Deprecated: Function strftime() is deprecated in /var/www/vhosts/ilnuovorinascimento.org/wp-dev.ilnuovorinascimento.org/site/wp-content/themes/nuovo-rinascimento/functions.php on line 220
365 giorni da ricordare - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 19:12

486

Stampa

365 giorni da ricordare

Andrea Ciccorelli, Roma

Maggio. Ancora nessun Gohonzon consegnato, nessun album registrato, ma di nuovo il sostegno di sensei: in un momento di grande difficoltà mi arriva in regalo un fuku-sa, un fazzoletto dove si usa avvolgere il juzu, con la scritta: “Marcia coraggiosa”

Dimensione del testo AA

Maggio. Ancora nessun Gohonzon consegnato, nessun album registrato, ma di nuovo il sostegno di sensei: in un momento di grande difficoltà mi arriva in regalo un fuku-sa, un fazzoletto dove si usa avvolgere il juzu, con la scritta: “Marcia coraggiosa”

Ho ventidue anni e sono membro dell’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai dal luglio 2008. Il primo gennaio 2011 mi trovavo al Centro culturale e, nonostante in quel periodo recitassi molto Daimoku, mi sentivo frustrato perché non avevo realizzato uno shakubuku con Gohonzon nel corso del 2010, al contrario dei due anni precedenti dove ero sempre riuscito a dedicare questi risultati al mio maestro, Daisaku Ikeda. Quel Capodanno del 2011 decisi profondamente di ricominciare a impegnarmi e di portare due persone – di cui almeno un giovane uomo – a ricevere il Gohonzon entro giugno, incoraggiato da una guida di sensei che dice: «Essere sconfitti non significa fallire o commettere degli errori, significa piuttosto arrendersi» (NR, 463, 12). Quel giorno sentii anche l’importanza di dedicarmi all’attività del gruppo Futuro e decisi di fare tre turni soka-han al mese, nonostante dovessi raggiungere il Centro culturale a piedi e, per finire, di registrare entro giugno un album insieme al gruppo con cui suonavo da cinque anni. A febbraio mi venne proposto di occuparmi dell’attività di protezione in occasione di una visita degli studenti dell’Università Soka. Una grande occasione per sperimentare ancora una volta il potere incredibile del Daimoku: “nessun incidente, massimo risultato” è, infatti, il motto dei soka-han. Nel frattempo, il mio gruppo si divideva e venivo nominato responsabile di settore giovani uomini. Il 3 marzo un giovane a cui avevo parlato di Buddismo iniziava a praticare. Mi proposero di partire per un corso al Centro europeo di Trets, ma avevo paura: in genere al ritorno dai corsi mi crolla tutto addosso e questa volta stavo per tirarmi indietro. Tuttavia, a liste ormai chiuse, decisi davanti al Gohonzon di partecipare e iniziai a recitare due ore di Daimoku al giorno per potermi pagare il corso. Anche se ero senza soldi, decisi di contribuire all’offerta con sincerità. Dopo quest’azione, la madre dei bambini per la quale avevo lavorato tempo addietro mi chiamò per propormi un week-end lavorativo: il compenso corrispondeva esattamente al costo del corso!
Al ritorno da Trets “scenari apocalittici” nelle relazioni, ma il mio stato vitale e la mia fede erano stati temprati dallo studio del Gosho L’eroe del mondo (RSND, 1, 741). Intanto era arrivato aprile e nessuno dei miei shakubuku si decideva a praticare. Per di più la sofferenza per la separazione dalla mia ragazza mi impediva di concentrarmi nello studio. Il mio obiettivo era di superare tre esami nella sessione estiva, ma ero molto scoraggiato. Ogni volta che stavo per toccare il fondo le parole di Ikeda mi indicavano la strada: «È nelle avversità che si misura la propria fede. Quando ci si confronta con i tre ostacoli e i quattro demoni […] è della massima importanza avere una fede ferma e incrollabile» (BS, 146, 45). Così ho perseverato finché, il 16 aprile, mi è stata proposta la responsabilità delle attività dei giovanissimi. Quel giorno mi aspettava la riunione del gruppo Futuro del mio territorio, argomento “lo studio”, e due giorni dopo una prova scritta all’università. Non facevo che piangere pensando: «Come posso incoraggiare questi ragazzi, se io per primo non riesco a studiare?». Tuttavia, mentre andavo alla riunione, ho incontrato un ragazzo sull’autobus e gli ho parlato di Buddismo: lo stato vitale è schizzato alle stelle e la riunione ha lasciato tutti molto incoraggiati, me compreso.
Maggio. Ancora nessun Gohonzon consegnato, nessun album registrato, ma di nuovo il sostegno di sensei: in un momento di grande difficoltà mi arriva in regalo un fuku-sa, un fazzoletto dove si usa avvolgere il juzu, con la scritta: “Marcia coraggiosa”. Il 5 maggio, dopo la riu­nione di discussione, suono in un locale dove incontro due ragazzi, parlo loro di Buddismo ed entrambi decidono di praticare. La serata va alla grande e alla fine scopro che quelli del locale hanno registrato il concerto a nostra insaputa! Ecco fatto il cd, e gratis! Obiettivo realizzato, relazione con il maestro rafforzata.
Il 18 giugno Gianmarco ha ricevuto il Gohonzon. Una gioia incredibile, ma ne mancava ancora uno: avevo promesso a sensei di superare i miei limiti realizzando questo obiettivo e un giorno, recitando Daimoku, ho sentito che niente è impossibile. Il 23 giugno, proprio agli sgoccioli, mi hanno chiamato per dirmi che una giovane donna a cui avevo fatto shakubuku nel 2008 aveva deciso di ricevere il Gohonzon. Durante la consegna non facevo che piangere. «Le preghiere per la propagazione della legge saranno sempre esaudite» (NR, 474, 4) scrive Ikeda, ed è proprio vero!
La prima settimana di luglio superavo tutti gli esami all’università con ottimi risultati. Ero determinato a ripagare, almeno in parte, il mio debito di gratitudine verso sensei e i miei genitori, dedicandomi anche all’attività per il cinquantesimo anniversario di kosen-rufu in Europa, consegnando altri due Gohonzon entro dicembre. Con Mattia e gli altri ragazzi decidemmo di realizzare un coro formato solo da giovanissimi, e di scrivere insieme la canzone per l’evento. Da agosto recitavo due ore di Daimoku al giorno per quell’attività e i miei responsabili mi incoraggiarono a pormi anche degli obiettivi personali: dopo solo due giorni incontro una ragazza… prova concreta immediata!
All’inizio dell’anno nel settore c’erano tre giovani in tutto, ma già a settembre, solo nel gruppo che frequentavo, si contavano dieci giovani uomini e due giovani donne. A ottobre corso europeo giovani a Londra, nel Centro di Taplow Court! Di nuovo decido di pagarmi tutto, e ci riesco. Al ritorno il disastro: la cantante del gruppo, nonché mia migliore amica e primo shakubuku con Gohonzon, mi comunica di voler lasciare il progetto musicale a cui stiamo lavorando da cinque anni. Il dolore è grande, ma sono pronto a lottare davanti al Gohonzon: dopo tre ore di Daimoku e lacrime provo un senso di vittoria assoluta, insieme alla certezza che ciò che sta accadendo ha a che fare con la mia rivoluzione umana.
Al Palalottomatica tutti i ragazzi partecipano alla riu­nione e la gioia più grande è vedere la commozione di mio padre, che per trent’anni si è dedicato a kosen-rufu, nel sentir cantare il coro dei ragazzi e nel riconoscere i miei shakubuku tra di loro. Sono veramente felice. Nel frattempo la mia amica è tornata a cantare e finalmente iniziamo a lavorare seriamente all’album. Mai suonato così bene!
Grazie all’attività del 22 ottobre avevo realizzato tutti i miei obiettivi e un altro mio amico aveva ricevuto il Gohonzon. Diversi amici, nel frattempo, stavano iniziando a partecipare alle riunioni. A dicembre sentii che la mia relazione sentimentale non mi dava più niente, ma avevo paura. Lessi una guida del mio maestro sull’amore che rispondeva alle mie domande e questa volta decisi di metterla in pratica senza riserve. Il 13 dicembre ci lasciammo; lo stesso giorno incontrai un ragazzo che cercavo da tempo per affidargli una responsabilità. Parlando con lui mi resi conto che in quelle settimane avevo fatto le esperienze giuste per poterlo incoraggiare al 100%. Dopo neanche mezz’ora mi è arrivato il regalo di Ikeda per l’attività di ottobre, un altro fuku-sa con la scritta “soka-luce”. In tutti i momenti cruciali, la vicinanza spirituale con sensei è più potente di qualsiasi distanza fisica. Subito dopo mi chiama un ragazzo per dirmi che aveva deciso di ricevere il Gohonzon e, come se non bastasse, un gruppo di cui sono grande fan mi comunica che vuole proprio il nostro gruppo per aprire il suo concerto del 28 gennaio a Roma!
Daisaku Ikeda scrive: «Niente è più potente del Daimoku di coloro che si dedicano a kosen-rufu con lo stesso impegno e la stessa perseveranza del loro maestro».

©ilnuovorinascimento.org – diritti riservati, riproduzione riservata