Deprecated: Function strftime() is deprecated in /var/www/vhosts/ilnuovorinascimento.org/wp-dev.ilnuovorinascimento.org/site/wp-content/themes/nuovo-rinascimento/functions.php on line 220
Il gruppo Ikeda Kayo-kai: quando è il sole a sbocciare - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 19:12

    513

    Stampa

    Il gruppo Ikeda Kayo-kai: quando è il sole a sbocciare

    Dal 2008, anno della fondazione di questo nuovo gruppo internazionale, tutte le giovani donne fanno parte di una grande famiglia. I loro simboli sono il fiore e il sole; il loro legame trascende luoghi e differenze per diventare cittadine globali dalle ampie vedute

    Dimensione del testo AA

    Dal 2008, anno della fondazione di questo nuovo gruppo internazionale, tutte le giovani donne fanno parte di una grande famiglia. I loro simboli sono il fiore e il sole; il loro legame trascende luoghi e differenze per diventare cittadine globali dalle ampie vedute

    Giappone, 21 ottobre 1952. «Venti giovani donne si riunirono in una saletta riservata di un ristorante di Ichigaya per istituire il gruppo alla presenza di Toda. Il tavolo era ornato da una grande tovaglia al centro della quale erano disposti dei fiori coloratissimi. Le giovani donne presenti erano fiere di prendere parte a quella cena» (RU, 8, 106).
    Tutto iniziò così. Una cena informale, un dialogo sincero e profondo nato dalla relazione tra un premuroso maestro, deciso ad allenare e sostenere il futuro della Soka Gakkai e le sue discepole, onorate di poter rispondere a questa richiesta. Non si trattava di un semplice incontro. Josei Toda voleva dare il meglio di sé per formare queste ragazze. Così dopo più di sessant’anni i legami tra le giovani donne, che lottano unite come sorelle per realizzare kosen-rufu, sbocciano meravigliosi in tutto il mondo.
    Il gruppo Kayo-kai fu fondato per la prima volta durante quella cena. Kayo-kai significa letteralmente “gruppo del fiore e del sole”, nome scelto dal secondo presidente della Soka Gakkai Josei Toda per rendere chiaro che cosa si aspettasse da loro. Egli si augurava infatti che ognuna diventasse «bella come un fiore e fiera come il sole» e che potesse realizzare pienamente la propria rivoluzione umana.
    «La vostra è un’età in cui il mondo vi appare sconosciuto e voi dovreste fare della sete di sapere un punto di riferimento essenziale. Se non coltivate il desiderio di ricercare la verità e l’ambizione di progredire, non potrete contribuire effettivamente all’evoluzione della nostra società». Non dev’essere stato facile per le prime venti giovani donne del Kayo-kai affrontare il severo allenamento impartito dal maestro Toda. Egli, quando iniziava una riunione, esortava le ragazze a non rimanere qualora non fossero state davvero interessate a questa attività; esse dovevano far propria, fino in fondo, la determinazione del maestro. Secondo il pensiero di Toda, lo spirito della Soka Gakkai si esprime in un gruppo unito e pronto ad affrontare qualsiasi ostacolo sulla base della fede. I suoi modi, consoni al periodo storico e talvolta molto severi, esprimevano un’acuta attenzione nel valutare i vari aspetti della vita umana con un unico pensiero: realizzare kosen-rufu. Le ragazze, consapevoli di tutto questo, si sforzavano tenacemente per poter sviluppare al meglio le loro capacità e talenti. Durante quelle riunioni si studiavano i concetti buddisti e successivamente si spaziava su vari argomenti: letteratura, arte, politica, economia, cucina, non c’era nulla che Toda non volesse approfondire con loro. Fra le varie domande che le ragazze gli posero durante la cena, una riguardò la felicità coniugale. Lui rispose: «L’amore ideale è la condizione in cui siete in grado di influenzare positivamente la vita del vostro partner e viceversa. Dovete far scaturire dalla vostra vita una grande forza vitale, che vi permetta di dominare le emozioni. Fede, pratica e studio devono costituire l’ossatura su cui voi fondate una salda base di fortuna nella vostra vita».
    In un’altra occasione disse al gruppo Kayo-kai: «Leggete gli scritti del Daishonin più attentamente. Tutto quello di cui avete bisogno è scritto lì. Se fate del Gosho le vostre fondamenta, non sarete mai sviate da nessun problema che potrete incontrare. Se basate voi stesse sul supremo valore della Legge mistica, saprete sempre come procedere».

    Che ogni giovane donna sia felice

    L’attuale presidente della SGI, Daisaku Ikeda, in occasione del cinquantesimo anniversario del “giorno di kosen-rufu” il 16 marzo 2008, decise di rifondare il gruppo con il suo nome chiamandolo Ikeda Kayo-kai. «La parola kayo comprende i caratteri cinesi di fiore e sole, o luce del sole del Buddismo di Nichiren Daishonin: questo simboleggia i fiori che sono immersi nella brillante luce del sole e sono una fonte infinita di sublime ispirazione per gli altri. Per piacere vivete la vostra vita intensamente sul sentiero di kosen-rufu, fedeli al vostro voto come membri del Kayo-kai». La rifondazione del gruppo è la dimostrazione dell’affetto che sensei nutre per le giovani donne di tutto il mondo. A questo proposito affermò: «Tutte voi, membri della Divisione giovani donne, avete abbracciato questo grande insegnamento di Nam-myoho-renge-kyo in giovane età. Come tali, le vostre vite splenderanno come i soli più luminosi e sbocceranno come i fiori di loto più puri. Questo è lo scopo di praticare il Buddismo di Nichiren Daishonin nella vostra gioventù. Lo stesso nome Kayo-kai ha un significato profondo dal punto di vista del Buddismo. Esso incarna la fervente preghiera che Toda, mia moglie e io abbiamo condiviso: il desiderio che ogni singolo membro della Divisione giovani donne diventi felice».
    Nonostante siano passati cinquantacinque anni dalla morte del suo maestro, sensei continua a sentire ancora vivo e sempre più forte il legame con lui. La relazione con il maestro, condivisa tra compagni di fede, permette di porre le basi per creare legami unici e indistruttibili, come i diamanti.
    Qualunque cosa accada so, in virtù delle esperienze vissute finora, che nelle mie lotte non sarò mai sola. I membri della SGI, in particolar modo le giovani donne, saranno sempre al mio fianco pronte per sostenermi. Questi rapporti mistici trascendono il tempo e lo spazio; vanno al di là delle differenze culturali, di pensiero o di carattere poiché sono proprio queste differenze a permettere un significativo e continuo scambio da vita a vita che può amplificare, in maniera esponenziale, l’arricchimento e la crescita reciproca. «Una vita dedita alla costruzione di legami di amicizia attraverso un dialogo a tu per tu è veramente nobile. Ancor di più, condividere nobili ideali e princìpi attraverso il dialogo è il nostro orgoglio in quanto cittadini globali. Il Daishonin scrive: “Dovreste sempre conversare insieme per liberarvi dalle sofferenze di nascita e morte e raggiungere la pura terra del Picco dell’Aquila dove potrete annuire l’uno all’altro e parlare con un’unica mente” (Fiori e frutti, RSND, 1, 808)».
    Questo è kosen-rufu. Cosa posso imparare da questa persona? Cosa posso donarle di me? Sensei citò alle giovani donne una scrittrice a cui ispirarsi: «Mary Catherine Bateson ha suggerito che un fattore importante è rendersi conto “che la diversità [cioè la propria unicità] può essere una fonte di forza, piuttosto che di debolezza». Disse inoltre: «Facendo tesoro delle istruzioni del mio maestro mi sono impegnato nel realizzare dialoghi che trascendono le barriere. Insieme a mia moglie, ho aperto strade di dialogo e costruito ponti di amicizia in tutto il mondo. Questa è una preziosa eredità che io affido a tutti voi. In quanto filosofi Soka, per favore date vita in modo libero e gioioso a dialoghi che soddisfino il vostro cuore». Il gruppo Kayo-kai del Kazakistan inviò una poesia a Ikeda: «I fiori sono la bellezza della terra; le giovani donne sono i fiori delle persone». L’unità nella diversità è ciò che permetterà al meraviglioso giardino Soka di risplendere unico al mondo.

    Messaggere di pace

    Eleonor Roosvelt disse: «C’è una cosa in cui credo profondamente: noi siamo gli artefici della nostra stessa storia. Il corso della storia è diretto dalle scelte che noi facciamo e dalle scelte che nascono dai nostri pensieri, in ciò in cui crediamo, dai valori e dai sogni della gente».
    Le donne, spiega Daisaku Ikeda, sono portate a creare nell’ambiente calore e armonia: l’organismo della donna è predisposto ad accogliere in grembo la vita e a fornire il fabbisogno necessario per sostenere ben due vite per nove mesi. «Secondo me le donne sono per natura costruttrici di pace. Poiché danno la vita e la nutrono, attraverso la loro attenzione ai rapporti umani esse sviluppano un profondo senso di empatia che penetra nelle profondità dell’essere umano» (D. Ikeda, Pace e solidarietà globale, pag. 25). Alla luce dei fatti quotidiani di cronaca ho maturato la consapevolezza, grazie allo studio del Buddismo che solo quando le donne rivestiranno un ruolo centrale, a fianco degli uomini, nella società, allora potremo dichiarare di essere in un’epoca di pace. L’inferiorità riconosciuta alla donna nei confronti dell’uomo è un “nodo karmico” che accompagna la storia dell’umanità. Quando la figlia del re drago, descritta in una parabola simbolica del Sutra del Loto, ottenne l’Illuminazione nella sua forma di bambina drago, Shariputra, uno dei discepoli più vicini a Shakyamuni, non credette ai suoi occhi. Ikeda spiegò durante una riunione di giovani donne: «Riflettendo attentamente, nel Sutra del Loto, c’è la giovane figlia del re drago immersa in un’atmosfera di pregiudizi e discriminazioni, ma riesce a rompere il punto di vista del valore che vigeva fino a quel momento e con il suo esempio dimostra che “le donne possono ottenere l’Illuminazione”. Essa attraverso la manifestazione della sua Buddità dimostra che tutto il genere umano può ottenere l’Illuminazione. I cuori degli esseri viventi del mondo di saha “si colmarono di grande gioia e tutti tributarono da lontano reverente rispetto”».
    Le donne hanno sempre lottato duramente per l’affermazione dei loro diritti. Le ripetute violenze avvenute in India a ragazze giovanissime, i paesi del terzo mondo dove le donne vivono in condizioni disumane, l’alta concentrazione di aggressioni che avvengono nel nostro paese e in tanti altri, non devono essere la normalità. Le giovani donne della SGI possono non lasciarsi trasportare inermi dall’ondata di questi fenomeni che avvengono senza tregua e agire in prima linea. Ciò che devono fare ogni giorno le messaggere di pace è alzarsi e lottare, attraverso il disarmo interiore, in questa realtà. È sottile il confine tra il dedicarsi a kosen-rufu nella propria realtà quotidiana, al fine di contribuire a un cambiamento nella società in modo informato e consapevole, e invece perseguire i propri obiettivi senza prendere reale coscienza di ciò che accade nel mondo. I membri del Kayo-kai hanno l’opportunità, già a partire dalla giovane età, di incanalare positivamente, grazie alla Legge mistica, questa predisposizione naturale alla pace, sviluppando così illimitate capacità fondamentali per essere promotrici di un nuovo umanesimo.

    Le cinque linee guida per il kayo-kai

    Quando il presidente Ikeda, insieme a sua moglie Kaneko, visitarono il Centro culturale delle giovani donne a Shinanomachi, il 4 giugno 2009, diede cinque linee guida per questo specifico gruppo: 1. Siate il sole gioioso della felicità; 2. Studiate la suprema filosofia della vita; 3. Vivete la vostra giovinezza senza rassegnarvi mai; 4. Dialogate per promuovere l’amicizia e gli ideali umanistici; 5. Aprite il cancello dell’eterna vittoria di maestro e discepolo.
    Da allora il “World Ikeda Kayo-kai Day” si celebra in tutto il mondo proprio il 4 giugno. Sensei affermò quel giorno: «Per favore prendete a cuore queste cinque linee guida, vivete la vostra nobile giovinezza dedicandola alla mistica Legge, piena di orgoglio e infinita speranza. Il Daishonin inoltre scrive: “Quando il sole si leva nel cielo orientale, la luce di tutte le stelle svanisce completamente” (RSND, 1, 852). Persino la più brillante delle stelle impallidisce alla luce del sole. Ognuna di voi giovane donna è un sole di felicità, quindi non c’è bisogno che vi lamentiate delle vostre circostanze o che invidiate gli altri. Recitate solamente un Daimoku vigoroso e con allegria fate risplendere la vostra vita nel vostro modo unico, traboccando di coraggio e sicurezza in voi stesse. Gandhi disse: “Il vero ornamento di una donna è il suo carattere, la sua purezza”. Non potete stare ad aspettare che qualcuno vi dia speranza e gioia. Create voi stesse speranza e gioia e trasmettetele agli altri».
    Non importa quali siano le circostanze attuali in cui si vive: è proprio grazie a quelle che ogni giovane donna, mettendo la propria originalità nelle attività della Soka Gakkai e nella vita privata, può far brillare la prova concreta della Legge mistica. A questo proposito disse recentemente: «I membri della Divisione giovani donne sono davvero in gamba. Immensa è la fortuna che si accumula dedicandosi a kosen rufu. La loro missione è poter elevare lo stato vitale non solo di se stesse ma anche di chi è intorno a loro. Proprio per questo la marcia delle giovani donne farà progredire ogni Divisione».
    Riguardo all’importanza di fare del Gosho l’ossatura su cui basare la propria vita, un giorno parlai con una donna e lei mi disse: «In principio non capivo perché Toda incoraggiasse così tanto le giovani donne a impegnarsi nello studio. Arrivai ingenuamente a pensare che forse ci considerava meno capaci dei giovani uomini. Poi capii che la sua premura era quella di trasmetterci l’importanza dell’imparare a dominare la nostra emotività, per natura più accentuata rispetto a quella degli uomini. L’unico modo per farlo è recitare molto Daimoku, sviluppare una forte fede e studiare bene il Gosho. Se le giovani donne si rafforzeranno nella fede e nello studio non saranno mai sviate da nulla». Le sue parole arrivarono dritte al mio cuore in un momento di grande sofferenza a causa di una delusione in campo sentimentale. Decisi così di vincere sulla mia emotività consapevole che sarebbe stato un percorso lungo e non privo di ostacoli. Recitai per una settimana cinque ore di Daimoku al giorno, lessi ripetutamente la spiegazione delle cinque guide dell’Ikeda Kayo-kai e chiesi un consiglio di fede a una persona adulta con più esperienza. La poesia che Toda scrisse a Kaneko, la moglie di Ikeda, era scolpita dentro di me: «Sia il tuo cuore forte come la Legge mistica e la tua immagine dolce come la luna». Vincere è un allenamento a essere felici: andare davanti al Gohonzon nutrendosi del Daimoku come se si avesse sete; recitare di fronte al Gohonzon fino a quando si comprende con naturalezza quale sia l’azione migliore da fare, quella che può creare il massimo valore. Ho imparato a stare davanti alla mia vita illuminata fino a quando anche il cuore di Cristina può brillare di quella luce. È proprio grazie a quella lotta incessante, a quello sfidare senza sosta le mie debolezze che ho potuto forgiare un io sempre più forte. Ho compreso l’inestimabile valore che possediamo intrinsecamente noi giovani donne. Ho sentito l’onore di essere allenata da un maestro come sensei. Ora, trascorso un anno, posso dire con orgoglio di non essere mai stata così felice; sono orgogliosa del mio karma, proprio quello che mi permette di lottare con le giovani donne per vincere insieme e migliorarmi ogni giorno di più. «La fede di una persona, il suo costante impegno nel pregare al Gohonzon, è quello che conta di più. La fede di quella persona permetterà a tutti quelli connessi a lei di diventare felici alla fine», e: «Abbiate una forte fede, vivete le vostre vite appieno, e diventate più felici che potete». In accordo con quest’affermazione, le donne che abbracciano la Legge mistica adorneranno le loro vite di vittoria, traboccheranno di vitalità giovanile e fortuna senza limiti ogni giorno della loro vita».

    L’alleanza con la Divisione donne

    Da pochi mesi è uscita la raccolta dei trenta Gosho che Ikeda ha consigliato di leggere alle giovani donne durante la loro giovinezza. Sono la bussola per la felicità. Vanno letti e riletti, interiorizzati, compresi non solo con la mente ma anche vissuti nel quotidiano. In uno di questi Gosho, La strategia del Sutra del Loto, Nichiren Daishonin dice: «È il cuore che è importante. Non importa quanto forte Nichiren possa pregare per te, se manchi di fede sarà come tentare di accendere il fuoco con un’esca bagnata» (RSND, 1, 889). Ciò che conta più di ogni altra cosa è il cuore. Avanzare costruendo legami basati sulla sincerità, e laddove può emergere l’oscurità, il giudizio, la collera, anche l’invidia, non farsi spaventare. In quanto giovani donne stiamo sviluppando il nostro carattere. Le parti non illuminate, se guardate con coraggio, possono essere trasformate e solo così la nostra rivoluzione umana non cesserà mai. Nel momento in cui manifestiamo questo cuore coraggioso all’unisono con la Legge mistica, ci renderemo conto che quelle parti così celate, così oscure e inviolabili erano in realtà semplici aspetti della vita, occasioni per sviluppare capacità ancora nascoste. Sempre ne La strategia del Sutra del Loto Nichiren dice: «Usa la strategia del Sutra del Loto prima di ogni altra. Allora “riuscirai […] a sconfiggere tutti gli altri nemici”. Queste auree parole non saranno mai contraddette. L’essenza della strategia e dell’arte della spada derivano dalla Legge mistica. Abbi profondamente fede in questo. Un codardo non potrà mai ottenere risposta a nessuna delle sue preghiere» (Ibidem).
    In questo percorso di crescita svolgono un ruolo cruciale i legami che si creano con la Divisione donne. Sensei disse: «Le donne devono proteggere le giovani donne come sorelle più grandi. Donne e giovani donne devono stringere legami forti». È normale che le giovani donne non abbiano esperienza.
    Nella Nuova rivoluzione umana rivolgendosi alla Divisione donne Ikeda disse: «Le giovani donne hanno raggiunto una grande vittoria. Sono cresciute splendidamente. Spero che la Divisione donne le proteggerà e le sosterrà». Shin’ichi era cosciente che alcune di loro non vedevano di buon occhio l’indipendenza che queste ragazze avevano acquisito nell’attività. Queste donne consideravano le giovani donne come ingenue e senza esperienza; inoltre avevano difficoltà a capire le idee coraggiose delle nuove generazioni. È naturale che i giovani non abbiano esperienza. Ma questo è anche il motivo per cui hanno un potenziale illimitato. Invece di calpestare quel potenziale, i responsabili adulti dovrebbero preoccuparsi di trovare il modo di coltivarlo facendone così emergere i lati migliori. La differenza di valori e di pensiero tra le generazioni si amplifica con il passare del tempo. E prima che uno se ne accorga, il comportamento e gli ideali della generazione successiva diventano il flusso portante della società» (NRU, 5, 174). Questo non significa che tutto si basa sul sostegno degli adulti.
    Coloro che si concentrano a “lucidare” se stessi e a vivere con un senso di missione sono vincitori nella vita. Per piacere scolpite questo punto profondamente nel vostro cuore».

    Le citazioni sono tratte da Le cinque guide eterne dell’Ikeda Kayo-kai, ilvolocontinuo.it

    ©ilnuovorinascimento.org – diritti riservati, riproduzione riservata