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Passato, presente e futuro in Romania e in Belgio - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 16:23

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Passato, presente e futuro in Romania e in Belgio

A trent’anni dalla visita del presidente Ikeda, entrambi i paesi hanno organizzato una riunione generale

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A trent’anni dalla visita del presidente Ikeda, entrambi i paesi hanno organizzato una riunione generale

Bucarest – A trent’anni dalla prima visita del presidente della SGI Daisaku Ikeda in Romania, l’8 giugno si è tenuta una riunione generale alla quale hanno partecipato oltre novanta persone provenienti anche dal resto d’Europa. Nel 1983, il 7 giugno Daisaku Ikeda tenne la conferenza Un incontro tra civiltà presso l’Università di Bucarest.
Nel messaggio inviato per questo speciale trentennale, si legge: «Il Daishonin descrive in modo chiaro il principio: “Se accendi una lanterna per un’altra persona, la sua luce illuminerà anche il tuo cammino”. Queste parole indicano che è grazie alle nostre azioni rivolte agli altri che ci arricchiamo interiormente e possiamo crescere in modo magnifico. Vi prego di continuare a essere dei buoni cittadini nel luogo e nella comunità in cui vivete, prendendovi sempre cura di ogni singola persona, luminosi “fari di incoraggiamento” che trasmettono speranza e coraggio, mettendo al primo posto la fiducia e l’amicizia. Attraverso gli sforzi che compiamo oggi il Buddismo di Nichiren Daishonin illumina anche il passato e aprirà all’infinito anche il futuro.
Esorto ognuno di voi, nei luoghi in cui si trova adesso, a sfidarsi nel realizzare la propria rivoluzione umana, per scrivere con allegria e maestà una nuova pagina di storia».

Leuven – Quattrocento membri della SGI Belgio insieme alle loro famiglie e amici si sono riuniti il 30 giugno presso l’auditorium dell’Università di Leuven per commemorare il trentesimo anniversario dalla prima visita in Belgio del presidente Ikeda. È stata anche l’occasione per inaugurare una mostra per far conoscere e promuovere le attività della SGI dove al taglio del nastro ha preso parte il vice presidente dell’Unione Buddisti Belga Carlo Luyckx.

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Nichiren Shoshu-Soka Gakkai: per saperne di più

Questo libro, a cura della Divisione giovani italiana, ripercorre le tappe fondamentali della storia dei rapporti tra Soka Gakkai e Nichiren Shoshu, a partire dall’epoca dei diretti eredi del Daishonin – Nikko Shonin e Nichimoku Shonin – fino ai giorni nostri, con particolare riguardo agli eventi che, negli anni Novanta, hanno condotto alla scissione. Una separazione che ha permesso alla Soka Gakkai di manifestare in modo naturale la propria identità di organizzazione laica che diffonde il Buddismo nel mondo per la felicità delle persone.
Il quadro offerto dalle vicende storiche è fin troppo chiaro, e su questo piano informativo il libro viene a colmare un vuoto. Come membri della Soka Gakkai italiana è bene conoscere questi fatti, e in particolare è bene che li conoscano i responsabili, che hanno il compito di diffondere una corretta informazione. Ma soprattutto, questa pubblicazione rappresenta l’occasione per riflettere e approfondire ciò che queste traversie significano dal punto di vista della fede individuale.
Attraverso le vicende tra Soka Gakkai e Nichiren Shoshu si delinea­no infatti due modi opposti di intendere la religione. Da una parte una concezione autoritaria, gerarchica e formale, basata sui rituali e sul ruolo del clero come mediatore tra le persone e il Gohonzon; dall’altra una visione umanistica che, basandosi sull’insegnamento del Daishonin, afferma la centralità dell’essere umano e ha come fulcro l’impegno individuale nel compiere la propria rivoluzione umana, senza discriminazioni e senza mediazioni.
In questo senso, come dichiarato nella prefazione, questo libro vuole essere anche uno stimolo a individuare in se stessi quegli atteggiamenti interiori nei quali può annidarsi una visione passiva e dipendente della fede, che tende a delegare all’esterno la responsabilità di pregare e lottare, uno stimolo dunque a tirare fuori il coraggio di assumersi la completa responsabilità della propria vita, per se stessi e per gli altri.
Ci si potrebbe domandare, infatti, a chi spetti il compito di proteggere la trasmissione corretta dell’insegnamento del Daishonin: alla luce di questa lettura è più che mai evidente che questo compito spetta a ognuno di noi.

Il Buddismo della gente – Vicende storiche e ragioni della separazione tra Nichiren Shoshu e Soka Gakkai,
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai, 140 pagine, € 5,00.

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Il disarmo “compact” di Manfredonia

«La mostra Senzatomica non è come le altre – si sono detti nella prima riunione i membri dello staff organizzatore – perché per comunicare agli altri il tema del disarmo è necessario che ognuno di noi accantoni gli armamenti che spesso il nostro cuore costruisce per affrontare il rapporto con gli altri e la vita in generale». Con questa consapevolezza i membri di Manfredonia, in collaborazione con gli assessorati alla Cultura e alla Pubblica istruzione della città, il 22 maggio hanno ospitato la versione compact della mostra “Senzatomica – Trasformare lo spirito umano per un mondo libero da armi nucleari”. Ed è stato proprio il disarmo interiore, vissuto concretamente nella quotidianità, che ha permesso a ognuno di affrontare e superare le numerose e apparentemente insormontabili difficoltà che, come c’era da aspettarsi, si sono presentate nel percorso di organizzazione dell’evento.
«È la prima città del Sud Italia a ospitare questa mostra – ha fatto notare Daniele Santi, segretario generale di Senzatomica, durante la conferenza di inaugurazione – ed essere giunti fin qui è una grande realizzazione per tutti». L’assessore alla Cultura della città di Manfredonia, Paolo Cascavilla, ha inoltre lodato l’operato della comunità buddista locale della Soka Gakkai e ha auspicato una collaborazione più continuativa con le istituzioni della città.
Donato Di Bari

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La via di arrampicata “Daisaku Ikeda” entra nella guida del Club Alpino Italiano

Sono trascorsi dieci anni dall’inaugurazione, avvenuta il primo giugno del 2003, di una via di arrampicata intitolata al presidente della SGI Daisaku Ikeda.
La via si trova a Portovenere (SP) in una falesia a strapiombo sul mare per circa 400 metri in uno scenario mozzafiato. Alla sua realizzazione avevano collaborato molti membri dell’area, ognuno dei quali aveva donato un chiodo a espansione da roccia. Sulla parete venne fissata una targa in porcellana, dedicata a Ikeda (vedi foto).
Oggi, questa via è entrata ufficialmente nella nuova guida del Club Alpino Italiano dove sono indicati tutti gli itinerari alpini e le vie chiodate di arrampicata.

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L’Istituto Toda promuove la risoluzione dei conflitti in Oriente e USA

L’Istituto Toda per la pace globale e la ricerca politica, fondato dal presidente Ikeda nel 1996, ha tenuto dei seminari sulla risoluzione nonviolenta dei conflitti in Thailandia e negli USA.
Il primo workshop era patrocinato dall’Università Payap di Chang Mai e dal Centro di informazione per la pace dell’Università Thamassat di Bangkok. Ad aprirlo è stato il segretario generale dell’Istituto Toda, Kevin Clements. La discussione, focalizzata sulla risoluzione nonviolenta dei conflitti e sulla riconciliazione nella regione pacifico-asiatica, si è incentrata su alcuni esempi di conflitti politici, religiosi ed etnici. È stato evidenziato come, persino in mezzo al conflitto più acceso, lo sforzo costante di trovare soluzioni nonviolente sia di incommensurabile valore per il processo di riconciliazione e ricostruzione del dopo conflitto.
Il secondo workshop, voluto dall’Istituto Toda e dalla Fletcher School of Law and Diplomacy dell’Università di Tufts nel Massachussetts, ha riunito ricercatori per la risoluzione dei conflitti e mediatori di pace impegnati in zone di guerra. Il seminario, dal titolo “Psicologia e intrattabilità: la teoria che ispira la pratica”, prevedeva un forum per trovare strategie che permettano di superare lo scarto tra teoria e pratica nella risoluzione dei conflitti. Si è parlato del genocidio in Ruanda, avvenuto nel 1994, dei rapporti tra israeliani e palestinesi, di quelli tra turchi e armeni.

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I sopravvissuti di Nagasaki parlano al cuore di Rivas-Vaciamadrid

Per dare ai giovani la possibilità di fare esperienza diretta delle terribili conseguenze dell’impiego delle armi nucleari, la SGI spagnola ha contribuito all’organizzazione di una videoconferenza a cui hanno partecipato, nonostante la forte differenza di fuso orario, circa 150 persone tra studenti delle scuole superiori e abitanti della città spagnola di Rivas-Vaciamadrid, insieme ai sopravvissuti alla bomba atomica di Nagasaki in Giappone. L’interesse di Rivas-Vaciamadrid per l’abolizione del nucleare è cresciuto da quando, nel settembre 2012, la SGI spagnola ha ospitato nel Centro culturale della città la mostra della SGI contro le armi nucleari, “Da una cultura della violenza a una cultura di pace: trasformare lo spirito umano”, replicata anche quest’anno.

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Sul web una mappa dei conflitti odierni nel mondo
Per essere sempre informati

Dallo scorso maggio, sul sito dell’Istituto Buddista Italiano all’interno della sezione “Contro ogni forma di guerra/Le guerre di oggi del mondo”, è possibile consultare una mappa mondiale dei conflitti, che verrà aggiornata con costanza, nella speranza di veder diminuire progressivamente il numero dei paesi che ne sono coinvolti.
Il link è: <Hpl:=www.sgi-italia.org/rivumana/GuerreNelMondo.php
Come scrive Daisaku Ikeda: «La vera battaglia del ventunesimo secolo non sarà tra le civiltà o tra le religioni, ma piuttosto tra violenza e nonviolenza. Tra barbarie e civiltà nel senso più autentico della parola». La Soka Gakkai è assolutamente contraria a ogni forma di violenza e a ogni sua manifestazione, quindi la nonviolenza deve essere l’imperativo posto alla base della convivenza umana. E per la realizzazione di kosen-rufu è importante tenere gli occhi aperti.

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Spazio aderenti: lo sapevate che…

Lo sapevate che nello spazio aderenti trovate i messaggi che il presidente Ikeda invia per sostenere le attività in tutto il mondo in occasione di ogni ricorrenza della SGI?

Lo sapevate che se un amico decide di ricevere il Gohonzon potete scaricare la scheda che gli servirà per la consegna? E che per i minorenni c’è quella apposita, sempre da scaricare. E il modulo per farli partecipare alle attività? Idem.

E per gli esami? Lo sapevate che trovate sia le schede per iscrivervi che il programma completo per le prove di ogni livello? (in alcuni casi anche il materiale per studiare in formato pdf)?

Lo sapevate che, sempre nello spazio aderenti, se volete fare l’offerta ma non potete recarvi al Centro culturale più vicino o andare all’ufficio postale potete farlo direttamente on line?

Responsabili da livello di capitolo, lo sapevate che sempre nello spazio aderenti potete visualizzare la statistica?

Lo sapevate che per cambi di indirizzo e/o trasferimenti ogni membro può modificare i propri dati attraverso la segreteria on-line?

Come vi si accede?

Andate nella homepage dell’Istituto (www.sgi-italia.org): in basso a destra cliccate sul link spazio aderenti; inserendo il codice che trovate sul vostro tesserino membro e una password che deciderete al momento del primo accesso, potrete visualizzare le informazioni e i moduli che vi occorrono per le varie attività all’interno dell’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai.

Ma voi, lo sapevate?

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Boston non ha fermato la sua corsa
La capitale del Massachusetts, nonostante il dolore per l’attacco subìto alla Maratona, ha reagito con la determinazione di trasformare questo veleno in medicina

All’indomani del tragico attentato compiuto durante la Maratona di Boston avvenuto il 15 aprile, i membri della SGI-USA di Boston hanno rinnovato la decisione di diffondere pace e speranza nella loro città.
Appena ricevuta la notizia della tragedia, il presidente della SGI Daisaku Ikeda ha inviato un messaggio in cui esprimeva la profonda preoccupazione per gli abitanti di Boston e comunicava che stava recitando Daimoku per loro. I responsabili locali hanno anch’essi offerto incoraggiamento e sostegno a chi stava affrontando le conseguenze dell’attentato. Ne è scaturita una straordinaria settimana in cui le persone hanno potuto dare sfogo al dolore, unito alla grande determinazione di rimanere una “Boston forte” e di “tornare a correre”.
I membri si sono riuniti presso il Centro culturale di Boston per pregare con l’obiettivo chiaro di trasformare il veleno in medicina. In quella occasione uno dei responsabili, Steve Potoff, ha affermato: «Noi parliamo di creare le fondamenta per i giovani nel futuro, ma il futuro è adesso. Quale può essere il nostro diverso modo di agire per rispondere alla negatività che abbiamo visto nell’attentato? Come possiamo creare una causa ancora più grande per la pace nel mondo?».
Pensando alla tragedia accaduta, il direttore generale della SGI-USA, Danny Nagashima ha incoraggiato le persone a utilizzare la pratica buddista per divenire protagonisti del cambiamento, costruendo le fondamenta della fortuna nella propria vita in vista del 18 novembre 2013, data dell’inaugurazione della nuova sede centrale della Soka Gakkai a Tokyo. «Facciamo in modo – ha detto – che Boston diventi la città più felice del mondo!».
Anne Hudson
Tratto da World Tribune

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Lo Stato delle Hawaii dichiara il 3 maggio “Giorno della SGI”
Il romanzo La nuova rivoluzione umana prende le mosse dal viaggio del suo protagonista nelle Hawaii, paradiso terrestre ferito dalla guerra del Pacifico. Il governatore ne legge alcuni brani durante la cerimonia del 3 maggio

«Sono convinto che conosciate bene questo volume» ha affermato il governatore delle Hawaii Neil Abercrombie tenendo in alto una copia del romanzo La nuova rivoluzione umana. «Ciò di cui stiamo parlando è kosen-rufu». L’occasione utilizzata per proclamare il 3 maggio “Giorno della SGI” è stata la riunione di commemorazione del cinquantatreesimo anniversario dalla nomina di Daisaku Ikeda a terzo presidente della Soka Gakkai che si è tenuta presso il Centro culturale locale. Il governatore Abercrombie ha poi letto un brano dal romanzo: «Shin’ichi Yamamoto rifletteva sul significato profondo delle ragioni che lo avevano spinto a intraprendere il primo passo verso la pace nel mondo proprio recandosi alle Hawaii. “Nessuno ama la pace – pensò – più di coloro che hanno conosciuto la miseria della guerra. E proprio quelli che più hanno versato amare lacrime di dolore meritano di gustare una felicità più intensa. Le Hawaii, vero calderone di umanità, le isole da cui ebbe inizio la guerra del Pacifico, essendo il perfetto esempio di un caso del genere, dovranno diventare un modello di pace per il mondo intero”» (NRU, 1, 34). «Questo è quindi il messaggio – ha concluso il governatore – che noi dobbiamo essere un modello di pace. Ho detto “noi”, perché dobbiamo essere “noi” i modelli di pace».

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