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Lo studio per la vita - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 19:12

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Lo studio per la vita

Le lettere di Nichiren Daishonin sostenevano i suoi discepoli mentre era relegato in esilio. Quelle parole hanno attraversato spazio e tempo, diventando uno dei fulcri della pratica buddista grazie alla loro capacità di incoraggiare e far riflettere

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Le lettere di Nichiren Daishonin sostenevano i suoi discepoli mentre era relegato in esilio. Quelle parole hanno attraversato spazio e tempo, diventando uno dei fulcri della pratica buddista grazie alla loro capacità di incoraggiare e far riflettere

Il direttore dell’Accademia internazionale di cultura indiana Lokesh Chandra, uno degli studiosi del Buddismo più conosciuti in India, affermò che gli scritti di Nichiren Daishonin, intrisi della sua serena e imperturbabile condizione vitale, guideranno verso nobili sentieri l’umanità che vive in questo mondo turbolento.
Il movimento di studio della SGI è una fonte di speranza e ispirazione che consente ai membri di approfondire la loro comprensione della suprema filosofia di vita del Buddismo di Nichiren, e quindi di illuminare il futuro dell’umanità.
L’esame di Buddismo di livello intermedio della Divisione giovani si terrà presto in tutto il Giappone. Coloro che prenderanno parte all’esame stanno ora studiando duramente con spirito di ricerca nei confronti del Buddismo. Inoltre, i membri delle quattro Divisioni che prossimamente si sfideranno nell’esame di ammissione al Dipartimento di studio si stanno preparando con serietà.
Sto pregando affinché ogni singolo membro che parteciperà agli esami divenga un vincitore nella fede. Vorrei anche esprimere il mio più profondo apprezzamento alle persone che stanno sostenendo i partecipanti nel loro impegno nello studio e ai responsabili che tengono lezioni  e aiutano i membri ad acquisire delle solide basi nel Buddismo.

Con gli scritti
di Nichiren Daishonin
nel cuore,
sfidiamo i ripidi pendii
della vita.

Con profonda empatia Nichiren Daishonin scrive in una lettera a un discepolo che ha perso l’amato figlio: «Il Sutra del Loto è sia l’insegnamento del Budda, sia l’incarnazione della sua saggezza; chi ripone una sincera fede anche in uno solo dei suoi caratteri o dei suoi tratti, diventerà un Budda nella propria forma presente. […] così [come] il veleno si trasforma in medicina e le persone comuni diventano Budda. Per questo si chiama Legge meravigliosa» (RSND, 1, 861).
Gli scritti di Nichiren Daishonin sono una fonte di ispirazione e danno alle persone la forza di sollevarsi dal più profondo dolore per continuare a vivere con speranza. Possono guidare ogni persona verso la felicità e la vittoria.
I membri della Divisione donne che abbracciano questi insegnamenti stanno organizzando riunioni generali sulla base di piccoli gruppi in ogni zona, in tutto il Giappone. Certamente il Daishonin sarebbe felice di questi incontri pieni di gioia e armoniosi dialoghi, fragranti come bei fiori.

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Quest’anno è il settecentoquarantesimo dalla stesura de L’oggetto di culto per l’osservazione della mente (RSND, 1, 313), un trattato in cui il Daishonin chiarisce il significato dell’oggetto di culto dal punto di vista della Legge. Egli completò questo scritto nell’aprile del 1273, diciotto mesi dopo essere stato esiliato nell’isola di Sado dove le condizioni di vita erano molto dure. Le difficoltà e le privazioni che dovette sperimentare sono vividamente documentate nel Gosho Le azioni del devoto del Sutra del Loto (RSND, 1, 677) che i membri della Divisione giovani in Giappone stanno studiando per l’imminente esame di livello intermedio.
Il Daishonin trascorse il suo primo inverno a Sado, più precisamente a Tsukahara, in un rifugio fatiscente conosciuto come Sammai-do, dove le travi del tetto erano sconnesse, i muri erano pieni di fessure e la neve si accumulava senza mai sciogliersi (cfr. RSND, 1, 683). Inoltre il Daishonin mancava di cibo e di vesti. Dopo essere sopravvissuto a quell’inverno così duro, fu trasferito a Ichinosawa e fu posto sotto la custodia di alcuni seguaci del Nembutsu, alcuni dei quali complottarono per attentare alla sua vita.
Imperturbabile nonostante le circostanze, il Daishonin continuò a scrivere incoraggiamenti per i suoi seguaci. Quanto più dure erano le condizioni, tanto più perseverava nello scrivere.
Poiché era molto difficile reperire  la carta, faceva in modo di non sprecare neanche un foglio. Per esempio, L’oggetto di culto per l’osservazione della mente fu scritto su diciassette fogli di carta, usando il fronte e il retro di ogni pagina, con una calligrafia molto fitta. Dei diciassette fogli, dodici erano normali fogli di carta giapponese, ma gli altri cinque erano più piccoli e sottili tanto che scrivendo su un lato i caratteri trasparivano sull’altro. Verso la fine di queste pagine preziose c’erano annotate diverse frasi in alfabeto semplice, come: «Se il cielo è sereno, la terra è illuminata. Similmente, se si conosce il Sutra del Loto, si può comprendere il significato degli affari di questo mondo» (RSND, 1, 336).
Nonostante fosse bersaglio di persecuzioni e la sua vita fosse in pericolo, il Daishonin continuò a parlare apertamente, con spirito impavido, per il bene e la felicità di tutte le persone. L’esempio della sua vita è fonte di grande ispirazione per noi e non può mancare di commuoverci.
Egli dichiara che «nelle parole del Budda è contenuto il cuore del Budda» (RSND, 1, 296). In effetti, quando leggiamo il Gosho l’invincibile ruggito del leone del Daishonin, il Budda dell’Ultimo giorno della Legge, riecheggia potentemente in tutto il nostro essere, trascendendo spazio e tempo.

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Nell’epoca contemporanea solo i maestri e i discepoli Soka hanno portato avanti con fermezza la propagazione della grande Legge.
“Anno dello studio” è stato il tema della Gakkai molte volte in passato, e ha sempre portato a un significativo fresco sviluppo del nostro movimento.
Il primo “Anno dello studio” fu nel 1963, cinquant’anni fa. Iniziammo quell’anno con uno spirito alto, dopo aver centrato nel novembre precedente un obiettivo che avevo promesso di realizzare al mio maestro Toda prima che morisse: portare il numero degli aderenti alla Soka Gakkai a tre milioni di famiglie.
Il momento del trionfo è proprio quello in cui porre nuove cause per l’eterna vittoria assoluta.
Il 2 gennaio di quell’anno tenni a milleduecento responsabili una lezione sul Gosho Come coloro che inizialmente aspirano alla via possono conseguire la Buddità attraverso il Sutra del Loto.
Successivamente, il 6 gennaio, si tennero in tutto il paese gli esami di ammissione del Dipartimento di studio. Desiderando incoraggiare e lodare i nobili “studiosi comuni” che avevano approfondito con sincerità il Buddismo del Daishonin durante le vacanze di fine anno, visitai personalmente diverse sedi di esame. Molti membri avevano portato con sé i loro bambini. Ricordo con affetto di aver incoraggiato quei bambini invitandoli a diventare tutti grandi leader del futuro.
L’8 gennaio partii dall’aeroporto Haneda di Tokyo per compiere un viaggio per kosen-rufu della durata di tre settimane che mi avrebbe portato nel Nord America, in Europa e di nuovo in Asia. Dissi ai membri che erano venuti a salutarmi in aeroporto che avrei mosso i primi passi per lo sviluppo di kosen-rufu nel mondo per i successivi dieci, trenta, cento anni.
Durante quel viaggio tenemmo degli esami di studio per i membri. Era un periodo in cui c’erano ancora pochi praticanti all’estero. Nella maggior parte dei casi invitai i membri del luogo in cui mi trovavo e rivolsi loro delle domande. Nonostante la circostanza così informale, ognuno considerò quell’esame molto seriamente.
Mentre cercavo di venire incontro allo spirito di ricerca dei membri, riuscii anche a familiarizzare con le diverse situazioni, la cultura e le caratteristiche di ogni paese e territorio che visitavo, cercando di comprendere quale fosse il modo più appropriato per diffondere i princìpi umanistici del Buddismo di Nichiren in quei luoghi.

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La sosta finale di quel viaggio fu a Taiwan. Il nostro volo diretto verso il Giappone aveva subito un ritardo e fummo costretti a prendere un altro volo che fece uno scalo tecnico per il rifornimento di carburante. Sebbene quella sosta fosse del tutto inaspettata, fummo accolti ­all’aeroporto Songsham di Taipei da un gruppo di membri del luogo. Fu come se quell’incontro fosse avvenuto grazie alle preghiere dei membri. Lessi per le persone lì riunite il Gosho L’inverno si trasforma sempre in primavera (RSND, 1, 476) e le incoraggiai con tutto il cuore.
Poco tempo dopo, quando l’organizzazione della Soka Gakkai a Taiwan fu costretta a sciogliersi a causa delle leggi marziali e i membri furono obbligati a sopportare un duro “inverno” della loro fede, le parole del Daishonin li aiutarono a superare quel periodo di difficoltà.
Le prove dell’inverno forgiano un’irremovibile dedizione nella fede, nella pratica e nello studio. Coloro che interiorizzano anche un solo passo del Gosho sono forti, non saranno sconfitti e assaporeranno una meravigliosa primavera di felicità.
La nostra organizzazione a Taiwan superò coraggiosamente le intemperie dell’inverno e ne emerse vittoriosa.
Oggi la SGI-Taiwan è stata riconosciuta un’organizzazione sociale di eccellenza dal Ministero degli interni di Taiwan (per diciassette volte consecutive) e ha anche ricevuto il premio “Yuan Executive”. Inoltre ha realizzato un’incredibile crescita nel numero di membri e ha guadagnato un’ampia fiducia da parte della nazione.
Uno dei nostri responsabili a Taiwan ha affermato che i membri hanno inciso nel cuore la promessa del Daishonin contenuta nel Gosho L’inverno si trasforma sempre in primavera e stanno ora mostrando una brillante prova concreta di vittoria. Una primavera, proprio come descritto dal detto cinese: «I fiori sbocciano nel tepore della primavera e la loro fragranza riempie il giardino».

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Il dottor Lou Marinoff, dell’Associazione americana dei filosofi, con il quale ho pubblicato un dialogo, ha affermato: «Nichiren ha lasciato al mondo un dono prezioso, il cui valore è inestimabile. Possiamo soltanto essergli profondamente grati».
C’è un membro della Divisione uomini nella SGI-Germania che è stato pioniere «nelle due vie della pratica e dello studio» (RSND, 1, 342) del Buddismo di Nichiren Daishonin in Europa. Egli si trasferì in Germania dallo Hokkaido quando era un giovane uomo, negli anni Sessanta.
Cominciò a praticare nello Hokkaido dopo aver sperimentato una serie di circostanze sfortunate. In realtà, all’inizio, lo studio del Buddismo fu per lui una lotta, principalmente perché non era in grado di leggere bene.
Avendo dovuto lavorare fin da giovane per mantenere sé e i suoi fratelli dopo la morte dei genitori, non aveva potuto frequentare le scuole elementari regolarmente.
Perciò chiese ai suoi compagni di fede di aiutarlo a leggere il Gosho: accanto ai caratteri cinesi ne annotava la pronuncia. Leggeva anche i passi ad alta voce, li ricopiava a mano e li rileggeva di nuovo.
C’era un passo in particolare, tratto dal Gosho Adottare l’insegnamento corretto per la pace nel paese, che egli aveva inciso nel cuore: «Una mosca blu, se si posa sulla coda di un buon cavallo, può viaggiare diecimila miglia» (RSND, 1, 18).
In Germania questo giovane uomo lavorava come minatore. Quando tornava a casa, esausto dopo una giornata di duro lavoro, ogni sera leggeva il Gosho e sentiva che la forza ritornava in lui. Studiava intensamente le parole del Daishonin girando le pagine con le dita callose e indolenzite, con il volto ancora coperto dalla polvere di carbone della giornata di lavoro in miniera.
Con il desiderio di diffondere gli insegnamenti di Nichiren Daishonin egli si applicò nello studio del tedesco. C’erano solo pochi membri in Germania a quel tempo, ma egli si unì a loro nel condividere il Buddismo del Daishonin. Un giovane uomo tedesco, che successivamente diventò responsabile centrale della SGI in Europa, iniziò a praticare proprio in quel periodo.
In quei tempi pioneristici del nostro movimento in Europa, molti erano affascinati e impressionati dalla dottrina buddista dei “tremila regni in un singolo istante di vita” e dalla filosofia fondamentale dell’uguaglianza  umana basata sul principio che tutte le persone possiedono la natura di Budda.
Ma più di ogni altra cosa fu il potere del Buddismo, dimostrato dalle esperienze personali dei membri, che agì come forza motrice per la diffusione degli insegnamenti di Nichiren Daishonin.
Non dimenticherò mai che è grazie al duro lavoro e agli sforzi di innumerevoli pionieri che hanno dedicato la loro vita a kosen-rufu che i semi della Legge mistica sono stati piantati in tutto il mondo.
Il Gosho è ora tradotto in più di dieci lingue ed è diventato uno scritto che diffonde la luce della speranza per tutte le persone ovunque, trascendendo le differenze di etnia e di cultura.

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Con gli esami che si terranno quest’anno in cinquantacinque pae­si, l’impegno nello studio del Buddismo è ora condiviso tra i membri dell’intero globo.
I responsabili della SGI di tutto il mondo, uniti nello spirito di “diversi corpi stessa mente”, hanno preso la guida nello sforzo compassionevole di diffondere il Buddismo di Nichiren.
Con l’imminente completamento della nuova sede centrale della Soka Gakkai a Tokyo, stiamo entrando nella nuova era di kosen-rufu mondiale, nella quale la grande filosofia del Buddismo di Nichiren, basata sul rispetto della vita,  si diffonderà ancora più ampiamente.
L’obiettivo della nostra pratica buddista è compiere la nostra illimitata rivoluzione umana e nello stesso tempo far avanzare il grande movimento di kosen-rufu per portare pace e felicità a tutta l’umanità.
Il Daishonin ha chiaramente stabilito il sentiero fondamentale per far sì che ciò diventi realtà e perciò afferma: «Impegnati nelle due vie della pratica e dello studio. Senza pratica e studio non può esservi Buddismo» (Il vero aspetto di tutti i fenomeni, RSND, 1, 342).
Praticare significa recitare Daimoku per kosen-rufu e agire coraggiosamente per fare shakubuku, cioè condividere il Buddismo con gli altri. Studiare significa leggere e interiorizzare gli scritti del Daishonin e compiere incessanti sforzi per approfondire la comprensione del Buddismo per la nostra stessa felicità e per quella degli altri.
Il filosofo tedesco Arthur Schopenhauer (1788-1860) scrisse: «Solo se siamo convinti della verità e dell’importanza delle nostre idee, scaturirà l’entusiasmo necessario per essere determinati ad esprimerle nella maniera più chiara, elegante ed energica ovunque, con persistenza instancabile».
Desidero trasmettere l’importanza dello spirito della pratica e dello studio ai miei amati discepoli.
Il Daishonin scrive: «Se i devoti del Sutra del Loto […] praticano come dice il sutra, allora ognuno di essi senza eccezione alcuna, conseguirà sicuramente la Buddità nella vita presente» (WND, 2, 88).
Studenti del Buddismo di Nichiren Daishonin, siate grandi filosofi che comprendono i princìpi per la vittoria nella vita! Praticanti della Legge mistica, siate insuperabili esperti nell’arte della felicità!

Il Daishonin certamente
loda e protegge
i coraggiosi individui
che percorrono il nobile sentiero
della pratica e dello studio.

(29 settembre 2013)

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