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La storia di una crescita - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 15:43

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La storia di una crescita

La realizzazione della propria vita passa attraverso sforzi costanti. E come Faraday divenne un grande scienziato nonostante l’impossibilità di studiare, così i membri della SGI, grazie alla pratica e all’attività, possono compiere la propria rivoluzione umana e far risplendere il loro potenziale realizzando vite felici

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La realizzazione della propria vita passa attraverso sforzi costanti. E come Faraday divenne un grande scienziato nonostante l’impossibilità di studiare, così i membri della SGI, grazie alla pratica e all’attività, possono compiere la propria rivoluzione umana e far risplendere il loro potenziale realizzando vite felici

Nel salutare un nuovo anno, Johann Wolfgang von Goethe (1749-1832) una volta scrisse: «E per il nuovo anno / rinnoviamoci anche noi».
È appena iniziato l’”Anno della vittoria per una SGI dei giovani” traboccante di luminosa speranza. È un anno importante che aprirà la strada al futuro del nostro movimento di kosen-rufu. Scriviamo un nuovo capitolo della nostra rivoluzione umana, avanzando con una determinazione che sia in sintonia con questo anno così significativo. Mettiamoci sempre più energia e più impegno, tanto da sorprendere persino noi stessi per quello che rea­lizzeremo.

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Nutro le più alte aspirazioni per i nostri successori delle Divisioni giovani uomini e giovani donne. Dall’inizio di quest’anno si sono impegnati a fondo per allargare la nostra rete dedita alla pace, alla felicità e al benessere.
Sono estremamente felice di vedere le iniziative inarrestabili di tutti i miei discepoli delle Divisioni giovani e studenti – i futuri leader del nostro movimento – e, non ultimi, di coloro che lavorano duramente dietro le quinte come membri dei gruppi di protezione dei Centri culturali. Vengo sempre ispirato e spronato dai resoconti delle vostre attività. Il mio unico desiderio è lo sviluppo e la crescita di tutti voi. La vittoria di ognuno rappresenta il coronamento della vittoria nella mia vita.

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Alla riunione dei responsabili generali della Soka Gakkai, che ha avuto luogo il 6 gennaio, i responsabili della Divisione giovani provenienti da Tokyo e dal Kyushu, che quest’anno sono entrati nella maggiore età [corrispondente ai venti anni, un evento che viene celebrato il 14 gennaio, giorno della maggiore età], hanno condiviso le loro speranze e i loro sogni con tutti i presenti.
Permettetemi di cogliere l’occasione per congratularmi ancora una volta con tutti i nostri neoadulti, che svolgeranno un ruolo fondamentale nella società negli anni futuri.
Il grande fisico e chimico inglese Michael Faraday (1791-1867) teneva spesso conferenze scientifiche rivolte ai bambini. All’inizio di uno di quei seminari egli affermò di rivendicare il privilegio di parlare ai bambini perché lui stesso era un bambino nel cuore. Allo stesso modo, quando io parlo o scrivo, lo faccio quasi sempre mosso dall’intenzione di rivolgermi ai giovani.
In uno dei miei incontri con l’illustre fisico ed ex rettore dell’Università Statale di Mosca, Anatoli Logunov, si parlò di Faraday, che è conosciuto per aver sviluppato le basi dell’elettromagnetismo. I grandi successi di Faraday sono paragonabili nella fisica a quelli di Galileo e Newton. Tuttavia da bambino Faraday ricevette soltanto i primi rudimenti dell’istruzione: sapeva solo leggere, scrivere e fare di conto. Dato che il padre era malato, per sostenere la sua famiglia il giovane Faraday, appena adolescente, diventò apprendista presso un libraio del luogo che rilegava anche libri. Desiderava diventare uno scienziato, ma la strada sembrava sbarrata e il suo sogno irrealizzabile. Eppure rifiutò di arrendersi. Durante le pause al lavoro continuava a leggere avidamente i libri che trovava in negozio, assorbendo tutte le nozioni che gli era possibile assimilare. Era anche un gran lavoratore e di indole ottimista, e questo colpiva le persone vicine a lui. Fu proprio grazie alla loro comprensione e al loro sostegno che egli fu in grado di compiere i primi esperimenti scientifici sviluppando costantemente il suo potenziale.
Fu così che a ventidue anni, nel 1813, Faraday ottenne un incarico come assistente di laboratorio presso la Royal Institution of Great Britain a Londra. Questo accadeva duecento anni fa. In quei pochi anni che intercorsero dall’adolescenza ai suoi ventun anni, Faraday gettò le basi del suo futuro grazie a una dedizione e a un impegno instancabili. La storia della sua gioventù è un racconto che ispira sentimenti di sfida e piena realizzazione.

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Alcuni di voi della Divisione giovani potrebbero trovarsi adesso in una situazione in cui le cose non vanno come speravate o immaginavate. Ma questo succede a tutti i giovani. Le battaglie e le difficoltà che incontriamo durante la giovinezza spesso diventano le pietre miliari della nostra vita. Ecco perché mi auguro che sfiderete seriamente ciò che dovete affrontare in questo momento, e che continuerete a lavorare assiduamente giorno dopo giorno.
Nel regno della fede nella Legge mistica, nessuna azione va mai perduta. Quando agite con audacia e lottate fino in fondo sulla base di una preghiera coraggiosa, i vostri sforzi alla fine saranno sicuramente ricompensati. Vi prego di esserne sicuri.
Rivolgendosi ai bambini al termine di una delle sue conferenze, Faraday affermò: «Tutto ciò che vorrei augurarvi [ora] è che nella vostra generazione possiate paragonarvi a una fiaccola, che possiate quindi risplendere come una luce per chi vi circonda, che in tutte le azioni possiate esprimere la bellezza della vostra luce rendendo le vostre gesta nobili ed efficaci nell’adempimento del ruolo che avete assunto nei confronti dei compagni adulti». Come disse il grande scienziato, il comportamento dei giovani di animo nobile è come un faro che disperde l’oscurità nella società.
Sono sicuro che i giovani della SGI che abbracciano la Legge mistica e perseguono il sentiero della rivoluzione umana diventeranno un’infinita fonte di speranza e di ispirazione per il futuro dell’umanità.

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Secondo il tradizionale calendario cinese basato su cicli di sessant’anni, il 2013 segna l’inizio dell’anno conosciuto in Giappone come mizunoto-mi, che vediamo ricorrere anche durante la vita del Daishonin. Avvenne settecentottanta anni fa (cioè tredici cicli di sessant’anni), nel 1233, quando Nichiren Daishonin aveva dodici anni (secondo il metodo tradizionale giapponese di calcolo) e intraprese i suoi studi al tempio Seicho nella provincia di Awa (l’attuale prefettura di Chiba). Facendo il voto di «diventare l’uomo più saggio del Giappone» (Lettera ai preti del Seicho-ji, RSND, 1, 579), il Daishonin iniziò lo studio del Buddismo, profondamente determinato a conseguire una conoscenza ineguagliabile e a padroneggiare l’essenza degli insegnamenti del Budda per poter aiutare tutte le persone a diventare felici.
Oggi gli sforzi meravigliosi dei membri della Divisione giovani che diffondono il Buddismo del Daishonin contribuiscono ad alimentare la speranza in tutta la società trasmettendo a tutti la luce di una grande saggezza. La nostra grande missione nel ventunesimo secolo è sviluppare individui capaci che si dedichino a lavorare per la pace e la sicurezza del mondo, nonché per la felicità e la protezione di tutte le persone.

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Sessant’anni fa, nel 1953, nel mese di novembre, la sede della Soka Gakkai si trasferì da Nishi-Kanda, nel quartiere Chiyoda di Tokyo, alla sua attuale sede di Shinanomachi, nel quartiere Shinjuku. Nel novembre di quest’anno assisteremo al completamento della nuova sede centrale della Soka Gakkai a Shinanomachi.
Seguendo questo ritmo meraviglioso, mi vengono alla mente queste parole del Daishonin: «Gli uccelli che si avvicinano al monte Sumeru assumono un colore dorato» (WND, 2, 671). I nostri membri stanno dando anima e corpo nelle rispettive attività, puntando all’inaugurazione di questa nuova sede che sarà la roccaforte principale da cui partirà kosen-rufu nel mondo. Posso dire con assoluta certezza che le loro esistenze sono come diamanti, splendenti e indistruttibili, e come tali risplenderanno con intensità sempre maggiore.

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Il 1953 fu anche l’anno in cui realizzammo una crescita esorbitante nel numero dei membri.
Nel messaggio di Capodanno di quell’anno, pubblicato sul Seikyo Shimbun, il secondo presidente della Soka Gakkai, Josei Toda, aveva cercato espressamente di incoraggiare i responsabili di settore che si stavano impegnando a fondo nelle prime file del nostro movimento. Disse loro: «Il raggiungimento degli obiettivi della Gakkai dipende soprattutto da voi». La sua speranza era che i responsabili di settore si dedicassero alle loro attività con lo stesso senso di responsabilità e impegno di quelli di capitolo, e che i responsabili di capitolo si impegnassero con lo stesso senso di responsabilità e impegno di quelli di centro. La cosa che premeva maggiormente a Toda era la rivoluzione umana individuale degli stessi responsabili, ma al contempo si chiedeva come alimentare e utilizzare tutto il potenziale presente nell’organizzazione.
A quel tempo Toda mi nominò direttamente responsabile della Divisione giovani uomini. Il 2 gennaio, il giorno della mia nomina, era il mio venticinquesimo compleanno. Avevo la stessa età che oggi hanno i membri più giovani della Divisione giovani uomini in Giappone.
Ciò che mi stava più a cuore era riuscire a realizzare il sogno del mio maestro. Ho recitato intensamente, iniziando a compiere un’azione concreta dopo l’altra. Il Daishonin scrive: «La potente spada del Sutra del Loto [Nam-myoho-renge-kyo] deve essere brandita da un coraggioso nella fede» (Risposta a Kyo’o, RSND, 1, 365). Fede è un altro nome per coraggio e il coraggio si manifesta con la determinazione ad agire concretamente di propria iniziativa. Ecco perché ho spronato con forza i miei compagni membri: «Noi possiamo sicuramente conseguire kosen-rufu. E noi che oggi siamo qui riuniti, siamo coloro che devono realizzarlo».
I giovani che si alzarono e si misero al mio fianco allora avevano pochi soldi e non gli mancavano di certo problemi nel lavoro e nella vita personale. Alcuni stavano combattendo contro la malattia. Ciascuno di loro si scontrava con le difficoltà universali della gioventù. Questi giovani sconosciuti e senza nomi altisonanti erano, senza eccezione, nobili Bodhisattva della Terra la cui missione era quella di realizzare kosen-rufu. Nutrivo per loro un affetto sconfinato e una profonda ammirazione. Come insegna il Daishonin, dovremmo rispettare i nostri amici praticanti come faremmo con il Budda (cfr. Le quattordici offese, RSND, 1, 671). La Legge mistica si diffonde grazie alle persone che la propagano. È importante rispettare e apprezzare i loro sforzi incessanti.
All’epoca dissi ai miei compagni di fede: «Poiché la vita di ognuno di noi è unica – come il ciliegio, il susino, il pesco e il prugno, come insegna il Daishonin – utilizziamo al massimo i talenti e le capacità di cui siamo dotati. Impegniamoci a realizzare la nostra missione di kosen-rufu e a recitare Daimoku con tutto il cuore».

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Noi, membri della Divisione giovani uomini, non solo abbiamo condiviso il Buddismo del Daishonin con altri giovani, ma ci siamo anche sforzati al massimo per incontrare nuovi membri che, per varie ragioni, non stavano ricevendo il sostegno e l’incoraggiamento nella fede di cui avevano bisogno, oppure membri della Divisione giovani uomini che non riuscivano a partecipare attivamente alle iniziative della Gakkai. E se venivamo a sapere che c’era un giovane uomo in una famiglia che aveva appena conosciuto il Buddismo di Nichiren da un membro della Divisione uomini o donne, cercavamo di incontrarlo il prima possibile per sostenerlo nella pratica. Nell’arco di poco tempo accadde che ci promettemmo l’un l’altro di svilupparci sia come membri che come compagni nella fede.
Con i membri della Divisione giovani uomini spesso ci ricordavamo a vicenda: «Nel dialogo la cosa importante non è essere oratori eloquenti. È la nostra convinzione personale che smuove chi ci ascolta. Visto che siamo giovani, abbiamo solo bisogno di parlare con fiducia ed entusiasmo».
Ho recitato seriamente per la crescita e la felicità di ogni membro e ho continuato a offrire loro un incoraggiamento concreto. Questo perché uno spirito sincero animato da altruismo e l’impegno volto a valorizzare ogni persona sono ciò che fa avanzare realmente la nostra organizzazione. Il nostro obiettivo era duplice: sviluppare membri capaci e attivi all’interno della Soka Gakkai e ampliare il numero di persone nella società che mostrassero sostegno e comprensione per il nostro movimento.
Nel novembre del 1953 la Divisione giovani uomini aveva raggiunto il traguardo di mille membri, triplicandosi. E i miei compagni di quel periodo erano tutti diventati individui straordinari e attivi sul palcoscenico delle loro rispettive missioni, realizzando meravigliosi risultati sia nella vita che nel movimento di kosen-rufu. Da allora sono passati sei decenni. Come dice questo famoso passo: «Se vuoi conoscere le cause del passato, guarda gli effetti del presente; se vuoi conoscere gli effetti del futuro, guarda le cause del presente» (L’apertura degli occhi, RSND, 1, 252). Non posso fare a meno di pensare ai sessant’anni futuri che stanno cominciando a prendere forma dai giovani che ora stanno dedicandosi con energia a kosen-rufu. Quando i ragazzi si ispirano l’un l’altro, quando il loro cuore arde di passione, il potere infinito del Budda sgorga dal cuore di ognuno di loro.
Ogni persona che sfida i propri problemi, che supera le avversità con la fede, che mostra la prova del potere della pratica buddista sul luogo di lavoro, che trova un buon impiego, e così via, fa il nobile sforzo della rivoluzione umana e contribuisce così alla diffusione di kosen-rufu.

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Nel 1992 quando ho incontrato per la prima volta B. N. Pande (1906-98), un diretto discepolo del Mahatma Gandhi (1869-1948), egli dichiarò di essere un giovane di ottantacinque anni.
Una vita dedicata alla realizzazione del sogno di un maestro è una vita di eterna giovinezza.
Insieme ai membri del gruppo Molti Tesori sono determinato ad aprire la strada alla vittoria del nostro movimento, nello spirito eterno dei giovani, dimostrando brillantemente il grande beneficio della giovinezza perenne che proviene dalla fede nella Legge mistica.
Walt Disney (1901-66), disegnatore e produttore cinematografico americano disse: «L’epoca in cui viviamo oggi è un sogno diventato realtà». Colmi di speranza e ottimismo mettiamoci in cammino per realizzare il grande sogno di pace che altro non è che kosen-rufu. Con fede ancora più forte creiamo una indistruttibile cittadella della vittoria nella vita.
Coroniamo con gioia il completamento della nuova sede centrale della Soka Gakkai (novembre 2013) realizzando una roccaforte di persone capaci nei nostri settori e capitoli con lo spirito di «diversi corpi, stessa ­mente».

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