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Le invisibili qualità del cuore - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 12:34

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Le invisibili qualità del cuore

In quest’ultima puntata della serie, Ikeda spiega perché il Daishonin incoraggia Shijo Kingo a non lasciarsi andare anche nei momenti difficili e a tener conto delle virtù invisibili ottenute basandosi sulla Legge mistica. Queste virtù daranno i loro frutti secondo il principio dell’ottenimento della protezione esterna grazie alla fragranza interna

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In quest’ultima puntata della serie, Ikeda spiega perché il Daishonin incoraggia Shijo Kingo a non lasciarsi andare anche nei momenti difficili e a tener conto delle virtù invisibili ottenute basandosi sulla Legge mistica. Queste virtù daranno i loro frutti secondo il principio dell’ottenimento della protezione esterna grazie alla fragranza interna

«È straordinario! Questo precisamente vuol dire “virtù invisibili portano ricompense visibili”» (Più lontana la sorgente, più lungo il corso del fiume, RSND, 1, 835)

Tutti coloro che si impegnano nella distribuzione del quotidiano Seikyo spesso sfidano vento, freddo e intemperie, sforzandosi nelle attività per kosen-rufu senza essere visti da nessuno. Mia moglie e io non dimentichiamo mai di esprimere la nostra profonda gratitudine a questi preziosi amici e vorrei ringraziare allo stesso modo chi offre la propria abitazione per le riunioni, chi partecipa alle attività negli staff e tutti i membri delle Divisioni giovani, uomini e donne che contribuiscono alle varie attività della Soka Gakkai. Vorrei sottolineare l’importanza dell’impegno dei responsabili della Divisione futuro e di tutti gli amici che si dedicano alla crescita di persone capaci, ancora più preziose in questo momento storico così difficile.
Scrivo questo col desiderio di trasmettere personalmente i miei ringraziamenti a tutte queste nobili persone che si sforzano in ogni angolo del pianeta.
«È straordinario! Questo precisamente vuol dire “virtù invisibili portano ricompense visibili”» (Ibidem).
Questo brano del Gosho è tratto da una lettera inviata a Shijo Kingo che, a causa della sua fede, per lungo tempo si trovò in circostanze dolorose e difficili, diventando bersaglio di false accuse e della disapprovazione del signore di Ema che arrivò a confiscargli le terre. Tuttavia alla fine riuscì a riconquistare la fiducia del suo signore, ottenendo un feudo ancora più vasto: una grandiosa vittoria dopo aver sventato i complotti dei preti e respinto le invidie di altri samurai. Di fronte alla prova concreta del suo discepolo, il Daishonin elogiò Shijo Kingo con le parole “virtù invisibili portano ricompense visibili”, parole che erano apparse per la prima volta nel testo di letteratura cinese classica Il maestro di Huainan.
Le “virtù invisibili” sono quelle accumulate senza che siano riconosciute dagli altri; le “ricompense visibili” sono i risultati concreti percettibili agli occhi di tutti.
Ricercare solamente ricompense visibili senza accumulare virtù invisibili non è il modo corretto di vivere, perché rivela mancanza di consapevolezza della legge di causalità, negligenza perché non si è disposti a dare il massimo e debolezza perché non ci si sfida a risolvere problemi e difficoltà.
Le virtù invisibili, riconosciute o meno dagli altri, si rivelano attraverso l’impegno nel portare avanti con coraggio la propria fede fino in fondo e dall’agire facendo del proprio meglio in ogni situazione con serietà e saggezza. In questo modo le ricompense visibili si manifesteranno spontaneamente. Quando? Impossibile saperlo. Ma possiamo essere assolutamente certi che le virtù invisibili appariranno sotto forma di effetti visibili.
Lo stesso principio è espresso nella frase di Gosho: «L’inverno che si trasforma sempre in primavera» (RSND, 1, 477). L’inverno delle spietate avversità di Shijo Kingo durò cinque anni; in un periodo così lungo, una persona normalmente tenderebbe a lasciarsi sopraffare e scoraggiarsi, ma il Daishonin, che conosceva le virtù invisibili del suo discepolo, vegliò sempre su di lui guidandolo nella fede. Nichiren lo incoraggiò in più occasioni a fortificare lo spirito e ad approfondire fede e determinazione: «Colui che abbraccia questo sutra dovrebbe essere pronto a incontrare difficoltà» (La difficoltà di mantenere la fede, RSND, 1, 417); «La tua determinazione è più forte di quella degli altri» (La propagazione del saggio, RSND, 1, 667); «Più preziosi dei tesori di un forziere sono i tesori del corpo e prima dei tesori del corpo vengono quelli del cuore. Dal momento che leggerai questa lettera sforzati di accumulare i tesori del cuore!» (I tre tipi di tesori, RSND, 1, 755); «Rafforza sempre più il tuo spirito di ricerca e consegui la Buddità in questa esistenza» (Il ricevimento di nuovi feudi, RSND, 1, 840); «Questi avevano temprato perfettamente la propria fede» (Il generale Tigre di Pietra, RSND, 1, 846).
Dallo spirito, dal cuore, dalla mente e dalla fede o determinazione di una persona dipende l’acquisizione delle virtù invisibili. Essere determinati consente di perseverare fino alla fine, di aprire una nuova via, di vincere nella vita proprio come insegna il Daishonin: «È il cuore che è importante» (La strategia del Sutra del Loto, RSND, 1, 889).
Questo stesso cuore può tuttavia dubitare e venire destabilizzato da altre cause apparentemente esterne. Per questo bisogna impegnarsi nella pratica buddista secondo l’insegnamento del maestro e mettere all’unisono il proprio cuore con il suo: da questa relazione di non dualità nasce il potere indistruttibile del Budda.
Quando il mio maestro, il secondo presidente della Soka Gakkai, Josei Toda, stava vivendo il momento più difficile della sua vita, io lo difesi e rimasi al suo fianco, manifestando un coraggio e una forza vitale degna di un leone. Fu una lotta accanita a cui dedicai tutto me stesso.

L’impegno per kosen-rufu

Nel diario che tenevo in quel periodo scrissi: «Ogni giorno porto avanti il mio modesto lavoro senza essere visto o lodato da nessuno, eppure è proprio questo che fa la differenza: il tempo deciderà il momento in cui tutti vedranno il mio comportamento»; «Ancora una volta, insieme al mio maestro, faccio un passo avanti in vista del prossimo obiettivo. Questo è ciò che conta. Avanti! Sempre avanti! Per l’eternità!».
Gli sforzi del maestro e del discepolo non sono mai vani perché si trasformano in tesori eterni. Il potere della fede e della pratica emergono quando decidiamo di non risparmiarci per kosen-rufu, quando la situazione è difficile ma decidiamo di recitare e agire per primi, quando ci sforziamo più di chiunque altro vincendo nelle nostre sfide quotidiane: kosen-rufu e la vita stessa sono vere e proprie battaglie in cui o si vince o si perde, ma non potremo mai vincere se ci permettiamo di essere negligenti, esitanti o se agiamo con furbizia.
Nel 1956, durante la “campagna di Osaka”, ho assunto la guida del nostro movimento e mi sono dedicato anima e corpo alle attività. In quegli anni correvo in ogni angolo della città per incoraggiare con tutto il cuore le persone, prendendomi cura di ogni membro. L’obiettivo di quella campagna era considerato assolutamente irrealizzabile, tuttavia continuai a recitare Daimoku e a fare ogni azione necessaria perché volevo dedicare questa realizzazione al mio maestro.
Nessuno si accorse del mio impegno (ad esempio recitavo costantemente la notte); solo il Gohonzon lo sapeva. Eppure quelle virtù invisibili hanno attivato le innumerevoli funzioni protettive dell’universo, generando e mostrando incontestabilmente la ricompensa visibile della realizzazione di ciò che tutti avevano ritenuto impossibile. I benefici di coloro che si impegnano a fondo nelle attività della Soka Gakkai sono immensi e non si manifestano sommandosi uno all’altro, ma si moltiplicano, come se traboccassero dalla nostra vita. Questo accade grazie al potere della nostra determinazione, secondo il principio eterno della Legge mistica che porta immancabilmente alla vittoria. Tutte le azioni compiute assumendoci la responsabilità di kosen-rufu, esercitano nel nostro ambiente un’influenza incalcolabile.

L’arma segreta della speranza

Tutti coloro che affrontano la vita con serietà e onestà auspicano che il principio “virtù invisibili portano ricompense visibili” funzioni, ma la realtà è più complessa e spesso sforzi pur lodevoli non vengono equamente premiati. Non solo: in un’epoca in cui la vita degli esseri umani è inquinata dai tre veleni (Collera, Avidità, Stupidità) le azioni mosse dallo spirito di giustizia vengono contrastate, non facendo emergere “ricompense visibili”.
Invece dobbiamo essere convinti che le virtù invisibili ottenute basandosi sulla Legge mistica genereranno sicuramente ricompense visibili, secondo il principio buddista dell’ottenimento della protezione esterna grazie alla fragranza interna. Nichiren spiegò questo aspetto in una lettera inviata a Shijo Kingo che stava attraversando momenti particolarmente difficili: «Il Buddismo insegna che la fragranza interna otterrà protezione esterna. Questo è uno dei suoi princìpi più importanti» e «Ciò che è nascosto si trasforma in virtù manifesta» (I tre tipi di tesori, RSND, 1, 752). Il Buddismo spiega che la Buddità inerente alla nostra vita sprigiona una fragranza che si concretizza nelle funzioni protettrici della vita dagli attacchi esterni: in altre parole, facendo risplendere la nostra Buddità (virtù invisibile), attiveremo sicuramente protezione dall’esterno (ricompensa visibile). Il principio della Legge mistica “virtù invisibili portano ricompense visibili” è la “Legge della vita” che emerge attraverso la forza della determinazione e riesce a influenzare a nostro favore le circostanze esterne, vincendo su di esse.
Un giorno Toda disse: «I benefici derivanti dalla Legge mistica continuano a crescere ancor prima di manifestarsi visibilmente. I semi del Budda piantati nel cuore della gente daranno sicuramente origine a grandi alberi. Quando questi si ergeranno, i benefici continueranno ad apparire arricchendo la nostra vita, fino al punto in cui potremo dire di non averne addirittura bisogno».
Ricevo costantemente resoconti dai nostri nobili compagni di fede che lottano contro le difficoltà incontrate in questo difficile periodo storico; ogni giorno mia moglie e io recitiamo Daimoku affinché tutte queste persone possano manifestare nella loro vita ricompense visibili.
Norman Cousins (1915-1990), noto scrittore americano con cui ho pubblicato un dialogo, ha evidenziato che “la speranza è la nostra arma segreta”. La Legge mistica è il potere supremo della speranza, la forza per conquistare la vittoria. Il Daishonin scrive: «Quando c’è da soffrire, soffri; quando c’è da gioire, gioisci. Considera allo stesso modo sofferenza e gioia, e continua a recitare Nam-myoho-renge-kyo» (Felicità in questo mondo, RSND, 1, 607).
Se continuiamo a recitare Daimoku con tutti noi stessi in qualsiasi circostanza, conquistiamo uno stato vitale immenso: la preghiera è una “spada preziosa”, una virtù invisibile senza pari. In questo modo avviene il conseguimento di ricompense visibili grazie a virtù invisibili secondo la Legge mistica. Il Daishonin offriva a Shijo Kingo i suoi incoraggiamenti costanti: questo è il comportamento del Budda. Arnold Toynbee (1889-1975) un giorno si rivolse ad alcuni educatori della regione dello Hokkaido dicendo: «Spero che vi impegniate nell’edificare una società umana in cui la parola “grazie” sia sempre più usata, oggi più di ieri» (Seikyo Shimbun, 5/10/2004). Nel mondo Soka dobbiamo mostrare il nostro più profondo rispetto ed esprimere considerazione e riconoscenza alle persone che si sforzano senza essere viste da nessuno: così facendo, diffondiamo gioia e accresciamo la nostra forza. Incoraggiamoci vicendevolmente per costellare le nostre vite di vittorie, “ricompense visibili” delle nostre “virtù invisibili”!

Vincendo fino alla fine,
radiosamente, in questo mondo,
la nostra vita sarà accompagnata
da benefici eterni
attraverso le tre esistenze
.

18 dicembre 2009

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