«Le canzoni hanno il misterioso potere di superare le differenze, unendo immediatamente i cuori delle persone» scrive Daisaku Ikeda rivolto ai bambini. Anche grazie a una canzone si può attingere al coraggio e alla forza di andare avanti sostenendosi l’un l’altro
Avete mai sentito parlare di un paese chiamato Armenia? Spero che vi prenderete del tempo per cercarlo su un atlante, un giorno. È un paese di altopiani mozzafiato situato al crocevia tra Asia ed Europa. Gli armeni brillano dell’allegria e della forza di un popolo che ha affrontato invasioni straniere, lotte e stenti.
Nella capitale Yerevan recentemente è stata inaugurata, una mostra di mie fotografie. Alla cerimonia d’apertura, un coro di ragazze chiamato le Piccole cantanti armene, ha splendidamente eseguito alcune canzoni giapponesi. Una era un canto popolare di Fukushima intitolata La montagna di Aizubandai, un incoraggiamento per i sopravvissuti al terremoto e allo tsunami del marzo 2011. Ho saputo che la loro esecuzione ha profondamente commosso il pubblico. Le canzoni hanno il misterioso potere di superare le differenze, unendo immediatamente i cuori delle persone.
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Io amo le canzoni, e in molte occasioni ho cantato insieme ai membri della Soka Gakkai, forse anche insieme ad alcuni dei vostri genitori. Nella speranza di portare loro un po’ di gioia, spesso ho suonato il pianoforte e diretto il coro e, per incoraggiarli, ho anche scritto numerose canzoni.
Ho molti CD che mi sono stati inviati dai cori delle scuole Soka, dal coro dell’Università Soka e da vari cori della Gakkai, compresi quelli dei ragazzi e dei bambini, e li ascolto tutti i giorni. Quando mi immagino tutti voi cantare insieme, sento il desiderio di fare un ulteriore passo avanti e di continuare a lavorare con forza per kosen-rufu. Le vostre voci vivaci mi riempiono di energia. Sono sicuro che ciascuno ha la sua canzone preferita. La canzone dei ragazzi Con coraggio, con un cuore da leone! è davvero meravigliosa. Nel testo si leggono questi versi:
Con coraggio!
Siate indomiti nello spirito,
e avanzate verso un domani di pace…
Dopo il terremoto e lo tsunami del Tohoku, in un Centro culturale nella prefettura di Miyagi è stato trovato un grande foglio di carta con scritto a mano il testo della canzone dei ragazzi: il foglio era ancora integro, rimasto indenne dopo lo tsunami. Da allora, sia i ragazzi che gli adulti hanno cantato questa canzone insieme, per attingere al loro coraggio e andare avanti. Ogni volta che ascolto questa canzone, sento che una nuova era sta arrivando. Posso solo immaginare ognuno di voi perseguire con coraggio la propria strada nel mondo. Sono assolutamente convinto che riusciremo a costruire un futuro pieno di speranza.
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Perché la SGI ha continuato a crescere a dispetto delle molte difficoltà incontrate? Non importa cosa abbia cercato di ostacolarci: noi abbiamo sempre tenuto la testa alta continuando a cantare insieme. Anche il mio maestro e secondo presidente della Soka Gakkai, Josei Toda, amava le canzoni. Una delle sue preferite si intitolava Dainanko (Il grande eroe Kusunoki), e raccontava di una promessa tra padre e figlio. Si apre con i famosi versi: «Scende il crepuscolo sulle foglie verdi / nel villaggio di Sakurai».
Quando raccontai a Toda che avevamo l’usanza di cantare Dainanko nella scuola elementare che avevo frequentato, ne fu compiaciuto. Ogni volta che noi, suoi discepoli, cantavamo con passione un verso in particolare, che parlava di crescere e svilupparsi, Toda annuiva con convinzione, come se avesse veramente capito i nostri sentimenti.
Attraverso il canto possiamo trasmettere in modo diretto il nostro cuore. Anche le cose che non si riescono a dire bene a parole, possono essere comunicate col cuore attraverso il canto. Le canzoni possono creare solidi legami da vita a vita, alzano la condizione vitale e ci rendono più forti.
Anche nei momenti di sofferenza, ho sempre cantato per illuminare subito il mio spirito e andare avanti. Questo è precisamente il significato del verso della canzone “Con coraggio!”. Attraverso il canto, possiamo essere “indomiti nello spirito”.
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Alcuni di voi potrebbero pensare di essere stonati o di non essere capaci di cantare per mille ragioni. Magari non riuscite a raggiungere le note più alte, o quelle più basse, o avete difficoltà a tenere il ritmo. Potreste non essere in grado di cantare come vorreste, o fare fatica a memorizzare tutte le parole. Oppure vi sentite in imbarazzo a cantare di fronte agli altri. In ogni caso, non preoccupatevi e non rinunciate. Nessuno è capace di cantare alla perfezione fin da subito. Io stesso ancora mi imbarazzo quando canto di fronte agli altri. Tuttavia, se facciamo davvero del nostro meglio, i nostri ascoltatori lo sentiranno. Quando facciamo un grande sforzo, comunichiamo direttamente col nostro pubblico. Quindi, prima di tutto è importante cantare con voce chiara e forte. Perché se chi ci ascolta non ci sente, i nostri sforzi saranno vani. Per avere una voce forte, è necessario partire dallo stomaco. Di solito, quando respiriamo usiamo solo i polmoni all’altezza del torace. Ma i cantanti professionisti, che sono allenati, per cantare usano principalmente i muscoli dello stomaco, o il diaframma. Quando sarete capaci di farlo, scoprirete che il vostro respiro rafforzandosi impedisce alla vostra voce di oscillare, la qualità del vostro canto migliorerà e sarà più divertente cantare. È anche risaputo che respirare col diaframma fa bene alla salute. Cantare con una voce forte e chiara può effettivamente migliorare il nostro benessere sia fisico che mentale. Quando cantiamo in coro, è importante ascoltare con attenzione le voci intorno a noi e l’accompagnamento musicale. Le nostre orecchie sono come finestre che aprono il nostro spirito: è importante tenerle bene aperte. Quando cantiamo all’unisono in un coro, attraverso le voci uniamo i nostri cuori.
Una canzone può rivelare lo spirito del cantante e il suo stato vitale. Possiamo capire molto sull’andamento del mondo e sulle persone che lo abitano, in un determinato periodo, proprio in base al tipo di canzoni che vengono cantate.
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Sono sicuro che alcuni di voi lettori appartengono ai cori dei bambini. Grazie mille per l’impegno che mettete nelle prove e nelle esibizioni! I cori dei bambini e dei ragazzi sono stati creati su mio suggerimento quarantasei anni fa. Quando furono istituiti, nel 1966, inviai un messaggio d’incoraggiamento che diceva: «Affido a voi il futuro del Giappone nel ventunesimo secolo e il raggiungimento della pace nel mondo. Crescete e diventate persone di valore». Voglio dire la stessa cosa a voi, adesso. Le vostre voci che cantano gioiose incarnano la pace, possiedono il potere di fermare le guerre e sono una fonte di speranza per tutta l’umanità.
I miei cari amici di tutto il mondo mi hanno raccontato che la cosa più emozionante delle loro visite in Giappone è stata l’accoglienza calorosa del coro dei bambini. Vi prego di ricordare, nei momenti di sofferenza o quando affrontate delle sfide difficili, che voi avete sempre il potere del canto. Quindi, cantate a squarciagola, incoraggiando voi stessi e tutti quanti intorno a voi a ricominciare con allegria.
Io continuerò a sforzarmi per costruire un mondo più sano e più pacifico, in cui risuoni gioiosa la voce dei bambini. Le vostre voci che cantano mi saranno sempre d’ispirazione. Faccio mio il motto del coro dei bambini e dei ragazzi: “Cantare armonie di speranza per un futuro vittorioso!”. Oggi, ancora una volta, continuiamo ad avanzare con energia, cantando armonie piene di speranza.
(1 luglio 2012)