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Abbattere i muri con il dialogo - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 14:27

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    Abbattere i muri con il dialogo

    Giorno dopo giorno, lottando contro i nostri limiti e la nostra chiusura, possiamo aprire varchi nel nostro cuore, lasciando spazio al desiderio di incoraggiare e prenderci cura di ogni persona, senza preconcetti. Per questo è fondamentale apprezzare, lodare e sostenere ogni persona, dialogando con un atteggiamento libero da pregiudizi, pronti a metterci in discussione, pronti ad ascoltare con attenzione le ragioni dell’altro e incoraggiare chi sta affrontando difficoltà

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    Giorno dopo giorno, lottando contro i nostri limiti e la nostra chiusura, possiamo aprire varchi nel nostro cuore, lasciando spazio al desiderio di incoraggiare e prenderci cura di ogni persona, senza preconcetti. Per questo è fondamentale apprezzare, lodare e sostenere ogni persona, dialogando con un atteggiamento libero da pregiudizi, pronti a metterci in discussione, pronti ad ascoltare con attenzione le ragioni dell’altro e incoraggiare chi sta affrontando difficoltà

    «Come possiamo sormontare le sofferenze e i disastri naturali che attanagliano la nostra società – scrive Daisaku Ikeda – e aprire a tutte le persone la strada per il conseguimento della pace e della felicità? Più una persona è premurosa e desidera contribuire all’altrui felicità, più ricercherà con impegno una risposta esaustiva a tale domanda. Attraverso dialoghi mirati ad “adottare l’insegnamento corretto per la pace nel paese” e sforzi volti ad ampliare la nostra cerchia di amicizie, potremo trovare insieme una strada piena di speranza e uniti manifestare la forza e la saggezza per superare ogni difficoltà» (NR, 488, 6).
    Il dialogo è un’arma potente per abbattere i muri creati dall’egoismo umano che impedisce di essere disponibili e aperti verso gli altri, soprattutto nelle situazioni più critiche e conflittuali. Più alto è il muro delle difficoltà che incontriamo, più dovremmo sforzarci di sviluppare la nostra forza interiore per riuscire a superarlo, partendo da una preghiera forte e determinata davanti al Gohonzon, recitando Daimoku per espandere il nostro stato vitale. Così, giorno dopo giorno, lottando contro i nostri limiti e la nostra chiusura, possiamo aprire varchi nel nostro cuore, lasciando spazio al desiderio di incoraggiare e prenderci cura di ogni persona, senza preconcetti.
    Attraverso questo sforzo quotidiano possiamo eliminare le barriere che ci dividono dagli altri e cominciare a percepire con la nostra vita che tutte le persone hanno la Buddità, senza alcun dubbio, anche quelle più differenti da noi, o che ci creano più problemi. Per questo è fondamentale apprezzare, lodare e sostenere ogni persona, dialogando con un atteggiamento libero da pregiudizi, pronti a metterci in discussione, pronti ad ascoltare con attenzione le ragioni dell’altro e incoraggiare chi sta affrontando difficoltà.
    C’è sempre una possibilità di cambiamento, anche nelle situazioni più difficili, perciò, prendendo ad esempio il Bodhisattva Mai Sprezzante (Fukyo) che si inchinava di fronte a ogni persona in segno di rispetto verso la sua Buddità, bisogna credere nel potenziale infinito dell’essere umano e continuare a dialogare, con pazienza, al di là delle differenze che tendono a separarci, senza perdere la fiducia. Il presidente Ikeda scrive: «Non esistono persone che non possono cambiare. Noi crediamo nell’esistenza della Buddità insita nella vita di tutte le persone, pertanto non le giudichiamo a priori e non abbiamo remore nell’andare verso di loro per aiutarle. Recitiamo Daimoku per la loro felicità, crediamo in loro e prendiamo l’iniziativa di dialogare con loro perché possano creare dei legami con il Buddismo» (ibidem, 7).
    Condividendo idee ed esperienze attraverso un dialogo sincero, cerchiamo di allargare il più possibile la rete delle nostre amicizie, creando un’alleanza solidale e una profonda unità tra persone che ricercano la pace, per contrastare e disperdere il caos e la confusione che caratterizzano la nostra società.
    Per Nichiren Daishonin la strada per uscire dal vicolo cieco in cui si trovava la società era che le persone credessero nelle reciproche capacità e lavorassero insieme per farle emergere. Questa è la strada che stiamo percorrendo anche noi oggi, come afferma il presidente Ikeda nella Proposta di pace di quest’anno: «Sono convinto che non vi sia forza più grande che approfondire il senso di solidarietà tra le persone di tutto il mondo. A tal fine io e i miei compagni di fede della SGI ci impegniamo, giorno dopo giorno, a cercare di accendere col dialogo una scintilla in grado di generare la fiamma del coraggio e della speranza» (BS, 152, 44).

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