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Sulla libertà di religione a Cuba - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 14:32

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Sulla libertà di religione a Cuba

La direttrice della SGI-Cuba sottolinea la distensione delle relazioni fra Stato e confessioni avvenuta negli ultimi anni

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La direttrice della SGI-Cuba sottolinea la distensione delle relazioni fra Stato e confessioni avvenuta negli ultimi anni

Cuba, marzo ­- Le intense relazioni fra Stato e Chiesa favoriscono la libertà di religione sancita dalla Costituzione cubana. Sono concordi nell’affermarlo i leader religiosi e delle varie confessioni. La direttrice generale della SGI-Cuba, Joannet Delgado, ha detto che la situazione nel paese è favorevole allo sviluppo della libertà di religione e ha aggiunto: «La Soka Gakkai, un’organizzazione presente anche presso le Nazioni Unite, gode del sostegno del governo e noi non subiamo limitazioni nella nostra opera di creazione di valore nella società». Delgado ha sottolineato che la relazione fra lo Stato e l’organizzazione buddista ebbe inizio più di quindici anni fa, quando Daisaku Ikeda, visitò Cuba. «A quell’epoca Ikeda si incontrò con il leader Fidel Castro [nella foto del 1996, n.d.r.] e con il ministro della Cultura Armando Hart, membro onorario della Soka Gakkai» (dall’agenzia di stampa Prensa Latina). La SGI-Cuba è stata riconosciuta ufficialmente dal governo il 6 gennaio del 2007.

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La SGI ai tempi di internet
Nasce la pagina ufficiale della SGI su Facebook. Il sito di Daisaku Ikeda si arricchisce di nuovi contenuti

www.facebook.com/sgi.info è l’in­dirizzo per accedere alla pagina ufficiale della SGI sul social network più diffuso nel mondo. Il suo compito è diffondere le ultime informazioni pubblicate sul sito della SGI, della rivista internazionale SGI Quarterly, del sito dedicato a Daisaku Ikeda e del canale YouTube della SGI. Per quanto riguarda il sito di Daisaku Ikeda, la sezione biografica presenta ulteriori materiali di approfondimento che riguardano il suo impegno nella promozione della cultura e degli scambi tra le nazioni; quella dedicata alle foto (Dialogue with nature) accoglie una selezione ampliata di 100 scatti suddivisi per argomenti; e quella degli audio-visual si arricchisce di tre animazioni di storie per bambini scritte da Ikeda e di podcast tratti dalla serie This Beautiful Earth, saggi e foto di viaggio (il materiale è in inglese).
www.daisakuikeda.org

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La spiritualità russa incontra il Buddismo
Pavel Florenskij, sacerdote ortodosso definito il “Leonardo della cultura russa”, presentato a un festival della filosofia a Cagliari che avvicina Oriente e Occidente

Dal 24 al 27 marzo, presso il Teatro Massimo di Cagliari e in collaborazione con l’Università di Cagliari, si è tenuto il festival della filosofia dal titolo “La legge la libertà la grazia”. Il dialogo fra Vito Mancuso, teologo dell’Università San Raffaele di Milano e Alessandro D’Alessandro, storico della filosofia dell’Università di Firenze e membro dell’Isti­tuto Buddista Italiano Soka Gakkai, affrontava il tema delle similitudini fra la visione del filosofo, matematico e teologo russo del Novecento Pavel Florenskij, la dottrina di Nichiren Daishonin e il pensiero buddista mahayana basato sul Sutra del Loto di Shakyamuni. Mancuso ha introdotto Pavel Florenskij, sacerdote ortodosso, come il “Leonardo della cultura russa”.
Per Florenskij l’interrelazione delle cose, materiali e spirituali, è un palcoscenico sul quale l’uomo, per sentirsi veramente libero, deve ricercarne il significato profondo. Libertà significa crescita spirituale. Ma come si fa a percepire il profondo significato delle cose? «Bisogna lavorare sodo, con impegno e dedizione, su se stessi naturalmente. Guardare il mondo con la voglia di capire, per riconoscermi nelle cose e percepirmi come parte integrante di esse. Il mondo si guarda “muovendosi”, osservando una stanza da una sola angolatura non se ne percepisce la visuale completa». Quando il pensiero non si muove? Quando non è creativo e rimane ideo­logia: riportare i fatti senza “sentire” in termini religiosi si chiama dogmatismo, rigidità, separazione. “Sentire” la gioia e il dolore “come fatti della vita” con certezza che tutto avviene per un preciso senso e significato porterà sicuramente verso il meglio.
«C’è una profonda analogia, una corrispondenza fra il Buddismo e la spiritualità di Florenskij» ha detto D’Alessandro. «I suoi scritti e in particolare “La colonna e il fondamento della verità”, mi hanno indotto a pensare che esiste in ognuno di noi un livello profondo della nostra coscienza, capace di ricevere e assimilare valori universali inerenti alla vita. Capace di entrare in sintonia con la coscienza e le opere di altri esseri umani anche se molto lontani e diversi da lui, Florenskij non solo ha pensato, ma ha vissuto da uomo forte e libero. Il mondo e la vita sono un insieme governati da un’unica legge di compassione, da una legge di interdipendenza di tutti i fenomeni. Chi guarda un foglio di carta con uno sguardo puro si accorge che dentro quel foglio c’è una nuvola, perché senza la nuvola non c’è la pioggia, senza la pioggia non crescono gli alberi e senza gli alberi non si fa la carta, se c’è questa carta deve esserci anche la nuvola…».
Donatella Marchi

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Il tempo di lottare

«Chi desidera studiare il Buddismo deve prima di tutto imparare a conoscere il tempo», dice Nichiren aprendo La scelta del tempo, uno dei suoi scritti più importanti. Il Daishonin individua nella disarmonia con la Legge la causa dell’infelicità delle persone, della confusione e del disordine nella società e ritiene che Nam-myoho-renge-kyo, l’essenza del Sutra del Loto, sia la buona medicina che guarisce la “malattia” di non rispettare la Legge mistica.
Daisaku Ikeda – nel nuovo volume della collana Esperia Lezioni sugli scritti di Nichiren Daishonin ­- ci conduce con la consueta chiarezza a comprendere questo profondo insegnamento sul tempo di kosen-rufu, ovvero sul tempo della pace nel mondo. La scelta del tempo, dice Ikeda, può essere considerato un ardente appello alla pace, a trasformare il karma del paese, dell’epoca e di tutta l’umanità, a costruire una società piena di compassione, basata sul rispetto di tutti.
Perché leggere e studiare il Gosho, ovvero gli scritti di Nichiren Daishonin? Perché «è un’antologia di insegnamenti per vincere, è la forza motrice per realizzare qualsiasi successo nella vita personale e nella società, per trionfare sul karma negativo e per sconfiggere le funzioni demoniache», dice Ikeda nella prefazione. Perché il tempo di lottare e di vincere è adesso.

D. Ikeda, La scelta del tempo – Lezioni sugli scritti di Nichiren Daishonin, Esperia Edizioni, 96 pagine, euro 7,00.

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