I giovani della Divisione futuro stanno recitando Daimoku in tutto il mondo per realizzare grandi risultati entro il prossimo 18 novembre, giorno in cui ci sarà l’inaugurazione della nuova sede della Soka Gakkai in Giappone: una nuova partenza del nostro movimento per la pace, la cultura e l’educazione.
Lo sviluppo della Divisione futuro rappresenta la speranza per l’umanità. Quando siamo giovani può capitare di non avere una chiara visione del futuro e possiamo essere incerti sulla strada da prendere. A questo riguardo il nostro maestro Ikeda ci offre un caldo incoraggiamento: «In giapponese la parola “missione” si scrive con due caratteri cinesi che significano “usare la propria vita”. Per che cosa dovremmo usare la nostra vita? Dovremmo continuare sempre a ricercare e porci questa domanda. Se continuate a impegnarvi con tutto il cuore in ogni compito che avete di fronte e a sfidare ogni ostacolo che incontrate, alla fine scoprirete qual è la vostra missione unica nella vita. Voi tutti avete dentro la forza illimitata di andare avanti, di essere felici e di vincere. Quando vi sentite appesantiti dalle preoccupazioni o dalle paure, vi prego di recitare Daimoku davanti al Gohonzon con sincerità». Continuiamo a recitare Daimoku e a incoraggiarci reciprocamente verso il 18 novembre!
• • •
La nuova rivoluzione umana, vol. 26, cap. 1, “Atsuta”, puntata 31
«Fai crescere le persone, persone di talento»: questa era l’esortazione del filosofo Kanzo Uchimura. Nel pomeriggio del 2 ottobre Shin’ichi Yamamoto prese parte alla riunione inaugurale della quarta classe della Divisione futuro dello Hokkaido presso la mensa all’interno dell’auditorium Toda. Era un gruppo composto da ventisei rappresentanti delle scuole medie e superiori.
Appena Shin’ichi arrivò, i volti si illuminarono. Anche Shin’ichi sorrise, ma appena iniziò a parlare l’atmosfera si fece seria. «Ognuno di loro è un prezioso successore di kosen-rufu. Per questo dovrei rivolgermi a loro con serietà, per il bene del futuro», pensava.
«Oggi desidero parlarvi di qualcosa di molto importante per la vostra vita»: le sue parole erano piene di forza.
«Per l’essere umano una delle cose più importanti è la tenacia. In un certo senso possiamo dire che la vita è una lotta per non perdere mai la speranza. La vita, e in particolare i giorni della gioventù, possono sembrare un susseguirsi di problemi e preoccupazioni: quando i voti degli esami sono bassi, quando la situazione familiare è difficile, quando i soldi sembrano non bastare o quando c’è un enorme divario tra i vostri sogni e la realtà… Potreste iniziare a pensare di non essere bravi, che non ci sono possibilità, e potreste sentire un senso di negatività e disperazione. Ma non dovete farlo. Il Buddismo insegna che tutti siamo nati con una nobile missione e che tutti possiamo brillare in modo speciale, unico. Come possiamo farlo? Attraverso la perseveranza.
«Quando non si ottiene il risultato desiderato, quando si fallisce, quando si è scoraggiati, quando si perde la voglia di vivere: in questi momenti bisogna rialzarsi e avanzare verso il proprio obiettivo. È importante questo tipo di tenacia. Dite a voi stessi: “Anche se non ho capacità va bene lo stesso. Non importa come mi vedono gli altri! Io comunque non mi arrendo!”».
• • •
La nuova rivoluzione umana, vol. 26, cap. 1, “Atsuta”, puntata 32
Shin’ichi continuò a parlare ai membri della Divisione futuro dello Hokkaido, guardando ciascuno negli occhi. «La vita delle persone di successo non è mai stata una passeggiata tranquilla, senza sforzi. Nessuno ha mai trionfato senza prima sperimentare fallimenti e insuccessi. I veri vincitori nella vita sono coloro che hanno perseverato faticosamente attraverso le difficoltà, a volte sull’orlo della disperazione, e che hanno continuato ad avanzare con tenacia, ancora e ancora.
«Anche se doveste fallire, non dovete assolutamente scoraggiarvi. Perde chi tende a denigrare o sottovalutare se stesso. Chi è paziente e tenace, alla fine vince. Noi recitiamo Daimoku e portiamo avanti la pratica buddista per sviluppare questa tenacia, non lo dimenticate.
«Io sono sicuro che coloro che perseverano nonostante tutto, e con determinazione incrollabile basata sulla fede nella Legge mistica non si allontanano dal percorso di vita che hanno scelto, otterranno la corona della vittoria».
I ragazzi annuirono.
«Chi cade sette volte e si rialza è una persona coraggiosa, una persona che avrà un brillante futuro davanti a sé»; queste sono le parole di Inazo Nitobe (1862-1933), un educatore con stretti legami con lo Hokkaido, un buon amico del primo presidente della Soka Gakkai Tsunesaburo Makiguchi. (www.ilvolocontinuo.it)
• • •
dal Gosho “Persecuzioni con spade e bastoni”:
«Il quinto volume contiene il cuore di tutto il Sutra del Loto poiché rivela che la figlia del re drago conseguì la Buddità nella sua forma presente. Devadatta rappresenta l’aspetto spirituale dell’Illuminazione, la figlia del re drago l’aspetto fisico. Il principio del conseguimento della Buddità nella propria forma presente non appare in nessun altro degli insegnamenti predicati durante tutta la vita del Budda. […] Gli uomini giapponesi sono come Devadatta, le donne sono simili alla figlia del re drago: essi conseguiranno la Buddità attraverso il Sutra del Loto, sia che vi si oppongano sia che vi aderiscano. Questo è il messaggio del capitolo “Devadatta”». (RSND, 1, 855)
commenta Daisaku Ikeda:
Il dodicesimo capitolo del Sutra del Loto, Devadatta, contiene gli importanti insegnamenti del conseguimento della Buddità nella forma presente da parte della figlia del re drago e […] del malvagio Devadatta, che rappresenta il principio dell’ottenimento dell’Illuminazione da parte delle persone malvagie […] In questa lettera il Daishonin parla del conseguimento della Buddità da parte di Devadatta come dell’«aspetto spirituale dell’Illuminazione». La figlia del re drago non solo era una donna – le donne negli insegnamenti precedenti al Sutra del Loto erano interdette dal conseguimento della Buddità – ma anche un animale, dato che era un drago. E poiché ella consegue la Buddità così com’è, il Daishonin dice che rappresenta «l’aspetto fisico dell’Illuminazione». I princìpi dell’aspetto spirituale e dell’aspetto fisico dell’Illuminazione nel Sutra del Loto insegnano che, indipendentemente dalle difficoltà e dalle sfide che possiamo incontrare, al livello fondamentale della vita noi abbiamo il diritto e il potere intrinseco di realizzare la maggiore felicità possibile. (BS, 160, 45)
• • •
Le nostre storie / La forza per non abbattermi mai
Elisa, 15 anni
Ho concluso adesso il secondo anno di liceo, un anno per me pieno di tensioni causate dalle verifiche e dai continui rimproveri verso la nostra classe: una classe che ha trovato numerose difficoltà nel mantenere una buona condotta anche verso insegnanti molto rigidi e severi.
Seguendo quella che è stata l’educazione che ho ricevuto dai miei genitori, buddisti da otto anni, in ogni singolo anno di scuola ho cercato di comportarmi sempre nel modo migliore verso insegnanti e compagni. Da vari mesi mi sono avvicinata alla pratica buddista come non avevo mai fatto: ho iniziato ad avere una pratica costante e ho cercato di mettermi sempre degli obiettivi.
Verso la fine di quest’anno scolastico, ho ricevuto un colpo abbastanza forte: durante una lezione di diritto ho avuto un attimo di disattenzione, l’insegnante mi ha rimproverata severamente e, per quella semplice distrazione, ha deciso di annotare sul suo registro personale una nota severa e un due in condotta.
In numerosi anni di scuola non mi era mai capitata una cosa simile e, per un attimo, mi sono sentita crollare. Tornata a casa ho deciso di mettermi a recitare Daimoku perché questa situazione si risolvesse al meglio e da lì ho iniziato a stare più attenta durante le sue lezioni. Praticando di giorno in giorno, con lo stesso obiettivo, ho concluso l’anno scolastico con un voto in condotta che nessuna delle mie compagne, me compresa, si sarebbe aspettata di ricevere: un bel nove!
Ringrazio ogni giorno la pratica per avermi dato forza: la forza di non abbattermi mai.