità con numerose vittime e identifica la causa di tutto ciò nel fatto che nella società prevalevano filosofie e religioni che, invece di incoraggiare a realizzare un mondo migliore, allontanavano le persone dall’insegnamento corretto del Sutra del Loto.
    Il Daishonin comprese che era giunta l’epoca in cui affermare il corretto insegnamento, per creare un cambiamento a livello sociale utilizzando il Sutra del Loto. Nel Gosho Il vero aspetto di tutti i fenomeni, scritto nel 1273, spiega che tutte le persone sono unite l’una all’altra e che tutto è interconnesso. Niente esiste separatamente. Tutto è dinamico, in movimento e collegato al resto: questo è il vero aspetto di tutti i fenomeni. La lotta è tra il vero aspetto di tutti i fenomeni, la saggezza, e l’oscurità o ignoranza fondamentale: questa tendenza esiste nell’universo. Spetta a ogni singola persona far emergere la saggezza del Sutra del Loto e farla prevalere sull’oscurità, che nega l’interrelazione di tutti i fenomeni. Questa sarà la sfida.

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