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Il potere esplosivo della fede - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 13:20

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Il potere esplosivo della fede

Recitare un sonoro Daimoku, fare passi avanti con coraggio e diffondere i princìpi umanistici del Buddismo del Daishonin. Questa è la strada per sviluppare le capacità individuali e realizzare esistenze forti e felici

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Recitare un sonoro Daimoku, fare passi avanti con coraggio e diffondere i princìpi umanistici del Buddismo del Daishonin. Questa è la strada per sviluppare le capacità individuali e realizzare esistenze forti e felici

Ogni mese in Giappone si tengono riunioni generali alle quali spesso partecipano anche membri da paesi esteri. Il presidente Ikeda in queste occasioni invia un messaggio rivolto a ogni singola persona per dare nuovo impulso alle attività per kosen-rufu nel mondo

Cari amici dello Hokkaido, congratulazioni per questa riunione dei responsabili di Centro che celebra i vostri traguardi.
Sono certo che sia il primo che il secondo presidente della Soka Gakkai, Tsunesaburo Makiguchi e Josei Toda, sarebbero lieti di vedere lo sviluppo meraviglioso del nostro movimento di kosen-rufu in questa regione, in cui trascorsero gli anni della loro formazione giovanile. Posso immaginarli mentre guardano sorridenti tutti voi, i loro giovani successori, riuniti qui oggi a Sapporo.
Vorrei cogliere anche l’opportunità di ringraziare i membri di tutto il Giappone per i loro sforzi pieni di passione nel diffondere fra amici e conoscenti il quotidiano della Soka Gakkai Seikyo Shimbun.
Oggi vorrei darvi alcuni aggiornamenti sul romanzo che sto scrivendo, La nuova rivoluzione umana. Nel capitolo “Castello di persone capaci” racconto dei miei indimenticabili incontri con i membri del Kyushu e sono lieto del riscontro positivo che ha ricevuto dai lettori. Questo capitolo concluderà il volume venticinque, che si è aperto con “Luce della felicità” dedicato ai membri del Tohoku.
La pubblicazione delle puntate del volume ventisei inizierà a metà giugno e il titolo del primo capitolo sarà “Atsuta”. Ambientato in Hokkaido, un luogo che amo molto, il nuovo capitolo si incentrerà sull’inaugurazione, nell’ottobre 1977, del Cimitero Toda, soprannominato poeticamente “oasi della tranquillità”, ad Atsuta, città natale del mio maestro Toda.
Ho tantissimi ricordi di lotte e vittorie, gioie e sofferenze, condivise con i sinceri membri dello Hokkaido; tutte sono indelebili “ricordi della mia vita presente in questo mondo umano” (cfr. RSND, 1, 58).
Ho visitato lo Hokkaido cinquantuno volte, in occasione di incontri significativi come il dibattito di Otaru, la campagna estiva di Sapporo e l’episodio dei minatori di carbone di Yubari1.
Considero il nuovo capitolo “Atsuta” della Nuova rivoluzione umana come la mia cinquantaduesima visita nello Hokkaido e vorrei che ogni puntata fosse come un dialogo cuore a cuore con i membri di questo luogo. Sono pieno di energia e intendo continuare a scrivere opere di vario genere per lasciare alle generazioni future un resoconto epico del legame tra maestro e discepolo. Spero che i nostri membri di tutto il Giappone e del mondo intero non vedano l’ora di leggerle.
Mi congratulo anche per la riunione nazionale odierna delle responsabili della Divisione donne e per la riunione del gruppo della Divisione giovani donne Ikeda Kayo-kai “promessa della gioventù”. In entrambe le Divisioni vi sono persone capaci che continuano a crescere e a svilupparsi costantemente. Il Daishonin loderebbe e applaudirebbe sicuramente l’impegno delle nostre donne e giovani donne, madri, figlie e sorelle, che lavorano insieme in armoniosa unità per promuovere il nostro movimento per la pace e la felicità.
Nichiren Daishonin inviò diverse lettere di incoraggiamento a Oto Gozen, una giovane donna saggia, e alla sua ammirevole madre, la santa Nichimyo. Mentre egli era in esilio a Sado, la madre e la figlia ancora bambina avevano viaggiato da Kamakura sino a quell’isola remota per fargli visita: un viaggio che testimonia un nobile spirito ricerca. In seguito le due donne si sforzarono con coraggio in quei tempi oscuri e travagliati in cui la minaccia dell’incombente invasione mongola seminava il terrore nel paese. Il Daishonin le incoraggiò dicendo: «Il devoto del Sutra del Loto è come il leone o il sole» (RSND, 1, 545).
Pensando a questo scritto voglio fare appello alle donne e alle giovani donne, per le quali nutro ammirazione e rispetto, affinché aprano la strada alla vittoria con ottimismo e buon umore avanzando con la forza e il coraggio di un leone. Parlando con le prime pioniere della Divisione donne nello Hokkaido, Toda le incoraggiò a recitare un Daimoku vigoroso e annientare ogni influenza negativa con il potere esplosivo della fede. Attraverso la potente recitazione delle donne, le madri di kosen-rufu, la famiglia della SGI potrà superare qualsiasi osta­colo e avversità.
Non dimenticherò mai le parole che la prima responsabile della Divisione giovani donne dello Hokkaido, Keiko Arashi, disse alle sue compagne di fede: «Il modo per dimostrare gratitudine al nostro maestro e riuscire a promuovere kosen-rufu è che ognuna di noi diventi forte e felice attraverso la pratica buddista».
Per la nostra felicità e per quella degli altri lottiamo insieme con gioia e armonia, recitando un sonoro Daimoku e parlando con convinzione agli altri dei princìpi umanistici del Buddismo di Nichiren Daishonin.
Adesso è tempo di illuminare vividamente le nostre ama­te famiglie e comunità, la nostra società e il mondo con la luce della speranza della SGI.
Nel mio discorso per l’inaugurazione del Cimitero Toda ad Atsuta, trentacinque anni fa, citai il seguente passo del romanzo di Hall Caine La città eterna: «Ma poiché sono un uomo che ha trascorso tutta la vita sull’orlo del precipizio, i pericoli più impellenti hanno poca importanza». Queste parole descrivono perfettamente la determinazione dimostrata dai primi tre presidenti della Soka Gakkai.
Adesso, miei carissimi membri della Divisione giovani, vorrei trasmettervi il coraggio di andare sempre avanti, senza paura, sfidando il gelido vento del nord e le onde tempestose, per adempiere il grande voto di kosen-rufu.
Prendetevi cura della vostra salute e conducete vite di suprema vittoria, libere da qualsiasi rimpianto.

(10 giugno 2012)

1. Il primo episodio tratta di un dibattito pubblico fra i rappresentanti della Soka Gakkai e i preti della Nichiren Shu che si tenne a Otaru, l’11 marzo 1955; il dibattito fu vinto dai membri della Soka Gakkai e il moderatore della riunione era il giovane Ikeda (vedi RU, 9, 63); il secondo è accaduto nell’agosto 1955 durante una campagna di propagazione in quarantacinque località del Giappone nella quale Sapporo stabilì il record di 388 nuovi membri convertiti in dieci giorni; il terzo episodio è del 1957, a Yubari, i minatori membri della Soka Gakkai subirono pesanti discriminazioni a causa della loro fede, rischiando di perdere il posto di lavoro.

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Daisaku Ikeda / Vivere il Gosho ogni giorno

Un io solido e inamovibile

«L’uomo saggio merita di esser chiamato tale perché non si lascia sviare dagli otto venti: prosperità, declino, onore, disonore, lode, biasimo, sofferenza e piacere» (Gli otto venti, RSND, 1, 705)

La fede nel Buddismo del Daishonin ci permette di forgiare un io solido e incrollabile. Una vita che si fa sviare facilmente dal guadagno o dalla perdita a breve termine e dalle opinioni degli altri è vuota e superficiale. Coloro che si dedicano costantemente al grande voto di kosen-rufu per la felicità delle persone comuni e il benessere della società sono individui di autentica sostanza.
Vi prego di percorrere risolutamente il cammino della vostra missione fino all’ultimo istante, senza farvi influenzare dagli otto venti. Se lo farete, non solo le forze positive dell’universo vi proteggeranno, ma sarete anche in grado di scrivere una storia di vittorie, libera da qualsiasi rimpianto.

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Le nostre comunità, luoghi di pace

«Come si diventa consapevoli del veicolo del Budda [la Legge mistica] dentro se stessi, si entra nel palazzo di se stessi [cioè nella propria Buddità]. Recitare Nam-myoho-renge-kyo è ciò che significa entrare nel palazzo di se stessi» (Raccolta degli insegnamenti orali, BS, 124, 52)

Noi che recitiamo Nam-myoho-renge-kyo siamo dei Budda. Nelle profondità del nostro essere esiste un palazzo magnifico, che niente può distruggere o deturpare. Lo spirito invincibile di “adottare l’insegnamento corretto per la pace nel paese” (giapp.: rissho ankoku) consiste nel far risplendere la nostra vita e adoperarci per far sì che le nostre amate comunità divengano luoghi di pace e di felicità.

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