Le parole hanno il potere di esprimere quello che è nel cuore e nella mente degli esseri umani e possono toccare il cuore degli altri. «Ecco perché – afferma Ikeda – considero molto importante il dialogo cuore a cuore». Per questo gli scritti del Daishonin sono una continua sorgente di coraggio per affrontare le difficoltà della vita
Nel febbraio scorso una delegazione di responsabili SGI ha visitato il Brasile, la Bolivia e il Paraguay. Ho ricevuto molte relazioni sui risultati straordinari dei nostri membri in quelle nazioni.
Riguardo al Brasile, in particolare, quel mese segnava il ventesimo anniversario della mia ultima visita, la quarta, in quei luoghi. Oggi la BSGI, l’organizzazione brasiliana della SGI, è oggetto di ammirazione da parte dei membri di tutto il mondo; anche la nazione del Brasile ha sperimentato una crescita straordinaria e i membri della BSGI oggi godono di rispetto e fiducia nella società. Cosa ha reso possibile questo successo nella diffusione del movimento di kosen-rufu?
Per prima cosa, la BSGI è progredita sulla base della recitazione di Nam-myoho-renge-kyo, un’azione promossa in particolare dalla Divisione donne radicata nella ferma convinzione che una forte preghiera sia il punto di partenza di ogni vittoria. Nichiren Daishonin scrive: «Coloro che recitano Nam-myoho-renge-kyo, qualunque sia la loro condizione sociale, sono essi stessi la torre preziosa, e allo stesso modo sono essi stessi il Tathagata Molti Tesori» (La torre preziosa, RSND, 1, 264).
Nessuno di noi può sfuggire alla propria natura. Rimaniamo sempre noi stessi. Con la recitazione di Nam-myoho-renge-kyo, tuttavia, possiamo lucidare la nostra vita, facendola brillare come una torre preziosa di uno splendore senza pari e traboccare dell’infinitamente nobile “potere del Budda”. L’unico modo per percorrere con successo i sentieri ingannevoli dell’esistenza è forgiare un io forte che non si lascerà sconfiggere da alcuna sofferenza e coltiverà un’ampia condizione vitale. Questo è l’obiettivo di una fede diretta a realizzare la nostra rivoluzione umana e a trasformare il nostro karma negativo. Misure prese in extremis non saranno sufficienti: dobbiamo iniziare con una preghiera ardente, far sgorgare coraggio e saggezza e poi sforzarci con sincerità.
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La seconda ragione del successo della BSGI è la comparsa sempre crescente di nuovi e capaci Bodhisattva della Terra. Perché ciò avvenisse, i suoi responsabili avevano promesso di oltrepassare i propri limiti. Hanno avviato dialoghi sul Buddismo di Nichiren con il maggior numero di persone possibile, consapevoli che il loro sviluppo come responsabili era fondamentale per la crescita di nuovi membri e dei giovani. Questo impegno a offrire l’esempio personale come guida si somma anche allo spirito di dare valore a ogni individuo, in particolare nel sostegno caloroso dato ai giovani e nell’incoraggiamento sincero riservato ai membri, soprattutto a quelli che hanno iniziato da poco tempo a praticare il Buddismo.
La rivoluzione umana inizia proprio nel luogo in cui vi trovate, nel momento in cui decidete di farlo. Decidete di abbattere i muri che vi limitano, o fissatevi un nuovo obiettivo, poi alzatevi e avanzate così come siete.
Quando i più anziani nella fede e i compagni membri incoraggiano e sostengono con calore i giovani e i nuovi membri in questa sfida coraggiosa di rivoluzione umana, ondate di sviluppo, realizzazione e gioia si diffondono da una persona all’altra in tutta l’organizzazione.
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L’Orchestra Filarmonica dell’Umanesimo Ikeda della BSGI è stata protagonista di una meravigliosa esibizione a una recente riunione. Ricordo con affetto l’incontro con i giovani membri dell’orchestra avvenuto venti anni fa; a quel tempo c’erano quarantacinque orchestrali. Molti di loro erano ancora adolescenti, e vederli suonare i loro strumenti fu insieme avvincente e fonte di ispirazione. Nessuno dei musicisti era un professionista. Ma laddove mancavano di tecnica musicale, compensavano con una esibizione sentita che commosse profondamente il pubblico. Io incoraggiai gli orchestrali a puntare a essere i migliori al mondo, a esibirsi dappertutto e un giorno nel futuro a venire in Giappone per dare vita a uno spettacolo maestoso. «Chi si impegna per far sì che questo avvenga?», chiesi. E senza un attimo di esitazione tutti risposero affermativamente.
Quindici anni più tardi, nel 2008 – dopo essere diventati un’orchestra che si esibiva non solo in Brasile ma anche nel resto del mondo -, alcuni rappresentanti dell’orchestra della BSGI alla fine furono in grado di tenere una straordinaria performance in Giappone. Lo spirito ardente degli orchestrali di sfidarsi con il voto di maestro e discepolo è condiviso da tutti i membri brasiliani. E questo profondo legame fra maestro e discepolo è la terza ragione del loro grande successo. Al centro di questo legame si trova lo spirito “sempre vittorioso” del nostro Kansai acclamato nel mondo – che incarna la determinazione di realizzare una vittoria assoluta basata sulla fede – che si è diffuso diventando un modello per i membri in ogni luogo.
Ora è la BSGI che sta inviando a noi qui in Giappone una brezza nuova e ispiratrice di straordinario sviluppo e vittoria. Siamo davvero entrati in un’epoca in cui kosen-rufu si sta sviluppando simultaneamente in tutto il mondo.
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La nostra filosofia di rivoluzione umana, basata sulla Legge mistica, risplende come una luce di speranza per il mondo e l’umanità. Nam-myoho-renge-kyo è una sorgente di coraggio per affrontare gli ostacoli karmici. È un faro di gioia che può illuminare il futuro dell’umanità. E il Gosho, che spiega questo purissimo insegnamento della Legge mistica, è un testo senza tempo di significato e valore insuperato.
Nel corso di quest’anno si terranno in Giappone gli esami di livello intermedio della Divisione giovani e gli esami di primo livello del Dipartimento di studio. Vari esami sono pianificati quest’anno anche dalle organizzazioni SGI nel mondo. Lo spirito di studiare il Buddismo di Nichiren e di metterlo in pratica ha sviluppato salde radici tra i nostri membri in ogni luogo del mondo.
Non dimenticherò mai gli straordinari sforzi di quegli individui che si sono uniti a me nel compiere i primi passi nello studio buddista. Noi della SGI dobbiamo aprire sempre la strada per una costante propagazione della Legge mistica in tutto il mondo rimanendo direttamente collegati al Daishonin e basandoci sui suoi scritti.
Il mio maestro, il secondo presidente della Soka Gakkai Josei Toda, una volta descrisse il segreto per insegnare agli altri la nostra pratica buddista in questo modo: «Nell’Ultimo giorno della Legge, per far conoscere agli altri il Buddismo del Daishonin inizia decidendo che “in sostanza la mia vita non è altro che Nam-myoho-renge-kyo!”». Noi stessi siamo entità della Legge mistica. Come tali non abbiamo niente da temere, possiamo solo diventare felici. Quando recitiamo Nam-myoho-renge-kyo con questa convinzione, possiamo sperimentare «la più grande di tutte le gioie» (Raccolta degli insegnamenti orali, BS, 124, 54).
Quando condividiamo con gli altri la gioia e la convinzione di migliorare con impegno le “due vie della pratica e dello studio” (Il vero aspetto di tutti i fenomeni, RSND, 1, 342), migliorano sicuramente anche il sostegno e la comprensione per il nostro movimento da parte di coloro che ci circondano.
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Nel febbraio del 1953 tenni l’ultima di un ciclo di lezioni sul Gosho che portai avanti per un anno e mezzo circa a Kawagoe, nella prefettura di Saitama. È successo sessant’anni fa. Ho visitato Saitama innumerevoli volte dai giorni della mia giovinezza, ed è un luogo che mi suscita molti cari ricordi.
Parlando davanti a circa cinquanta membri di Kawagoe, tenni una lezione su Lettera da Sado, che il Daishonin aveva composto durante il suo esilio. Alla fine di quella lettera egli scrive: «Vorrei che tutti i credenti sinceri si riunissero e si incoraggiassero leggendo insieme questa lettera» (RSND, 1, 272). Questo passo sottolinea l’importanza di riunirci e di studiare insieme anche una sola frase o un solo passo degli scritti del Daishonin. Farlo è un elemento vitale per far crescere persone capaci per kosen-rufu.
All’epoca, convinto che sarebbe arrivato il giorno in cui la netta frattura fra le grandi potenze provocata dalla Guerra Fredda sarebbe stata superata, scrissi nel mio diario: «È come se molte persone capaci e individui dal carattere straordinario fossero gradualmente apparsi [nella nostra organizzazione] preoccupati dal conflitto tra le due fazioni mondiali. Il progresso del nostro movimento sarà il primo passo nella costruzione di un ponte tra queste due potenze… Amici membri, popoli, esseri umani, dobbiamo aspettare il momento giusto [e agire]!».
In quei giorni la Soka Gakkai era disprezzata perché molti dei suoi membri erano malati e poveri. Ma quando le persone comuni si alzano, possono cambiare il corso della storia. Soprattutto, ero sicuro che molti giovani capaci sarebbero emersi da Saitama e altri luoghi in cui avevamo studiato insieme gli insegnamenti del Buddismo di Nichiren che inneggiano alla vita, e avrebbero agito come ponti di pace e amicizia che uniscono il mondo.
Due decenni più tardi, il 12 febbraio 1973, partecipai alla riunione per responsabili della prefettura di Saitama a Kawagoe. Prima dell’inizio della riunione, parlai informalmente con i responsabili della Divisione giovani e mi sentii rassicurato dal veder emergere un flusso costante di nobili successori. A quella riunione ho esortato Saitama a diventare un modello di unità ed eloquenza, avanzando sempre con gioia, mentre ogni membro continuava a crescere diventando un individuo capace. Rispettando quelle aspirazioni, la nostra organizzazione di Saitama ha forgiato un’unità incrollabile dando origine in tutta la prefettura a straordinari individui che porteranno sulle spalle il futuro del nostro movimento. Che ogni regione continui a progredire vittoriosa: questa è la mia preghiera.
Il filosofo francese Michel de Montaigne, che nacque quattrocentottanta anni fa, scrisse nei suoi famosi Saggi: «[La parola] è l’unico strumento con cui possiamo comunicare i nostri desideri e pensieri; è l’interprete della nostra anima; se ci manca, non possiamo più rimanere uniti; non possiamo più conoscerci a vicenda».
Le parole esprimono quello che celiamo nella mente. Provenendo dal cuore, le nostre parole hanno il potere di toccare il cuore degli altri e di riunire le persone. Senza le parole, non possiamo comunicare i nostri pensieri. Ecco perché considero molto importante il dialogo cuore a cuore.
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Se torno indietro col pensiero, ricordo che fu nel febbraio di vent’anni fa, durante il mio viaggio in Sudamerica, che strinsi un’amicizia indelebile con Austregésilo de Athayde (1898-1993), presidente dell’Accademia brasiliana delle Lettere. Athayde, che al tempo aveva novantaquattro anni, fece di tutto per incontrarmi all’aeroporto di Rio de Janeiro. Era un campione della parola scritta, un attivista dichiarato, che nel corso dei suoi settant’anni di carriera aveva scritto una media di due colonne di giornale al giorno. Athayde mi disse: «Portiamo avanti la nostra battaglia, armati di nobili parole come se fossero la nostra arma migliore». Fui felicissimo di incontrare un vero compagno nello spirito, un leader nella battaglia delle parole. Nichiren Daishonin sottolinea più volte l’importanza delle parole e lo straordinario potere della voce, affermando che «la voce compie il lavoro del Budda» (Raccolta degli insegnamenti orali, BS, 109, 41) e stimolandoci a non risparmiare la nostra voce. Kosen-rufu è stata e sarà sempre una lotta di parole: dall’epoca del Daishonin al tempo presente, e anche nel futuro. È lo sforzo appassionato di prendere la parola in nome di ciò che è giusto.
Continuiamo a impegnarci e a vincere per il bene di kosen-rufu, ispirando gli altri con parole fiduciose di incoraggiamento e disperdendo l’oscurità dell’epoca e della società con parole di verità e giustizia.
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Il mio viaggio in Sudamerica nel 1993 coincise con la pubblicazione a puntate sul Seikyo Shimbun dell’ultimo capitolo del dodicesimo volume della Rivoluzione umana. L’11 febbraio, l’anniversario della nascita del mio maestro Josei Toda, mi trovavo a Rio de Janeiro quando sul giornale apparve l’ultima puntata. Quel giorno, con profondo apprezzamento, composi l’epilogo della serie, in cui scrissi: «In sintesi, la vita del presidente Toda era un esempio della rivoluzione umana di un individuo. Era convinto che il racconto delle sue esperienze sarebbe stato di grande aiuto per tutti coloro che desideravano seguire la sua stessa strada» (vol. 12, pag. 374). Oggi i membri della SGI di tutto il mondo stanno seguendo con passione questo sentiero di rivoluzione umana, di lotta condivisa di maestro e discepolo. Come ne sarebbe felice Toda! Per me, come suo devoto discepolo, non ci potrebbe essere onore più grande.
Durante quel viaggio in Sudamerica i miei compagni membri mi accolsero con vivacità mostrandomi i loro straordinari risultati. Non dimenticherò mai i loro luminosi sorrisi.
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Dalla seconda metà di febbraio ai primi giorni di aprile avranno luogo in Giappone le cerimonie di ingresso e nomina per il gruppo Byakuren della Divisione giovani donne che lavora dietro le quinte.
Da bambina mia moglie partecipava alle riunioni di discussione con sua madre. Una volta ebbe l’occasione di accompagnare il presidente fondatore della Soka Gakkai Tsunesaburo Makiguchi dalla vicina stazione ferroviaria al luogo di riunione. Da membro della Divisione giovani donne non solo condivise attivamente il Buddismo del Daishonin con altri, ma accolse anche con calore un flusso costante di membri nella sua casa, dove venivano tenute regolarmente le riunioni. Inoltre faceva del suo meglio per incoraggiare e sostenere i membri più giovani.
Toda diede a mia moglie il soprannome di “Addetta all’accoglienza e al congedo” perché era sempre presente per salutarlo e poi per accoglierlo di ritorno dai viaggi regionali che compiva per incoraggiare i membri. In altre parole era una antesignana degli attuali membri del gruppo Byakuren.
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Nichiren Daishonin esortava costantemente i suoi discepoli: «Devi raccogliere più che mai il potere della tua fede» (La strategia del Sutra del Loto, RSND, 1, 888); «Rafforza la tua fede ancora di più» (La supremazia della Legge, RSND, 1, 547); «Dovresti quindi sforzarti più che mai nella fede per ricevere i benefici del Sutra del Loto» (Una nave per attraversare il mare della sofferenza, RSND, 1, 29). Il nostro coraggio è illimitato e il nostro impegno non conosce confini. Finché abbiamo un tale spirito e continuiamo ad avanzare, serbando il grande ideale di kosen-rufu nel cuore, il sentiero verso la vittoria si spalancherà infinito davanti a noi.
27 febbraio 2013