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Non per mafia: la storia di una promessa - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 09:05

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    Non per mafia: la storia di una promessa

    Quando il 26 marzo 2007 Palermo appare sulla prima pagina del quotidiano giapponese Seikyo Shimbun, “non è per mafia”, ma per scrivere una nuova storia. Questo è il risultato di una decisione maturata dai membri all’epoca dell’attentato a Borsellino: far conoscere la Sicilia nel mondo per le sue qualità creative e vitali partendo da una promessa a sensei. “Non per mafia” è il titolo del video che un gruppo di ragazzi nati per la maggior parte negli anni novanta ha realizzato per raccontare una storia di fede, cambiamento e impegno civile

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    Quando il 26 marzo 2007 Palermo appare sulla prima pagina del quotidiano giapponese Seikyo Shimbun, “non è per mafia”, ma per scrivere una nuova storia. Questo è il risultato di una decisione maturata dai membri all’epoca dell’attentato a Borsellino: far conoscere la Sicilia nel mondo per le sue qualità creative e vitali partendo da una promessa a sensei. “Non per mafia” è il titolo del video che un gruppo di ragazzi nati per la maggior parte negli anni novanta ha realizzato per raccontare una storia di fede, cambiamento e impegno civile

    «I legami intessuti attraverso il Buddismo di Nichiren sono eterni», scrive Daisaku Ikeda (NR, 506, 7). Per questa ragione, condividere esperienze e realizzazioni è un dono del coraggio che espande il valore delle azioni, delle promesse al maestro, delle sfide.
    È così che vedendo un filmato Patrizia rimane colpita dall’esperienza dei membri di un’orchestra della SGI brasiliana che dopo quindici anni hanno realizzato la promessa fatta a sensei di “diventare i migliori, andare in giro per il mondo e poi arrivare trionfanti in Giappone” (cfr. NR, 393, 7).
    L’incoraggiamento suscitato da quella “orchestra per kosen-rufu” si traduce ben presto in una consapevolezza più profonda: anche i membri siciliani hanno fatto una promessa a sensei e l’hanno realizzata, proprio dopo quindici anni! Da qui emerge il desiderio di farne dono ai più giovani perché possano raccontare – attraverso un video interamente realizzato da loro – questa storia di cambiamento e impegno civile nata dalla gratitudine dei discepoli.
    Tutto ha inizio il 19 luglio del 1992, quando a Palermo si tiene una riunione dell’allora hombu Sicilia. Appena un mese prima il presidente Ikeda è stato in Italia, dove sarebbe tornato nel 1994: il desiderio di tutti è che visiti la Sicilia, e così i membri durante la riunione chiedono un consiglio a Tamotsu Nakajima, allora vice direttore generale, che li incoraggia ad attuare una profonda rivoluzione umana sperimentando fino in fondo il potere del Gohonzon. Solo in questo modo sarebbe stato possibile esprimere il massimo valore e fare conoscere veramente la loro regione; infatti, afferma Nakajima con dispiacere: «I giapponesi non sanno cos’è la Sicilia. In compenso sanno che Palermo è una città italiana e che è la capitale della mafia. So che tutti desiderate che il presidente Ikeda venga in Sicilia. Perché accada occorre che gli facciate percepire l’importanza della sua presenza: sensei ha bisogno di questo vostro aiuto. Fate conoscere ai giapponesi la Sicilia, tenendo presente che occorrerà un forte impegno in questa direzione» (Newsletter, n. 8, novembre 1992).
    La riunione finisce, le persone sono già all’esterno della sala, è domenica, non c’è traffico e i rumori si propagano facilmente, come il boato che si sente da lontano mentre una colonna di fumo si alza verso Monte Pellegrino. Hanno ucciso Paolo Borsellino, ed è impossibile non pensare alle parole di Tamotsu Nakajima.
    «Siamo rimasti sconvolti – afferma Patrizia – ma decisi a trasformare il veleno in medicina. Intimamente, quel giorno abbiamo promesso a sensei di ribaltare le cose».
    Proprio quella “notte buia” dà spazio all’alba di una nuova determinazione che si concretizza in un progetto preciso: per fare conoscere la Sicilia ai giapponesi, facciamo conoscere Daisaku Ikeda ai siciliani! Ha così inizio una serie di attività per promuovere la figura del maestro: gli incontri interreligiosi e le conferenze a Palermo di Johan Galtung per diffondere il messaggio di “Scegliere la pace”, il libro di dialoghi scritto con Ikeda (Esperia, 1996); le conferenze-spettacolo a Messina, Siracusa e Palermo (1998); la mostra, a Palermo “I diritti umani nel mondo contemporaneo” con diciottomila visitatori (2001), e quella “Costruttori di pace” in dieci città siciliane (2003); la raccolta della firme “A piene mani” per l’insegnamento dei diritti umani nelle scuole (2003) e, inoltre, il conferimento di diverse cittadinanze onorarie al presidente Ikeda.
    Si arriva al 23 marzo 2007; sono passati quindici anni dal 19 luglio 1992 e la Sicilia mantiene la sua promessa: dopo sei anni di gestazione l’Università di Palermo conferisce a Daisaku Ikeda la laurea ad honorem in Scienze della comunicazione. È la prima laurea honoris causa in Italia, la terza nell’Europa occidentale. A ritirarla in sua vece sarà il figlio Hiromasa Ikeda che, dopo un video-saluto di sensei, leggerà anche la lectio magistralis dedicata proprio ai temi del dialogo e degli scambi tra civiltà basati sulla creazione di valore (cfr. NR, 373, 5; BS, supplemento al numero 122, pag. 3).
    Il 26 marzo 2007 Palermo è sulla prima pagina del Seikyo Shimbun e “non per mafia”, come recita il titolo del video realizzato dalla Divisione giovani e futuro di Palermo, montato da Laura, che nel 1992 non era ancora nata ma che in questa attività ha messo tutta la sua passione e il suo talento. «Il mio sogno è diventare regista, una passione nata quando ero piccola e che ogni giorno cresce sempre più», racconta la giovane quattordicenne. Con Antonio, “sostenitore e memoria storica”, Giulia, Davide, Lydia, Ruggero, Sara, Giovanni e Manfredi, prezioso mago del computer, hanno ripercorso luoghi, fatti e memorie, per farsi interpreti attivi di questa esperienza e darle voce pensando al futuro. «Scegliere le immagini è stato appassionante: ricordo con emozione quando, proprio cercando in un armadio pieno di fotografie, di vecchie Newsletter, dei numeri del Nuovo Rinascimento dagli inizi a oggi, in una foto della riunione di Firenze abbiamo “trovato” in prima fila proprio Claudia, la mamma di due giovanissimi del gruppo», afferma Giulia. Laura e Manfredi sono cresciuti circondati dal suono del Daimoku; così anche Lydia che oggi nutre nel cuore una certezza: «Voglio diventare una donna felice. Felice in ogni circostanza!».
    Il filmato è stato proiettato durante il corso della regione Sicilia “Una Sicilia con sensei” che si è svolto a Giardini Naxos a febbraio e inviato al presidente Ikeda insieme a una lettera dei partecipanti. Per ricordare, per incoraggiare, per la gioia di condividere. «Ogni momento passato insieme è prezioso e carico di gioia» afferma Davide, che insieme a Giovanni ha sostenuto il gruppo in questa attività.
    Ora è tempo di andare avanti e abbracciare nuove iniziative. Prossima meta: approfondire i temi di Senzatomica, per realizzare insieme un mondo libero dalle armi nucleari.

    Hanno collaborato: Giulia Briguglia, Antonio Insinga, Patrizia Urso

    Il video Non per mafia è stato realizzato da: Ruggero Abbate, Giulia Briguglia, Giovanni Filippi, Sara Gugino, Laura Insinga, Manfredi Insinga, Lydia Onorante, Davide Torres, con il prezioso sostegno di Antonio Insinga, Claudia Onufrio, Patrizia Urso, Giuseppe Zimmardi

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