Il presidente della SGI europea Hideaki Takahashi e Suzanne Pritchard, responsabile europea delle donne e giovani donne, prendono in esame il significato che questo anno assume, con particolare riferimento alle ricorrenze del 18 novembre, anniversario del giorno della fondazione della Soka Gakkai, e del 12 maggio, quarantesimo anniversario della fondazione della Conferenza europea
Dal momento che il 3 maggio viene spesso chiamato il “Capodanno della SGI”, vi auguriamo un felice anno nuovo! Questo giorno è certamente una bella opportunità per rinnovare gli obiettivi che ci siamo messi all’inizio di questo anno così significativo in vista del 18 novembre e realizzare grandi vittorie nella “campagna della prova concreta”.
Come probabilmente già sapete, il 18 novembre festeggeremo il completamento della nuova sede della Soka Gakkai a Tokyo. Il presidente Daisaku Ikeda ne ha parlato non come di un semplice edificio, ma come di un luogo eterno e indistruttibile, fondamentale per kosen-rufu nel mondo e ha anche incoraggiato ciascuno di noi a costruire castelli incrollabili di kosen-rufu nei nostri cuori, nelle nostre vite, nelle nostre comunità!
Il termine kosen-rufu viene spesso tradotto semplicemente come pace nel mondo, ma letteralmente significa “propagare e dichiarare” la nostra filosofia buddista umanistica. I singoli ideogrammi contengono una ricca varietà di significati. Rufu, per esempio, significa “scorrere come un fiume impetuoso” o “stendere come una pezza di stoffa”. Perciò kosen-rufu non va visto in maniera statica come il punto finale di un processo ma piuttosto come il processo stesso, il suo scorrere. Il presidente Ikeda spiega: «Kosen-rufu non ha né un punto di arrivo preciso né una fine. Possiamo a livello metaforico parlare di cosa sia kosen-rufu, ma di fatto non ha una forma definita […]. Né kosen-rufu significa semplicemente aumentare il numero dei membri. Non è circoscritto a un solo paese […] e non vuol dire fare del Buddismo del Daishonin la religione di stato. Kosen-rufu trova una sua espressione concreta nella rinascita di tutti i settori della società grazie alla compassione e alla saggezza della Legge mistica, nella costruzione di una società che risplenda della sacralità della vita, del rispetto dei diritti umani e di una cultura di pace. È un movimento che propaga una filosofia di felicità assoluta e di pace da maestro a discepolo, da genitore a figlio, da una generazione all’altra. Kosen-rufu trascende ogni distinzione e divisione, incluse quelle di classe e nazionalità.
Il presidente Ikeda afferma: «Kosen-rufu è il cuore del Sutra del Loto, è il ritmo della grande vita di Nam-myoho-renge-kyo. È lo sforzo di elevare al mondo di Buddità tutta l’umanità» (La saggezza del Sutra del Loto, Esperia, 4, 296).
Nichiren Daishonin ha vissuto la sua esistenza basandosi sul cuore del Sutra del Loto e ha rivelato un insegnamento concreto e assoluto che, diffondendosi da persona a persona, ha il potere di elevare la condizione vitale di tutta l’umanità.
Le basi del movimento di kosen-rufu
All’epoca della Seconda guerra mondiale, quando la purezza di questo insegnamento era in pericolo, Tsunesaburo Makiguchi e Josei Toda, primo e secondo presidente della Soka Gakkai, presero posizione per proteggere la Legge, anche se questo significò venire imprigionati dalle autorità militari. Makiguchi morì da martire ma Josei Toda, avendo compreso profondamente il Sutra del Loto, si dedicò, appena scarcerato, a gettare le basi del movimento di kosen-rufu in Giappone.
Ne La rivoluzione umana, un racconto romanzato della storia della Soka Gakkai, Daisaku Ikeda, che vi appare con lo pseudonimo di Shin’ichi Yamamoto, ricorda che il suo maestro Toda, nonostante non avesse mai viaggiato fuori dal Giappone, mantenne fino al momento della morte l’ardente determinazione di realizzare kosen-rufu nel mondo.
Alla fine di marzo del 1958, in occasione di un pellegrinaggio per celebrare il completamento della grande sala delle conferenze che era stata costruita e donata al tempio principale dalla Soka Gakkai, Shin’ichi andò a far visita al suo maestro la cui salute cagionevole lo costringeva disteso su un futon al secondo piano del Rikyo-bo presso il tempio principale. Quando Shin’ichi entrò nella stanza, Toda iniziò a parlare sommessamente: «Shin’ichi, ieri ho sognato che andavo in Messico. Erano tutti in attesa. Ognuno di loro era in attesa. Stavano tutti cercando il Buddismo di Nichiren Daishonin. Voglio andare, girare il mondo per kosen-rufu. Shin’ichi, il mondo è la tua sfida; è il tuo vero palcoscenico. È immenso».
Toda sollevò la mano da sotto le coperte e Shin’ichi gliela strinse in silenzio. Poi, Toda, con le ultime energie che gli rimanevano, disse: «Shin’ichi, devi vivere intensamente! Devi vivere più che puoi e viaggiare in lungo e in largo!».
Shin’ichi scolpì nel cuore queste parole che alimentarono per sempre la fiamma del suo spirito.
Divenuto terzo presidente della Soka Gakkai, Ikeda intraprese un viaggio molto impegnativo per gettare le fondamenta di kosen-rufu nel mondo. Nel 1961 si recò per la prima volta in Europa e negli anni seguenti ci tornò per incoraggiare i pochi membri il cui numero era però in aumento e porre le basi di un movimento umanistico basato sulla straordinaria visione di Shakyamuni e Nichiren Daishonin che lui aveva ereditato dal suo maestro.
I frutti del domani
L’antico poeta romano Stazio scrisse: «Pianta alberi che daranno frutti alla generazione successiva».
Il 12 maggio 1973 il presidente Ikeda istituì la Conferenza europea della Soka Gakkai con una riunione a cui parteciparono ventidue rappresentanti di tredici paesi: Francia, Germania dell’Ovest, Regno Unito, Italia, Belgio, Paesi Bassi, Danimarca, Norvegia, Svezia, Svizzera, Austria, Spagna e Grecia.
Ne La nuova rivoluzione umana si legge: «Nichiren Daishonin scrisse a un suo seguace: “Affido a te la propagazione del Buddismo nella tua provincia”. Ciascuno si assume la responsabilità di kosen-rufu nella comunità in cui vive: questa è la formula immutabile per il progresso del nostro movimento. Kosen-rufu sarà realizzato quando i membri di ogni paese si risveglieranno alla loro missione e intraprenderanno azioni coraggiose nel luogo in cui si trovano, agendo in accordo con le condizioni e i costumi del paese e rispettandone il carattere nazionale. D’altra parte, se la Soka Gakkai di ogni paese fosse rimasta isolata, non avrebbe avuto stimoli e trovato ispirazione. Le singole organizzazioni nazionali hanno bisogno di avere contatti stretti fra loro, condividendo le loro vittorie e sostenendosi reciprocamente. Questo è il solo modo per crescere e svilupparsi. Se si raggiunge un simile livello di cooperazione, ciascuna nazione può manifestare una forza cinque o anche dieci volte maggiore di quella che ha dimostrato agendo da sola. La solidarietà è potere. Con questo in mente, e considerando le future prospettive di kosen-rufu a livello mondiale, Shin’ichi aveva suggerito l’istituzione della Conferenza europea della Soka Gakkai, con il compito di operare come un’alleanza umanistica su base europea. Per di più, a quel tempo il processo di unificazione era un importante tema al centro del dibattito sociale e politico per il futuro dell’Europa. In tal senso la formazione della Conferenza europea della Soka Gakkai come lega spirituale dedita alla felicità e alla pace dell’umanità era un importante passo in quella direzione» (NRU, 17, 232).
Sebbene la Conferenza europea sia stata la prima del suo genere a venire fondata, il presidente Ikeda ha istituito simili modelli di “alleanze umanistiche” anche in altri continenti. Queste azioni sono state il primo passo verso la creazione di una rete globale di kosen-rufu che è divenuta poi realtà con la fondazione del movimento della SGI a Guam nel 1975.
Ora, grazie alle azioni di Daisaku Ikeda, questo movimento di persone comuni continua a crescere ed è per noi fonte di grande orgoglio che la Conferenza europea esista ancora. Questo evento annuale, adesso intitolato “Summit europeo per kosen-rufu“, riunisce rappresentanti da tutta Europa così che possano condividere una fresca fonte di ispirazione per la pace e la felicità del nostro continente.
Questo maggio, per celebrare il quarantesimo anniversario della fondazione della Conferenza europea, una pietra miliare nello sviluppo di kosen-rufu, in occasione della costruzione del nuovo Centro culturale per la pace intitolato a Ikeda a Francoforte, si terrà una cerimonia che segnerà il punto di partenza verso nuovi orizzonti. Il Centro, che dovrebbe essere completato nel 2014, diventerà un altro faro di kosen-rufu in Europa e da esso si propagheranno onde di pace. Più avanti, nel corso di quest’anno, vedremo il completamento di un ulteriore castello di kosen-rufu in Europa, il Centro culturale per la pace intitolato a Ikeda a Milano. Questi avvenimenti, insieme alla velocità che il movimento di kosen-rufu sta acquisendo in tutta Europa, ci fanno percepire che, grazie agli sforzi del presidente Ikeda, la visione del Budda e la visione condivisa da maestro a discepolo stanno diventando realtà.
Durante una visita in Italia nel 1994, in un discorso tenuto all’Università di Bologna, il presidente Ikeda citò questi versi tratti dal nono canto del “Purgatorio” della Divina Commedia di Dante Alighieri: «”Non aver tema”, disse il mio segnore; / “fatti sicur, ché noi semo a buon punto; / non stringer, ma rallarga ogne vigore”».
Con questo spirito, siamo determinati a ripartire ora insieme al presidente Ikeda per aprire una nuova fase di kosen-rufu in Europa.