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La potenza del drago - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 14:27

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La potenza del drago

Secondo il calendario lunare cinese, il 2012 è l’anno del Drago. Questo carattere esprime rinascita e vitalità. Alludendo a uno spirito giovanile, Ikeda incoraggia tutti a credere nel potenziale infinito racchiuso nella vita per riuscire a superare persino i momenti più difficili e aprirsi un varco anche nel tunnel più buio

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Secondo il calendario lunare cinese, il 2012 è l’anno del Drago. Questo carattere esprime rinascita e vitalità. Alludendo a uno spirito giovanile, Ikeda incoraggia tutti a credere nel potenziale infinito racchiuso nella vita per riuscire a superare persino i momenti più difficili e aprirsi un varco anche nel tunnel più buio

In una poesia composta a diciotto anni, José Rizal, l’eroe dell’indipendenza delle Filippine scrive: «Gioventù filippina, / […] / nel sole del mattino, / mostra la tua forza, / alza con orgoglio la tua pura fronte». I giovani sono belli così come sono, non hanno bisogno di fingersi diversi o darsi delle arie.
La poesia prosegue: «Voi giovani […] / subito sciogliete / la pesante catena / che il talento poetico vi frena».
La filosofia del Buddismo di Nichiren Daishonin che afferma il valore della vita è la spada spirituale affilata che permette ai giovani di spezzare le catene di un’epoca malvagia e i ceppi della sofferenza karmica e dispiegare appieno l’illimitato potenziale della gioventù.
Oggi i giovani della SGI si sono alzati con decisione e, come il sole del mattino che reca speranza, hanno preso a illuminare la via verso una nuova era di umanità.
Al momento sono impegnato in un dialogo per corrispondenza con José Abueva, ex presidente dell’Università delle Filippine, nel quale ci stiamo concentrando, fra le altre cose, sull’importanza di creare un mondo di pace e coesistenza per le generazioni future. Abueva ha affermato che, nella rete creata dai giovani della SGI, attivamente presenti nella società, egli vede rivivere intensamente lo spirito eroico di Rizal.
È iniziato l’Anno dello sviluppo della Soka Gakkai dei giovani. Che tema entusiasmante! È un anno di propagazione dinamica dello spirito Soka di maestro e discepolo, in grado di assicurare fondamenta salde per chi verrà dopo.
Durante i corsi e le attività per kosen-rufu si scoprono individui capaci ed emergono talenti eccezionali. Uno degli aspetti più significativi delle nostre attività è lucidare le “gemme grezze” che sono i giovani, fino a farli diventare diamanti scintillanti.
Quest’anno ho compiuto ottantaquattro anni. In Giappone il sessantesimo compleanno è una pietra miliare che segna un nuovo inizio nella vita. Perciò adesso è come se avessi ventiquattro anni per la seconda volta.
Sessant’anni fa, nel febbraio del 1952, a ventiquattro anni mi buttai anima e corpo nell’attività per espandere sempre di più il nostro movimento di kosen-rufu. A quell’epoca la maggior parte dei capitoli raramente riusciva a convertire al Buddismo del Daishonin più di cento famiglie al mese: quello rappresentava il limite. A quel ritmo ci sarebbe voluta un’eternità per realizzare lo scopo di settecentocinquantamila famiglie stabilito dal nostro maestro, il secondo presidente della Soka Gakkai Josei Toda. Qualcuno doveva superare quel limite.
Nichiren Daishonin scrive: «Si dice che se il maestro ha un buon discepolo, tutti e due otterranno il frutto della Buddità […] Se maestro e discepolo non hanno la stessa mente, non realizzeranno nulla» (Fiori e frutti, RSND, 1, 808). Se rimaniamo fedeli al sentiero fondamentale di maestro e discepolo, possiamo far emergere il potere per superare qualsiasi ostacolo.
Deciso a rispondere alle aspettative del mio maestro per renderlo felice, assunsi la guida delle attività di propagazione nel capitolo Kamata di Tokyo come coordinatore di capitolo e, insieme ai membri, realizzammo un nuovo record: duecentouno famiglie convertite in un solo mese.
La maggior parte dei membri del capitolo Kamata era povera e oppressa da ogni genere di problema, ma perseguendo il sentiero Soka di maestro e discepolo ciascuno di loro acquisì una nuova prospettiva di vita come Bodhisattva della Terra e si dedicò con impegno a far conoscere la Legge mistica agli altri. Come risultato, nella loro vita cominciarono a sbocciare i meravigliosi benefici della fede.
Sto parlando della famosa Campagna di febbraio del capitolo Kamata che fece compiere un passo avanti all’intera organizzazione nelle attività per la crescita di kosen-rufu. Possiamo dire che fu il punto di partenza per lo sviluppo di una Soka Gakkai giovane.
La passione e l’entusiasmo incontenibili di quel giovane ventiquattrenne ardono ancora oggi nel mio cuore. Dedicare la propria vita a kosen-rufu, superando ogni difficoltà, insieme ai nostri giovani, è la tradizione eterna di una Soka Gakkai sempre giovane.
«Dall’indaco, un blu ancora più blu» è un detto famoso in Oriente che indica un allievo o un discepolo che supera il maestro.
Alludendo a questa massima Nichiren Daishonin scrisse in una delle sue lettere indirizzate alla monaca laica Ueno, madre di Nanjo Tokimitsu: «Il Sutra del Loto è come l’indaco e la forza della pratica è come il blu che diventa sempre più intenso» (L’inferno è la Terra della Luce Tranquilla, RSND, 1, 404). Il tratto che caratterizza un vero leader di kosen-rufu è l’impegno personale nel continuare ad avanzare con sempre maggiore vitalità ed entusiasmo, oggi più di ieri, quest’anno più di quello precedente.
Il grande scrittore tedesco Johann Wolfgang Goethe (1749-1832) disse: «Per non ristagnare è necessario continuare a cambiare, rigenerarsi, tornando continuamente giovani». Una persona che continua a crescere e svilupparsi si può dire “giovane”.
Inazo Nitobe (1862-1933), il famoso diplomatico ed educatore giapponese, nato nel Tohoku centocinquant’anni fa, affermò: «Se volete rimanere giovani, abbracciate nobili ideali». Per continuare a crescere, giorno dopo giorno, è particolarmente importante mirare alla realizzazione del supremo ideale di kosen-rufu. Ogni passo compiuto in questa direzione risplenderà come un aureo risultato.
Il presidente Toda disse: «Voglio che siate giovani eccellenti che abbracciano l’ideale di recare beneficio al paese e allo stesso tempo s’impegnano nel loro ambiente per consolidare le proprie fondamenta».
Anche le attività dei nostri membri del Regno Unito, dove avranno luogo le Olimpiadi del 2012 a Londra, sono state notevoli.
È a Londra che visse lo storico britannico Arnold J. Toynbee. Quarant’anni fa, nel 1972, lo andai a trovare a casa sua e iniziammo un dialogo che continuammo poi l’anno seguente. Quando toccammo l’argomento del progresso spirituale degli esseri umani, Toynbee disse: «L’obiettivo primario di un essere umano, per il bene proprio e della società, è migliorare il suo karma. L’unico mezzo è l’autocontrollo, e questo è un compito che spetta al singolo individuo» (A. Toynbee-D. Ikeda, Dialoghi, Bompiani, Milano 1988, pag. 343). Come esseri umani abbiamo la capacità di trascendere il nostro io attuale e diventare persone di maggiore forza e capacità di reazione, che non si fanno sconfiggere da niente.
Per questo è importante allenarci costantemente e sviluppare le nostre potenzialità. Tenendo il nostro maestro sempre nel cuore, alziamoci per affrontare le sfide della vita. Il Daishonin scrive: «Adesso però siamo entrati nell’Ultimo giorno della Legge e il Daimoku che io, Nichiren, recito è differente da quello delle epoche precedenti. Questo Nam-myoho-renge-kyo comprende sia la pratica per sé sia l’insegnamento agli altri» (Sul ricevimento delle tre grandi Leggi segrete, WND, 2, 986). Quando recitiamo Nam-myoho-renge-kyo e insegniamo agli altri a fare lo stesso, sia noi che coloro che portiamo a praticare, possiamo realizzare i sogni che nutriamo per il futuro. Questa è la filosofia Soka, coerente e immutabile, la strada per la felicità.
Anche i membri del Kansai, presso i quali mi recai per la prima volta sessant’anni fa con l’obiettivo di kosen-rufu, hanno trasformato in maniera meravigliosa la loro vita grazie alla pratica costante di recitare Daimoku e far conoscere il Buddismo del Daishonin agli altri.
Oggi i nostri membri del Tohoku si battono con coraggio nelle zone devastate dal terribile terremoto e tsunami del marzo 2011 e nelle regioni di tutto il Giappone dove hanno trovato rifugio molte delle persone colpite dalla catastrofe. Essendo abituati ad aiutare e sostenere quotidianamente gli altri nelle attività della Gakkai, hanno assunto la guida delle operazioni di ricostruzione con grande sincerità e dedizione. Grazie ai loro sforzi per far tornare la “luce della felicità” nei cuori della gente, stanno conquistando la fiducia di tante persone nelle comunità di cui fanno parte. In questo modo danno una magnifica prova concreta del principio “cambiare il veleno in medicina”.
Uno spirito forte e positivo, è il requisito essenziale per un’autentica felicità e vittoria. Con uno spirito così è possibile aiutare sia noi stessi che le persone che ci circondano. A un livello più profondo ciò significa una forte fede nel Buddismo del Daishonin.
Basandoci sulla nostra filosofia che ci spinge a rafforzare e far brillare il nostro spirito e di pari passo quello degli altri, stiamo diffondendo nel mondo un modo di vivere basato sul creare felicità per noi e per gli altri. Che missione nobile e ispiratrice abbiamo come Bodhisattva della Terra!
La SGI avanzerà sempre basandosi sul Gosho, gli insegnamenti di Nichiren Daishonin. Ricordo con piacere le lezioni che dedicai ai rappresentanti della Divisione studenti, all’inizio degli anni ’60, sulla Raccolta degli insegnamenti orali, un’opera pervasa dall’essenza della filosofia e della battaglia condotta del Daishonin. Uno dei passi che studiammo insieme era: «Le parole “senza il minimo timore” (SDL, 20, 357) descrivono il modo in cui Nichiren e i suoi seguaci ora invocano Nam-myoho-renge-kyo mentre svolgono la pratica di shakubuku» (OTT, 156). Ero deciso a formare con cura giovani animati dallo spirito di condivisione e privi del “minimo timore” nel cuore. Da allora sono passati cinquant’anni e la crescita di giovani saggi e coraggiosi nella Divisione studenti è davvero impressionante.
Il poeta giapponese Akiko Yosano (1878-1942), originario di Osaka, aveva intuizioni profonde sul futuro e riponeva grande fiducia nelle potenzialità dei giovani. In una famosa poesia parla di un fiore di loto: «La terra brilla / come un unico / enorme fiore di loto / mentre il sole del mattino / sorge / sui campi di neve».
Queste parole mi ricordano la presenza splendente delle giovani donne del gruppo Kayo-kai che rischiarano le loro comunità e tutta la società con la luce della felicità.
Yosano scrisse anche: «Per la gioventù non esiste l’impossibile, non esiste il buio. Essa ha il potere di superare tutto; è il sole che illumina tutto». È la verità. Nella SGI i membri della Divisione giovani donne, con il loro ottimismo e la loro forte fede, rappresentano il sole che illumina tutto mentre i giovani uomini, con il loro coraggio da leoni, incarnano “il potenziale capace di superare tutto”.
Recentemente la NASA ha comunicato che il telescopio spaziale Keplero ha confermato per la prima volta l’esistenza di un pianeta nella “zona abitabile”, la regione dello spazio in cui può esistere acqua allo stato liquido sulla superficie del pianeta, e anche la scoperta di due pianeti fuori dal nostro sistema solare che hanno le dimensioni della Terra e che girano attorno a una stella simile al sole.
Ricordo che Toda rideva di cuore mentre diceva: «Nell’universo ci sono innumerevoli pianeti come la Terra. Devo andare a lavorare per kosen-rufu su questi altri pianeti, perciò lascerò la realizzazione di kosen-rufu sulla Terra ai miei discepoli».
I tempi sono maturi perché i giovani diano prova del loro potenziale illimitato per realizzare l’enorme impresa di kosen-rufu sul nostro pianeta. Questo sarà l’anno di una crescita impressionante.
Stiamo uniti in tutta l’organizzazione nell’incoraggiare e far crescere i giovani. Spero anche che i membri delle Divisioni uomini e donne, sforzandosi di creare sempre più contatti con i giovani nelle loro comunità, accrescano ulteriormente le proprie capacità, si facciano nuovi amici e alleati e diventino a loro volta più vigorosi e vibranti.
Nel calendario lunare cinese il 2012 è l’anno del Drago. In base a questo calendario, l’ora del drago corrisponde circa alle otto di mattina. Il carattere cinese per “drago” nello zodiaco cinese significa anche “mattino” o “crescita vigorosa”. Allude allo spirito della gioventù, dinamico come il sole del nuovo giorno quando sorge luminoso in cielo.
Io sono nato in un anno del Drago e sono determinato a guidare ancora kosen-rufu, mettendo ancora tutta la mia attenzione e il mio impegno nel suo sviluppo. Miei compagni di fede, miei giovani successori, vi chiedo di tenere alto il nobile vessillo dei Bodhisattva della Terra! Anche nei momenti più difficili, apritevi una strada per avanzare nella vostra vita con il coraggio e la saggezza dei Budda!
Avanziamo nuovamente uniti nello spirito di “diversi corpi, stessa mente” insieme ai nostri compagni di fede di tutto il mondo, con fiducia, ottimismo e gioia!

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