Ciò che conta è sviluppare la nostra vita e stabilire un forte io, un io che non vacilli di fronte alle tempeste della vita. Là dove ci troviamo, quello è il luogo della vittoria. È lì che possiamo compiere la nostra rivoluzione umana, giorno dopo giorno
In questi giorni stiamo celebrando il 18 novembre, e finalmente è stata inaugurata la nuova sede centrale della Soka Gakkai, a Tokyo. È un momento molto significativo perché segna una nuova partenza del nostro movimento a livello mondiale, ed è un’occasione straordinaria per rinnovare il nostro voto di realizzare kosen-rufu. Ringrazio profondamente tutte le persone che in ogni regione d’Italia si stanno impegnando nell’attività e nella propagazione del Buddismo, per realizzare fino in fondo gli obiettivi che ci siamo posti all’inizio dell’anno.
In questa fase così importante ognuno di noi deve sviluppare una maggiore consapevolezza e “maturare” nella fede, dimostrando la grandezza dell’insegnamento del Daishonin nella propria vita, con le proprie azioni. Ciò non dipende dagli anni di pratica; bisogna semplicemente risvegliarsi ancora più profondamente alla nostra missione di Bodhisattva della Terra e lottare tenendo sempre al centro il Gohonzon, con questo atteggiamento: «Qualunque cosa accada, cambio io!».
Tutto parte dalla trasformazione di una singola persona, in altre parole dalla nostra rivoluzione umana.
Come scrive il presidente Ikeda: «Nonostante i progressi che l’umanità potrà raggiungere, essa non potrà mai sottrarsi alle sofferenze universali di nascita, invecchiamento, malattia e morte. Non esistono persone che non soffrano per qualche problema o preoccupazione. Ognuno di noi combatte, per una ragione o per un’altra, con il proprio karma. […] Il Daishonin spiega: “Il Sutra del Loto offre un mezzo segreto per condurre tutti gli esseri viventi alla Buddità: esso vi conduce una persona del regno d’inferno, una del regno degli spiriti affamati e così via per ognuno dei nove regni dell’esistenza, aprendo così la strada del conseguimento della Buddità a tutti gli esseri viventi”» (NR, 522, 4).
La società diventa ogni giorno più complessa e gli ostacoli aumentano sempre di più: è fondamentale quindi vivere basandoci sulla Legge mistica e dare prova concreta nella vita quotidiana, sul posto di lavoro e nella comunità. Il nostro maestro desidera con tutto il cuore che ognuno realizzi una splendida vittoria e diventi assolutamente felice, per questo ogni giorno ci incoraggia ad affrontare qualsiasi circostanza con fiducia e determinazione.
Ora nella SGI, in tutto il mondo, stanno emergendo tanti giovani pieni di entusiasmo. Compito di noi adulti, donne e uomini, è sostenerli e incoraggiarli come fossero nostri figli, stando vicino a loro e creando una grande armonia, tutti insieme. Così i giovani possono manifestare le loro potenzialità, e anche noi adulti possiamo crescere insieme a loro. In questo modo si diffonderanno intorno a noi una grande gioia e una luce di speranza per il futuro.
Nel Gosho si legge: «L’uomo saggio merita di essere chiamato tale perché non si lascia sviare dagli otto venti: prosperità, declino, onore, disonore, lode, biasimo, sofferenza e piacere» (RSND, 1, 705). Non lasciarsi sviare dagli “otto venti” vuol dire stabilire una salda fede nel Gohonzon.
Di solito nella società si guarda alle formalità, alla ricchezza, mentre l’aspetto spirituale dell’essere umano viene trascurato; ma noi non dovremmo farci influenzare dalle circostanze esterne, dal guadagno o dalla perdita, dalla prosperità o dal declino. Bisogna rafforzare innanzitutto la nostra fede e il nostro ichinen, ora più che mai, proprio perché viviamo tempi difficili. Chi non viene influenzato dagli “otto venti” è una persona saggia: non si lamenta nelle difficoltà e non si esalta nella prosperità.
Ciò che conta è sviluppare la nostra vita e stabilire un forte io, un io che non vacilli di fronte alle tempeste della vita. Là dove ci troviamo, quello è il luogo della vittoria. È lì che possiamo compiere la nostra rivoluzione umana, giorno dopo giorno.