Deprecated: Function strftime() is deprecated in /var/www/vhosts/ilnuovorinascimento.org/wp-dev.ilnuovorinascimento.org/site/wp-content/themes/nuovo-rinascimento/functions.php on line 220
Il potere del cambiamento - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 14:12

515

Stampa

Il potere del cambiamento

Dall’11 al 15 aprile si è svolto in Giappone il consueto corso primaverile della SGI a cui hanno preso parte 250 membri provenienti da tutto il mondo. Roberta Aramu, uno dei cinque partecipanti italiani, ci ha raccontato le sue impressioni

Dimensione del testo AA

Dall’11 al 15 aprile si è svolto in Giappone il consueto corso primaverile della SGI a cui hanno preso parte 250 membri provenienti da tutto il mondo. Roberta Aramu, uno dei cinque partecipanti italiani, ci ha raccontato le sue impressioni

Cosa ti ha maggiormente colpito del corso?

Prima di tutto l’accoglienza. Fin dal primo giorno lo staff della SGI ci ha accolti con grande calore e i responsabili europei, Hideaki Takahashi e Suzanne Pritchard, ci hanno fatto sentire come a casa. Inoltre, durante tutti i cinque giorni del corso, abbiamo avvertito la presenza costante del presidente Ikeda e di sua moglie attraverso numerosi messaggi e regali. Un’altra cosa che mi ha colpita è stato il fatto che in tutte le riunioni sia stata sempre ribadita l’importanza della nuova sede generale della Soka Gakkai in Giappone.

Perché è così importante?

Nel messaggio di apertura del corso sensei ha scritto: «Il prossimo 18 novembre verrà finalmente completata la nuova sede generale della Soka Gakkai, il “grande centro religioso di kosen-rufu mondiale” tanto atteso dai membri di tutto il mondo. Sarà il simbolo di una nuova era della Soka Gakkai in cui il Buddismo di Nichiren Daishinin si affermerà come religione universale. Sarà inoltre la prova che è finalmente giunta l’epoca in cui i Bodhisattva della Terra emergeranno numerosi». Questa sede segnerà la partenza di una nuova fase del movimento di kosen-rufu nel mondo.
Anche il presidente della Soka Gakkai Minoru Harada ha ribadito in più occasioni il profondo significato di questo evento. Nel corso della riunione di centro ci ha raccontato che, con il granito che verrà usato come rivestimento esterno della sede principale, verranno fatti degli oggetti da donare ai membri che offrono la casa per le attività di capitolo e settore. «Questo dono – ha spiegato – rappresenta il senso di gratitudine per coloro che mettono a disposizione la casa e racchiude il significato che la sede principale dove si trova sensei, il capitolo e il settore dove svolgiamo le nostre attività, sono un’unica cosa».
Durante la cerimonia di chiusura, Harada ci ha riferito che la nuova sede è stata costruita con delle fondamenta davvero forti – sensei ha detto che si è scavato “fino allo strato più duro e più solido” – capaci di resistere a qualunque terremoto; nella nostra fede dobbiamo costruire delle basi altrettanto forti e il modo per farlo è affrontare le difficoltà e superarle. Infine, nella stessa occasione, è stata celebrata la posa della prima pietra del Centro con una teca contenente le pietre provenienti dai 192 paesi in cui oggi è diffusa la SGI (foto in basso a sinistra). Harada ci ha invitato a cogliere il senso profondo di questa cerimonia. Citando Ikeda, che in occasione del suo settantesimo compleanno scrisse un saggio nel quale annunciava che entro il compimento del suo ottantesimo anno di età avrebbe completato le basi per il consolidamento di kosen-rufu nel mondo, ha spiegato che l’inaugurazione della sede chiuderà proprio questa fase e segnerà l’inizio di una nuova era in cui il Buddismo diventerà una religione e una filosofia di pace su vasta scala. Ha poi osservato che, considerato il potere distruttivo delle armi attuali, se ci fosse una guerra sarebbe la fine del pianeta, per cui non esiste altra strada che creare la pace e la SGI sta tracciando questo sentiero di pace. In tutto il mondo le persone nutrono tale aspettativa nei nostri confronti. Quindi è importante che ognuno di noi approfondisca la consapevolezza della sua missione come buddista.

Qual è, dunque, questa missione?

Come ha spiegato il vice direttore Shigeo Hasegawa, essa è strettamente legata al concetto di felicità. Alcuni conducono vite egocentriche e non si dedicano al prossimo. Altri, pur percependo la sofferenza altrui, pensano che sia impossibile cambiare il destino. Nell’ottica buddista questo atteggiamento di chiusura e rassegnazione equivale all’infelicità. Aiutare chi soffre e dedicarsi al bene degli altri è una testimonianza della nostra appartenenza alla SGI e la felicità si trova in questo impegno. Vivere è diventato davvero difficile, perché nella società vige il caos più completo; come buddisti, non possiamo pensare che questa situazione non ci riguardi. Il nostro compito è stare nella società per infondere speranza e gioia di vivere agli altri. Sensei dice sempre che coloro che si impegnano per il bene della gente e della società, sono le persone più nobili, sono gli “eroi senza titolo e senza corona”. Anche il vice responsabile del Dipartimento di studio, Masaaki Morinaka, nel commentare un Gosho, ha spiegato così la relazione tra la nostra pratica e la felicità: «Le azioni intraprese nello stato di Buddità e di Bodhisattva portano gioia. Risvegliare la Buddità propria e degli altri farà nascere nelle persone il desiderio di affrontare il proprio karma e porterà una grande gioia. Più siamo consapevoli che la nostra vita è la stessa di quella del Budda, piu grande sarà la gioia. Più si diffondono onde di gioia, più il potere di cambiamento del Budda si espande. Dove ci sono onde di gioia, c’è progresso. Il potere del Daimoku fa emergere la natura di Budda di tutti e fa in modo che il mondo cambi».
Dovremmo anche essere sempre più consapevoli che attraverso il nostro comportamento possiamo fare in modo che gli altri creino un legame con il Gohonzon, per cui è fondamentale coltivare buone relazioni ed essere persone positive e luminose nella società. Anche questa azione è un modo di fare attività buddista, un’estensione delle nostre attività interne all’organizzazione. Al nostro impegno per costruire relazioni di fiducia e farci apprezzare come esseri umani e come buddisti deve quindi avere lo stesso valore che diamo all’attività. La nostra stessa vita è un biglietto da visita. A questo proposito, sempre nel messaggio di benvenuto, il presidente Ikeda ci ha scritto: «Il nostro scopo è prenderci cura della singola persona che abbiamo di fronte, ispirarla, incoraggiarla e aiutarla a crescere. Risvegliamo in questa esistenza gli amici a cui siamo uniti da un legame karmico, senza distinzioni tra membri e non membri della SGI, per adempiere in modo meraviglioso al grande voto e alla nostra missione».

Durante il corso è emerso che dovremmo avere questo atteggiamento anche nel far crescere i giovani?

Sì, penso proprio di sì. Durante la riunione di centro abbiamo commemorato il 3 maggio, “giorno della Soka Gakkai”. A riguardo il presidente Harada ha ricordato il 3 maggio del 1971 in cui sensei decise di dedicare la riunione commemorativa alla Divisione futuro, appena fondata, composta da ragazzi tra gli undici e i diciotto anni. In quell’occasione egli espresse la profonda decisione di allenare i successori. I membri che allora facevano parte di questa divisione ora svolgono ruoli importanti in diversi campi della società e nella Soka Gakkai rispondendo completamente alle aspettative del maestro. Ora tocca a noi adulti far crescere nuovi giovani credendo in loro come futuri leader. La formazione dei giovani sarà la cosa più importante per noi nei prossimi anni, in particolare questo 3 maggio 2013 significa il capodanno di una nuova SGI dei giovani. Consapevoli che noi stessi siamo potuti diventare persone di valore grazie al fatto che pratichiamo e grazie all’allenamento fatto nella Soka Gakkai, adesso abbiamo il compito di far crescere tantissime altre meravigliose persone di valore.

Altri aspetti da sottolineare?

Sì, vorrei aggiungere altre due cose. Il vice responsabile del Dipartimento di studio Morinaka, nella sua lezione di studio, ha spiegato questo: «Poiché Nam-myoho-renge-kyo è il seme della Buddità, quando parliamo di Buddismo agli altri, diamo loro la possibilità di sapere che questo seme è già presente dentro la loro vita ed è lo stesso grazie al quale si illuminò Nichiren Daishonin. Molti ancora pensano in cuor loro: “Io non potrei mai avere uno stato vitale così alto”, ma questo non è corretto. I membri della SGI dovrebbero dire: “Noi siamo consapevoli che la nostra Buddità è la stessa di Nichiren”».
Per concludere ci terrei a riportare le parole di Harada durante la cena commemorativa. Egli ci ha salutato dicendo: «Spero siate consci di quanto sensei è sempre stato vicino a voi durante questo corso e di quanto è stato presente in tutte le vostre attività, egli prega per voi ogni momento. Per favore trasmettete questa consapevolezza a tutti i membri dei vostri paesi».

©ilnuovorinascimento.org – diritti riservati, riproduzione riservata